CORVIDAE
Cyanocorax yncas....da - Autore Priscilla Burcher
LUOGO DI ORIGINE
STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA della sottospecie raffigurata nella foto
ESTINTO| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | NON A RISCHIO
CORVIDAE ( VIGORS, 1825 )
CORVIDI:
ORDINE.................PASSERIFORMES.
FAMIGLIA..............CORVIDAE.
GENERI.................circa 25 - sino ad oggi conosciuti.
SPECIE..................circa 130 - più un certo numero di sottospecie.
Si tratta di un famiglia cosmopolita appartenente all'ordine dei Passeriformi i cui antenati, probabilmente originari dell'Australasia, dopo aver raggiunto l'emisfero settentrionale si sono diffusi pressoché in tutto il mondo, ad esclusione dell'estremo sud Sud America e Calotte Polari, intraprendendo vie evolutive anche molto diverse che hanno dato origine a CORVI - CORNACCHIE - ACCOLE - GAZZE - DENDROGAZZE - GHIANDAIE - NOCCIOLAIE - GRACCHI.
ITALIANO = Corvo | INGLESE = Crow o raven | FRANCESE = Corneille | SPAGNOLO = Cuervo | TEDESCO = Krahe.
LOGHI DI ORIGINE: La maggior parte delle specie si trova nelle aree tropicali di Sud e Centro America, Eurasia e Asia meridionale, mentre in Africa e Australia ne vivono solo una ventina ( circa 10 in ciascun Continente ). Il genere CORVUS a riconquistato l'Australia in un era geologico/preistorica relativamente recente con 5 specie. I CORVIDAE comprendono circa 25 generi e più o meno 130 specie descritte, oltre ad un certo numero di sottospecie, con CORVI, CONACCHIE e TACCOLE che costituiscono un terzo di tutta la FAMIGLIA. Nel corso degli anni le Autorità si sono trovate in costante contrasto sulle relazioni evolutive intercorse trai membri di questa FAMIGLIA, tuttavia un accordo di massima è stato raggiunto in base alla nomenclatura filogenetica delle diverse sequenze di DNA. In base a questi studi parrebbe che GAZZE e GHIANDAIE non costituiscano gruppi monofilettici, e quindi, che le specie del Vecchio Mondo non sarebbero strettamente correlate a quelle americane, con le prime che apparterrebbero ad un ramo orientale, mentre i secondi ad un ceppo Olartico. A questo punto la posizione della GAZZA AZZURRA ( Cyanopica cyanus ), che è sempre stata molto controversa, diviene ancora più incerta.
BIOLOGIA: I CORVIDI sono uccelli di medio-grandi dimensioni che ad eccezione della GHIANDAIA DELLE PINETE ( Gymnorhinus cyanocephalus ) presentano la caratteristica di avere le narici ricoperte da dure piume filiformi somiglianti a setole. La livrea di molte delle specie che abitualmente vivono in regioni con clima temperato è prevalentemente nera o blu; alcune sono pervase da iridescenze blu-viola, altre invece si evidenziano per la vistosa colorazione bianca e nera o per i vivacissimi colori come nel caso dlle specie tropicali.
Generalmente non vi è dimorfismo sessuale, o comunque è poco evidente, con i sessi piuttosto simili per colore e dimensione. Il più piccolo rappresentante di questa numerosa FAMIGLIA è la GHIANDAIA DI MACCHIA ( Aphelocoma nana ) con 21-22 cm di lunghezza, per un peso medio di circa 40 grammi, mentre la palma come più grandi, ed anche per quel che riguarda l'intero ordine dei PASSERIFOMI, spetta al CORVO IMPERIALE ( Corvus corax ) ed al CORVO dal BECCOGROSSO o ABISSINO ( Corvus crassirostris ), entrambi i quali arrivano a 60-65 cm di lunghezza, con un peso di circa 1,500 Kg.
Nella maggior parte dei casi risultano stanziali con spostamenti per lo più locali. Tuttavia, quando non si tratta di specie che nidificano nelle regioni più settentrionali, e quindi soggette a migrazioni naturali per raggiungere le aree di svernamento, si possono verificare spostamenti più o meno lunghi, in caso di condizioni climatiche particolarmente avverse o per mancanza di cibo, cosa quest'ultima sempre più improbabile,soprattutto per quel che riguarda alcune specie, data la loro dipendenza ( Opportunismo ) da fattori antropici ( Insediamenti umani, fabbriche, agricoltura, allevamenti, rifiuti ecc. ). Una della caratteristiche principali del loro successo è certamente l'adattabilità associata alla notevole capacità riproduttiva. Un altro fattore determinante, alla loro crescita, oltre al fatto di essere onnivori assoluti, cioè mangiano pressoché tutto, è come poc'anzi accennato, la disponibilità alimentare di origine antropica, nonché la sicurezza trovata nei luoghi abitati dal genere umano.
Molte delle specie appartenenti a questa FAMIGLIA sono di indole territoriale, proteggendo spavaldamente i loro domini sia nelcorso di tutto l'anno, che solo durante la stagione riproduttiva, altre invece vivono e nidificano in colonie più o meno numerose. Qualsiasi sia il tipo di socialità interpretato dalle varie specie per la maggior parte di esse il legame fra i partner è estremamente forte, potendo addirittura protrarrre per tutta la vita. Insieme approntano il nido sulle biforcazioni dei rami che si trovano più in alto, ma anche su piattaforme artificiali o naturali, sporgenze, casolari abbandonati, torri ecc, con il maschio premuroso e attento che alimenta anche la compagna durante tutto il periodo dell'incubazione delle uova. Di norma vengono deposte da 3 a 10 uova ( media 4-7 ) di colore azzurro-chiaro-verdastro macchiate di marrone; in alcune specie invece si presentano con una colorazione giallastra o giallo scuro brillante, e pare che solo il GRACCHIO di TERRA di HUME ( Pseudopodoces humilis ) deponga uva di un bianco candido. Una volta schiusi i piccoli rimangono nel nido per 6-10 settimane a seconda della specie, e questo lungo periodo passato con i genitori potrebbe essere in qualche modo correlato al loro successo evolutivo, ed uno dei motivi che rende i CORVIDI, con gli PSITTACITI i più intelligenti fra tutti gli uccelli, secondi, se non in alcuni casi alla pari, con specie di mammiferi cosiddetti superiori.
Alcuni CORVIDI formano gruppi organizzati ma non subordinati a dominanze di alcun tipo, altri invece sono governati da una ferrea gerarchia sociale ( Taccole ), mentre altri ancora possono unirsi in colonie facoltative durante il periodi riproduttivo.
Come già sopracitato è probabile che la loro intelligenza sia in parte dovuta al periodo piuttosto lungo che contraddistingue la crescita dei giovani. Rimanendo a lungo con i genitori hanno maggiori opportunità di assimilare i comportamenti propri della specie alla quale appartengono, e poiché la maggior parte dei CORVIDI nidifica in colonia, anche di apprendere dagli altri membri .
In un esperimento che intendeva valutare la loro capacità di ricerca del cibo, in base ad indizi tridimensionali, i CORVIDI hanno nettamente surclassato cani e gatti. Mentre in un test di meto/analisi, messo in atto con lo scopo di valutare quante volte gli uccelli sono in grado di “inventare” nuovi metodi per procurarsi il cibo in natura, i CORVIDI non hanno avuto rivali, ed uno studio effettuato nel 2004, suggerisce che le loro capacità cognitive sono alla pari con quelle delle grandi scimmie, e nonostante le differenze strutturali, i cervelli di entrambe le specie ha evoluto la capacità di fare misurazioni geometriche.
L'astuzia e ingegnosità di questi uccelli è rappresentata attraverso la loro capacità di procurarsi il cibo, memorizzare, o di utilizzare strumenti, nonché una vita sociale complessa, indice di alte capacità cognitive. Per poter far parte di un grande gruppo, ogni soggetto deve essere in grado di riconoscere gli altri membri, definirne la posizione, sesso, stato riproduttivo, limiti territoriali, nonché avere la capacità di elaborare dati e aggiornare costantemente le informazioni, e questo porta a pensare che la loro complessità sociale possa essere in qualche modo correlata alle loro alte capacità cognitive.
TEST: La GAZZA EURASIATICA è l'unica specie nota, che non siano mammiferi, in grado di riconoscere se stessa allo specchio. Inoltre sono state osservate GAZZE mentre partecipavano ad elaborati rituali funebri, paragonabili a quelli del genere umano, con posa di fiori, steli ed erbe. Marc Becoff ( Università del Colorado ) sostiene che sono in grado di provare emozioni complesse, tra cui il dolore.
Esistono pure esempi specifici riguardanti la loro intelligenza. La CORNACCHIA NERA ( Corvus corone ) è stata documentata mentre posizionava noci sulle strisce pedonali, e non in qualsiasi altro punto della strada, per poi lasciare che le macchine in transito le rompessero, ed una volta scattato il rosso recuperava i gherigli al sicuro.
Dei CORVI in Inghilterra sollevavano alternativamente il coperchio dei cassonetti, permettendo ai compagni di recuperare avanzi di cibo. L'arguzia li stimola ad osservare gli altri uccelli, ricordarsi dove nascondono il cibo per poi appropriarsene furtivamente. Così come arrivano a spostare le scorte alimentari in altri nascondigli per evitare probabili furti, ma questo può avvenire solo se loro stessi sono, o sono stati ladri. Cioè ricordano contesti sociali precedenti, utilizzando l'esperienza per prevenire possibili furti ai propri danni, determinando altresì le condizioni più sicure perché ciò non avvenga. Studi analoghi sulle scimmie si sono rivelati inconcludenti.
La possibilità di nascondere il cibo richiede memoria spaziale ed alta precisione, che se uniti alla capacità di utilizzare punti di riferimento, soprattutto verticali, danno loro modo di ricordare i nascondigli fino a 9 mesi più tardi. E' provato che la GHIADAIA OCCIDENTALE o CALIFORNIANA ( Aphelocoma californica ) non solo memorizza il sito in cui nasconde il cibo, ma nel caso si trattasse di alimenti deteriorabili, anche la loro presunta durata. Questo stato paragonabile a “memoria episodica”, si pensava fosse una prerogativa del genere umano.
Il CORVO della NUOVA CALEDONIA ( Corvus moneduloides ) si è distinto per l'attitudine altamente sviluppata di fabbricare strumenti specifici, come arnesi da “pesca” ad esempio, tagliando rametti scelti con cura in modo da realizzare ganci utilizzati per estrarre larve o insetti dalle cavità. Questi strumenti vengono “architettati”, non solo a seconda dell'uso al quale sono destinati, ma anche in base a tecniche precedentemente memorizzate.
Recenti studi hanno altresì messo in evidenza la loro capacità di risolvere problemi complessi, così come la diversa progettazione di strumenti, possono suggerire varianti culturali all'interno della stessa specie.
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GAZZE - GHIANDAIE - NOCCIOLAIE
TASSONOMIA PARZIALE:
A differenza di quanto solitamente avviene, in questa sede verranno solo menzionate le specie di maggior interesse ornamentale quindi gazze, dendrogazze e ghiandaie, che per la loro bellezza meriterebbero di essere maggiormente conosciute.
GAZZE e GHIANDAIE OLARTICHE:
Genere < PICA > …................................. ( BRISSON ..................... 1760 ).
Pica pica ….................................gazza eurasiatica o comune ….................................LINNAEUS.......................................1758.
Pica hudsonia ….........................gazza americana …..................................................SABINE............................................1823.
Pica nuttalli ….............................gazza americana dal becco giallo ….........................AUDBON..........................................1837.
* Pica ( pica ) sericea..................gazza orientale o coreana o asiatica …....................GOULD….........................................1845.
* Solitamente considerata una sottospecie asiatica della Pica pica, viene spesso classificata come specie distinta.
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Genere < CYANOPICA > ….................... ( BONAPARTE …............ 1850 ).
Cyanopica cyanus …..................gazza aliazzurre …....................................................PALLAS............................................1776.
Cyanopica cooki ….....................gazza iberica ….........................................................BONAPARTE....................................1850.
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Genere < PERISOREUS > ….................. ( BONAPARTE …............1831 ).
Perisoreus infaustus …................ghiandaia grigia siberiana …....................................LINNAEUS.......................................1758.
Perisoreus canadensis …............ghiandaia grigia canadese …...................................LINNAEUS.......................................1766.
Perisoreus internigrans …...........ghiandaia grigia del Sichuan …................................THAYER & BANGS….......................1912.
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GHIANDAIE e NOCCIOLAIE del VECCHIO MONDO:
Genere < GARRULUS >…...................... ( BRISSON …...................1760 ).
Garrulus glandarius ….................ghiandaia eurasiatica …...........................................LINNAEUS…....................................1758.
Garrulus lanceolatus …...............ghiandaia dalla testa nera o lanceolata …................VIGORS…........................................1831.
Garrulus lidthi …..........................ghiandaia di Lidth …................................................BONAPARTE…................................1850.
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Genere < PODOCES > …....................... ( WALDHEIM …...............1821 ).
Podoces panderi ….....................podoce di Pander o mongolo …................................FISCHER von WALDHEIM..............1821.
Podoces Hendersoni …..............podoces di Henderson …..........................................HUME…...........................................1871.
Podoces biddulphi …..................podoces di Biddulph …..............................................HUME…...........................................1874.
Podoces pleskei ….....................podoces di Pleske ….................................................ZARUDNY.........................................1896.
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Genere < PTILOSTOMUS > …............... ( SWAINSON …...............1837 ).
Ptilostomus afer …......................gazza nera o piapiac ….............................................LINNAEUS.......................................1766.
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Genere < ZAVATTARIORNIS > ….......... ( MOLTONI …..................1938 ).
Zavattariornis stresemanni ….....ghiandaia di Zavatteri o di Stresemann ….................MOLTONI…......................................1938.
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Genere < NUCIFRAGA > ….................... ( BRISSON …..................1760 ).
Nucifraga caryocatactes ….........nocciolaia eurasiatica …............................................LINNAEUS…...................................1758.
Nucifraga columbiana ….............nocciolaia di Clarck …...............................................WILSON….......................................1811.
Nucifraga multipunctata …..........nocciolaia indiana ….................................................GOULDO…......................................1849.
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GHIANDAIE e GAZZE del NUOVO MONDO:
Genere < APHELOCOMA > …................ ( CABANIS …...................1851 ).
Aphelocoma coerulescens ….....ghiandaia di macchia …............................................BOSC…............................................1795.
Aphelocoma ultramarina …........ghiandaia del Messico …...........................................BONAPARTE…................................1825.
Aphelocoma californica …..........ghiandaia occidentale …............................................VIGORS...........................................1839.
Aphelocoma unicolor ….............ghiandaia unicolore o monocolore…..........................DU BUS ….......................................1847.
Aphelocoma wolloweberi ….......ghiandaia petto grigio messicana …..........................KAUP…............................................1854.
Aphelocoma insularis ….............ghiandaia di Santa Cruz …........................................HENSHAW…...................................1886.
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Genere < CALOCITTA >…..................... ( GRAY G. R. …...............1841 ).
Calocitta colliei ….......................gazza dal ciuffo golanera ….......................................VIGORS...........................................1829.
Calocitta formosa …...................gazza dal ciuffo golabianca …...................................SWANSON…....................................1827.
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Genere < CYANOCITTA > ….................. ( STRICKLAND ...…........ 1845 ).
Cyanocitta cristata …..................ghiandaia azzurra americana …................................LINNAEUS…...................................1758.
Cyanocitta stelleri .......................ghiandaia di Steller …...............................................GMELLIN J. F. …..............................1788.
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Genere < CYANOCORAX > …............... ( BOIE F. ….......................1826 ).
Cyanocorax affinis …..................ghiandaia pettonero …..............................................PELZEN............................................1856.
Cyanocorax beecheli …..............ghiandaia dorso purpureo o viola ….........................VIGORS…........................................1829.
Cyanocorax caeruleus …............ghiandaia cerulea ….................................................VEILLOT….......................................1818.
Cyanocorax cayanus …..............ghiandaia della Cayenna …......................................LINNAEUS…....................................1766.
Cyanocorax chrysops ….............ghiandaia dalla cresta felpata …...............................VEILLOT….......................................1818.
Cyanocorax cristatellus …..........ghiandaia crestariccia …...........................................TEMMINCK......................................1823.
Cyanocorax cyanomelas …........ghiandaia brunopurpurea …......................................VEILLOT…......................................1818.
Cyanocorax cyanopogon ….......ghiandaia nucabianca …...........................................WIED NEUWIED..............................1824.
Cyanocorax dickeyi …................ghiandaia dal ciuffo di Dickey …................................MOORE R. D. …..............................1935.
Cyanocorax heilprini …...............ghiandaia di Heilprin o nucazzurra ….......................GENTRY….......................................1885.
Cyanocorax melanocyaneus ..…ghiandaia azzurra e nera o cespugliosa …...............HARTLAUB…...................................1844.
Cyanocorax mystacalis …..........ghiandaia codabianca …...........................................De SPARRE......................................1835.
Cyanocorax sanblasianus …......ghiandaia di San Blas …...........................................LAFRESNAYE..................................1842.
Cyanocorax violaceus …............ghiandaia violacea …................................................DU BUS de GISIGNIES....................1847.
Cyanocorax yncas …..................ghiandaia verde Ynca …...........................................BODDAER…....................................1783.
Cyanocorax yucatanicus …........ghiandaia dello Yucatan …........................................DUBOIS A.J.C. ................................1875.
Cyanocorax luxuosus ….............ghiandaia vrde americana ….....................................LESSON..........................................1839.
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Genere < CYANOLYCA > …................... ( CABANIS …...................1851 ).
Cyanolyca argentigula …............ghiandaia dalla golargentata ….................................LAWRENCE....................................1875.
Cyanolyca armillata …................ghiandaia dal collare nero ….....................................GRAY G. R. ….................................1845.
Cyanolyca cuculata …................ghiandaia dal cappuccio azzurro o monaco ..............RIDGWAY…....................................1885.
Cyanolyca mirabilis …................ghiandaia dalla gola bianca …...................................NELSON…......................................1903.
Cyanolyca nanus …....................ghiandaia nana ….....................................................DU BUS de GISIGNIES...................1847.
Cyanolyca pulchra …..................ghiandaia magnifica o dal capobianco …..................LAWRENCE….................................1876.
Cyanolyca pumilio …..................ghiandaia dalla gola nera …......................................STRICKLAND…...............................1849.
Cyanolyca turcosa …..................ghiandaia turchese …...............................................BONAPARTE....................................1853.
Cyanolyca viridicyanus …...........ghiandaia dal collare bianco ….................................LAFRESNAYE & d'OBBIGNY….......1838.
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Genere < GYMNORHINUS > ….............. ( WIED NEUWIED ….......1841 ).
Gymnorhinus cyanocephalus .....ghiandaia delle pinete …...........................................WIED NEUWIED…..........................1841.
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Genere < PLATYLOPHUS > …............... ( SWAINSON ….............. 1832 ).
Platylophus galericulatus …........ghiandaia crestata o dal ciuffo …..............................CUVIER…........................................1816.
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Genere < PSYLORH INUS > ….............. ( RUPPEL ….................... 1837 ).
Psylorhinus morio …...................ghiandaia bruna …....................................................WAGLER..........................................1829.
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GAZZE ORIENTALI e DENDROGAZZE:
Genere < CISSA > ….............................. ( BOIE F. …......................1826 ).
* Cissa chinensis ........................gazza verde cinese …...............................................BODDAERT......................................1763.
Cissa hypoleuca ….....................gazza verde indocinese …........................................SALVAORI & GIGLIOLI.....................1885.
Cissa thalassiana …...................gazza verde di Java …...............................................TEMMINCK......................................1826.
Cissa jeffreyi …...........................gazza verde del Borneo …........................................SHARPE...........................................1888.
* La gazza cinese ( CISSA CHINENSIS ) può subire variazioni più o meno intense di colore, e la sua livrea diventare azzurra anziché verde come nella forma
ancestrale. Questa anomalia è dovuta ad un eccesso di esposizione alla luce solare, e non è in nessun modo correlata al tipo di dieta. In natura frequentano
zone boscose molto fitte e ombrose entro le quali la luce diretta penetra a fatica.
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Genere < GYMNORHINA > ….................( GRAY G. R. …...............1840 ).
Gymnorhina tibicen ….................gazza australiana …..................................................LATHAM...........................................1802.
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Genere < UROCISSA > …...................... ( CABANIS ….................. 1850 ).
Urocissa caerulea …...................gazza blu di taiwan …...............................................GOULD….........................................1863.
Urocissa erythrothyncha ….........gazza blu dal becco rosso …....................................BODDAERT......................................1783.
Urocissa flavirostris …................gazza blu dal becco giallo …....................................BLYTH…..........................................1846.
Urocissa ornata …......................gazza blu di Sri Lanka …...........................................WAGLER.........................................1829.
Urocissa whiteheadi …...............gazza blu dalle alibianche ….....................................OGILVIE & GRANT..........................1899.
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Genere < CRYPSIRINA > …....................( VEILLOT …....................1815 ).
Crypsirina cuculata ….................dendrogazza grigia dalla coda a racchetta …...........JERDON..........................................1816.
Crypsirina temia …......................dendrogazza nera dalla coda a racchetta …............DAUDIN............................................1800.
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Genere < DENDROCITTA > …................( GOULD …......................1833 ).
Dendrocitta formosae …..............dendrogazza himalayana ….....................................SWINHOE........................................1863.
Dendrocitta vagabunda …...........dendrogazza vagabonda …......................................LATHAM...........................................1790.
Dendrocitta frontalis …................dendrogazza dal collare ….......................................HORSFIELD.....................................1840.
Dendrocitta occipitalis ….............dendrogazza della Malesia …...................................MULLER…......................................1836.
Dendrocitta cinerascens ….........dendrogazza del Borneo ….......................................SHARPE..........................................1870.
Dendrocitta leucogastra …..........dendrogazza indiana meridionale ….........................GOULD............................................1833.
Dendrocitta baileyi …...................dendrogazza delle Andamane ….............................TYTLER...........................................1863.
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Genere < PLATYSMURUS > …...............( REICHENBACH …........1850 ).
Platysmurus leucopterus ….........dendrogazza dalle alibianche …..............................TEMMINCK.......................................1824.
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Genere < TEMNURUS > …......................( LESSON …...................1831 ).
Temnurus temnurus …................dendrogazza dalla coda dentata …..........................TEMMINCK......................................1825.
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PRECISAZIONE:
La GHIANDAIA CRESTATA o DAL CIUFFO ( PLATYLOPHUS GALERICULATUS ) che tradizionalmente viene inclusa nei CORVIDAE, potrebbe non essere un vero membro di questa FAMIGLIA, ma più correlata a MALACONOTIDAE e LANIIDAE. Tuttavia, non essendoci certezze in merito, mantiene ( incertas sedis ) l'attuale attuale posizione. Il GRACCHIO TERRICOLO di HUME ( PSEUDOPODOCES HUMILIS ) in realtà è un membro della FAMIGLIA PARIDAE.
REPERTI FOSSILI:
I primi reperti fossili adducibili ai CORVIDI, risalgono alla metà del Miocene, cioè circa 17 milioni di anni fa. MIOCORVUS e MIOPICA potrebbero essere le forme ancestrali dalle quali si sono evoluti i CORVI ed alcune delle GAZZE.
MIOCORVUS …............................................. Miocene medio......................Francia.
MIOPICA ….................................................... Miocene medio......................Ucraina.
PROTOCITTA …............................................. Pleistocene inferiore.….........USA.
CORVIDAE Genere …................................... Pleistocene inferiore..............USA.
CORVIDAE Genere .…................................... Pleistocene medio.................Sicilia – Italia ( Probabilmente appartiene ad un genere ancora esistente ).
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ALCUNI CONSIGLI RIGUARDANTI L'ALLEVAMENTO DEI CORVIDI :
In linea di massima i CORVIDI tenuti più o meno regolarmente in cattività, dovrebbero appartenere a circa 14 generi comprendenti, purtroppo, solo 27 specie.
Gazze - dendrogazze - ghiandaie :
Pica pica.
Pica hudsonia.
Calocitta colliei.
Calocitta formosa.
Dendrocitta vagabunda.
Cissa chinensis.
Uricissa erythrorhyncha.
Cyanocorax chrysops.
Cyanocorax glaucescens.
Cyanocorax mystacalis.
Cyanocorax sanblasianus.
Cyanocorax beecherii.
Cyanocitta cristata.
Cyanopica cyanus.
Aphelocoma coerulescens.
Garrulus glandarius
Platylophus galericulatus.
Nucifera caryocatactes.
Gracchi :
Pyrrhocorax pyrrhocorax.
Corvi – cornacchie: Corvus albus - Corvus albicollis - Corvus brakyrhyncuhos - Corvus corax - Corvus corone - Corvus criptoleucos - Corvus ossifragus - Corvus kubary.
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ALLOGGIAMENTO:
L'allevamento di questi uccelli si presenta oltre che stimolante, anche alquanto gratificante, grazie alle molteplici sfaccettature che si possono presentare. Tuttavia proprio a causa dell'intelligenza e territorialità che li contraddistingue, la loro gestione può essere piuttosto difficile soprattutto quando costretti in spazi non adeguati. Quindi la voliera in cui vengono ospitati dovrebbe essere almeno di < 3,00 m. lunghezza x 1,50 – 2,00 m. di larghezza x 2,50 – 3,00 m. di altezza >, arredata con qualche piccolo albero ed alcuni arbusti e ricca di diversivi. Ovviamente più spazio avremo da mettere a disposizione, migliore sarà l'ambientazione, e di conseguenza anche la loro vita, favorendo nel contempo la nidificazione. I posatoi è preferibile che siano disponibili in varietà, misure e forme diverse, nonché posti a varie altezze in modo che oltre a dover essere raggiunti volando, diano buoni punti d'osservazione. La maggior parte dei CORVIDI ama passare molto tempo a terra, soprattutto se vi saranno state posizionate delle rocce, ceppi di vaia misura ed altezza, tronchi e grossi rami contorti. Il rifugio, ammesso che le voliere non siano state ricavate all'interno di strutture chiuse già esistenti come stanze, capannoni, serre ecc, deve essere progettato in funzione alla specie che si intende ospitare ed al luogo di provenienza, e che quindi può consistere in una semplice tettoia chiusa almeno su tre lati in modo da ripararli da vento, pioggia insistente e luce solare diretta che nel caso di alcune specie ( vedere in sistematica Cissa chinensis ) può cambiare completamente la colorazione della livrea, oppure in un locale coibentato riscaldabile in caso di necessità. Il fondo è preferibile che sia naturale, meglio ancora se per metà icon erba e la rimanente parte, comprendente anche il rifugio, in ecosol che permette fra l'altro di nascondere il cibo sotto ai pezzetti di corteccia, o di cercarvi insetti arrivati dall'esterno. Oppure ricoperto da un abbondante strato sabbia grossolana o ghiaia che consentono agli animali di divertirsi scavando, e nel contempo forniscono un ottimo strato drenante facile da pulire. L'arricchimento ambientale per uccelli proverbialmente intelligenti e curiosi come i CORVIDI, è estremamente importante, e di conseguenza fornendo loro un “problema” da risolvere li si può mantenere a lungo fisicamente e mentalmente concentrati. Nascondendo il cibo in vari punti della voliera per esempio, oppure fornendo alimenti come grosse ossa da scarnificare o pane duro, li impegneranno per ore ( è preferibile evitare di somministrare topolini, quaglie, quarti di pollo, pesci ecc, a causa della loro veloce deteriorabilità ). Ma anche campanelle, campanellini, sonagli per bambini, specchietti sono molto apprezzati, amano altresì materiali e/o oggetti tipo stoffe, scatole, cartone, carta e tutto quanto, purché non tossico, possa essere fatto a pezzi dai loro poderosi becchi. In vendita, anche se molti di questi possono essere realizzati privatamente, si trovano diversi dispositivi adatti allo scopo e commercializzati per gli psittacidi, ma ideali per i CORVIDI. Tuttavia in voliera è facile creare degli svaghi con rocce, ceppi di vario diametro ed altezza, tronchi, rami contorti, catene, corde, ghiaia e vaschette contenenti acqua che verranno utilizzate per fare bagni, importanti per mantenere il piumaggio in ottimo stato. Inoltre non bisogna mai fare l'errore di sottovalutare l'arguzia di questi uccelli, e la loro capacità di fuga, quindi assicurarsi che non possano arrivare, anche solo con la punta del becco, a ganci o catenaccini che verrebbero aperti facilmente, avendo prima osservato attentamente ogni nostro movimento. Come già precedentemente accennato, la maggior parte dei CORVIDI è gregaria per buona parte dell'anno, per poi divenire territoriali ed aggressivi durante il periodo riproduttivo, altri invece sono noti per riprodursi in colonie anche molto numerose. In cattività esistono casi documentati in cui è stato adottato questo sistema anche nel caso di specie territoriali, tuttavia è meglio non rischiare, dato che il più delle volte il tentativo si traduce in fallimento con le coppie che oltre a disturbarsi reciprocamente, finirebbero col sottrarsi uova e piccoli a vicenda. Questo probabilmente succede anche a causa della nostra incapacità di capire e ricreare tutti quei meccanismi di cui necessitano animali socialmente così complessi. E' dunque preferibile alloggiare ogni coppia in singole voliere. Ciò non toglie che anche nel caso di coppie affiatate possano insorgere stati particolari di stress o nervosismo spesso dovuti a mancanza di spazio o stimoli causati da una ambientazione inadeguata, e/o mancato arricchimento della stessa, che possono portare al degrado del legame di coppia, ad atteggiamenti aggressivi, vie di fatto e conseguente mancata riproduzione.
Bisognerebbe rendersi conto che l'allevamento a mano, così gratificante per l'avicoltore, in realtà snatura il loro carattere, mentre il crescere con i propri simili è estremamente utile per il mantenimento delle caratteristiche comportamenti proprie della specie alla quale appartengono, che rendono anche possibile la convivenza con i consimili o animali. Gli esemplari allevati a mano, molto spesso presentano difficoltà sia nella socializzazione/ interazione con i loro simili, quanto nei legami di coppia, proprio a causa della relazione ( imprinting ) che si viene a creare con chi li ha allevati. Insomma, si sentono umani piuttosto che uccelli, e questo non è certo un bene sia per la specie, quanto per l'animale stesso.
Trattandosi di voliere molto grandi, fuori dal periodo riproduttivo, gruppi composti da esemplari appartenenti a specie gregarie possono coesistere senza particolari problemi, ed anche con specie diverse, purché compatibili.
Tuttavia devono essere attentamente monitorati almeno durante i primi giorni di coesistenza, e per facilitare la loro gestione, indipendentemente dalle misure della voliera, posizionare un gabbione al suo interno, o appena fuori, in modo che possa essere visto e sentito dagli esemplari alloggiati nella voliera, può risultare utile sia per separare i più turbolenti e aggressivi, quanto a farvi stazionare qualche nuovo soggetto che prima di essere liberato nella voliera, necessita di un periodo d'ambientamento, ma soprattutto di essere riconosciuto dai membri del gruppo, che altrimenti potrebbero dar sfogo ai propri istinti ed aggredire selvaggiamente il malcapitato.
RIPRODUZIONE: Quando le condizioni sono adeguate la nidificazione può avvenire sia in ambiente esterno ( voliera ), quanto interno ( stanze, capannoni, serre ecc. ). Nonostante l'offerta di cibo “vivo” possa agevolare il processo riproduttivo, con il preannunciarsi della stagione degli amori è condizione imperante l'arricchimento ambientale della voliera, o altro luogo in vengono alloggiati, che oltre a variare il più possibile, dovrebbe essere rinnovato periodicamente in modo che visivamente offra continui stimoli. In genere i CORVIDI amano nidificare piuttosto in alto, e quindi affinché una coppia ben affiatata possa nidificare in condizioni adeguate necessita di spazio, altezza e tranquillità. I materiali occorrenti alla costruzione dei nidi devono essere forniti in abbondanza, ed il posizionamento di piattaforme, cassette e ceste costituiscono buone basi per la loro realizzazione. Ciò premesso, si dovrebbe anche tener conto del temperamento che contraddistingue ogni femmina, infatti esemplari piuttosto nervosi possono essere più facilmente indotti a deporre, quando il nido viene realizzato in una posizione ritenuta sicura, altre invece prediligono soluzioni che permettono loro di disporre di un ottima visuale dei dintorni, così come altre ancora amano che il nido sia il più possibile celato, perché pur essendo solitamente aggressivi e audaci in natura, le coppie in cattività dimostrano spesso una certa timidezza. Sarebbero anche in grado di approntarseli in maniera “completamente naturale”, ma per fare questo dovrebbero essere ospitati in voliere particolarmente grandi con vegetali ed alberi di altezza adeguata. Il maschio aiuta la compagna nella costruzione del nido e l'alimenta per tutta la durata della cova che viene portata a termine dalla sola femmina. Così come una volta schiuse le uova, i piccoli vengono accuditi da quest'ultima, che non li abbandona un solo attimo per circa due settimane, o almeno finché non siano loro cresciute le piume su testa e schiena. In questo periodo provvede anche ad imbeccarli con il cibo fornito dal compagno, tuttavia trascorso questo periodo anche il maschio aiuta ad alimentare la prole.
Un problema che purtroppo si riscontra piuttosto frequentemente in cattività è la predazione delle uova attuata soprattutto da coppie giovani, ed in particolare ad opera del maschio. Se ciò dovesse verificarsi è preferibile togliere quest'ultimo e alloggiarlo in una voliera o gabbione adiacente in modo che almeno visualmente e vocalmente rimanga in contatto con la compagna, comunque perfettamente in grado di covare e allevare la prole anche da sola. Tuttavia reintroducendo il maschio, che deve essere attentamente monitorato durante i primi giorni, quando i piccoli hanno raggiunto i 10-20 giorni di età, può aumentare le loro probabilità di arrivare alla maturità. In questo periodo l'alimentazione deve essere particolarmente varia e curata
In genere vengono deposte da 2 a 10 uova di colore verde-bluastro con macchie scure per la maggior parte delle specie, Mentre l'incubazione delle uova mediamente si protrae per 20-22 giorni.
ALIMENTAZIONE- QUALCHE CONSIGLIO:
I CORVIDI in quanto onnivori, rendono abbastanza facile il compito di provvedere in maniera adeguata ai loro fabbisogni. Tuttavia come spesso succede nell'avicoltura ogni allevatore interpreta questa importantissima fase in base all'esperienza acquisita nel corso degli anni ed alle preferenze personali, quindi quanto proposto deve essere inteso come riferimento di massima, e più che altro inteso ad elencare gli alimenti più in uso.
Alcuni tipi di alimenti :
Pastone secco e paté per insettivori, il primo è probabile che debba essere leggermente inumidito, pellet per piccioni, mangime granulare o pellet per fagiani, tacchini o polli .
Estrusi, che costituiscono un ottima base integrante.
Uova sode bollite per una decina di minuti, o strapazzate e cucinate senza l'aggiunta di grassi.
Biscotti per gatti o cani, che devono essere ammollati, carne i scatola per gatti o cani, carne in scatola per uso umano del tipo senza gelatina, carne cruda magra macinata, cuore e fegato macinati, gamberetti secchi o surgelati da somministrare previo scongelamento, surrogato di polpa di granchio ridotto a pezzetti, che come per i gamberetti, oltre ad essere ben appetita, è igienica e si conserva a lungo, omogeneizzati di carne, verdure e frutta per uso umano, da utilizzare soprattutto nell'allevamento a mano durante i primi giorni di vita.
Formaggio : ricotta o similari, asiago o similari grattugiato ecc. Da somministrare in piccole quantità, fornisce grassi e vitamine supplementari.
Tarme della farina, camole del miele, larve delle mosche dell'aceto, lombrichi, grilli, cavallette ecc.
Frutta, pressoché di tutti i tipi ( soprattutto mela a pezzetti o grattugiata, mentre la banana dev'essere somministrate con molta parsimonia dato l'alto potere impinguante ), carota grattugiata, piselli fini e broccoli a pezzetti o grattugiati.
Insalata o similare da tagliare molto finemente.
Mais intero o spaccato, grano e alcuni semi per fringillidi.
Alcuni esempi di diete :
Pastone secco per insettivori, o pellet per piccioni, da inumidire entrambi leggermente se necessario, con l'aggiunta di frutta di vario tipo, carota grattugiata, piselli, broccoli e uovo sodo.
Mentre una regolare aggiunta di uva strapazzate ( cucinate senza grassi ), carne magra trita, o di altro tipo sopraelencato, un poco di formaggio grattugiato, insalata tagliata molto finemente e occasionalmente qualche seme, completeranno la dieta.
In questo caso l'alimento “vivo” è solitamente fornito durante il periodo riproduttivo, ed a parte pochissime eccezioni, diventa essenziale durante l'allevamento dei piccoli.
L'aggiunta di estrusi è facoltativa.
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Paté per insettivori, mezza mela grattugiata, piccola quantità di formaggio grattugiato con l'aggiunta di due o tre tarme della farina, o altro insetto, ogni giorno.
L'aggiunta di estrusi è facoltativa.
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I CORVIDI in generale possono essere alimentati attraverso una dieta composta biscotti per gatti o cani precedentemente ammollati, o con carne in scatola per gatti o cani con aggiunta di paté per insettivori e formaggio grattugiato, oltre ad un poco di frutta e carote grattugiate.
L'aggiunta di estrusi è facoltativa.
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Nel caso di miscele per insettivori, alcuni allevatori consigliano di utilizzare prodotti a basso contenuto di ferro del tipo somministrato a maine, turachi, tucani ecc, dato che il suo accumulo nei loro organismi può risultare fatale.
In base ai prodotti prima elencati, si possono formulare diete anche molto diverse a seconda delle proprie esigenze, preferenze e necessità, ma sempre e comunque tenendo conto del benessere degli animali.
Come già precedentemente consigliato, meglio evitare la somministrazione ( tuttavia sempre facoltativa, ed a discrezione di ogni avicoltore ) di topolini e pulcini di un giorno, così come quaglie e quarti di pollo, in quanto poco gestibili e rapidamente deteriorabili.
N.B.
Per alcuni chiarimenti che riguardano il “vivo”, vedere in STURNIDI alla voce < Da sapere >.
REPERIBILITA' : Un numero comunque limitato di esemplari arriva ancora dalle catture effettuate in natura, e questo continua ad essere necessario al fine di mantenere la diversità genetica. E' divenuto ormai imperativo che l'allevamento in cattività possa ben presto essere in grado di fornire tutti gli esemplari richiesti dal mercato data la probabilità che in un prossimo futuro, vengano istituite norme molto più severe che regolino gli arrivi dalle zone di origine. Quindi sarebbe auspicabile che Zoo e importatori si attivassero nell'incrementare il numero di esemplari importati, così come la cooperazione con i privati è un sicuro modo per aumentare il materiale genetico ed assicurare un futuro alle specie.
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