top of page

Lophura inornata

Lophura inornata maschio adulto.....da -  Autore Shunda Lee

LUOGO DI ORIGINE

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA

ESTINTO |   |    |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |    NON A RISCHIO

                                                                                                                                                                                                                                                                                           GENERE LOPHURA  ( FLEMING,  1822 )                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        LOPHURA INORNATA   ( T. SALVADORI,  1879 )

FAGIANO di SALVADORI o di SUMATRA                                                                    

 

ORDINE...............GALLIFORMES.

FAMIGLIA............PHASIANIDAE.

GENERE..............LOPHURA.

SPECIE................INORNATA.

 

Il nome comune gli  fu attribuito in onore allo  scopritore  della specie, l'ornitologo italiano                                                                                                                              Tommaso Salvadori (1835-1923) che ricoperse anche la carica di vice direttore del Museo                                                                                                                                        di  Zoologia  situato  presso  l'Università  di  Torino.  Inizialmente  venne  classificato  come                                                                                                                                          “acomus inornatus”  - acomus =  privo di cresta + inornatus = non ornato...."< da cresta >".

 

ITALIANO = Fagiano di Salvadori o di Sumatra | INGLESE = Salvadori's pheaasant | FRANCESE = Faisan de Salvadori | SPAGNOLO = Faisan de Salvadori | TEDESCO = Salvadorifasan. 

 

SPECIE: Nominale < LOPHURA INORNATA >  ( NO-CITES )   ( VEDERE A FONDO PAGINA )

 

SOTTOSPECIE: 2 sottospecie sino ad oggi classificate:

Lophura inornata inornata  …......  fagiano di Salvadori o di Sumatra … [ nominale ] …..... T. SALVADORI …... 1879.

Lophura inornata hoogerwerfi  ....  fagiano di Aceh  …........................................................ CHASEN  …............ 1939. 

La sottospecie  L. inornata hoogerwerfi, viene a volte considerata come specie monotipica, tuttavia  sul campo  il maschio risulta pressochè indistinubule dal conspecie nominale, quindi è probabile che sia stato classificato più per i requisiti della femmina ( molto diversa dalla conspecie nominale ), rispetto a quelli del maschio ( apparentemente simile al conspecie nominale ), come invece solitamente avviene in questi casi ( Vedere immagini a fondo pagina ) 

LUOGHI DI ORIGINE: Entrambe le sottospecie sono endemiche di Sumatra ( Indonesia ). Tuttavia mentre la forma nominale si riscontra soprattutto nel sud-ovest della regione montagnosa di Pigunungan-Barisan, L. I. HOOGERWERFI  vive solitamente più a  nord limitandosi all'area compresa nel Hoogerwerfi Leuse National Park.

HABITAT NATURALE e COMPORTAMENTO: Vivono ”immersi” nel profondo di impenetrabili foreste pluviali montane caratterizzate da lussureggiante vegetazione, ad altezze relativamente basse comprese tra 500 e 2000 m, con le concentrazioni maggiori che si verificano dagli 800 in poi. Ciò nonostante si possono incontrare anche in aree deforestate con forte ricrescita cespugliosa dove sono soliti usare i ceppi delle piante tagliate come punti d'osservazione sopraelevati, o in altri territori degradati dall'attività umana. Sino ad oggi si conosce ben poco in riguardo alle loro abitudini, tuttavia si è propensi a pensare che siano parzialmente arboree ( come S. MIKADO ), ed in un certo qual modo si comportano nello stesso modo dei TRAGOPANI, o specie simili, passando gran parte della giornata alla ricerca del cibo, e spesso il loro vagabondare li porta in luoghi scomodi ed impervi. Sono stati osservati mentre si cibavano di larve e crisalidi di insetti, coleotteri di vario tipo e in diversi stadi della loro vita, larve di scarabeo, bruchi, forbicine, millepiedi, termiti e formiche assieme a uova e larve, ma anche lucertole ed altri piccoli vertebrati, oltre a funghi di varietà diverse e vegetali in genere, in ogni caso le loro preferenze sembrano orientate verso termiti, funghi e germogli, pur non essendo così vegetariani come altre specie.  Sono uccelli sociali che vivono in coppia o piccoli gruppi sin verso la fine di dicembre, per poi separarsi con l'approssimarsi della stagione riproduttiva che si intensifica dopo qualche settimana con i maschi che danno inizio ai rituali di corteggiamento. Soprattutto in questo periodo al sorgere del sole evidenziano l'eccitazione che li pervade sbattendo violentemente le ali, lanciando nel contempo richiami definibili come una via di mezzo fra una risata ed il chiocciare della madre che chiama a se la prole, sia per attirare le femmine nel caso non fossero ancora accoppiati, che per dichiarare la piena sovranità sui territori conquistati. Nel frattempo gli anelli oculari e la macchia gialla  posta dietro di essi diventano sempre più evidenti in contrapposizione allo scarlatto estremamente papillato delle carrucole, mentre lentamente, quasi in punta di piedi seguono o si dirigono verso le femmine. Praticamente non si sa nulla sulle pratiche riguardanti la costruzione del nido allo stato selvatico, non essendone mai stati trovati, ad eccezione di uno rinvenuto nel 1979, appartenente però alla sottospecie L. I. HOOGERWERFI, tuttavia non essendoci descrizioni in merito, e considerate le somiglianze fisiche e comportamentali con L. ERYTRHOPHTHALMA e L. EDWARDSI, è presumibile che possa essere molto simile, se non del tutto uguale a quello approntato da queste due specie ( vedere relative schede ). La femmina è particolarmente timida e schiva, mentre il maschio molto suscettibile stando ben ritto sulle zampe dà l'allarme ad ogni minimo accenno di pericolo, questo segnale è solitamente rivolto alle femmine che corrono rapidamente a nascondersi mentre il compagno cerca di distrarre il predatore. In una situazione di questo tipo è interessante constatare che la femmina, da sola o con la prole, non si allontana mai troppo, ma standosene a debita distanza di sicurezza osserva il maschio compiere audaci mosse elusive. Cessato il pericolo la famigliola si riunisce nuovamente attraverso una serie di richiami seguiti da un caratteristico rituale di benvenuto, anzi....., di ben ritrovati.

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA: In diverse località del centro-sud di Sumatra sembra che la specie sia ancora relativamente comune. Tuttavia a causa del crescente degrado ambientale, la “cancellazione” di gran parte delle foreste per scopi commerciali soppiantate da aziende agricole con distruzione definitiva dell'habitat originario, siccità, incendi sempre più frequenti e spesso dolosi, associati ad una pressione venatoria incontrollata, stanno portando le già piccole e frammentate popolazioni vicino al punto di non ritorno.

 

CARATTERISTICHE PRINCIPALI e DIMORFISMO SESSUALE: Simile per forma e dimensione a L. ERYTRHOPHTHALMA e L. EDWARDSI.

Il MASCHIO nel suo complesso presenta una colorazione nero-blu metallico con riflessi verdi, la testa è priva di cresta, tuttavia è in grado di erigere alcune piume sulla sommità del capo sino a formare un breve ciuffo ispico;pelle nuda rosso-scarlatto sulla quale contrastano caratteristiche macchie gialle poste immediatamente dietro ad anelli oculari. La maggior parte delle piume del collo e del corpo risultano nere con larghe frange blu acciaio, mentre ali, sottocoda e coda sono in nero opaco. Quest'ultima è relativamente corta, arrotondata, composta da 14 penne sfalsate e degradanti; becco bianco verdastro; iridi rosso-arancione e zampe grigio verdastre con tarsi dotati di speroni.

La FEMMINA è generalmente bruno-rossastro finemente spruzzato di nero, con linee più chiare ed abbondanti striature fulve. Testa priva di cresta, pelle nuda rossa tuttavia meno evidente che non nel maschio con le caratte ristiche macchie gialle poste immediatamente dietro ad anelli oculari; gola marrone chiaro, coda bruno nerastra, becco bianco verdastro e zampe grigio verdastre con tarsi privi di speroni, o solo minimamente accennati.

Per quel che riguarda i GIOVANI le conoscenze sono molto limitate. In genere assomiglino alle femmine adulte con la livrea che però si presenta completamente orlata e striata di fulvo chiaro che conferisce all'insieme un aspetto squamato. Il piumaggio da adulti è completato entro il primo anno di vita.

Il maschio della sottospecie HOOGERWERFI non mostra significative differenze rispetto alla forma nominale,  tanto da risultare pressoché indistinguibili. Per contro la femmina ne differisce in maniera notevole per la livrea generalmente più scura, con colori meno dissolti, senza le macchie e striature che invece caratterizzano la livrea della femmina nominale. Tutto il piumaggio è finemente striato di nero, ad eccezione delle copritrici alari sulle quali le striature risultano più grossolane; gola bianca; rosso fulvo visibile sulla parte bassa del dorso, groppa e fianchi. Le zampe sono di colore grigio molto più scuro rispetto a quelle di L. I. INORNATA.

 

VALORI FISICI: Non esistendo dati relativi al peso di soggetti selvatici, viene considerato quello dei L. ERYTRHOPTHALMA e L. EDWARDSI, ai quali assomiglia molto per forma e dimensione.

MASCHIO: Lunghezza totale 45-60 cm....... lunghezza della sola coda 15-20 cm....... peso 1, 0-1, 2 kg.

FEMMINA: Lunghezza totale 45-55 cm.........lunghezza della sola coda 15-20 cm....... peso 0, 8-1, 0 kg.

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN CATTIVITA': La forma nominale è attualmente molto rara presso i privati, e presente soprattutto negli Zoo, mentre la sottospecie L. I. HOOGERWERFI, eccetto che nei paesi di origine o comunque asiatici, non è mai stata registrata in allevamenti occidentali. I primi esemplari arrivati in cattività costituivano un gruppetto, composto da un maschio e tre femmine, portato a Cleres in Francia nel 1939, ma purtroppo andarono perduti dopo pochi anni a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Nel 1976 alcune coppie furono nuovamente importate in Francia da R. Houpert e R. Lastere che riuscirono a riprodurli con successo, ed in Giappone da Tadashi Yamashita, che tra l'altro fu il primo nel suo paese ad allevare questa specie. In seguito anche Charles Sivelle ne portò qualche esemplare negli USA. Europa c'è da registrare la notevole consanguineità degli animali presenti in cattività che discendono quasi tutti dalle poche coppie importate nel 1976.

 

CARATTERE e ADATTAMENTO ALLA CATTIVITA': Sono animali tranquilli ed in un certo senso misteriosi ( sensazione dovuta forse alla scarsa conoscenza che ancora ad oggi abbiamo della specie ) che tendono a non mostrarsi troppo, preferendo rimanere nascosti nella vegetazione, o nelle penombra del rifugio. Non amano la solitudine, ed eccetto casi particolari, convivono solitamente bene con altri volatili, fagiani compresi, cosa piuttosto rara fra i galliformi, e notoriamente vanno molto d'accordo con i roul roul. Solitamente i maschi non sono aggressivi nei confronti delle femmine ne degli esseri umani, tuttavia è possibile imbattersi in soggetti particolarmente nervosi, che se lasciati fare arrivano a scalpare, se non letteralmente aprire il cranio delle compagne a forza di beccate, così come pure le femmine possono loro volta divenire molto aggressive nei confronti dei partner nel caso di ri-accoppiamento. Nonostante le origini tropicali tollerano abbastanza bene i rigori invernali ed è difficile che arrivino al congelamento delle dita. Prediligono voliere alte, con abbondanza di posatoi sui quali appollaiarsi.

 

ETA' RIPRODUTTIVA: Non esistono dati riguardanti soggetti selvatici, ma in cattività sono sessualmente maturi al terzo anno di vita, ed in alcuni casi anche al quarto. Tuttavia è possibile che individui particolarmente precoci possano essere fecondi già nel coso del secondo anno.

 

TIPO DI ACCOPPIAMENTO: Dai pochi dati a disposizione si evince che la specie allo stato naturale è monogama, ed anche in cattività viene rispettata questa condizione. Del resto considerata la scarsità di soggetti presenti in avicoltura, altre soluzioni sarebbero impraticabili.

 

PERIODO RIPRODUTTIVO: Di norma i maschi danno inizio ai rituali di corteggiamento tra la metà di marzo ed i primi di aprile, mentre le prime deposizione di uova che si verificano fra aprile e maggio per proseguire sino a luglio inoltrato nel caso le uova vengano regolarmente levate. Tuttavia il periodo della deposizione non è ancora stabilito con certezza, forse a causa di un adattamento alla cattività non ancora completato, ed in alcuni casi può proseguire anche in settembre.

 

TIPO DI NIDO: Pur essendo presumibile che se messe in condizione ottimali, le femmine siano perfettamente in grado di costruirselo da sole, a causa della rarità della specie si viene loro in aiuto mettendo a disposizione dei nidi artificiali, ed a tale proposito pare che potendo scegliere diano la preferenza a quelli sollevati da terra almeno 80-100 cm, avendo l'accortezza di posizionare posatoi o rami che ne facilitino l'accesso alle fagiane. In assenza di strutture artificiali è probabile che depongano in buche poco profonde scavate in angoli tranquilli e riparati di voliera e/o rifugio, utilizzando per rifinirle i materiali trovati o che molto opportunamente saranno stati sparsi sul fondo. Può altresì succedere che talune femmine prima di utilizzare i nidi appositamente preparati, o di approntarseli, depongano le uova in giro per tutta la voliera.    ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Tipi di nido )

 

UOVA DEPOSTE STAGIONALMENTE: Per quanto può sembrare strano la deposizione è alquanto ridotta, e solitamente consta in sole 2 uova, raramente arrivano a 3 o 5.

 

PERIODO DI INCUBAZIONE e SCHIUSA: Di norma l'incubazione delle uova si protrae per 22-23 giorni,  e nonostante sia stato dimostrato che con la cova naturale si ottengono eccellenti risultati, a causa della già citata rarità della specie, nonché l'esigua deposizione, le preziosissime uova vengono di norma incubate artificialmente < Temperatura pari a 37,7 - 37,8 gradi, con circa il 58-60% di umidità >. I piccoli alla nascita sono estremamente grossi, superando di gran lunga quelli di tutti i loro congenere, ciò nonostante durante i primi giorni di vita devono essere stimolati ad alimentarsi porgendo loro con una pinzetta dei pezzettini di tarme della farina passate prima nel mangime sfarinato, oppure associati a pulcini di altra/e specie notoriamente più vispi e intraprendenti. Trascorso questo periodo, solitamente non problematico, crescono velocemente senza particolari difficoltà. Se vengono allevati in promiscuità con altri piccoli, all'età di circa due mesi vanno separati a seconda della specie, ed anche prima se dovessero verificarsi episodi di intolleranza reciproca.

( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Incubazione e schiusa )

 

ALIMENTAZIONE PER PULCINI e FAGIANOTTI: La rarità della specie potrebbe trarre in inganno, facendoci pensare a chissà quali problematiche d'allevamento, in realtà non presenta particolari difficoltà, potendo essere attuata attraverso normali composti commerciali ( mangimi bilanciati ) da somministrare a seconda dei tipi, ed in relazione ai periodi di vità. Con aggiunta di proteine, erbe, verdure e frutta, oltre ad integratori alimentari e vitamine quando e se ritenuti necessari. Giunti a 3-4 mesi di vita è altresì possibile cambiare il tipo di dieta in uso portandola inizialmente ad essere mista, cioè composta da mangime e granaglie spaccate o mix per piccioni, e successivamente, ammesso che ci si voglia orientare verso questo tipo di alimentazione, costituita esclusivamente da cereali spaccati e/o interi o dal mix per piccioni. Per questa specie è indicato l'uso si mangime pre-starter da somministrare per circa una settimana dopo la nascita.

( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione )    

 

ALIMENTAZIONE PER ADULTI e RIPRODUTTORI: A circa 5-6 mesi di vita si inizia a fornire quello che sarà l'alimento base per la maggior parte dell'anno, che soprattutto per praticità è solitamente costituito da un buon mangime granulare o pellet da mantenimento o riposo per fagiani, integrato da una manciata di granaglie spezzate e/o intere, del solo grano o mix per piccioni. Come già precedentemente esposto è altresì possibile una dieta mista o costituita esclusivamente da cereali o mix per piccioni. Con l'approssimarsi, e durante il periodo riproduttivo è preferibile sostituire il mangime da mantenimento con un tipo specifico per ovaiole di fagiano. Ammesso che non si voglia mantenere in uso il mangime terzo periodo, o un tipo equivalente, tutti gli alimenti sopra citati è molto probabile che debbano essere integrati da prodotti di origine animale, per sopperire al fabbisogno di cui necessitano. In tutti i periodi dell'anno e/o tipi di alimentazione, una buona integrazione a base di erbe, verdure e frutta è necessaria al loro benessere psico-fisico.

( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione - Progetti e attrezzature ) 

 

PULCINAIA e PARCHETTI PER SVEZZAMENTO: Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Pulcinaia e parchetti per svezzamento.

 

VOLIERA PER ADULTI: Per quanto di indole tranquilla e ben adattati alla cattività è preferibile che la voliera in cui viene alloggiata la coppia sia di almeno 20-22 mq, ed alta non meno di 2, 50-3, 00 metri, tenendo tuttavia ben presente che più spazio assegneremo ai nostri L. INORNATA, migliore sarà la loro esistenza, ed il comportamento molto più naturale ed equilibrato, favorendo anche la riproduzione. Pur tollerando abbastanza bene i rigori invernali è necessario annettere alla voliera un rifugio preferibilmente coibentato, che comunque possa garantire una temperatura non inferiore allo 0, e che in caso di necessità possa anche essere minimamente riscaldato. Nonché comodamente ospitare e nel contempo difendere da pioggia e vento, così come proteggere durante i lunghi periodi di maltempo particolarmente umidi e uggiosi, o più semplicemente quando sentono il bisogno di isolarsi in cerca di tranquillità, con al suo interno almeno un posatoio sopra il quale indugeranno a lungo.   ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Voliera per adulti - Gestione della voliera - Tipi di rifugio )

Lophura inornata femmina adulta....da - www.pinterest.com

bottom of page