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Tragopan temminckii

Tragopan temminckii maschio....da - www.birdnet.cn  Autore: Muzi Water City

Tragopan temminckii - Muzi Water City.jpg

LUOGO DI ORIGINE

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA

ESTINTO |    |    |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |    NON A RISCHIO

                                                                                                                                                                                                                                                                                                 GENERE TRAGOPAN  ( CUVIER,  1829 )                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                TRAGOPAN TEMMINCKII  ( GRAY J.E.  1831 )

TRAGOPANO di TEMMINCK

 

ORDINE...............GALLIFORMES.

FAMIGLIA............PHASIANIDAE.

GENERE..............TRAGOPAN.

SPECIE................TEMMINCKII.

 

Il  nome commemora Jacob Coenrad Temminck ( Amsterdam 1778 – 1850,  Lisse                                                                                                                                                      piccola  cittadina  nel  sud  dell'Olanda ) che fu ornitologo e sistematico  olandese.

 

ITALIANO =  Tragopano   di  Temminck  |  INGLESE  =   Temminck's   Tragopan  |                                                                                                                                            FRANCESE = Tragopan de Temminck  |  SPAGNOLO =  Tragopan  de Temminck |                                                                                                                                            TEDESCO = Temminck Tragopan. 

 

SPECIE: Monotipo <  TRAGOPAN  TEMMINCKII >  ( NO-CITES )    

 

SOTTOSPECIE: Nessuna sottospecie sino ad oggi classificata ( VEDERE A FONDO PAGINA ).      

 

LUOGHI DI ORIGINE: Occupa vastissimi territori che si estendono dall'Arunachal Pradesh ( India nord-orientale ), verso ovest, a raggiungere le regioni settentrionali del Myanmar ( ex Birmania ) e nord-ovest Vietnam, alla Cina centrale verso nord, con presenza confermata della specie nelle province del Tibet, Yunnan, Sichuan, Guangxi, GuizhouGansuShaanxiHubei e Hunan.   

HABITAT NATURALE e COMPORTAMENTO: Vivono ad altezze notevoli, pur se più in basso rispetto al congenere SATYRO, potendo arrivare anche a 4500-4700 metri quasi al limite con i ghiacciai perenni. Prediligono le foreste miste di sempreverdi e latifoglie decidue in gran parte composte da querce, faggi e betulle sub-alpine interrotte da boschetti di bambù e rododendri con ricco ma non intricato sottobosco composto da ginepri, azalee, felci ecc. Ciò nonostante con l'approssimarsi dei rigori invernali tendono a scendere se pur di poco verso  valle ed anche a quote decisamente inferiori se necessario, compiendo piccole migrazioni verticali dall'alto verso il basso e viceversa in cerca di condizioni di vita migliori. Amano soprattutto stare nelle vicinanze di torrenti o ruscelli dove la crescita di erbe e germogli succulenti è particolarmente abbondante. Per la ricerca del cibo si muovono solitamente in coppia o piccoli gruppi famigliari guidati da un maschio adulto lungo percorsi conosciuti, razzolando qua e là con le forti zampe, aiutandosi anche con il becco, oppure come succede spesso tra i TRAGOPANI, riuniti in 4 o 5 coppie senza che vengano a verificarsi stati di tensione o intolleranza reciproca, ma che si separeranno con l'arrivo della stagione riproduttiva. Sono onnivori, pur essendo costretti per diversi mesi all'anno ad alimentarsi quasi esclusivamente di vegetali che a seconda dei periodi sono in gran parte composti da erbe di vario genere, foglie giovani, fiori, boccioli, ranuncolacee, germogli succulenti, radici carnose, gemme, semi di piante selvatiche, bulbi, tuberi, felci, funghi, bacche e frutti di bosco, soddisfacendo il fabbisogno proteico, soprattutto quando impegnati nella riproduzione e nei mesi primaverili/estivi con insetti di ogni tipo, larve,  lumache, chiocciole e piccoli vertebrati. Specialmente durante le giornate più calde passano la maggior parte del tempo standosene appollaiati sui rami di grossi alberi o alti cespugli scendendo solo al mattino e nel tardo pomeriggio alla ricerca di cibo. Non sono abili volatori, o per meglio dire preferiscono usare le ali solo in caso di forte disturbo o grave pericolo, così che spesso raggiungono i punti più alti dove appollaiarsi saltando da un ramo all'altro aiutandosi sia col becco, che con i forti unghioni. Pur non essendoci certezze, in natura pare che la specie sia monogama e che la coppia viva unita durante tutto l'anno. L'approssimarsi del periodo riproduttivo, che indicatitivamente inizia a marzo e termina a maggio/giugno, induce i maschi ad esibirsi in spettacolari rituali e/o parate di corteggiamento, divenendo nel contempo particolarmente territoriali, combattendo anche cruentemente se necessario contro qualsiasi avversario e/o invasore sia per la conquista che la difesa del proprio dominio, potendosi procurare gravi ferite ed in alcuni casi anche la morte. Di norma il nido è realizzato ad una distanza di 2 o 3 metri dal suolo, ma può benissimo trovarsi anche a 5 o 6, e consiste in una grezza piattaforma costituita da un ammasso di rami e rametti tenuti malapena assieme da steli, felci e muschio, grossolanamente rifinita con erbe, foglie, penne e piumino. Occassionalmente può trovarsi anche all'interno di cavità naturali poco profonde, su costoni rocciosi a strapiombo, sotto ad un grosso masso, oppure utilizzare il nido abbandonato da qualche altro uccello, purché di adeguata misura. La deposizione consiste mediamente in 4-8 uova, incubate per 27-29 giorni dalla sola femminna, con il maschio che rimane nelle vicinanze a fare la guardia anche durante le assenze della compagna, tuttavia una volta schiuse le uova si unisce alla famigliola ed aiuta con fervore nell'allevamento dei piccoli, che praticamente dopo un paio di giorni sono già in grado di compiere brevi voletti, e se sono così fortunati da sopravvivere alle intemperie ed ai numerosi nemici, dopo circa un mese e mezzo sono completamente autosufficienti e in grado di vivere autonomamente. Ciò nonostante capita spesso che restino con la madre o entrambi i genitori sino alla primavera successiva a quella della loro nascita quando con il sopraggiungere di una nuova stagione riproduttiva saranno costretti dagli adulti a lasciare il nucleo famigliare.

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA: Attualmente la specie pur essendo ritenuta in declino non è considerata a rischio, con popolazioni ancora relativamente grandi anche grazie alla vastità dei territori in cui vivono abitualmente. Tuttavia a causa della massiccia deforestazione che comporta anche il taglio sistematico del sottobosco per farne legna da ardere o recuperare territori da convertire all'agricoltura o adibire a pascolo per gli animali domestici, la caccia senza regole sia per la carne che le meravigliose piume, la raccolta incontrollata delle uova da parte delle genti locali oltre ai numerosi nemici naturali possono in breve tempo portare questi stupendi animali vicino alla minaccia  di estinzione.   

 

CARATTERISTICHE PRINCIPALI e DIMORFISMO SESSUALE: Viene considerato come il più intrigante dei TRAGOPANI, e da molti anche uno dei fagiani più belli in generale sia grazie agli spettacolari colori che per le enormi ed in un certo senso grottesche carrucole. Il maschio è molto simile al congenere SATYRO, tuttavia in quest'ultimo la colorazione rossa di fondo assume tonalità più accese, il petto è caratterizzato da ocelli bianchi molto più grandi, mentre le macchie risultano rosastro-grigie. Il finissaggio del piumaggio adulto viene solitamente completato nel corso del secondo anno di vita, ed a volte anche più a lungo.

Nel MASCHO la colorazione della livrea è tendenzialmente arancio-rossastro più o meno scuro a seconda delle zone del corpo interessate, con le parti superiori caratterizzate da ocelli biancastri con orlature nere, mentre quelle inferiori si distinguono per gli ocelli bianco-grigiastri. Fronte nera-bluastra dalla quale inizia una sorta di cresta  distinguibile per essere dello stesso colore nella sua parte centrale, e fulvo-arancio in quelle laterali, che assotti gliandosi attraversa tutta la sommità del capo, sino ad arrivare alla base della nuca; porzioni di pelle nuda azzurro cobalto ai lati della faccia che si espandono maggiormente nelle aree antistanti gli anelli oculari andandosi a congiungere ad una sorta di giogaia o sacca mandibolare posta sotto alla gola, che risulta quasi invisibile in condizioni normali. Sorprendente invece per quanto sia notevole durante il corteggiamento potendo essere etroflessa ( gonfiata ) ed espandersi sino a ricoprire completamente il petto, resa ancora più notevole da una colorazione sfumante in varie tonalità di azzurro chiaro e cobalto brillante che verso il centro assume cromatismi intensi e spettacolari di blu tendente al violetto molto papillato, mentre i lati vengono messi maggiormente in evidenza da cospicue marcature violaceo-purpuree. Nel contempo sopra le zone orbitali vengono eretti in bell'evidenza due cornetti carnosi dello stesso colore, pressoché invisibili quando il maschio non è pervaso da uno stato d'eccitazione. Ali e coda che in generale si presentano bruno-grigiastri;iris nerastre, becco color corno scuro ed abbastanza corto;zampe cremisi con tarsi dotati di speroni.

Nella FEMMINA il piumaggio si presenta nel complesso con tonalità bruno-marrone e grigiastro che risulta altamente mimetico e funzionale all'habitat che solitamente frequenta. Mento e gola dal castano scuro al biancastro frammezzato da linee nere;le parti superiori variano dal fulvo al grigio-bruno fortemente chiazzato di nerastro, con le parti delle penne simili a punte di lancia che sfumano dal castano chiaro al bianco-grigiastro;parti inferiori marrone chiaro con grandi macchie bianco perlaceo ed altre nere. Iris marrone scuro, becco color corno ed abbastanza corto, zampe grigiastre con tarsi privi di speroni o solo appena accennati. Se pur a fatica, soprattutto per i meno esperti, può essere distinta dalle congenere SATYRO e CABOTO, oltre che per determinate caratteristiche relative alla specie, anche perché la prima in alcuni soggetti può presentare una colorazione rossastra di mento e gola, forse dovuta ad incroci, che nella seconda sono invece pressoché sempre grigi.

I GIOVANI pur con qualche difficoltà possono essere sessati a circa due mesi di vita sia per il comportamento in generale che per la colorazione del piumaggio che nei maschi assume tonalità più bruno-rossicce rispetto a quello delle femmine coetanee. Tuttavia risulta estremamente difficile, se non impossibile distinguerli dai congenere SATYRO prima che abbiano raggiunto le 4 settimane di vita.

 

VALORI FISICI: 

MASCHIO: Lunghezza totale 60-70 cm.......lunghezza della coda 20-25 cm.......peso 1,100-1,500 kg.

FEMMINA: Lunghezza totale 50-60 cm.......lunghezza della coda 15-20 cm.......peso 0,900-1,100 kg. 

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN CATTIVITA': La specie è molto popolare fra gli appassionati di tutto il mondo. Purtroppo però il ”materiale genetico” in possesso degli allevatori è fortemente inquinato, sia perché le femmine di TEMMINCK e SATYRO essendo molto simili vengono spesso confuse soprattutto dai meno esperti,  che per la facilità con la quale le due specie convivono, sono state nel corso dei decenni più volte incrociate e re-incrociate fra loro più o meno inconsapevolmente. Per questo riuscire a trovare esemplari geneticamente puri in commercio, pur non essendo escluso, risulta abbastanza diffcile. Inoltre gli ibridi creati da sapienti manipolazioni nella maggior parte dei casi sono perfettamente somiglianti, se non indistinguibili dalla specie che dovrebbero rappresentare, ciò non toglie che siano dei “PSEUDO TEMMINCK”.

   

CARATTERE e ADATTAMENTO ALLA CATTIVITA': Caratterialmente docili come i CROSSOPTILON, ne tanto meno particolarmente problematici, possono essere adatti anche agli allevatori meno esperti. Grazie alla loro natura amichevole e fiduciosa si lasciano addomesticare con una certa facilità, arrivando a prendere il cibo direttamente dalle mani o cercando di attirare l'attenzione di chiunque si trovi nei pressi della loro voliera. Ciò nonostante alcuni maschi soprattutto durante il periodo riproduttivo possono dimostrare una certa aggressività arrivando ad attaccare anche gli esseri umani, allevatore compreso. Oltre che caratteriale, o dovuto a “ frenesia  riproduttiva”, un comportamento simile potrebbe anche essere sintomo di stress o forte disagio causati da una  voliera troppo piccola e/o poco arredata che possono risolversi parzialmente, come pure totalmente, assegnando loro un ambiente più adeguato. In genere però sono tranquilli e tolleranti convivendo pacificamente con altre specie di volatili purché non aggressivi come pernici, coturnici, starne, quaglie, colombi, turachi, pappagalli, turdidi, sturnidi, fringillidi e qualche gallinella nana che contribuirà a mantenerli più tranquilli. Fuori dal periodo riproduttivo le femmine in caso di necessità possono essere tranquillamente riunite in gruppi con le congenere, o con soggetti appartenenti ad altre specie e/o età diverse, in ogni caso gli esemplari da associare alle TEMMINCK devono essere preventivamente visitati o tenuti in quarantena per escludere eventuali patologie. Pur potendosi adattare a vari ambienti richiedono di essere alloggiati in ampi spazi, o comunque di adeguate misure, ben arredati in modo che siano maggiormente stimolati a muoversi riducendo il rischio di obesità che per loro può significare la morte. A tale proposito possono essere uniti in gruppi sociali all'interno di voliere particolarmente ampie, a patto che vi sia una femmina per ciascun maschio, nelle quali non è tassativamente necessario il rifugio, anche per non creare dei punti di raduno forzati, pur essendo preferibile che vi siano perlomeno alcune piccole tettoie sollevate dal terreno, sotto le quali posizionare gli alimenti, nonché essere ricche di vegetali e piante, dando la preferenza a quelle da frutto, oltre ad una serie di posatoi appositamente preparati. Pur non temendo i rigori invernali, prediligono i climi temperati non caratterizzati da forti sbalzi di temperatura sia dal freddo al caldo che viceversa, e come tutti i fagiani di montagna amano la penombra ed apprezzano il sole, ma non il caldo asfissiante ne l'umidità eccessiva con ristagni d'acqua ( piedi bagnati ) spesso causati dal fondo della voliera non adeguatamente drenante, quindi la voliera oltre ad essere ben ombreggiata, dovrà risultare il più possibile asciutta. Sono dei buoni razzolatori, ed anche ottimi scavatori, se pur non a livello di CROSSOPTILON e LOFOFORI, quindi nel caso in cui la voliera non fosse molto ampia sarà perfettamente inutile cercare di farvi crescere dei vegetali che non siano piante o arbusti, nonostante riescano spesso ad arrivare alle radici anche di questi. Sopportano a fatica lo stress da cattura, che non si dovrebbero mai mettere in atto durante le ore più calde della giornata, eccetto i casi in cui si rendono necessarie. A causa della facilità con la quale vengono infettati da vermi di vario genere, sono consigliate almeno due sverminazioni all'anno a scopo preventivo.    ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Gestione della voliera )

 

ETA' RIPRODUTTIVA: I maschi raggiungono la piena maturità sessuale nel corso del secondo anno di vita,  anche se occasionalmente possono risultare fertili, o solo parzialmente tali durante il primo. Per contro le femmine pur essendo anch'esse completamente mature al secondo anno non di rado depongono già entro il primo, e uova fertili se accoppiate a maschi adulti.

 

TIPO DI ACCOPPIAMENTO: Di norma vengono mantenuti in coppia, che possono essere facilmente formate sia con soggetti giovani che adulti, pur essendo perfettamente possibili anche dei trii, con casi di famigliole composte da 1M x 3F e 1M x 4F che convivono senza particolari problematiche. Ciò nonostante la costituzione di questi piccoli nuclei non è cosa molto semplice considerando che normalmente le femmine soprattutto durante il periodo riproduttivo, non si tollerano reciprocamente e possono essere associate, ed in seguito mantenute tali, quando sono ancora molto giovani, se non addirittura durante i primi mesi di vita, sperando di essere incappati in soggetti caratterialmente tolleranti e non dominanti, o se possibile valutandone preventivamente il comportamento, mentre i maschi possono essere inseriti sia nello stesso momento che in periodi successivi. Ai principianti è tuttavia consigliato il regime monogamo che risulta sicuramente meno problematico rispetto ad altre formule, e spesso anche più redditizio in termini di fecondità delle uova.

 

PERIODO RIPRODUTTIVO: Se non sopraggiungono situazioni e/o condizioni climatico ambientali particolari, a marzo i maschi danno inizio ai rituali di corteggiamento mettendo in mostra l'incredibile bellezza della quale madre natura li ha dotati. Mentre la deposizione di norma inizia entro la prima metà di aprile, con il periodo riproduttivo che nel suo complesso si protrae solitamente sino a giugno primi di luglio, nel caso in cui le uova vengano levate.    

 

TIPO DI NIDO: Sono fra i pochi fagiani, se non gli unici, che in natura nidificano sistematicamente lontano dal suolo, ed anche in cattività prediligono questo genere do soluzione. In questo le femmine si dimostrano solitamente molto adattabili e solite utilizzare qualsiasi tipo di contenitore e/o cassetta nido venga loro messo a disposizione, poste comunque ad un altezza non superiore a 150 cm, in modo da semplificarne sia il controllo giornaliero che la raccolta delle uova, con posatoi o rami che ne facilitino l'accesso alle fagiane. Dovendo per qualche motivo posizionare i nidi a terra, sarà necessario attrezzare alcuni angoli, e volendo non solo quelli, di voliera e/o rifugio utilizzando preferibilmente delle ceste in vimini, o materiale similare, celate dietro a pannelli che possono essere di vara forma e materiale, o meglio fascine di sterpaglie, legna, saggina, erica, stocchi di mais, cannette o altro tipo di vegetale. Molto adatte allo scopo risultano le fronde, soprattutto se di conifere, oppure un mix tra pannelli e queste ultime, che oltre a rendere visivamente migliore l'angolo nido ed ingentilire un poco l'ambiente, si mantengono molto più a lungo rispetto a quelle di altre piante. Tuttavia all'esterno sono da preferire le cassette nido posizionate sia a terra, mimetizzandole con le fronde o altro materiale naturale, quanto sollevate dal suolo, che oltre a fornire un sicuro riparo contro le intemperie e nel contempo nasconderle alla vista dei maschi ne caso fosse necessario, danno alle femmine un maggior senso di sicurezza. Le cassette nido così come le ceste e/o i contenitori in genere, possono essere fissate all'altezza indicata alle pareti perimetrali di voliera e/o rifugio,  oppure su appositi supporti mobili o parzialmente tali, che contribuiscono a renderne più semplice e rapido l'impiego. In mancanza di nidi artificiali è molto probabile che depongano in buche poco profonde scavate in angoli tranquilli e riparati, rifinendole con i materiali trovati o che saranno stati appositamente sparsi sul fondo. Può altresì succedere che alcune femmine prima di utilizzare i nidi preparati o di approntarseli, oppure perché non predisposte alla cova, depongano le uova in giro per tutta la voliera.

( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Tipi di nido - Progetti e attrezzature )

 

UOVA DEPOSTE STAGIONALMENTE: Nel caso in cui siano lasciate alla cova naturale vengono solitamente deposte a giorni alterni  4-8 uova, mentre quando regolarmente levate se ne possono ottenere 18-20 ed in alcuni casi anche 22-25. Le femmine giovani durante il loro primo anno depongono 2-6, max 8 uova in totale quand'anche vengano raccolte.

 

PERIODO DI INCUBAZIONE e SCHIUSA: Generalmente l'incubazione delle uova si protrae per circa 28-29 giorni, e solitamente le femmine si prestano di buon grado alla cova dimostrandosi anche ottime madri, nonostante alcuni esemplari, soprattutto se giovani, possono dimostrare una certa suscettibilità. Nel frattempo il maschio non deve essere allontanato e può succedere, se pur molto raramente, che dia il cambio alla compagna durante le sue assenze, e dopo la schiusa potrebbe essere stimolato ad aiutare la madre ad accudire la prole, o almeno tentare di farlo. Ciò nonostante deve essere prontamente allontanato nel caso in cui   disturbi la compagna intenta a covare, o successivamente si dimostri aggressivo nei confronti dei piccoli, o perlomeno isolato all'interno di un grosso gabbione o serraglio che per necessità, e sempre che le misure lo consentano, può essere realizzato nella stessa voliera utilizzando dei telai in rete metallica. Tuttavia sia con l'incubazione artificiale, non difficile a condizione che si tenga l'umidità bassa < temperatura pari a 37,5 - 37,6 gradi con umidità solitamente inferiore al 40% >, che attraverso la cova semi-naturale utilizzando gallinelle o fagiane di altre specie, si possono ottenere eccellenti risultati. Appena nati hanno un aspetto tenerissimo e pur essendo solitamente più piccoli dei SATYRO, presentano anch'essi le penne delle ali già ben sviluppate, così che a 2-3 giorni di vita sono in grado di seguire la madre sui posatoi più bassi. Tuttavia la crescita se paragonata a quella di altre specie di fagiani appare più lenta, ed è per questo motivo che dovendo associarli ad altri sarà necessario che non siano caratterialmente aggressivi, abbiano le stesse esigenze alimentari, e soprattutto che non crescano troppo in fretta mettendo in atto possibili dominanze a scapito dei più piccoli e/o deboli. Durante le prime settimane di vita tendono ad ingerire, come fossero struzzi, tutto quello che capita a portata dei loro becchi con conseguenti e pericolose occlusioni intestinali, per questo è sconsigliato di utilizzare sabbia, segatura o lolla per formare il fondo della pulcinaia. Per evitare il più possibile questo genere di problematiche è preferibile che soprattutto durante le prime settimane di vita, o ancora meglio per tutto il periodo dello svezzamento, vengano mantenuti su rete metallica ( gabbioni o parchetti ). Pur essendo meglio separarli prima e nel contempo dividere i sessi appena si rendono riconoscibili, in caso di necessità i giovani possono rimanere in voliera con la madre o entrambi i genitori sin verso l'inizio del nuovo periodo riproduttivo, dopo di che è necessario spostarli per non incorrere in spiacevoli inconvenienti causabili sia dal maschio adulto quanto dalla femmina, che stimolati dalla loro presenza potrebbero anticipare l'estro sessuale. Nel frattempo è altresì preferibile separare i sessi, perché nonostante i  maschi raggiungano la maturità al secondo anno, in promiscuità con le femmine con tutta probabilità verrebbero indotti a darsi battaglia.

 

NOTA:

Nonostante le femmine siano madri eccellenti, le uova vengono di sovente messe in incubatrice o affidate alla cova semi-naturale oltre che per ottenerne un maggior numero, anche perché le madri già alcuni giorni dopo la schiusa sono portate a utilizzare i posatoi che si trovano più in alto, ed in particolare quelli esterni della voliera,  che in caso di maltempo può risultare drammaticamente disastroso per i piccoli che non potendo ancora seguirle ed essere protetti e riscaldati sotto alle loro ali, rischiano di morire per il freddo o qualche altro accidente. Quindi, ammesso che vi sia un solo posatoio e che questo non venga rimosso, cosa che per altro potrebbe provocare stati di stress negli altri adulti, o portato temporaneamente ad una altezza massima di 70-80 cm, oltre ad un attento monitoraggio durante i primi giorni di vita è necessario che i piccoli vengano aiutati a salire appoggiando una scaletta e/o rami allo stesso e/o alle pareti che lo sostengono. Il problema dovrebbe comunque risolversi dopo circa 8-9 giorni dalla nascita, trascorsi i quali sono in grado di compiere brevi voletti.

( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Incubazione e schiusa )

 

ALIMENTAZIONE PER PULCINI e FAGIANOTTI: Non presenta particolari difficoltà potendosi attuare attraverso normali composti commerciali ( mangimi bilanciati ) e granaglie miste con aggiunta di erbe, verdura e frutta arricchiti da proteine, integratori alimentari e vitamine quando e se ritenuti necessari. Si inizia sino dal primo giorno di vita somministrando un buon mangime sfarinato primo periodo o starter per fagiani o tacchini e trascorsi 10-15 giorni dalla nascita alla normale razione si può iniziare ad aggiungere una manciatina di miglio, piccole quantità di insalata tritata molto finemente e frutta a pezzettini o grattugiata aumentandone le dosi gradualmente con l'avanzare dell'età. Giunti a 3-4 settimane di vita, e secondo lo sviluppo dei fagianotti che se fossero un attimino in ritardo con la crescita dovremmo attendere ancora qualche giorno, si passa ad una dieta composta da mangime sbriciolato secondo periodo per fagiani o tacchini, integrato da una manciata di granaglie ben spezzettate oppure un mix composto da miglio, canapa, scagliola, panico oltre a quantità sempre maggiori, ma che comunque possono essere consumate in breve tempo, di verdure tritate e frutta a pezzetti il più variata possibile. A circa 3 mesi dalla schiusa si deve nuovamente cambiare il mangime in uso con un tipo granulare terzo periodo per fagiani o tacchini arricchito anche in questo caso da una manciata di granaglie spezzate, mais escluso, del solo grano o mix per piccioni, integrando sempre con erbe, verdure e frutta. In questo periodo è altresì possibile iniziare a cambiare il tipo di dieta in uso, portandola gradualmente, e secondo i tempi consigliati, a essere inizialmente mista, cioè composta da mangime e granaglie spaccate e/o intere o mix per piccioni in ragione del 10% rispetto al composto commerciale, e successivamente, ammesso che ci si voglia orientare verso questo tipo di alimentazione, in ogni caso indicata per questa specie, costituita esclusivamente da cereali o mix per piccioni. E' tuttavia preferibile che i cereali in una dieta mista non siano somministrati in percentuali superiori al 20-30% rispetto al mangime, dato che aumentandone la quantità i fagiani finirebbero con l'alimentarsi solo di questi ignorando il mangime. Una buona integrazione vegetale, soprattutto nel caso dei TRAGOPANI, in tutte le fasi della crescita è necessaria al loro benessere psico-fisico.

( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione ) 

 

ALIMENTAZIONE PER ADULTI e RIPRODUTTORI: Pur non essendo complicata, può risultare difficoltosa a causa della facilità con la quale i TRAGOPANI possono ingrassare quando viene loro somministrata una dieta troppo ricca di cereali, soprattutto mais, e verdure, potendo anche morire per danni epatici o colpi apoplettitici, oppure le femmine non riuscire a deporre l'uovo con conseguente infiammazione dell'ovidotto e danni che possono risultare anche irreversibili se non si interviene tempestivamente. Un alimentazione equilibrata, compatibile con queste problematiche si ottiene fornendo nel corso dell'anno cibi a basso valore nutrizionale, aggiungendo verdura e frutta, dando la preferenza alle varietà meno zuccherine.

A 4-5 mesi di vita, ma anche prima volendo, si inizia a somministrare quello che sarà l'alimento base nel corso dell'anno, o per gran parte di esso, che per praticità è solitamente costituito da un buon mangime granulare da mantenimento o riposo per fagiani o tacchini, che avendo un contenuto proteico modesto è particolarmente indicato per questi fagiani, integrato da una manciata di granaglie, mais escluso, del solo grano, o mix per piccioni,  oltre a erbe, verdura e frutta in quantità tali da soddisfare il loro fabbisogno di vegetali, ma che comunque possano essere consumati in breve tempo. Come già precedentemente esposto i vegetali servono al completamento di  una dieta sia di tipo misto, che costituita esclusivamente da cereali spaccati e/o interi, o mix per piccioni. Nel caso in cui al mangime da mantenimento vengano aggiunte piccole quantità ( manciata ) di granaglie, del solo grano o il mix per piccioni, con l'approssimarsi del periodo riproduttivo è preferibile ridurre ulteriormente, quando non sospendere del tutto l'aggiunta di cereali ( pratica tuttavia soggettiva e subordinate a preferenze personali e/o tipo di alimentazione adottato ), e sostituire il mangime in uso con un tipo specifico per ovaiole di fagiano o tacchino, la cui somministrazione deve cominciare almeno 10-15 prima del presunto inizio della deposizione delle uova, e protrarsi sin al termine del periodo riproduttivo stesso, o comunque finché ritenuto utile, integrando sempre generosamente con erbe, verdure e frutta.  ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione - Progetti e attrezzature )

 

PULCINAIA e PARCHETTI PER SVEZZAMENTO: Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Pulcinaia e parchetti per svezzamento.

 

VOLIERA PER ADULTI: Innanzitutto bisogna sempre tenere presente che più spazio assegneremo ai nostri TEMMINCK, migliore sarà la loro esistenza ed il comportamento molto più naturale ed equilibrato favorirà nel contempo anche la riproduzione. Pur essendo docili ed adattabili, a causa della particolare predisposizione ad ingrassare lo spazio diventa una vera necessità, quindi è preferibile che la voliera in cui viene alloggiata la coppia sia almeno di 25-30 mq, con un altezza non inferiore a 2, 50-3, 00 metri, ricca di vegetali o anche solo parzialmente tale, con erbe, piante e arbusti, o molto più realisticamente posizionando al suo interno una serie di nascondigli artificiali,  mentre rocce, ceppi di varie altezze, vecchi tronchi segnati dal tempo, grossi rami contorti ed una sorta di piscina riempita con almeno 30 cm di sabbia grossolana o terriccio soffice da rinnovare se e quando necessario, ne completeranno l'arredo. L'origine montana li porta a vedere il mondo in verticale, e per questo può giovare al loro  benessere psico/fisico la costruzione di alcune piattaforme aeree che pur essendo sicuramente utili nella realizzazione tradizionale, non convincono del tutto, e probabilmente non sono neanche pratiche, eccetto forse alcune strutture molto particolari ( Spazio-Rip ), soprattutto se poste ad una certa altezza, rendendone innegabilmente difficoltoso sia il controllo che l'eventuale pulizia, senza calcolare il disturbo arrecato agli animali. Pur sopportando molto bene i rigori invernali necessitano di un rifugio che può anche consistere in una grossolana tettoia, chiusa però almeno su tre lati, che li possa comodamente ospitare e nel contempo difendere dalla luce troppo intensa nonché proteggere da pioggia e vento, così come durante i lunghi periodi di maltempo particolarmente umidi e uggiosi o più semplicemente quando sentono il bisogno di isolarsi in cerca di tranquillità, con al suo interno almeno un posatoio, sopra il quale indugeranno a lungo durante le afose giornate estive. Considerata la ricettività a varie patologie, in gran parte dovute allo scavo ed all'umidità del terreno, possono dimostrarsi utili delle strutture  non propriamente convenzionali, o perlomeno non vengono solitamente utilizzate per questo genere di fagiani, tipo stalle dismesse collegate a porticati e/o fienili, capannoni, magazzini ecc, che hanno come denominatore comune l'altezza e la copertura totale, quindi la possibilità di sfruttare al massimo sia lo spazio sottostante quanto la verticalità spesso anche notevole di questi ambienti, nonché mantenere gli animali sempre all'asciutto ed in forma grazie al notevole esercizio fisico che sono costretti a fare. Tuttavia non mancano gli allevatori che preferiscono alloggiarli in voliere dal fondo ricoperto con un abbondante strato di sabbia grossolana ( 20-30 cm ) da rinnovare quando necessario, oltre che frequentemente rastrellata per mantenerla il più possibile pulita.   ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Voliere per adulti - Gestione della voliera - Tipi di rifugio )

Autore - Lente nera - Temminck 10 - Copi

Tragopan temminckii femmina...da - www.birdnet.cn - Autore: Lente nera

Tragopan Temminckii ( Tragopano di Temminck )  

Illustrazione di: Tragopan temminckii  

Trago temminckii x sito 2.jpg

Tragopan Temminckii 

Foto da :   www.birdnet.cn  Autori:  1 Qínlǐng rénjiān  -  2  0 Yǔ hòu 0    -   3  Li Liangjie 

1 - Tragopan temminckii                                                            2 - Tragopan temminckii                                                        3 - Tragopan temminckii

Temminck -  Nanchuan Chongqing 16-03-23 - Li Liangjie - Copia_edited.jpg
autore monti qiling umani_modificato - Copia.jpg
Temminckii - 09-12-22 - 0 dopo la pioggia 0 - Copia.jpg

Tragopan temminckii 

Foto da :  www.birdnet.cn   Autori:  1  Xiangba Lao    -    2  Lǎogōng zuò fàn    -   3   Xiàtiān de yǔ dōngtiān de xuě

Tragopan temminckii  

Foto da :  1 - 2 - 3  www.birdnet.cn   

1 - Tragopan temminckii                                                           2 - Tragopan temminckii                                                          3 - Tragopan temminckii

Temminckii +  Jinfo Mountain Scenic Area, distretto di Nanchuan, Chongqing 29-03-21 - Xian
Temminckii - 13-12-2022 - estate pioggia inverno neve - Copia.jpg
Temminckii - 17-03-23 - Cuoco Marito - Copia.jpg

Tragopan temminckii 

Foto da :  www.birdnet.cn   Autori:  1  Lente nera   -    2  Zhang Hu    -   3  Chinese cabbage 

1 - Tragopan temminckii                                                           2 - Tragopan temminckii                                                         3 - Tragopan temminckii   

Autore - Lente nera - Temminck 9 - Copia_edited.jpg
Temmincki - Zhang Hu 2.jpg
Temminckii - Chinese cabbage - 1 - Copia.jpg
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