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FRANCOLINUS

Francolinus leucoscepus  Aurore Chime Tsetan

Francolinus francolinus - Autore  Niraj V. Mistry

LUOGO DI ORIGINE

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA delle sottospecie raffigurate nelle foto

 ESTINTO   |     |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |    NON A RISCHIO

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  FRANCOLINUS   ( STEPHENS,  1819 )

                                                                                                                                                                                                                                                                    FRANCOLINI

Sono uccelli di piccole e medie dimensioni che pur appartenendo all'ordine dei galliformi, famiglia PHASIANIDAE, hanno come loro parenti più prossimi tra GALLUS - ALEACTORIS - COTURNIX e PERDICINAE ( Rhizothera longirostris ).

 

ORDINE...............GALLIFORMI.

FAMIGLIA............PHASIANIDAE.

GENERI...............FRANCOLINUS - DENDROPERDIX - PELIPERDIX - PTERNITIS - SCLEROPTILA.

Nel 1819 Stephen li considerava come un genere di galliformi monofilettici comprendente 41 specie ( 36 africane e 5 asiatiche ) suddivise in 8 gruppi "putativamente” monofilettiche, e 4 tassonomicamente enigmatiche. Tuttavia diverse revisioni in tale senso ( Soprattutto dopo Hall -1963 - monografia classica ), misero in discussione lo stato monofilettico sia del genere FRANCOLINUS, che di alcuni gruppi di specie e relative sottospecie, nonché la loro origine geografica, Asia contro Africa. Successive ricerche molecolari non solo contestano la monofilia del Genere, e di alcuni gruppi di specie, anche se alcune delle principali sorgenti tassonomiche non sono ancora state divise. I parenti più stretti dei francolini sono Perdix, Alectoris, Coturnix e Rizothra longirosris ( pernice becco lungo ). Insieme questo clade monofiletico potrebbe giustificare lo stato di famiglia come nel caso dei Gallusinidi, oppure in una sottofamiglia Gallusininae. Phasianinee e Perdicinae sono considerati come parafiletici.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              Fino all'inizio degli anni '90, le maggiori autorità collocavano tutti i francolini nel Genere Francolinus . Nel 1992 fu suggerito che il trattamento non fosse adeguato e piuttosto problematico e quindi venne proposta una suddivisione iniziale in quattro generi: Francolinus per le specie asiatiche, e Peliperdix, Scleroptila e  Pternistis per le africane. Dendroperdix sephena ed il francolino di Nahan pur essendo considerati piuttosto distinti, vennero mantenuti rispettivamente in Peliperdix e Pternistis . Tuttavia nel 1998, sulla base di ulteriori prove,  Dendrperdix sephaena fu trasferito nel Genere monotipico Dendroperdix,  e il francolino di Nahan in Ptilopachus nel 2006. Nonostante alcuni autori continuino a mantenerli in Francolinus , la divisione in più generi sta diventando sempre più diffusa. Quando è diviso, il nome inglese "francolin" è generalmente limitato ai membri dei generi Francolinus , Peliperdix , Dendroperdix e Scleroptila , mentre il nome "spurfowl" è utilizzato per Pternistis ( "spurfowl" , nonostante questo termine venga utilizzato anche per i Galloperdix del subcontinente indiano ). Poiché il "francolin" di Nahan è legato ad Alectoris graeca,  piuttosto che al vero francolino  ( e spurfowl ), il suo nome viene talvolta modificato in pernice di Nahan.

Oltre ai principali cambiamenti proposti come genere, la tassonomia a livello di specie tra i diversi francolini/spurfowl è comunque contestata. Nel caso del Francolinus levaillantoides ( Francolino del fiume Orange ), la distribuzione è suddivisa in popolazioni fortemente separate le une dalle altre, portando alcune autorità a dividere i taxa settentrionali, partendo dal Kenya e proseguendo verso nord, in una specie separata  Francolinus scleroptila gutturalis sottospecie lorti, mantenendo i taxa meridionali, dall'Angola verso  sud, in F. scleroptila levaillantoides ( Francolino del fiume Orange ). Inoltre la maggior parte delle autorità trattano il Francolinus scleroptila psilolaema elgonensis come una sottospecie della specie nominale, ciò nonostante, altri suggeriscono che si tratti di una specie, Francolinus scleroptila elgonensis,  oppure una sottospecie del francolino di Shelley, ma potrebbe essere anche anche un ibrido tra F. scleroptila psilolaema e F. scleroptila levaillantii......

RIASSUMENDO: sino ai primi anni 90 del secolo scorso, tutte le specie erano comprese nel genere Francolinus tuttavia questa classificazione veniva considerata alquanto problematica ed alla fine si decise di dividere le specie in 5  generi comprendenti 41 specie  ( 5 asiatiche e 36 africane ), più un certo numero di sottospecie.

Delle specie presenti in Africa 12 si trovano nella regione sub continentale meridionale; di queste 7 vivono, in proporzioni variabili, all'interno dei confini politici della Namibia. Sei specie sono considerate endemiche del subcontinente, di cui tre si trovano in Namibia ( il  francolino del fiume Hartlaub, del becco rosso e del fiume Orange.) Il francolino del Capo, endemico della provincia del Capo nel Sudafrica, si trova marginalmente anche nel sud della Namibia. Il francolino "fossile", francolino capeki , è stato descritto dai reperti del tardo pliocene in Ungheria: i contemporanei fossili galliformi "Francolinus" minore e "F." subfrancolinus sono ora collocati in Paleocryptonyx .

Oltre a quanto sopra già esposto, venne considerata anche l'ipotesi di alcuni altri ibridi naturali:

** Pternistis cooperi............. considerato un ibrido fra  P. AFER x P. SWAINSONII ( Non elencato ).

*  Pternistis ochropectus.....  considerato un ibrido fra P. CASTANEICOLLIS x P. ERCKELII. Questo ibrido è stato trattato come specie in via di estinzione.        

* Peliperdix schlegelii......... viene considerata una forma  intermedia fra P. ALBOGULARIS e P. COQUI in relazione sia  alla  morfologia quanto alla gamma quindi un probabile ibrido dei due.

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GENERI e SPECIE:

 

Genere < FRANCOLINUS >................................( STEPHENS................1819 ).

Francolinus francolinus......................francolino nero.......... [ nominale ] ............LINNAEUS..........................1766.

Francolinus pintadeanus....................francolino cinese.......................................SCOPOLI............................1786.

Francolinus pondicerians...................francolino grigio.........................................GMELIN J. F. .....................1789.

Francolinus gularis.............................francolino di palude...................................TEMMINCK.........................1815.

Francolinus pictus..............................francolino variopinto..................................JARDINE e SELBY.............1828.

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Genere < DENDROPERDIX >.............................( ROBERTS..................1922 ).

Dendroperdix sephaena.....................francolino crestato.....................................SMITH  A. ..........................1836.

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Genere  < PELIPERDIX > ...................................( BONAPARTE.............1856 ).

Peliperdix coqui..................................francolino coqui.........................................SMITH A. ...........................1836.

Peliperdix albogularis.........................francolino golabianca.................................HARTLAUB........................1854.

Peliperdix lathami...............................francolino di foresta...................................HARTLAUB........................1854.

* Peliperdix schlegelii.........................francolino di Schlegel.................................HEUGLIN...........................1863.

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Genere < PTERNISTIS > ....................................( WAGLER....................1832 ).

Pternistis bicalcaratus.........................francolino armato......................................LINNAEUS..........................1766. 

Pternistis afer......................................francolino collorosso.................................STATIUS-MULLER.............1776.

Pternistis capensis..............................francolino del Capo...................................GMELIN J. F. .....................1789.

Pternistis clappertoni...........................francolino di Clapperton............................CHILDREN e VIGORS.......1826.

Pternistis natalensis............................francolino di Natal.....................................SMITH A. ...........................1833.

Pternistis erckelii.................................francolino di Erckel....................................RUPPEL.............................1835.

Pternistis swainsonii............................francolino di Swainson..............................SMITH A. ...........................1836.

Pternistis adspersus............................francolino beccorosso...............................WATERHOUSE..................1838. 

Pternitsis ahantensis...........................francolino dell'Ahanta................................TEMMINCK........................1854.

Pternistis squamatus...........................francolino squamato..................................CASSIN..............................1857.

Pternistis icterorhynchus.....................francolino di Heuglin..................................HEUGLIN...........................1863.

Pternistis leucoscepus.........................francolino collogiallo.................................GRAY G. R. .......................1867.

Pternistis hartlaubi...............................francolino di Hartlaub................................BARBOZA du BOCAGE.....1869.

Pternistis hildebrandti..........................francolino di Hildebrandt...........................CABANIS............................1878.

Pternistis rufopictus.............................francolino pettogiallo.................................REICHENOW.....................1887. 

Pternistis castaneicollis........................francolino collocastano.............................SALVADORI.......................1888.

Pternistis griseostriatus........................francolino dalle strie grigie........................OGILVIE e GRANT............1890.

Pternistis jaksoni..................................francolino di Jakson..................................OGILVIE e GRANT.............1891.

Pternistis harwoodi...............................francolino di Harwood...............................BLUNDELL e LAWART......1899.

Pternistis nobilis...................................francolino magnifico..................................REICHENOW.....................1908.

Pternistis camerunensis.......................francolino del Camerun.............................ALEXANDER.....................1909.

Pternistis swierstrai..............................francolino di Swierstra...............................ROBERTS..........................1929.

Pternistis atrifrons................................francolino frontenera.................................CONOVER.........................1930.

Pternistis ochropectus........................francolino di Gibuti....................................DORST e JOVANIN...........1952.

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Genere < SCLEROPTILA > ................................( BLYTH........................1849 ).

Scleroptila africanus.............................francolino aligrigie etiopico........................LATHAM............................1790.

Scleroptila levaillantii............................francolino alirosse.....................................VALLANCIENNE...............1825.

Scleroptile levaillantoides.....................francolino dell'Orange...............................SMITH A. ..........................1836.

Scleroptila psilolaema..........................francolino di brughiera...............................GRAY  G. R.......................1867.

Scleroptila finschi..................................francolino di Finsch...................................BARBOZA du BOCAGE....1881.

Scleroptila shelleyi................................francolino di Shelley..................................OGILVIE e GRANT............1890.

Scleroptila streptophora........................francolino dal collare.................................OGILVIE e GRANT............1891.

N.B.

Per le specie contrassegnate con  *  vedere all'inizio pagina in : ..... considerati probabili ibridi.

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                                                                                                                FRANCOLINI

 

LUOGHI DI ORIGINE: Delle 41 specie, e relative sottospecie, che costituiscono il genere FRANCOLINUS, solo 5 vivono nelle regioni asiatiche, mentre le rimanenti in Africa. Tuttavia molte specie sono state introdotte in varie parti del mondo.

 

HABITAT NATURALE e COMPORTAMENTO: In relazione alla vastità della loro distribuzione in natura, ed a seconda delle regioni abitate, possono frequentare i più svariati tipi di habitat, così come adottare sistemi ecologico-comportamentali anche molto diversi.

Fra tutte le specie comprese in questo genere, il francolino di palude ( FRANCOLINUS GULARIS ), facilmente distinguibile per le grandi dimensioni, frequenta ambienti molto diversi dai conspecie, prediligendo erbe alte e canneti limitanti fiumi o aree acquitrinose, pur non disdegnando coltivazioni agricole di cereali dove possono reperire facilmente il cibo. Pochissimo si sa sul comportamento naturale, e ancora meno quello che riguarda le pratiche riproduttive, dato che sino ad ora è stato rinvenuto un solo nido nel mese di aprile, contenente 5 uova color crema leggermente picchettate.

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA: Incerto e altresì poco documentato, ciò nonostante le specie in generale sembrano godere di un buon stato di conservazione:

Francolinus gularis..................  vulnerabile. 

Pternitis harwoodi....................  vulnerabile.

Pternitis camerunensis............  in pericolo.

Pternitis swerstraii...................  in pericolo.

Pternitis ochropectus...............  in pericolo critico.                                        

Scleroptila streptophorus.........  prossimo alla minaccia.

Mentre le rimanenti specie sono ritenute come con  < “ preoccupazione minore “>.

Nel considerare le specie, non si è tenuto conto delle numerose sottospecie, alcune delle quali risultano: prossime alla minaccia – in pericolo – in pericolo critico – vulnerabili – in via di estinzione.                                

In Italia, dopo che si è estinta la sottospecie nominale autoctona del Mediterraneo di F. FRANCOLINUS, è presente invece una piccola popolazione della sottospecie ASIAE, introdotta in Toscana, e il F. di ERCKEL, i cui primi esemplari furono importati in Italia per scopi venatori a partire dagli anni 40 del secolo scorso. Tuttavia delle popolazioni insediatesi attualmente ne rimane una sola consolidatasi all'interno del parco del Circeo, originatasi da sole 6 coppie probabilmente immesse sul territorio tra il 1956 ed il 1958.

 

CARATTERISTICHE PRINCIPALI e DIMORFISMO SESSUALE: Considerando che una delle poche specie, se non l'unica mantenuta in avicultura, a dimostrare una spiccato dimorfismo sessuale è il F. FRANCOLINUS,  verrà preso ad esempio per una breve descrizione.

Il MASCHIO presenta i lati del capo neri con il mento ed il petto separati da un ampio semi collare di un inteso castano-ruggine; macchie ovali auricolari bianche che si estendono sin dietro e sotto agli anelli oculari, e rappresentano la caratteristica maschile più evidente. Parti inferiori nere caratterizzate da striature bianche; il dorso, le ali e la breve coda presentano delle sottili striature trasversali bianche su fondo nero; sottocoda castano-ruggine come il semi-collare. Becco nero; zampe marrone-rossiccio dotate di speroni poco evidenti che crescono molto lentamente, raggiungendo il massimo sviluppo a circa 3 anni di età.

La FEMMINA si presenta con una colorazione del piumaggio bruno-giallastra piuttosto uniforme, sulla quale si evidenziano screziature bianco-nerastre e fitte macchie scure a forma di Y sulle parti ventrali; il bruno-giallastro della livrea risulta più chiaro ai lati della testa, sopra agli anelli oculari, e sulla gola. Tuttavia la caratteristica più evidente riguarda il semi collare castano-ruggine, che dalla nuca si estende lungo la parte posteriore del collo, pur essendo meno sviluppato rispetto a quello del maschio. Becco grigio-nerastro; zampe marrone-rossiccio con tarsi solitamente privi di speroni.

 

VALORI FISICI: In generale la lunghezza totale dei maschi varia tra 30 e 45 cm, mentre il peso oscilla tra 250 e 1600 grammi. Il più lungo e grosso è lo PTERNISTIS ERCKELII con 40-45 cm di lunghezza, per un peso che nei maschi può superare il chilo e mezzo. Le femmine sono solitamente più piccole e meno pesanti. 

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN CATTIVITA': Le specie che sono state, o vengono attualmente mantenute in avicultura sono circa una decina, tra le quali il francolino nero ( F. FRANCOLNUS ), il francolino grigio ( F. PONDICERIANUS ), ed il francolino di Erckel ( PTERNISTIS ERCKELII ) sembrano le più rappresentate.

Francolinus francolinus..................  non desta preoccupazioni, grazie a continue immissioni di nuovo “sangue” derivante da soggetti da soggetti importati dai luoghi                                                          d'orine, quindi perlopiù selvatici, che favoriscono anche la perpetuazione di istinti naturali come cova e allevamento  della prole.

Francolinus pintadeamus...............  è stato presente in avicultura, ma attualmente sembra non più rappresentato.

Francolinus pondicerianus.............  è presente in avicultura, con allevamenti di una certa importanza soprattutto in Belgio, Olanda, nonché in altri Paesi europei.   

Peliperdix coqui..............................  nonostante le diverse importazioni, non  è certo  se vi  siano esemplari in  avicultura, o  se comunque faccaino parte di  qualche                                                          programma d'allevamento.

Pternistis bicalcaratus....................  molto frequente in avicultura a cavallo degli anni 1950-1970-1980, dopo di che è scomparso.

Pternistis afer.................................  in passato era ben rappresentato, attualmente è invece piuttosto raro.

Pternistis erckelii............................  è ben rappresentato in cattività soprattutto negli USA, nonostante la consanguineità inizii a destare qualche preoccupazione.

Pternistis adspersus......................  abbastanza ben rappresentato in avicultura .

Pternistis leucoscepus...................  la   specie  è  passata  attraverso   cicli alterni di  popolarità  soprattutto  negli    USA,  quando dal  1940 al 1960  era facilmente 

                                                         disponibile.  In  seguito  ebbe  una  sorta  di  tracollo,  ma  nuove  importazioni avvenute  alla  fine  del  1990,  sembra   abbiano

                                                         contribuito a ridare nuovo vigore ed interesse per questa specie.

               

CARATTERE e ADATTAMENTO ALLA CATTIVITA': Nonostante possano divenire estremamente docili e confidenti, i francolini neri solitamente mantengono anche in cattività un indole piuttosto schiva ed ombrosa, spaventandosi facilmente e potendosi ferire anche gravemente. E' comunque possibile ridurre questo tipo di rischio legando, o meglio, fermando con una fascetta in materiale plastico, le prime penne remiganti di un ala ( entrambe, se fosse necessario ) oppure spuntando chirurgicamente la parte terminale della stessa ( come avviene solitamente per gli uccelli lasciati in semi-libertà negli Zoo, o parchi sia pubblici che privati ). In genere le coppie adulte convivono senza problemi quand'anche ospitate in piccole voliere o gabbioni ( es: 4 – 5 mq ) prive di vegetazione, tuttavia soprattutto durante il periodo riproduttivo i maschi, oltre presentare il problema delle chiamate piuttosto forti, che iniziano ad emettere a circa 12 settimane di vita, possono dimostrare una notevole aggressività nei confronti delle compagne. Quindi, avendo a che fare con soggetti di questo tipo, è necessario che la voliera sia ricca di vegetazione, o perlomeno con all'interno un numero adeguato numero di nascondigli o “vie di fuga” per le femmine.

Forse ancor più dei consimili neri, grigi ed ercklii, si adattano facilmente alla cattività dimostrandosi particolarmente domestici e curiosi, sopportando anche meglio dei primi, i rigori invernali.

Per il resto nulla di diverso da quanto già descritto per il francolino nero, se non per il fatto che per gli erckelii è consigliata una voliera un poco più grande di almeno 8-10 mq, mentre i grigi adattandosi benissimo a vivere anche in gabbia, grazie anche alla loro insolita docilità, nelle aree del Kashmir, Pakistan e Afganistan vengono allevati alla stregua dei polli domestici, ed utilizzati nei combattimenti approfittando dell'aggressiva avversione che i maschi provano nei confronti dei propri simili. Col tempo la selezione ha portato alcune di queste linee di sangue a sviluppare peso e corporatura considerevoli arrivando anche a 600-700 grammi invece dei 250-400 grammi degli esemplari selvatici. In ogni caso tutte le specie necessitano di un adeguato rifugio che li possa comodamente ospitare, nonché proteggere dalle intemperie, con la possibilità di essere minimamente riscaldato durante le giornate più fredde. Raramente si appollaiano sopra ai posatoi, preferendo riposare o dormire a terra.

 

ETA' RIPRODUTTIVA: La maggior parte delle specie , e comunque tutte quelle mantenute in cattività,  raggiunge la maturità sessuale, quindi la capacità di riprodursi nel corso del primo anno di vita. 

 

TIPO DI ACCOPPIAMENTO: In natura tutte le specie, o perlomeno le maggior parte di esse, praticano la monogamia stretta, con coppie che spesso rimangono stabili per tutto l'arco della vita. 

 

PERIODO RIPRODUTTIVO: Se riferito a tutte le specie che costituiscono il genere FRANCOLINUS, ed in considerazione della vastità e latitudine dei territori occupati, quindi con condizioni climatiche anche molto diverse, si può senz'altro affermare che gli accoppiamenti, così come le deposizioni possono avvenire pressoché tutto l'anno, o comunque per gran parte di esso.

In tutti i casi per il F. FRANCOLINUS solitamente si protrae da aprile a giugno, mentre per il F. di ERCKEL da aprile a fine maggio inizi di giugno. Tuttavia è piuttosto frequente il caso in cui presentano un particolare adattamento alla cattività con la femmina che inizia a deporre già verso la metà di marzo, ed una volta che i piccoli risultano ben impiumati, apprestare una nuova covata tra agosto e settembre, potendosi protrarre sino agli inizi di ottobre. 

 

TIPO DI NIDO: Le femmine di entrambe le specie, sono dotate di un eccezionale istinto materno, quindi sono perfettamente in grado di approntarselo da sole. Di norma consiste in una buca poco profonda scavata in un angolo tranquillo di voliera o rifugio, e rifinito con i materiali trovati o che molto opportunamente saranno stati messi a loro disposizione. Tuttavia non disdegnano neppure i vari tipi di nidi artificiali che possono venire messi a loro disposizione.

( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Tipi di nido )

 

UOVA DEPOSTE STAGIONALMENTE: In generale da 4 a 15-16 uova, mentre sia per il francolino nero, quanto per il francolino di Erckel, la covata è composta da 6-12 uova. Tuttavia nel caso in cui  vengano levate per destinarle ad altro tipo di incubazione se ne possono ottenere anche 35-60.

 

PERIODO DI INCUBAZIONE e SCHIUSA: In generale l'incubazione delle uova si protrae a seconda della specie, per 18-25 giorni ( F. FRANCOLINUS 18-19 giorni - F. PONDICERIANUS e P. ERCKELI 21-23 giorni ). Ancor più di quelle del francolino nero, le femmine erckelii, si distinguono per la particolare predisposizione alla cova, e se viene loro concesso di portarla a termine si dimostrano anche eccezionali genitori, per contro quelle appartenenti alla specie PONDICERIANUS, possono essere a volte piuttosto nervose, dedicandosi alla cova per un massimo di due o tre giorni, ed in ogni caso soggette ad abbandonare anche definitivamente nido e uova se disturbate. Tuttavia sia con la cova artificiale < temperatura pari a 37, 8 -37, 9 - con circa il 45-50% di umidità > che attraverso quella semi-naturale, utilizzando gallinelle di piccola taglia, si possono ottenete buoni risultati. Nel caso di cova naturale, e considerato che la mortalità dei piccoli è imputabile soprattutto a coccidiosi e condizioni meteorologiche avverse, è consigliabile che per i primi 10 - 14 giorni dopo la schiusa sia i genitori quanto la prole vengano tenuti al chiuso in un ambiente asciutto e privo di correnti d'aria, o meglio ancora in parchetti o gabbioni col fondo in rete metallica, in modo che non siano a contatto con il terreno e possano quasi da subito godere delle belle giornate di sole. ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Incubazione e schiusa )

 

ALIMENTAZIONE PER PULCINI e GIOVANI: In quanto onnivori come la maggior parte dei galliformi,la loro alimentazione è pressoché simile a quella somministrata ai fagiani comuni in tutti gli stadi della loro crescita. ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione )

 

ALIMENTAZIONE PER ADULTI e RIPRODUTTORI: In quanto onnivori come la maggior parte dei galliformi, la loro alimentazione è pressoché simile a quella somministrata ai fagiani comuni in tutti i periodi dello anno. ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione - Progetti e attrezzature )

 

PULCINAIA e PARCHETTI PER SVEZZAMENTO: Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Pulcinaia e parchetti per svezzamento.

 

VOLIERE PER ADULTI: Innanzitutto bisogna sempre tenere ben presente che più spazio assegneremo ai nostri FRANCOLINUS, migliore sarà la loro esistenza, ed il comportamento molto più naturale ed equilibrato favorendo nel contempo anche la nidificazione. Nonostante siano poco  esigenti, potendo  vivere  e riprodursi

apparentemente senza problemi in spazi piuttosto angusti di poco superiori ai 4 mq per il francolino nero, 6-8 mq per il francolino di Erckel, e addirittura in gabbia/batteria per il francolino grigio, in riferimento a quanto sopra citato, è consigliato assegnare qualche metro in più ai nostri animali. Ammesso che non si tratti di un porticato schermato su tre lati con il quarto richiudibile durante i mesi invernali, alla voliera dev'essere necessariamente annesso un rifugio possibilmente coibentato ed attrezzato in modo da potersi minimamente riscaldare durante le giornate più fredde, ed inoltre che li possa comodamente ospitare e nel contempo difendere da pioggia e vento, così come durante i lunghi periodi di maltempo particolarmente umidi e uggiosi, o più semplicemente quando sentono la necessità di isolarsi in cerca di tranquillità. Di norma i posatoi sono inutili, preferendo dormire o riposare direttamente a terra. Tuttalpiù si possono posizionare uno o due ceppi, o realizzare delle piattaforme. In genere dimostrano di essere buoni razzolatori/scavatori, e soprattutto nel caso dei francolini di Erckel, il fondo della voliera potrebbe essere devastato o quantomeno gravemente compromesso dai loro forti unghioni, quindi è preferibile che sia in gran parte ricoperto con rocce, ceppi, tronchi, grossi rami contorti ecc, che oltre a rendere visivamente migliore l'ambiente, preservano il terreno fungendo anche da nascondigli e/o vie di fuga per le femmine. Inoltre verranno sicuramente utilizzati come posatoi, o dai maschi come punto d'appoggio quando devono lanciare i loro richiami.                                       ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Voliere per adulti - Gestione della voliera - Tipi di rifugio )  

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