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NUMIDIDAE

( NUMIDA )

Numida meleagris meleagris....da -  Zim Zelen - Natur Obs Diaries -  Ciad Wadi Fira.

Meleagris meleagris pura secondo vecchia

LUOGO DI ORIGINE

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA 

ESTINTO  |    |    |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |    NON A RISCHIO

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      GENERE NUMIDA  ( LINNAEUS,  1764 )

 

NUMIDA  MELEAGRIS   ( LINNAEUS,   1758 )

FARAONA  COMUNE

 

ORDINE...............GALLIFORMI.

FAMIGLIA............NUMIDIDAE.

GENERE..............NUMIDA.

SPECIE................MELEAGRIS.

 

ITALIANO = Faraona comune | INGLESE = Common guineafowl | FRANCESE = Pintade couronnee | SPAGNOLO = Pintada comun | TEDESCO = Helmperlhuhn.

SPECIE: Nominale  < NUMIDA MELEAGRIS > ( NO-CITES come per tutte le sottospecie )

Nel passato venne classificata come < PTILORHYNCHA > successivamente rettificato in  < NUMIDA MELEAGRIS >. 

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Tutti gli autori concordano sul fatto che la faraona domestica derivi dalla Numida meleagris africana. Nel corso degli anni sono avvenuti diversi tipi di "addomesticamento" indipendenti che hanno coinvolto più di una sottospecie, ma è probabile che le forme attuali allevate derivino ​​dalla sottospecie Numidia meleagris galatea distribuita nell'Africa occidentale.

Classificazione delle specie selvatiche: Belshaw (1985) inglobò le faraone nell'ordine dei Galliformes e famiglia Numididae. Tuttavia Howard e Moore nel 1984 le inserirono nella famiglia Phasianidae e sottofamiglia Numidinae. Attualmente sono riconosciuti quattro generi < Numida - Acryllium - Guttera - Agelastes > che comprendono sette specie. Il genere Numida  comprende una sola specie < politipica > meleagris e 22 sottospecie. Tuttavia Crowe (1985) semplificato la precedente classificazione di Numidia meleagris, coinvolgento solo 9 sottospecie ben distinte e suddivise in 3 gruppi :

Numidia meleagris e somaliensis............................................................................. - Africa orientale   

Numidia meleagris galeata e sabyi........................................................................... - Africano occidentale  

Numidia meleagris reichenowi - mitrata - marungensis - papillosa - coronata......... - Centro-Sudafrica.

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SOTTOSPECIE: 9 sottospecie sino ad oggi classificate:

Numida meleagris meleagris...................................faraona comune............................. [ nominale ] .......LINNAEUS..............1758.

Numida meleagris mitratus......................................faraona mitrata o dall'elmetto....................................PALLAS...................1764.

Numida meleagris galeatus.....................................faraona occidentale...................................................PALLAS...................1767.

Numida meleagris coronatus...................................faraona coronata.......................................................GURNEY.................1868.

Numida meleagris marungensis..............................faraona di Marunga...................................................SCHALOW..............1884.

Numida meleagris papillosus o damarensis............faraona di Damara....................................................REICHENOW...........1894.

Numida meleagris reichenowi..................................faraona di Reichenow...............................................OGILVIE-GRANT.....1894.

Numida meleagris somalensis.................................faraona somala.........................................................NEUMANN..............1899.

* Numida meleagris sabyi........................................faraona di Saby.........................................................HARTERT................1919.

* La sottospecie N. m. saby è probabilmente estinta.

 

LUOGHI DI ORIGINE:

N. M. MELEAGRIS..........Ciad, Zaire, Etiopia, Uganda e Kenya.

N. M. MITRATUS.............Tanzania, Mozambico, Zaire, Angola, Botswana e isole di Zanzibar e Tambatu.

N. M. GALEATUS............Mauritania, Senegal, Gambia, Ciad, Zaire e Angola.

N. M. CORONATUS........Endemica del Sud Africa, è la sottospecie più meridionale.

N. M. MARUNGENSIS....Congo, Angola occidentale, Zambia e bacino dello Zambesi.

N. M. PAPILLOSUS........Sud Angola, Botswana e Namibia.

N. M. REICHENOWI.......Endemica del Kenya.

N. M. SOMALENSIS.......Etiopia, Somalia e regioni settentrionali del Kenya.

N. M. SABY.....................Endemica del Marocco ( Probabilmente estinta )

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                                                                                     NUMIDE

 

HABITAT NATURALE e COMPORTAMENTO: Frequentano savane piuttosto aperte caratterizzate da acacie e rada vegetazione, o terreni agricoli dove trovano tutto quello di cui necessitano. Sono uccelli caratterialmente gregari che fuori da periodo riproduttivo si riuniscono in bande comprendenti 25-30 esemplari estremamente chiassosi, utilizzando questa loro "qualità" sia per mantenersi in contatto durante i continui spostamenti alla ricerca del cibo, che come segnale d'allarme. Con l'arrivo del periodo riproduttivo le coppie si separano dal gruppo e, scelta un area idonea, la femmina inizia ad approntare il nido solitamente all'interno di un folto cespuglio, o in un  altro luogo purché sufficientemente tranquillo e nascosto. Di norma la deposizione consiste in 6-12 uova incubate dalla sola faraona per 24-25 giorni, con il maschio che nel frattempo rimane nelle immediate vicinanze a fare la guardia difendendo sia il nido che la compagna da qualsiasi pericolo, non esitando per qusto anche a dare la propria vita. Tuttavia una volta schiusi i piccoli si unisce alla famigliola ed aiuta con fervore la femmina nell'allevamento della prole.

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA: Relativamente rassicurante, infatti le sottospecie sono ritenute come piuttosto comuni, tranne N. M. SABY che a causa della perdita dell'habitat ed alla forte pressione venatoria si sta inesorabilmente estinguendo.

 

CARATTERISTICHE PRINCIPALI e DIMORFISMO SESSUALE: E' certo che una delle caratteristiche più significative di questo genere riguarda la sommità del capo che presenta un sorta di ispessimento osseo ricoperto da un “elmo” corneo più o meno sviluppato a seconda della sottospecie. Alla base della mandibola pendono dei bargigli cartilaginei che variano sia nella forma quanto nel colore, potendo essere rotondeggianti, a losanga oppure fusiformi, con colorazione rossa o azzurra, così come essere un mix di entrambi; narici caratterizzate da ispessimenti cerosi più o meno evidenti a seconda delle sottospecie; la piccola testa variamente carrucolata e colorata, apparentemente sproporzionata se paragonata al corpo piuttosto tozzo; porrzione superiore del collo che si presenta nuda con pelle bianca o verdastra-azzurrognola, sulla quale si notano rade piume e barbe che possono assumere aspetto e consistenza setoliforme, mentre l'elmo può presentarsi in varie tonalità di marrone. La livrea nel complesso assomiglia a quella della consimile domestica, cioè nerastra o grigio scuro, picchettata di bianco, con macchie tondeggianti od ovali a forma di perle, che a seconda della sottospecie interessata si presentano più o meno grandi. In alcune forme le macchie su remiganti e copritrici tendono a riunirsi e ad allungarsi sino a costituire delle sottili barrature. La coda piuttosto breve è composta da 16 penne di forma arrotondata; iris scure, becco con base rossastra e apice color avorio-giallastro, tarsi nerastri o grigio-ferro privi di speroni.

Dimorfismo sessuale pressoché inesistente, comunque la femmina risulta leggermente più piccola, con elmo bargigli e carrucole solitamente meno evidenti, ed in generale assume un portamento meno impettito e fiero ripetto al maschio che invece tende a camminare eretto, quasi stesse in punta di piedi. Tuttavia il sistema migliore per identificare con una certa sicurezza i sessi, senza dover ricorrere all'analisi del DNA, consiste nell'ascoltare il richiamo che nella femmina è composto da due sillabe, ed inoltre è acuto e ripetuto come nelle consimili domestiche, mentre nel maschio oltre a consistere in una sola sillaba, viene emesso meno frequentemente e con tonalità più morbide. I primi richiami possono essere uditi dopo circa due mesi dalla schiusa. La livrea dei GIOVANI tende al marrone-grigiastro con picchettature brunastre, inoltre sia i bargigli, quanto l'elmo corneo sono molto meno sviluppati che non negli adulti.  

 

VALORI FISICI: ( essendo le sottospecie piuttosto simili, vengono presi in considerazione i valori fisici della forma nominale )

MASCHIO: Lunghezza totale 60-65 cm......lunghezza della coda ------------peso 1,100-1,300 kg. 

FEMMINA: Lunghezza totale 55-60 cm......lunghezza della coda ------------peso 0,950-1,100 kg.

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN CATTIVITA': Nella forma selvatica, pur non potendosi considerare comuni, forse anche per i costi con i quali vengono commercializzate, spesso non alla portata di tutti, in avicoltura sono comunque relativamente ben rappresentate dalle sottospecie M. MELEAGRIS, M. GALEATA, M. REICHENOWI che è anche la forma più aberrante per le proporzioni dell'elmo carneo, e M. SOMALENSIS.

 

CARATTERE ED ADATTAMENTO ALLA CATTIVITA': Di indole selvatica, possono andare in panico per qualsiasi cosa di inconsueto, animali vicino alla voliera o forti rumori, con conseguenza che possono rivelarsi anche drammatiche. Tuttavia nel voler accasare questa specie, oltre a quanto appena accennato, bisogna anche considerare che sono estremamente rumorose, quindi disturbare eventuali vicini non troppo ben disposti, ed inoltre quando si trovano confinate in voliera possono dimostrare una notevole aggressività arrivando ad uccidere qualsiasi altro animale presente, che non sia abbastanza veloce da sottrarsi alle loro beccate, o forte e battagliero da tener loro testa. Nonostante la loro origine africana, sono relativamente resistenti al freddo, o comunque lo sono molto più dei consimili, tanto che nella maggior parte dei casi è sufficiente che il ricovero sia coibentato, tutt'al più possono essere previste una, due o più lampade, in base al numero di esemplari presenti, o altro sistema riscaldante, posizionate sopra al posatoio, da utilizzare secondo necessità. Ciò nonostante non bisogna permettere loro di uscire dal rifugio durante le fredde e/o piovose giornate invernali, ne di camminare su neve e ghiaccio. Pur provenendo da aree semi-desertiche a causa dell'indole nervosa è preferibile che la voliera in cui si intende ospitarle sia ben arredata e ricca di vegetali, che oltre ad essere apprezzati in quanto rendono più vivibile e naturale l'ambiente, sono utili alle femmine per nascondersi alla vista dei maschi quando desiderano isolarsi in cerca di tranquillità, oppure per celarvi il nido durante il periodo riproduttivo, o comunque provvista di un adeguato  numero di nascondigli artificiali che andranno a compensare l'eventuale mancanza di arbusti e cespugli. Forse anche a causa della loro provenienza, sopportano molto male l'umidità eccessiva del terreno ( piedi bagnati ) causata da ristagni d'acqua e/o fango, motivo frequente di infezioni batteriche e/o respiratorie. Inoltre se l'allevavamento si trova in regioni dal clima umido e piovoso dovrebbero essere preventivamente sverminate circa ogni due mesi, o comunque secondo necessità

 

ETA' RIPRODUTTIVA: Primo anno per entrambi i sessi, tuttavia la piena maturità sessuale é raggiunta nel corso del secondo.

 

TIPO DI ACCOPPIAMENTO: Monogamo, pur non potendosi escludere sia la poligamia tradizionale che alternata. Solitamente entrambi i sessi fuori dal periodo riproduttivo si tollerano reciprocamente quand'anche vengano riuniti in gruppi numerosi, il problema può sorgere dal fatto che il maschio associato ad alcune femmine si scelga una compagna evitando di accoppiarsi con le altre.

 

PERIODO RIPRODUTTIVO: Nella forma selvatica può variare molto, potendo verificarsi sia in primavera, quanto in autunno se le condizioni climatiche e/o d'allevamento lo consentono.

 

TIPO DI NIDO: Le femmine sono generalmente dotate di un buon istinto alla cova, e pur preferendo approntarsi il nido entro qualche cespuglio in mancanza di vegetazione possono adattarsi ad utilizzare qualsiasi tipo di contenitore o cassetta nido venga loro messo a disposizione, posti sia a terra quanto non lontano dal suolo. E' altresì possibile che talune femmine non dotate di istinto materno, depongano le uova in giro per tutta la voliera.

( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Tipi di nido )

 

UOVA DEPOSTE STAGIONALMENTE: Basandosi sulla cova naturale vengono solitamente deposte 6-12 uova, mentre quando raccolte se ne possono ottenere anche 20-25.

 

PERIODO DI INCUBAZIONE e SCHIUSA: La cova si protrae per 24-26/28 giorni ( a seconda se naturale o artificiale, nonostante che agli effetti pratici i tempi non cambiano ), e le femmine, così come i maschi, pur difendendo tenacemente la prole contro qualsiasi intruso, allevatore compreso, spesso si dimostrano madri poco affidabili, potendo perdere per accidenti vari anche il 60-70% della nidiata durante le prime due settimane di vita dei piccoli. Tuttavia sia con l'incubazione artificiale < temperatura pari a 37,6 - 37,7 gradi, con circa il 55-0% di umidità > che con la cova semi-naturale utilizzando gallinelle di buona taglia o tacchine leggere, si possono ottenere eccellenti risultati. Una volta schiusi i faraoncini vanno protetti il più possibile da umidità e/o correnti di aria soprattutto se fredda, ed i nati con incubazione artificiale tenuti nella pulcinaia, o comunque in ambiente chiuso e riparato, per circa 5-6 settimane, o perlomeno finché non siano completamente impiumati, oppure le condizioni climatiche risultino particolarmente favorevoli. Inizialmente la temperatura sotto all'impianto riscaldante dovrà essere di circa 32 gradi, riducendo poi di 3-4 gradi la settimana in base anche alle condizioni del locale in cui si trova la pulcinaia, sino ad arrivare a più o meno un mese di vita, con 18-20 gradi di calore sotto all'impianto riscaldante. Trascorso questo periodo si dovranno trasferire in una volieretta annessa ad un ricovero possibilmente coibentato in modo da economizzare al massimo sia il calore prodotto, quanto i costi, con al suo interno almeno una lampada, o altro sistema riscaldante, da accendere alla sera o in caso di necessità, oltre ad alcuni posatoi sistemati a varie altezze. Pur non essendo fra le specie più facili da trattare, comunque meno ostiche rispetto ai consimili, ma comunque non da consigliare ai principianti, quando tenute in luogo sufficientemente caldo e asciutto, solitamente non creano problemi.  

 

ALIMENTAZIONE PER FARAONCINI e FARAONCELLI: Non è particolarmente complicata, potendosi attuare attraverso normali composti commerciali ( mangimi bilanciati ) per faraone, fagiani o altro tipo, che variano di forma e composizione in relazione alle varie fasi della crescita, integrati con crocchette per gatti da sbriciolare, o altri prodotti di origine animale, misto per uccelli frugivori, erba, verdure e frutta, oltre a integratori e vitamine se e quando ritenuti necessari. Durante i primi 7-10 giorni di vita può tornare utile la somministrazione di mangime sfarinato pre-starter per fagiani dato l'alto fabbisogno proteico di cui necessitano, non inferiore al 24-26%, inoltre è sconsigliato l'uso di mangimi medicati che non siano specifici per faraone, dato che alcuni prodotti inclusi nella miscela possono essere tossici per i faraoncni. Dalle 5 alle 8 settimane di vita il fabbisogno proteico scende al 18-20%. Le crocchette per gatti ( da sbriciolare ) risultano particolarmente indicate proprio perché essendo secche oltre a conservarsi per molto tempo, sono di facile utilizzo, e cosa ancora più importante che si deteriorano meno rapidamente rispetto ai prodotti umidi e/o freschi. ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione ) 

 

ALIMENTAZIONE PER ADULTI e RIPRODUTTORI: Le faraone in natura adottano un regime alimentare molto variato, infatti sono granivore, frugivore ed insettivore, includendo nella dieta anche piccoli vertebrati. In cattività l'alimentazione è solitamente basata su un buon mangime granulare per faraone, fagiani o altro tipo, che comunque dia modo di soddisfare il loro fabbisogno proteico pari al 16% circa, integrato con crocchette per gatti grossolanamente sbriciolare, granaglie spezzate e/o intere o mix per piccioni, nonché erbe, verdure e frutta a pezzetti. Per questa specie in particolare, così come per i consimili in generale, la dieta può essere costituita esclusivamente da cereali opportunamente integrati da prodotti di origine animale. Sia all'approssimarsi che durante il periodo riproduttivo, è preferibile utilizzare del mangime specifico per ovaiole di faraona, fagiano o altro tipo, secondo modalità e/o tempi consigliati. Le crocchette per gatti, così come altri prodotti di origine animale, possono essere fornite sia come supporto al mangime in uso quand'anche di per sé già adeguato, che per integrarne eventuali mancanze.  ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione -  Progetti e attrezzature )

 

PULCINAIA e PARCHETTI PER SVEZZAMENTO: Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Pulcinaia e parchetti per svezzamento.

 

VOLIERA PER ADULTI: In considerazione alla loro indole selvaggia, ed al fatto che non amano essere confinate, è preferibile che la voliera in cui viene alloggiata la coppia o piccola famigliola, sia almeno di 20-25 mq, ed alta non meno 2, 00-2, 50 metri, con annesso un ricovero possibilmente coibentato che nelle regioni più fredde prevedere anche la possibilità di essere minimamente riscaldato quando e se ritenuto necessario, o comunque garantire una temperatura interna di qualche grado sopra lo zero. La struttura le deve comodamente ospitarle, e nel contempo proteggerle da neve, freddo, pioggia e/o vento, così come durante i lunghi periodi di maltempo particolarmente umidi e uggiosi, causa frequente di malattie respiratorie, o più semplicemente quando sentono il bisogno di isolarsi in cerca di tranquillità, con al suo interno almeno un posatoio. Preferibilmente la voliera dovrà essere ben arredata e ricca di vegetali, con fondo perfettamente drenante e/o ottimizzato da un abbondante strato di sabbia grossolana, ghiaietto o ecosol.   ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Voliere per adulti - Gestione della voliera - Tipi di rifugio )

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