top of page

Gallus varius

Gallus varius....da -  www theliszt.blogspot.ru

www theliszt.blogspot ru.jpg

LUOGO DI ORIGINE

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA

 ESTINTO   |   |    |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |    NON A RISCHIO

                                                                                                                                                                                                                                                                                                 GENERE GALLUS    ( BRISSON,   1766 )                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        GALLUS VARIUS   ( SHAW,  1798 )

GALLO VERDE o di GIAVA

 

ORDINE................GALLIFORMES.

FAMIGLIA.............PHASIANIDAE.

GENERE...............GALLUS.

SPRCIE.................VARIUS.

 

ITALIANO = Gallo verde o di Giava | INGLESE = Green junglefowl | FRANCESE = Coq  vert                                                                                                                                    de Java  |  SPAGNOLO = Gallo verde o de Java | TEDESCO = Gabelschwanzhuhn.

 

SPECIE: Monotipo  < GALLUS  VARIUS >  ( NO-CITES )

 

SOTTOSPECIE: Nessuna sottospecie sino ad oggi classificata.

 

LUOGHI DI ORIGINE: Pur  essendo originari di  Giava,  possono  trovarsi  anche  sulle  isole  vicine di Madoura, Kangean, Lombok, Komodo, Flores e isole minori dove vengono  abitualmente  incrociati  con  il pollame  locale  dando  vita ad ibridi sterili chiamati “bekisar“ utilizzati soprattutto nei concorsi di canto.

 

HABITAT NATURALE e COMPORTAMENTO: Prediligono territori costieri caratterizzati da fitta vegetazione, vallate erbose ed aree forestali rade a basso fusto poste ad altezze comprese tra 0 e 1500 metri, ma anche in zone cespugliose ricche di affioramenti rocciosi, risaie e coltivazioni agricole di vario tipo, soprattutto se di cereali. Generalmente vivono riuniti in piccoli gruppi composti da 2-5 individui capitanati da un maschio dominante che li guida nel quotidiano peregrinare alla ricerca del cibo che consiste in sementi, frutti e vegetali, con abbondante integrazione proteica costituita principalmente da invertebrati, piccoli granchi, pulci della sabbia, crostacei semi terrestri, piccoli pesci, meduse, stelle di mare e altre specie marine catturate lungo i litorali così come lumache e chiocciole sia di mare che terrestri, insetti e loro larve, lucertole ed occasionalmente piccoli roditori. Considerata la dieta fortemente organica è spiegato perché siano così ricettivi al morbo di MAREK che attacca il sistema digestivo lasciandoli pressoché paralizzati. Al sopraggiungere della sera si appollaiano sui rami di grossi alberi o bambù a circa 4-6 metri dal suolo nel tentativo di difendersi dalla maggior parte dei predatori che quotidianamente li insidiano. Con l'approssimarsi della stagione riproduttiva si dividono in coppie, mentre i maschi solitari hanno l'occasione di sfidare i galli dominanti in combattimenti che spesso diventano fisici e cruenti, per la conquista dei territori o il possesso delle femmine. Il nido viene approntato sia a terra che sui rami bassi di un grosso albero o piattaforma naturale, così come può essere utilizzando quello abbandonato da un altro grosso uccello purché non troppo lontano dal suolo. Di norma la deposizione consiste in 2-6 uova covate dalla sola femmina, con il maschio che rimane nelle vicinanze a fare la guardia, mentre i piccoli solitamente accuditi da entrambi i genitori, dopo un settimana dalla schiusa sono già in grado di compiere brevi voletti.

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA: Nei luoghi di origine è considerato ancora relativamente abbondante. Tuttavia bisogna purtroppo rilevare che la purezza genetica dei soggetti allo stato naturale è spesso molto dubbia in conseguenza alle frequenti catture effettuate dalle popolazioni locali, ed inevitabili incroci con razze domestiche.

 

CARATTERISTICHE PRINCIPALI e DIMORFISMO SESSUALE:  Il Gallus varius è considerata la specie più  primitiva, distinguendosi  dai  congeneri per avere 16 timoniere anziché le abituali 14,  nonché  la  forma   squamata  delle penne, corte e larghe,  che  nel  maschio  partendo  dalla nuca  scendono sino  alla  schiena  a formare un ampia ed  iridescente mantella, molto simile a  quella  del fagiano dorato, o  pavone verde ( Pavo muticus )

La livrea in generale è nero brillante intriso di iridescenze verdi; piume della sella nere bordate di giallo, mentre le copritrici alari, piuttosto appuntite, sono invece contornate di arancio-ruggine. Un  altra  particolarità  che contraddistingue questa specie  riguarda le appendici del maschio,  che  meritano  una  piccola  riflessione.  Succede,  e  non  di rado, che   descrizioni  e/o immagini siano  discordanti in  riferimento ai colori  di cresta e bargigli, e la ragione di tutto ciò è   molto  semplice.  Le  appendici  dei   Gallus varius sono  sprovviste  dei  pigmenti  cutanei responsabili  del   verde e  azzurro   in grado  quindi di fornire  una colorazione che abbia  una certa  uniformità. In sostanza  succede  un poco come  nel  tacchino  nel quale le appendici  presentano un estrema variabilità.                                    

( Descrizione di: GHIGI A. 1968 – GIAVARINI I. 1983 )

Nel maschio il capo, collo e parti  superiori del  dorso sono coperti da penne piuttosto corte  e troncate, nere alla base, sfumate di blu nel mezzo ed in verde-dorato nella parte rimanente. Parte inferiore  del  dorso verde-dorato con riflessi azzurri  degradanti in bronzo violetto verso  le estremità. Lancette del groppone e delle copritrici caudali superiori nere strettamente bordate di giallo-dorato. Copritrici inferiori e medie delle ali allungate di colore rosso-arancio con lunga stria mediana nera, remiganti e copritrici maggiori delle ali nere, leggermente sfumate in azzurro verdastro. Parti inferiori e coda nere sfumate anch'esse in blu-verdastro, i lati del capo e le tempie sono nudi e di colore scarlatto, cresta abbastanza pronunciata con margine integro, azzurra nella parte centrale e basale, degradante in viola scarlatto verso l'esterno, bargigli impari nel mezzo della gola scarlatti-azzurri e giallo-brillante, becco grigio-giallastro, iride rosso fuoco, zampe cremisi dotate di speroni.

Nella femmina il capo, collo e parti inferiori del manto bruno sporco con strie subterminali nerastre e centrali scure; il resto delle parti superiori, secondarie e copritrici nere, leggermente sfumate in nerastro ed irregolarmente striate e marginate all'estremità di giallastro; primarie e copritrici bruno scuro, gote, strie sopracciliari e lati della faccia bruno pallido. Mento e gola bianchi, parti inferiori color cuoio, penne del torace con margini brunicci e fianchi con macchie nerastre; coda nera irregolarmente macchiata di bruno. Bargigli poco sviluppati, cresta non visibile o minimamente pronunciata.

 

VALORI FISICI:

MASCHIO: Lunghezza totale 60-65 cm.......lunghezza della coda 30-35 cm.......peso 0,700-1,100 kg.

FEMMINA: Lunghezza totale 40-50 cm.......lunghezza della coda 10-15 cm.......peso 0,500-   800 kg.

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN CATTIVITA': E' ben rappresentato soprattutto negli USA. Purtroppo nel corso degli anni si sono verificati numerosi incroci, più o meno involontari, che attualmente rendono piuttosto difficoltoso il reperimento di soggetti geneticamente puri.

 

CARATTERE ed ADATTAMENTO ALLA CATTIVITA': Solitamente tranquilli, solo durante il periodo riproduttivo possono manifestare una certa aggressività qualora ci fossero più galli nella stessa voliera. Risultano più delicati e sensibili dei congenere Gallus lafayettii, gallus e sonnerattii, inoltre, rispetto agli ultimi due, anche molto meno resistenti ai rigori invernali e umidità. Nei soggetti geneticamente puri la riproduzione in piccole voliere o gabbioni può presentare problemi di deposizione e fecondità delle uova che solitamente si risolvono assegnando più spazio ai riproduttori o quando le condizioni dell'allevamento lo consentono, lasciati vagare in regime di semi libertà, che comporta però lo svantaggio di non poterli controllare sia in merito a possibili contagi, quanto ad indesiderati incroci con il pollame domestico. Tuttavia se adeguatamente gestiti e la struttura in cui vengono alloggiati è sufficientemente ampia, si adattano molto bene alla vita in voliera potendo convivere pacificamente anche con altre specie di fagiani, purché non aggressive. Considerate le difficoltà che possono insorgere nel corso del loro allevamento non è specie da raccomandare ai principianti.

                                                                                                                                                                                                                                                             

ETA' RIPRODUTTIVA: Entrambi i sessi, pur raggiungendo la piena maturità solo nel corso del secondo anno di vita, già durante il primo risultano solitamente fertili.

 

TIPO DI ACCOPPIAMENTO: Monogamo per antonomasia, talvolta può concedersi qualche “ scappatella” o diventare poligamo, ma è l'eccezione, non la regola.

 

PERIODO RIPRODUTTIVO: Mentre nei luoghi di origine l'attività riproduttiva si può protrarre per quasi tutto l'anno, alle nostre latitudini viene solitamente circoscritta ad un periodo che va da aprile a luglio nel caso le uova vengono levate.

 

TIPO DI NIDO: Le femmine sono generalmente dotate di un buon istinto materno, e pur prediligendo quelli posti ad una certa altezza dal suolo, si adattano ad utilizzare ogni tipo di contenitore e/o cassette nido venga loro messo a disposizione. In mancanza di queste è probabile che depongano in buche poco profonde scavate in angoli riparati e tranquilli di voliera e/o rifugio. Può altresì succedere che alcune galline prima di utilizzare i nidi appositamente preparati o di approntarseli, così come perché non predisposte alla cova o insofferenti alla cattività, depongano le uova in giro per tutta la voliera. ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Tipi di nido )

 

UOVA DEPOSTE STAGIONALMENTE: Nel caso siano lasciate alla cova della stessa gallina la deposizione solitamente consiste in sole 4-6 uova, mentre se regolarmente levate se ne possono ottenere anche 10-15.

 

PERIODO DI INCUBAZIONE e SCHIUSA: L'incubazione delle uova si protrae per circa 20-21 giorni e come spesso accade anche per le razze domestiche le galline si rivelano solitamente non solo ottime covatrici ma anche stupende madri, ed è vivamente raccomandata in considerazione alla delicatezza che contraddistingue i pulcini di Gallus varius. Il gallo ad eccezione di casi aberranti, per fortuna rari, può essere lasciato tranquillamente in voliera con chioccia e prole senza che abbia a dimostrare la minima aggressività nei loro confronti. Tuttavia sia  con l'incubazione artificiale < temperatura pari a 37, 8 gradi, con circa il 55% di umidità > che attraverso la cova semi-naturale, utilizzando gallinelle appartenenti a razze domestiche o fagiane, si possono ottenere eccellenti risultati, soprattutto nel caso di quest'ultime. I piccoli durante i primi giorni di vita sono molto più delicati rispetto ai congenere, e soprattutto quelli nati attraverso incubazione artificiale possono stentare ad alimentarsi da soli e se necessario vanno stimolati a farlo porgendo loro pezzetti di tarme della farina preventivamente passate nel mangime sfarinato, oppure può giovare associarli a quelli di specie notoriamente più vispi e precoci come Gallus gallus e conscifici, Chrysolophus pictus e amherstiae, Lophura swinhoe ecc., in modo che vengano indotti a becchettare il cibo dall'iperattività che li contraddistingue. Trascorsa circa una settimana dalla schiusa non dovrebbero più sussistere problematiche di questo genere ed i giovani possono rimanere insieme sino alla primavera successiva a quella della loro nascita, è tuttavia consigliabile separare i sessi dato che i galletti trovandosi in promiscuità con le femmine sono più portati a combattere fra loro.

 

ALIMENTAZIONE PER PULCINI e PULCINOTTI: Come appena citato, può presentarsi problematica nei primi 5-7 giorni di vita durante i quali potrebbe essere necessario stimolarli ad alimentarsi fornendo delle tarme della farina a pezzettini. Per il resto non discosta da quella normalmente fornita agli altri Gallus e nonostante necessitino di un apporto proteico pari ad almeno il 25%, può essere attuata attraverso normali composti commerciali ( mangimi bilanciati ) da somministrare a seconda dei tipi, ed in relazione ai periodi di vita. Con aggiunta di proteine, cereali, erbe, verdure e frutta, oltre ad integratori alimentari e vitamine quando e se ritenuti necessari. A circa 2-3 mesi di vita è altresì possibile sostituire il tipo di dieta in uso, portandola inizialmente ad essere mista, cioè composta da mangime e granaglie spaccate o mix per piccioni, e  successivamente, ammesso che ci si voglia orientare verso questo tipo di alimentazione, e secondo i tempi consigliati, costituita esclusivamente da cereali spaccati e/o interi o dal mix per piccioni, comunque non proprio indicata per questa specie dato che per sopperire al loro abituale fabbisogno proteico, andranno integrati con alimenti di origina animale.

( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione )

                                                                                                                                                                                                                                                                              ALIMENTAZONE PER ADULTI e RIPRODUTTORI: L'alimentazione dei Gallus in generale, e di questa specie in particolare, richiede un contenuto proteico piuttosto elevato pari ad almeno il 25%, per cui a circa 4-5 mesi di vita quando solitamente si inizia a fornire quello che sarà l'alimento base nel corso dell'anno, o per la maggior parte di esso, bisognerà tenere conto di questa necessità. Di norma l'alimento base è soprattutto per  praticità costituito da un buon mangime granulare o pellet da mantenimento o riposo per fagiani al quale si può aggiungere una manciata di granaglie spaccate e/o intere, del solo grano oppure un mix per piccioni. Come già precedentemente esposto è altresì possibile una dieta sia mista che costituita esclusivamente, pur non essendo consigliato per questa specie, da cereali o mix per piccioni. Con l'approssimarsi, e durante il periodo riproduttivo è preferibile sostituire l'alimento o il mangime in uso con un tipo specifico per ovaiole di fagiano. In ogni periodo dell'anno, e tipo di alimentazione, una buona integrazione a base di erbe verdure e frutta è necessaria al loro benessere psico-fisico. ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione - Progetti e attrezzature )

 

PULCINAIA e PARCHETTI PER SVEZZAMENTO: Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Pulcinaia e parchetti per svezzamento.

 

VOLIERE PER ADULTI: Pur essendo ben adattati alla cattività è preferibile che la voliera in cui viene alloggiata la coppia sia almeno di 14-15 mq, con un altezza non inferiore a 2, 00-2, 50 metri, tenendo tuttavia ben presente che più spazio assegneremo ai nostri Gallus varius, migliore sarà la loro esistenza, ed il comportamento molto più naturale ed equilibrato può favorire una riproduzione meno problematica. Alla voliera deve essere necessariamente annesso un rifugio preferibilmente coibentato, con possibilità di essere riscaldato garantendo una temperatura interna di almeno 6-8 gradi durante i periodi più freddi, ed inoltre li deve comodamente ospitare e nel contempo proteggere oltre che dal gelo, anche da pioggia e vento, così come durante lunghi periodi di maltempo particolarmente umidi e uggiosi, o più semplicemente quando sentono il bisogno di isolarsi in cerca di tranquillità, con al suo interno alcuni posatoi sistemati a diverse altezze ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Voliere per adulti - Gestione della voliera - Tipi di rifugio ).

Gallus varius femmina.....da - Autore: Heru Cahyono

Gallus varius  - Jawa Indonesia   - Heru Cahyono 1 (1).jpg

- GAllus varius o di giava -

Gallus varius illustrazioni  

Gallus varius x sito.jpg

Gallus varius   ( Gallo verde o di Giava )........Brisson......1766

Foto 1  www.uniprot.org -   2  www.aviarylife.com.au -   3  www.Ifauna.cz

1 - Gallus varius - ( Maschio  adulto )                                              2 - Gallus varius ( Maschio adulto )                                               3 - Gallus varius ( Maschio adulto )

Gallus varius   ( Gallo verde o di Giava )........Brisson......1766

Foto 1  www.pinterest.com - 2 - 3 - 4  da - Kermit Blackwood * Facebook 

1 - Gallus varius ( Maschio  adulto )                 2 - Gallus varius ( femmina e pulcino )  3 - Gallus varius ( pulcino )                4 - Gallus varius ( Femmine giovani )

Gallus varius e ibridi Bekisar  

Foto 1  da Berbah Jogja * Facebook - 2  www.cermanifarms.com - 3  www.olx.co.id

1 - Gallus varius - ( Maschio  adulto )                                      2 - Bekisar ( Ibrido di varius x pollo domestico )                3 - Bekisar ( Ibrido di varius x phoenix )

       - GAllus varius: ibridi e storia -

Gallus varius : variazione degli ibridi  e l'interesse di Darwin nei loro confronti.

Gli ibridi tra Gallus varius e pollame domestico ( G. gallus domesticus ) hanno confuso diversi ornitologi del XIX secolo. Il piumaggio di questi ibridi era così diverso dai colori e  motivi della forma originale, da considerarli specie distinte: G. aeneus Temminck, 1825 ; G. temminckii Gray, 1849 ; e G. violaceus Kelsall, 1891. Darwin voleva capire se G. aeneus e G. temminckii fossero ibridi o specie, come parte della sua ricerca sull'origine del pollo domestico. Il suo punto di vista era che tutti i polli domestici provenissero da  un unico antenato selvaggio, il G. gallus ( precedentemente G. bankiva ). Un esemplare ibrido, ora presente nella collezione di uccelli del Museo di Storia Naturale di Tring, ebbe un ruolo importante nel ragionamento di Darwin e, sebbene le conclusioni che trasse da questo esemplare fossero errate, generarono la sua teoria sull'antenato e origine del pollo domestico. 

In generale, le specie appartenenti al genere Gallus hanno una storia nomenclaturale piuttosto confusa. G. lafayettii , ad esempio, è stato ri-nominato tre volte, sia per il suo dimorfismo sessuale ( maschi e femmine vennero anche descritti come specie separate ), quanto per la variazione naturale all'interno della specie ( van Grouw et al . 2017 ). Altre ragioni per le quali le specie vennero ri-nominate più volte, furono che, storicamente, gli scienziati avevano meno probabilità di venire a conoscenza del lavoro reciproco, o potevano semplicemente ignorare le descrizioni precedenti e, inconsapevolmente, rinominare le specie.

George Kearsley Shaw ( 1751–1813 ) fu il primo a descrivere e denominare il gallo verde  ( G. varius  ) endemico dell'Indonesia. L'origine della specie, alla quale attribuì l'appellativo di Fagiano variegato ( Phasianus varius ) , era sconosciuta a Shaw, che pensò si potesse trattare di una specie indiana ( Shaw 1798 ). Non è noto se Coenraad Jacob Temminck ( 1778–1858 ), il primo direttore del Museo statale di Storia Naturale ( ora Naturalis Biodiversity Center di Leida ), fosse a conoscenza del lavoro di Shaw, ma successivamente denominò e descrisse la specie da entrambi gli esemplari visti nel Museo di Parigi, catturati a Java dal botanico e ornitologo francese Jean-Baptiste Leschenault de La Tour ( 1773-1826 ), e da quelli della sua collezione privata che ricevette dal governatore di Java ( la collezione appartenente a Temminck aiutò a fondare il Leida museo ) Temminck classificò la specie come G. furcatus ( dal latino furca: forchetta a due punte ), "Gallo con la coda biforcuta" ( Temminck 1807 : 1807 , 1813 : 261–266, vedi Fig. 2). Thomas Horsfield ( 1773–1859 ) a sua volta nominò la specie G. Javanicus , basandosi su un esemplare a quel tempo presente nel Museo della Honorable East India Company di Londra, e nonostante si riferisse al varius di Shaw ( Horsfield 1822 ). Anche se i volumi 1–2 del Manuel d'ornithologie ( Temminck 1820a , b ) erano stati la guida di Horsfield alla conoscenza della maggior parte dei generi descritti nella sua pubblicazione del 1822, tuttavia sembra che non fosse a conoscenza del nome furcatus per questa specie menzionata da Temminck ( 1820a : xc ). Quindi, nel complesso, questa specie  è stata ri-nominata scientificamente tre volte.

Range  (Gallus) Uccelli della giungla grigi (G. sonneratii) – uccelli della giungla dello

Distribuzione  Gallus varius

Figura 1 -  Pl. 353 - Fagiano variegato < Phasianus varius > ( Gallus varius ) - Shaw 1798 (Harry Taylor, © Museo di storia naturale, Londra.

Variegated_Pheasant_Phasianus_varius_in_

Figura 2 - Gallus furcatus 'ayam-alas' - Temminck's Planches coloriées ( 1829 )- La litografia era su disegno dell'illustratore francese di storia naturale Nicolas Huet le Jeune (1770–1830) (Harry Taylor, © Museo di storia naturale, Londra. 

Gallus_furcatus_-_Temminck's_Planches_co

Oltre alla sinonimia nelle diverse specie pure, gli ibridi tra G. varius e polli domestici ( G. gallus domesticus ) si sono aggiunti al caos nomenclaturale del genere Gallus . In Indonesia, e specialmente a Java, questi ibridi sono stati allevati deliberatamente. A causa del loro bellissimo, ma completamente diverso piumaggio, gli ornitologi credevano che fossero specie distinte e, ancora una volta, questi ibridi furono scientificamente denominati tre volte come taxa distinti: G. aeneus Temminck, 1825 ; G. temminckii Gray, 1849 ; e G. violaceus Kelsall, 1891. Qui esaminiamo questi nomi e presentiamo ulteriori informazioni su esemplari ibridi esistenti, inclusi i tre diversi tipi, alcuni dei quali erano noti a Darwin.

Ibridi di Gallus varius. 

In Indonesia, la progenie ibrida di prima generazione di un gallo G. varius e una gallina domestica è chiamata Bekisar ( Beebe 1921 : 249). La pratica dell'ibridazione per produrre Bekisar è antica, probabilmente iniziata nelle isole Kangean nel Mar di Giava. Solo gli ibridi maschi sono apprezzati per la loro voce peculiare, mentre  le femminili vengono solitamente soppresse, perlomeno in passato. La loro chiamata consiste nelle note prolungate dei G. varius, combinate con il "volume" dei polli domestici ed ogni gallo Bekisar  è contraddistinto da una "voce" unica. Sono stati apprezzati dai pescatori indonesiani, che li tenevano sulle loro barche i gabbie di bambù, ed utilizzati per tenersi in contatto con le altre barche, anche in condizione di mare agitato. 

Mentre si trovava a Giava, William Beebe ( 1877–1962 ), ornitologo americano, notò la grande diversità che contraddistingueva questi galli ( Besikar ): alcuni erano enormi con creste voluminose pendenti e bellissimi piumaggi, mentre altri erano piccoli,  simili a bantam, con gambe assurdamente corte ( Beebe 1921 : 249). La grande diversità dei Bekisar, sia per dimensioni che per colore, è causata principalmente dalla parte domestica dei polli, a seconda delle caratteristiche ereditarie presenti nella razza utilizzata per l'incrocio con G. varius. Tutte le caratteristiche dominanti presenti nella gallina domestica saranno evidenziate nell'ibrido. Ciò che tutti Bekisar hanno in comune, tuttavia, è il loro singolo bargiglio ( Fig. 3 ), presente nei G. varius, ed è ereditariamente  dominante sui doppi bargigli dei Gallus gallus  e le  varietà domestiche.

Un'altra caratteristica di tutti i galli Bekisar è la voce peculiare che manca di cadenza o chiarezza. Le loro chiamate sono forti urla prolungate che possono essere udite ad almeno un km.  Ai tempi di Beebe il valore di un ibrido era stabilito dalla qualità della voce ( richiamo ), che doveva essere espressa e monosillabica. Tra le classi più povere, tuttavia, era comune un altro standard di eccellenza vocale: uccelli con un richiamo breve e brusco; più simile a quello della forma selvatica , ma con una persistenza che, secondo Beebe ( 1921 : 261), "avrebbe fatto impazzire una persona occidentale".

Figura 3  - Bekisar; ibrido tra Gallus varius gallo e gallina domestica; il bargiglio singolo sotto alla gola è ereditariamente dominante sui doppi bargigli dei Gallus e varietà domestiche. (© Cemani Farms, Subang, West Java, Indonesia)

img-A33z_355 (1).jpg

Oltre ad essere utilizzati dai pescatori, da altri le loro caratteristiche vocali venivano principalmente sfruttate in competizioni di canto. A Java l'allevamento e mantenimento di Bekisar è ancora comune e popolare proprio per quest'ultimo motivo su Java per quest'ultimo motivo - ed i soggetti con le ugole migliori raggiungono quotazioni piuttosto alte.  

Gallus aeneus ( gallo di bronzo o bronzato ) ............................Temminck.........1825 

Figura 4 - Litografia di Gallus aeneus , 'the Bronzed Cock', pl. 374 in Temminck's Planches coloriées ( 1825 )  su disegno dell'illustratore francese di storia naturale Nicolas Huet le Jeune (Harry Taylor, © Museo  di Storia Naturale di Londra.

Litografia_di_Gallus_aeneus_,_'the_Bronz

Figura 5 - Olotipo di Gallus aeneus Temminck, 1825 (MNHN.ZO.2013.42), raccolto da Pierre-Médard Diard tra dicembre 1818 e agosto 1819 a Sumatra (© Muséum National d'Histoire Naturelle, Parigi)  

Holotype_of_Gallus_aeneus_Temminck,_1825

Temminck ( in Temminck e Laugier de Chartrouse 1825 ) descrisse una "nuova specie" di Gallus basandosi su un esemplare ( Fig. 5 ) visto nel "Muséum d'Histoire Naturelle de Paris". Lo denominò G. aeneus ( gallo bronzato ),  un nome originariamente legato all'esemplare di Georges Cuvier (1 769-1832 ) che, tuttavia, non lo descrisse mai come tale ( Voisin et al . 2015 ) e fu inizialmente raffigurato, assieme alla sua descrizione, nelle Planches coloriées di Temminck ( 1825 , pt 63, pl. 374; vedi Fig. 6 ).

L'esemplare tipo di G. aeneus fu inviato al museo di Parigi da Pierre-Médard Diard ( 1794–1863 ), naturalista ed esploratore francese, che lo raccolse in quel di Pitat-Lanoago a Bencoolen ( Lesson 1836: 378 ). A quell'epoca  Bencoolen era un possedimento britannico ( 1685-1824 ) situato sulla costa occidentale di Sumatra ( moderna provincia di Bengkulu, Indonesia ). Con Alfred Duvaucel ( 1793–1824 ), altro esploratore francese e un figliastro di Cuvier. Diard fu invitato da Thomas Stamford Raffles ( 1781–1826 ), poi governatore generale di Bencoolen ( 1817–1822 ), ad accompagnarlo nella Penisola malese,  Singapore e Sumatra allo scopo di catturare animali. Il loro primo viaggio iniziò nel dicembre 1818, ma nel marzo 1820 Diard e Duvaucel si trovarono in contrasto con Raffles in relazione alla divisione del materiale recuperato, interrompendo di fatto la loro collaborazione. La ragione del loro conflitto è spiegata in maniera diversa da fonti francesi e britanniche. Secondo i francesi ( Cuvier 1821) fu concordato che metà del materiale raccolto sarebbe stato inviato a Parigi, per contro Raffles ne richiese la maggior parte per l'East Indian Company Museum. La spiegazione inglese ( Raffles 1822 , Raffles 1830 : 372–373, 702–723), fu che tutto il materiale raccolto apparteneva alla Compagnia delle Indie Orientali poiché quest'ultima pagava ai collezionisti uno stipendio mensile per il loro lavoro, ma ciò nonostante il I francesi erano riusciti ad inviare segretamente molto materiale a Cuvier  (  Parigi, ), compresi i loro appunti e disegni. Qualunque sia la verità, Diard e Duvaucel hanno inviato esemplari in Francia, incluso il gallo ( figura 5 ) donato  al museo parigino da Diard durante il suo soggiorno a Bangkok ( Voisin et al . 2015 ).

Salomon Müller ( 1804–1863 ), membro della Commissione governativa sulle scienze naturali per le Indie orientali olandesi ( 1820–1850 ), fu il primo a riconoscere che il G. aeneus di Temminck non era una specie ( Müller 1843 : 210 ). Nel dicembre 1825 Müller fu inviato a Giava, nel ruolo di tassidermista, per raccogliere con il compito di preparare esemplari per il museo di Leida. Fu il membro più longevo della Commissione e rimase in Indonesia a raccogliere esemplari fino alla fine del 1836, quando, per ordine del governo, dovette rientrare nei Paesi Bassi, ed iniziare a descrivere il materiale che lui e i suoi colleghi avevano raccolto nel corso di 16 anni. Müller divenne uno dei più importanti ornitologi della sua epoca e, dal materiale che raccolse personalmente ( circa 6.500 pelli di uccelli ) e, quella dei suoi colleghi della Commissione, ha descritto e nominato più di 90 nuove specie, di cui almeno 65 sono taxa validi  (ricerca HvG pers. ). Mentre descriveva e catalogava i Galliformi, insieme a Herman Schlegel ( 1804–1884 ) che a quel tempo era ancora l'assistente di Temminck al museo di Leida, Müller scoprì che G. aeneus era semplicemente un ibrido tra G. varius e un pollo domestico ( Müller 1843 : 210).

Gallus temminckii   ( gallo di Batavian - attuale Jakarta )……….Grey G. R. ………..1849

Figura 6 -  Incisione di Joseph Wolf (1820-1899) dell'olotipo di Gallus temminckii , in grigio 1849 (Hein van Grouw, © Museo di storia naturale, Londra)

Incisione_di_Joseph_Wolf_(1820-1899)_del

Figura 7 - Holotipo di  Gallus temminckii GR Gray, 1849 provenienza sconosciuta, forse proveniente dalla Batavia (Jakarta attuale) - Harry Taylor, © N. H. Museum, Londra.

Holotype_of_Gallus_temminckii_GR_Grey%2C

Figura 8 - Incisione realizzata da J. Wolf di Gallus ibrido simile a Gallus aeneus. All'epoca presente nello Zoo di Londra, Gray 1849 (Hein van Grouw, © M.  di Storia Naturale  - Londra)​ 

Incisione_di_Joseph_Wolf_di_un_uccello_d

George Robert Gray (1808-1872) descrisse una nuova specie di Gallus ( Fig  6 - 7 ), sulla base di un esemplare acquistato dal British Museum nel 1849 dal concessionario Gustav Adolph Frank ( 1809-1880 ). L'esemplare sembrava provenisse da Batavia (cl'odierna Jakarta ), ma la sua vera origine era sconosciuta. Secondo Gray, presumibilmente basato sulle somiglianze con G. aeneus , "si è ritenuto giusto denominarlo provvisoriamente Gallus temminckii , fino a quando si potrà provare diversamente" ( Gray 1849 ). Nella descrizione, Gray menzionò anche un esemplare vivente che si trovava nel giardino zoologico di Londra ( Fig. 8 ) che per alcuni aspetti concordava con la descrizione di G. temminckii ma, assomigliava di più a G. aeneus di Temminck. Non è affatto chiaro se a quel punto Gray fosse a conoscenza della pubblicazione di Müller ( 1843 ) e che Aeneus fosse un ibrido, poiché termina la sua descrizione: "... le persone in possesso dei mezzi per poter studiare questi galli [ G. temminckii e G. aeneus ] nei loro luoghi nativi, potranno determinare con certezza se considerarli come specie  o solo ibridi di altri già noti ai naturalisti. 

Quasi 20 anni dopo, sulla base di quanto si poteva trovare sul catalogo del Museo alla  voce Gallus temminckii, pare che Gray ( 1867 : 39 ) considerasse ancora il suo G. temminckii come specie.  Tuttavia ad un certo punto deve aver riconosciuto il suo errore in quanto, sul retro della targhetta  dell'esemplare originale si trovò scritto: tra G. varius e G. Bankiva GR G.

Gallus violaceus  ( gallo violaceo )……....................….Kelsall ………..1891

Figura 9 - Olotipo di Gallus violaceus - Kelsall, 1891 (ZRC 3.30131); al momento della descrizione, nel 1891, l'esemplare era ancora vivo e si aggirava nei Giardini Botanici di Singapore, ma dopo la sua morte fu donato al Raffles Museum ( © Kelvin Lim Kok Peng, Lee Kong Chian Natural History Museum presso la National University of Singapore )

Holotype%20of%20Gallus%20violaceus%20Kel

Nel 1891, Harry Joseph Kelsall ( 1867-1950 ), tenente dei Royal Engineers di Singapore, descrisse una nuova specie di Gallus basandosi su un esemplare vivo tenuto in isolamento nei giardini botanici di Singapore ( Fig. 9 ). Venne acquistato nel 1890 da un commerciante malese che all'epoca ne possedeva due, entrambi maschi. Secondo il rivenditore, erano originari del del Borneo, ma la loro provenienza era incerta. Basato sulla cospicua lucentezza viola sulle piume del collo e le penne della coda, che secondo Kelsall era la caratteristica più distintiva dell'esemplare studiato, denominò questa "specie" G. violaceus . Kelsall notò inoltre che il suo soggetto somigliava a G. varius nell'avere un solo bargiglio, e nelle piume del collo, avendo gli apici arrotondati, piuttosto che a forma di lancia, come in altri membri di questo genere. Tuttavia, differiva da G. varius per la colorazione e cresta dentellata ( Kelsall 1891 ). Qualche anno dopo, altri due esemplari, entrambi maschi, in possesso di un commerciante di animali di Singapore che riteneva provenissero da Giava, ma ancora una volta la provenienza era incerta, attirarono la sua attenzione ( Kelsall 1894 ).

L'interesse di Darwin per gli ibridi di Gallus varius.   

Charles Darwin (1809–1882) era dell'opinione che il pollo domestico discendesse da un solo antenato (origine monofiletica), vale a dire  G. gallus (ex G. bankiva, Temminck), utilizzando la selezione artificiale applicata dagli allevatori, di razze domestiche, come importante analogia per illustrare il meccanismo di variazione e selezione in natura. La diversità di queste ultime, tutte discendenti da un antenato comune ( in questo caso, Gallus gallus ), mostrò, secondo Darwin, come la selezione potesse modificare una specie. E, se la selezione artificiale può essere così significativa in breve tempo, cosa potrebbe fare quella naturale in periodi molto più lunghi ?

Darwin menzionò molto brevemente il precedente esempio di gallo ( Gallus violaceus ) in: Sull'origine delle specie mediante selezione naturale 1859 : 18-19 ), ma lo descrisse in modo più dettagliato in: La variazione di animali e piante in relazione alla pratica dell'addomesticamento ( 1868a : 225–275 ). Come parte della sua ricerca sul pollame, Darwin era più propenso a pensare  che G. aeneus e G. temminckii fossero specie piuttosto che ibridi ( Darwin 1868a : 233–236 ), ma doveva trovare argomenti validi per eliminarli come  eventuali antenati del pollame domestico a favore del Gallus gallusi.  Aveva già respinto la possibilità del G. varius "caratteristiche generali troppo diverse - piumaggio verde - cresta non dentellata - bargiglio singolo ecc - quindi non è presumibile che possa essere l'antenato delle razze domestiche" ( Darwin 1868a : 234 ). In riguardo alla vera identità di G. aeneus e G. temminckii fece, correttamente, affidamento su altri, citando Crawfurd ( 1856 : 112 ): "Questi ibridi [ tra G. varius e pollo domestico ] erano un tempo ritenuti particolarmente distinti, e furono denominati G. aeneus. Blyth e altri autori credono che il G. Temminckii ( del quale non si conosce la storia ) sia un ibrido simile al precedente ( Darwin 1868a : 234–235 ).

Tuttavia Darwin potrebbe, aver trovato le sue prime prove relative al fatto che G. aeneus fosse un ibrido in Wagner (1847 ), dato che nel suo manoscritto inedito: Selezione naturale", alla nota 13 ( capitolo IX; ibridismo ), Darwin fa riferimento all'affermazione di Wagner relativa a: "S. Müller e Schlegel hanno osservato che Gallus aeneus (pl. Col. 374) è semplicemente un ibrido di G. furcatus [ varius ] e gallina domestica". La "Selezione naturale" era il manoscritto che Darwin inizialmente intendeva pubblicare come presentazione formale delle sue opinioni sull'evoluzione. Tuttavia, non fu mai completato perché, spinto dalla lettera scrittagli da Wallace, relativa ai principi dell'evoluzione, Darwin scrisse e pubblicò in fretta "l'Origine delle specie", cioè solo un estratto del manoscritto. Rispetto all'Origine delle specie, il lungo manoscritto originale conteneva maggiori esempi e illustrazioni riguardanti l'argomentazione di Darwin, oltre ad un'ampia citazione di fonti. La "Selezione naturale" fu trascritta dopo la morte di Darwin e pubblicata per la prima volta da Stauffer ( 1975 ).

Darwin era anche in contatto con Edward Blyth (1810-1873 ), curatore del Museo della Società Asiatica del Bengala a Calcutta, in relazione a G. aeneus e G. temminckii . Blyth ( 1855b ) scrisse a Darwin che: "Il G. aeneus , Temminck, è ora noto per essere un ibrido allevato in isolamento tra G. furcatus e una gallina comune". Nelle lettere seguenti scrisse: "Il Gallus aeneus di Temminck è un ibrido tra Gallus varius (vel furcatus ) e una gallina comune, spesso allevata in cattività a Giava" ( Blyth 1856a ), inoltre: "ho appena ricevuto una ampia documentazione della Società Zoologica ; trova pure Gallus Temminckii descritto da Gray ( e sembrerebbe anche figurato ). A questo punto i sospetti che potesse essere un ibrido di qualche tipo, probabilmente un incrocio tra G. varius maschio (v. furcatus ) e gallina domestica della grande razza malese, erano più che fondati; mentre G. aeneus  di Temminck, come ci viene assicurato da Schlegel, è una l'incrocio tra una varietà mista e ( piccola? ) gallina comune ( Blyth 1856b ).

William Bernhardt Tegetmeier (1816–1912 ), consigliere di Darwin sui piccioni e gli uccelli domestici, scrisse a Darwin: "Hai mai visto un ibrido allevato di Gallus Varius ? O G. aeneus [ sic ] con polli comuni ?  Da qualche anno vengono tenuti nei giardini zoologici. Sono caratterizzati  per la straordinaria colorazione, e iridescenti fasce trasversali blu brillante sulla coda, allo stesso modo del cosiddetto "gallo a cucù". Ho alcune piume se vuoi vederle » ( Tegetmeier 1866a ). Ovviamente Darwin ( 1866a ) era interessato a vederle, così Tegetmeier ( 1866b ) le mandò a Darwin che, quando restituì le piume per posta, commentò: "sono estremamente curiose" ( Darwin 1866b ). Nel suo: La variazione di animali e piante in relazione alla pratica dell'addomesticamento, Darwin discusse brevemente i segni del "cuculo" nei polli come casi di variazione analoga o parallela: "il piumaggio di questi uccelli è blu-chiaro o grigio, con ogni piuma barrata trasversalmente da linee più scure, da assomigliare in qualche modo al piumaggio di il cuculo ( Darwin 1868a : 244 ). Con il termine "variazione analoga o parallela", Darwin intendeva che occasionalmente simili caratteristiche si presentano in diverse varietà o razze discendenti dalla stessa specie o, più raramente, in specie ampiamente distinte e implicava che questi segni significassero la regressione ad un carattere ancestrale.

Figura 10  Ibrido maschio di G. varius e gallina domestica, allevato e tenuto nei giardini zoologici di Londra ( 1850 ) e, dopo la sua morte, donato al British Museum ( Natural History ) ( NHMUK 1857.11.9.1 ); la notevole barratura scura e chiara sulle piume ( motivo a cucù ) è il risultato di un'aberrazione cromatica nota come "barratura legata al sesso", ereditato dalla gallina domestica  (Harry Taylor, © Museo di Storia Naturale, Londra)

img-z11-1_355 (1).jpg

Lo stesso gallo ibrido dei giardini zoologici di Londra è discusso nel capitolo 13, "Reversion or Atavism", in La variazione di animali e piante in relazione alla pratica dell'addomesticamento ( Darwin 1868b : 39–40). Ancora una volta ha usato il termine "inversione" per descrivere le situazioni in cui una caratteristica, osservata in un taxon, scompare tra gli incroci, per poi riapparire nelle generazioni successive. L'inversione era per lui una forma di eredità ancestrale; il ritorno delle caratteristiche di un lontano antenato; "Devo alla gentilezza di questo stesso eccellente osservatore [ Tegetmeier ] l'ispezione di alcune piume del collo e penne della coda di un ibrido tra il pollaio comune e una specie molto distinta, il Gallus varius; queste piume e penne sono barrate trasversalmente in modo evidente, di  blu scuro e il grigio metallizzato, caratteristica che non sarebbe potuta derivare da nessun parente o genitore prossimo Darwin 1868b : 40), e quando fu chiesto a Tegetmeier di esprimere il suo parere in relazione a quest'ultima affermazione, disse di essere d'accordo ( Darwin 1861 , 1865 ). Quindi sia Darwin che Tegetmeier consideravano queste barre blu trasversali sulle piume del collo e penne della coda, come un tratto ancestrale espresso dall'incrocio o da una variazione analoga. L'ibrido che ha causato questa discussione, o un esemplare molto simile, è stato ricevuto dal British Museum nel novembre 1857 dai London Zoological Gardens ed è attualmente ancora nella collezione del Museo di Storia Naturale ( NHMUK ) a Tring ( Fig.10 ). 

Entrambi trassero le stesse conclusioni su alcuni esemplari aggiuntivi - pelli di polli domestici del Borneo - inviati a Darwin da James Brooke ( 1803-1868 ), Rajah di Sarawak, nel 1857. "Sir J. Brooke mi mandò alcune pelli di polli domestici dal Borneo ", scrisse Darwin ( 1868a : 235 )," e lungo la coda di uno di questi, come osservò Tegetmeier, si notavano bande blu trasversali come quelle viste su piume e penne degli ibridi di G. varius , allevati nei giardini zoologici di Londra. Apparentemente questo fatto indica che alcuni degli uccelli del Borneo vennero leggermente "contaminati" da incroci con G. varius, ma potrebbe anche essere il caso di una variazione analoga.  

"Sebbene non siamo stati in grado di controllare questo esemplare, è più probabile che non fosse un ibrido e che le barre trasversali fossero causate dalla mutazione cuculo che era, ed è tuttora presente, in molte popolazioni di polli domestici. Il modello a cucù nei polli è una mutazione dominante e legata al sesso, nota come "barratura sesso legata" tra i genetisti. Questa mutazione ereditabile comune passa ritmicamente la produzione di melanina ( una sorta di apri e chiudi ) durante la crescita piuma, con conseguente alternanza di scuro e chiaro a formare barre trasversali sulla lunghezza totale di ogni piuma ( Crawford 1990 : 126-128; vedi figure 12. - 13 ).

Le pelli del Borneo erano probabilmente quelle per le quali Darwin incoraggiò Tegetmeier ad esibirle, assieme ad altre di polli domestici asiatici, durante una riunione della Zoological Society ( Anon. 1857 , Darwin 1857 , Tegetmeier 1857 ). La loro  collocazione attuale, se esistono ancora, è sconosciuta.

Discussione   

Uno dei motivi per i quali Darwin considerava il Gallus gallus l'unico antenato del pollame domestico era che gli incroci tra i due risultavano fertili, mentre, secondo le prove disponibili a Darwin, incrocia con G. varius , G. sonneratii e G Lafayettii lo erano raramente. "Come mi informa il signor Crawfurd", scrisse Darwin ( 1868a : 234), "gli ibridi sono comunemente allevati tra il maschio G. varius e la gallina comune, e conservati per la loro grande bellezza, ma sono sempre sterili; questo, tuttavia, non era il caso di alcuni allevati nei giardini zoologici. " Darwin si riferì anche a Samuel James Augustus Salter (1825-1897), che condusse esperimenti di re-incroci con G. varius ibridi nei giardini zoologici di Londra nel periodo 1861–1862  che dimostrarono una bassa fertilità tra loro ( Salter 1863 ).

Tuttavia, gli esperimenti di ibridazione nei giardini zoologici di Londra nel 1884 rivelarono che tutte e quattro le specie di Gallus incrociate col pollame domestico, possono produrre ibridi fertili. Questi risultati convinsero Tegetmeier ad abrogare la sua precedente convinzione sull'origine monofiletica dei polli domestici. In una lettera aperta a The Field , Tegetmeier ( 1885 , vedi Appendice ) ha riconosciuto che la maggior parte delle razze avicole discendeva effettivamente dal G. gallus,  ma suggeriva che alcune grandi e distinte razze asiatiche di pollo, discendessero da altre specie di Gallus ora estinti.

Quindi, meno di quattro anni dopo la morte di Darwin, il suo consigliere Tegetmeier respinse la precedente tesi sull'origine del pollo domestico, sulla base di "nuove" prove che non furono disponibili a Darwin. Sebbene quest'ultimo, avesse ragione sull'origine monofiletica dei polli domestici, alcune delle prove che utilizzò a conferma del suo pensiero erano errate. Per gran parte delle sue ipotesi dovette fare affidamento su resoconti e osservazioni di altri, ad esempio Blyth ( 1855a , 1856a ), Crawfurd ( 1856 : 112) e Salter ( 1863 ) per quanto riguarda la fertilità degli ibridi, senza poter  sapere, o appurare, quanto corrispondessero al vero.

La teoria dell'evoluzione di Darwin per selezione naturale si basa sul presupposto dell'ereditarietà della variazione, ma Darwin non conoscenza di questi meccanismi. A quel tempo, in riguardo all'ereditarietà, venivano comunemente abbracciati due punti di vista: l'ereditarietà delle caratteristiche acquisite durante la vita di un individuo ( di solito denominata "eredità lamarckiana") e l'ereditarietà mista, in cui la progenie è intermedia tra i due genitori. Entrambe in diretto contrasto con la selezione naturale come meccanismo evolutivo. Darwin formulò quindi la sua "ipotesi provvisoria": la pangenesi, una combinazione modificata dell'ereditarietà relativa alle caratteristiche acquisite e della teoria della fusione ( Darwin 1868b: 357–404 ). In breve, secondo Darwin, minuscole particelle chiamate gemmule, prodotte da ogni cellula, circolano  nel  corpo e possono essere modificate per tutta la vita. Sono queste gemme, ha sostenuto, che vengono trasmesse alla futura prole, cambiando sottilmente le informazioni ereditate. A seconda del numero di gemmule ricevute da entrambi i genitori, la prole potrebbe essere più simile all'uno o all'altro genitore. Per spiegare "inversione" e "variazione analoga", secondo Darwin, le gemme potrebbero trovarsi nella dormienza e poi riemergere per manifestarsi come forme ancestrali.

Poiché le barre blu trasversali trovate nell'ibrido, non sono presenti in G. varius e, secondo Tegetmeier ( Darwin 1861 , 1865 ), né nei polli domestici, Darwin suppose che rappresentassero una forma ancestrale. Le "leggi dell'ereditarietà" e il fatto che i geni siano costantemente passati da una generazione all'altra erano sconosciuti a Darwin. Non sappiamo se la gallina domestica non mostrava alcun segno di "barratura" o Tegetmeier non l'abbia notato; in alcune combinazioni geniche il tratto di barratura a cuculo è appena visibile nel piumaggio femminile, mentre in altri è completamente mascherato. Quello che sappiamo è che il colore del piumaggio del G. varius ( il maschio ibrido nei giardini zoologici di Londra ) non era dovuto ad un'inversione o variazione analoga, ma il risultato del gene che codifica le barrature presente nei polli domestici, e passate da genitore a prole.                                                                                                                                                                                                                                                                                            Mentre Darwin stava ancora lottando per far funzionare la pangenesi, a Brno, un monaco che sperimentava l'eredità nelle piante di piselli aveva appena scoperto che ogni singolo tratto è ereditato in modo indipendente; a volte visibilmente, altre no, a seconda della combinazione genitoriale, rimanendo però invariata attraverso le generazioni.

Catt.PNG
bottom of page