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                           -  GAllus lafayettei <Plus>  -

Gallus lafayettei illustrazione 

Gallus lafayetty x sito.jpg

Nota: su questa pagina, così come in altre comprese in gbp.bio, quando possibile, viene ritenuto valido l'appellativo specifico "lafayettei" (come da sinonimi: Gallus lafayettei Sharpe, Hand-list of Birds, I. 1899, p. 39; Oates, Cat. Eggs Brit. Mus. I. 1901, p. 60, and pl. VII. fig. 8 ), contrariamente al più utilizzato "lafayettii". Del resto, la spiegazione proposta nella successiva disamina non è per nulla chiarificatrice, anzi, presuppone una sorta di distorsione iniziale operata dallo stesso Lesson. Il nome specifico commemorava l'aristocratico francese Gilbert du Motier, marchese de La Fayette, figura chiave nella Rivoluzione francese del 1789 e nella Rivoluzione del luglio 1830. Lesson (1831, 1836, 1838) scrisse costantemente l’epiteto specifico lafayetii, mentre in francese si riferiva alla specie   come "Coq Lafayette". Per cui, la grafia lafayetii è considerata un lapsus (ICZN 1999, Art. 32.5.1) mentre quella corretta, Gallus lafayettii è di uso comune (McGowan et al. 2017).

Tuttavia, corretta in che senso ? Lo sarebbe corretto se fosse Gallus lafayettei, come sopra esposto. Il nome specifico commemora l'aristocratico francese Gilbert du Motier, marchese de La Fayette, quindi, per ovvie ragioni, l’epiteto specifico dovrebbe essere lafayette + i = lafayettei e non lafayetii o lafayettii. Difformità riscontrabile non solo nei confronti di questa specie, e più diffusa di quello che si potrebbe presumere.   

Per quanto gli studi molecolari siano spesso rispettivamente contraddicenti, in questo caso parrebbero concordare o perlomeno non diametralmente opposti. Di seguito, come esempio, vengono sintetizzati i suggerimenti finali di due lavori: << "....Questa specie ( Gallus lafayettei )  è strettamente imparentata col Gallus sonnerattii, sebbene il maschio assomigli al Gallus g. gallus. Tuttavia, ecologicamente  parlando,  il  comportamento  si  avvicina a quello quello del Gallus varius...".>> . <<".... Un altro studio molecolare sull'intero  genoma  mostra invece che il Gallus lafayettei e sonnerati  sono  geneticamente  più  prossimi rispetto a quanto lo potrebbe essere il Gallus gallus.. La divergenza tra quest'ultimo ed il congenere Gallus lafayettei iniziò circa 2,8 milioni di anni fa, mentre il tempo della divergenza tra il Gallus lafayettei e sonnerati risale a 1,8 milioni di anni fa. Anche la femmina è molto simile alla congenere Gallus sonnerati

Come primo lavoro viene proposta la stringatissima descrizione originale di Lesson in: "TRAITE D'ORNITHOLOGIE, ou TABLEAU METHODIQUE des ORDRES, SOUS-ORDRES, FAMILLES, TRIBUS, GENRES, SOUS-GENRES et RACES d'OISEAUX...." 1831.

By LESSON René Primevère  

Riconoscimento specifico messo in discussione nell'articolo successivo pubblicato pressoché integralmente in quanto molto interessante.

 

Gallo di Lafayette; Gallus Lafayetii: Gallo selvatico di Ceylon, Gal. de Paris. Due piccole bargigli sulla mandibola inferiore; piume del collare affusolate, giallo oro, con una fiamma marrone al centro; il torace è ricoperto da lunghe e strette piume rosso-oro, fiammate di nero; ventre nero; coda corta, marrone; un mezzo collare viola sotto la pelle nuda della parte anteriore del collo. Vive a Ceylon. (Leschenault.)

Riconoscimento specifico messo in discussione con ragione, per quel che mi riguarda, nell'articolo successivo pubblicato pressoché integralmente in quanto molto interessante.

Hein van Grouw et al. 261 -  Bull. B.O.C. 2017 137(4) 

© 2017 The Authors; Journal compilation © 2017 British Ornithologists’ Club  ISSN-2513-9894 (Online)

 

On Temminck’s tailless Ceylon Junglefowl, and how Darwin denied their existence = (Sul gallo della giungla di Ceylon senza coda di Temminck e su come Darwin ne negò l’esistenza)

by Hein van Grouw, Wim Dekkers & Kees Rookmaaker

 

Received 20 March 2017; revised 27 October 2017; published 11 December 2017

hp://zoobank.org/urn:lsid:zoobank.org:pub:0F8FBF8D-6BBE-4633-A1D1-09BC5121BB2

 

Articolo completo al seguente link:  https://www.researchgate.net/publication/322217221_On_Temminck's_tailless_Ceylon_Junglefowl_and_how_Darwin_denied_their_existence

Il gallo della giungla di Ceylon è stato descritto nel 1807 dall'ornitologo olandese Coenraad Jacob Temminck. Gli esemplari da lui esaminati erano senza coda e perciò li chiamò Gallus ecaudatus. Nel 1831 il naturalista francese René Primevère Lesson descrisse un gallo della giungla di Ceylon con la coda come Gallus lafayetii (= lafayettii ), apparentemente ignaro dell'ecaudatus di Temminck. Successivamente, si è scoperto che ecaudatus e lafayettii rappresentano la stessa specie, della quale Gallus stanleyi e lineatus sono sinonimi giovani. Ciononostante, Charles Darwin cercò di confutare l'esistenza di galli selvatici senza coda che vivono nella giungla di Ceylon a favore della sua teoria sull'origine del pollo domestico.

"…Il gallo senza coda abita le immense foreste dell'isola di Ceylon' (Temminck 1813: 268).  .... Tuttavia, l'affermazione [i galli senza coda sono selvatici a Ceylon] .... è completamente falsa (Darwin 1868: 259)…"

Il gallo della giungla di Ceylon, Gallus lafayettii, è una delle quattro specie del genere Gallus presenti nell'Asia meridionale e sud-orientale. È presente solo in Sri Lanka, dove è l'uccello nazionale. Alla fine del XVIII secolo, tre esemplari di una varietà senza coda furono inviati dallo Sri Lanka in Olanda, dove vennero aggiunti alle collezioni di Coenraad Jacob Temminck e Johan Raye van Breukelerwaert. I polli privi della coda sono chiamati "senza groppa" dagli allevatori di pollame e dai genetisti, e ciò è spiegato dall'assenza ereditaria di alcune o tutte le ossa della coda (Crawford 1990).

Nel pollame domestico, questa condizione è nota da secoli: i polli domestici senza groppa furono illustrati dal naturalista italiano Ulisse Aldrovandi (1600) come polli persiani (Fig. 1).

Linneo (1758) considerò correttamente il gallo persiano senza groppa una varietà del gallo della giungla rosso G. gallus, chiamandolo Phasianus gallus, var. γ. ecaudatus. Latham (1790) lo trasferì al genere Gallus e lo elevò a specie come Gallus ecaudatus (vedi Appendice).

Anche Darwin conosceva il gallo della giungla senza coda come varietà nei polli domestici usandolo come esempio improprio di varianti che, a suo avviso, se si fossero verificate in animali selvatici, sarebbero state rimosse dalla popolazione generale per selezione naturale (Darwin 1868). In questo articolo forniamo la prova che Darwin non credeva nell'esistenza precedente del gallo della giungla senza coda selvatico a Ceylon. Inoltre, non era a conoscenza del fatto che si trattasse in realtà di una varietà del gallo della giungla di Ceylon e neppure si rese conto che le prove a sostegno di ciò esistevano ancora sotto forma degli esemplari di Temminck a Leida

Figura 1. Incisione con gallina e gallo persiani senza coda di Aldrovandi (1600) (Harry Taylor, © Natural History Museum, Londra

Cattura x polli selvaggi.PNG

Figura 2. Litografia di Gallus ecaudatus, basata sull'esemplare RMNH AVES.224888 (Fig. 3), di Jean-Gabriel Pretre, preparata intorno al 1806 per un'opera illustrata in tre volumi che Temminck intendeva pubblicare su piccioni e Galliformi. Solo il volume sui piccioni fu stampata, nel 1808, e i due volumi sui Galliformi non apparvero mai a causa di un conflitto tra Temminck e l'illustratrice francese del primo volume, Pauline Knip (Dickinson et al. 2010). Invece, Temminck pubblicò in seguito la Histoire Naturelle Generale des Pigeons et des Gallinaces in tre volumi (1813-15) senza illustrazioni a colori. Il riferimento "Gall. v. 1. pl. Enl." nel catalogo pubblicato da Temminck (1807) si riferisce al primo dei due volumi inediti sui Galliformi, che sarebbe stato il vol. 2 dell'opera completa (Naturalis Biodiversity Center, Leiden)

Lithograph_Tailless_Ceylon_Junglefowl_(Jean-Gabriel_Prêtre,_1806) dal sito.jpg

Il gallo della giungla di Ceylon ecaudato di Temminck 

Coenraad Jacob Temminck (1778–1858) divenne il primo direttore del Museo Statale di Storia Naturale (RMNH, ora Centro Naturalis per la Biodiversità) di Leida dopo la sua fondazione nel 1820. La collezione ornitologica di Temminck era stata precedentemente arricchita grazie ai contatti con molti viaggiatori e collezionisti, grazie alla posizione di rilievo di suo padre Jacob nella Compagnia Olandese delle Indie Orie ntali (Hoek Ostende et al. 1997).  Temminck iniziò a catalogare i suoi uccelli nel 1799, quando assegnò numeri fino a 333, aggiungendone altri negli anni successivi fino alla stampa dell'elenco nel 1807 (Stresemann 1953). La voce 257 catalogava due esemplari di gallina senza groppone di Ceylon: "(257) Gallus ecaudatus (primus) (Mas) Temm.

Gall. – Le coq sans croupion 1*) ou le Wallikikili de Ceylon (Mâle) (Espèce primitive) – Temm. Gall. v.1. pl. Enl." (Temminck 1807: 145).

Temminck (1813) fornì dettagli più estesi sulla nuova specie Gallus ecaudatus, "nominata da me" (mihi). A Ceylon era chiamata wallikikili, che significa "gallo dei boschi", un nome successivamente abbreviato in wallikiki dagli autori francesi e utilizzato per indicare il pollo domestico senza coda. Temminck esaminò tre esemplari, tutti maschi (nessuna femmina): due nella sua collezione (come elencato in Temminck 1807) e un altro adulto di proprietà di Johan Raye van Breukelerwaert, un ricco mercante con una vasta collezione di uccelli che viveva vicino a Temminck ad Amsterdam. Temminck affermò che i suoi esemplari di taglia gli erano stati inviati da un governatore anonimo di Ceylon olandese. Gli ultimi due governatori olandesi prima che Ceylon fosse ceduta agli inglesi nel 1796 furono Willem Jacob van de Graaf (governatore 1784-94) e Johan van Angelbeek (1794-96). È probabile che l'esemplare di Raye provenisse dalla stessa fonte.

Non sono stati registrati altri esemplari senza coda di Gallo della Giungla di Ceylon in Sri Lanka. Nel 1820, la collezione privata di Temminck divenne il nucleo del nuovo museo di Leida, dove molti di questi esemplari sono ancora presenti, inclusi i suoi due esemplari di Gallus ecaudatus impagliati in condizioni straordinariamente buone. Uno è un adulto con cresta e bargigli completamente sviluppati (Fig. 3), mentre l'altro è un giovane uccello con cresta e bargigli appena iniziati a svilupparsi (Fig. 4). La collezione di Raye van Breukelerwaert fu messa all'asta nel luglio 1827.

Secondo una copia annotata del catalogo di vendita della Biblioteca Naturalis, il lotto 885 "Gallus ecaudatus, le Coq sans queue" fu acquistato da "RM", abbreviazione di "Rijks Museum" (RMNH) a Leida (Raye 1827). Tuttavia, l'esemplare di G. ecaudatus di Raye non è più presente a Leida e potrebbe essere stato scambiato, venduto o distrutto durante i 190 anni successivi; la sua ubicazione attuale è sconosciuta.

Figura 4. Secondo sintipo di G. ecaudatus Temm., 1807 (RMNH.AVES.224889), giovane, dalla precedente collezione privata di Temminck (Naturalis Biodiversity Center, Leiden)

figura 4.jpg

Figura 3. Primo sintipo di G. ecaudatus Temm.,1807 (RMNH.AVES.224888), adulto, dalla precedente collezione privata di Temminck (Naturalis Biodiversity Center, Leiden)

Figure 3 (1).jpg

Il gallo della giungla di Ceylon "caudato" di Lesson.                                                                                                                                                                                                                    Nel 1816, il botanico e ornitologo francese Jean-Baptiste Leschenault de La Tour visitò l'India per raccogliere piante e fondare un giardino botanico a Pondicherry. Con il permesso delle autorità britanniche, visitò anche Madras, il Bengala e Ceylon (Ponthieu 1827). Di ritorno nel luglio del 1822, Leschenault donò gli uccelli che aveva collezionato al Muséum National d'Histoire Naturelle di Parigi, tra cui un esemplare di gallo della giungla di Ceylon che esibiva chiaramente la coda. La collezione fu rivista dal chirurgo e naturalista francese René Primevère Lesson, che riconobbe il gallo della giungla come una nuova specie, Gallus lafayetii (Lesson 1831). Il nome specifico commemorava l'aristocratico francese Gilbert du Motier, marchese de La Fayette, figura chiave nella Rivoluzione francese del 1789 e nella Rivoluzione di luglio del 1830. Lesson (1831, 1836, 1838) scrisse costantemente il nome specifico lafayetii, riferendosi alla specie in francese come "Coq Lafayette". Da qui la grafia lafayetii è considerato un lapsus (ICZN 1999, Art. 32.5.1) e la grafia corretta G. lafayettii è di uso comune (McGowan et al. 2017).

La breve descrizione di Lesson (1831) forniva solo la provenienza (‘Coq sauvage de Ceylon’) e il colore del piumaggio (nel maschio). Successivamente, Lesson potrebbe aver discusso la classificazione dei galli della giungla con Temminck e il suo assistente Hermann Schlegel, che visitarono il museo di Parigi tra aprile e giugno 1835 (Schlegel 1837, 1839, Zijderveld 2014). Ciò si riflette nelle sue pubblicazioni successive (Lesson 1836, 1838), in cui faceva riferimento a Temminck (1813) e utilizzava la descrizione più elaborata di quest'ultimo. Copiò i nomi vernacolari per la specie usati da Temminck (Le Coq sans croupion ou wallikikili), che si riferivano alla forma senza coda, e indicò il suo lafayettii come sinonimo dell'ecaudatus di Temminck.

 

L'olotipo di Gallus lafayettii Lesson, 1831, raccolto da Leschenault, è ancora a Parigi (Fig. 5). Fu raffigurato nella terza parte (datata 1846) dell'Iconographie ornithologique (Tav. 18) di Oeillet Des Murs (1845-49), su disegno di Alphonse Prévost (Fig. 6)

Figura 5. Olotipo di Gallus lafayettii Lesson, 1831 (MNHN 2014-393) raccolto da Leschenault a Ceylon tra luglio 1820 e febbraio 1821 (Muséum National d'Histoire Naturelle, Parigi)

Holotype-of-Gallus-lafayettii-Lesson-1831-MNHN-2014-393-collected-by-Leschenault-in (Fig 5

 Figura 6. Oeillet Des Murs, Iconographie ornithologique (1845–49), tav. 18: 'Gallus lafayetii (Lesson) Coq de Lafayette  (Harry Taylor, @ Museum Natural History London)

Oeillet-Des-Murs-Iconographie-ornithologique-1845-49-pl-18-Gallus-lafayetii.jpg

La teoria monofiletica di Darwin sull'origine dei polli domestici

La ricerca continua per stabilire se l'origine del pollo domestico sia monofiletico (derivato una sola specie) o polifiletica (derivato da più specie, ad esempio Erikson et al. 2008). Potrebbe derivare esclusivamente da Gallus gallus (ex Gallus bankiva), oppure contenere anche elementi di altre specie, estinte o meno. Temminck (1815) sosteneva che le razze avicole domestiche discendessero da sei specie selvatiche ancestrali, cinque viventi e una probabilmente estinta, e Lesson (1836) condivideva questa opinione. Una delle specie ancestrali esistenti, secondo Temminck, era il Gallus ecaudatus, privo di coda, originario di Ceylon, che egli considerava l'antenato selvatico della razza avicola domestica senza coda, il "pollo persiano". Anche lo zoologo francese Georges Cuvier (1832) concordava con questa opinione, nonostante l'"ecaudatus" presentasse la caratteristica mancanza della coda atipica per il genere Gallus. Charles Darwin, tuttavia, era giunto alla conclusione che il pollo domestico fosse monofiletico e discendesse esclusivamente dal Gallo rosso della giungla: "La maggior parte degli allevatori crede che discenda da diversi ceppi primitivi. ... La maggior parte dei naturalisti, con l'eccezione di alcuni, come Temminck, ritiene che tutte le razze derivino da un'unica specie" (Darwin 1868: 230). È noto che Darwin consultò Temminck (1813) da una nota in uno dei suoi taccuini (Darwin 1838-51). Lo citò anche (Darwin 1868) e nel 1858 scrisse al suo amico William B. Tegetmeier: "Conosco l'opera di Temminck" (Darwin 1858).

Per proteggere la sua teoria sull'origine monofiletica dei polli domestici, Darwin sembrava intenzionato a confutare la (precedente) esistenza dell'ecaudatus di Temminck.

Tuttavia, i due esemplari rimanenti nel museo di Leida sono testimoni silenziosi della precedente presenza di ecaudatus, un gallo della giungla di Ceylon selvatico e senza groppa, sull'isola alla fine del XVIII secolo. Questi esemplari non presentano alcun carattere che suggerisca un'ibridazione con il Gallus gallus domestico. La condizione senza groppa si è probabilmente manifestata come una mutazione spontanea nella popolazione selvatica di gallo della giungla di Ceylon per poi scomparire di nuovo. Non si sa quando la mutazione si sia manifestata per la prima volta o per quanto tempo questi uccelli siano persistiti. Una mutazione simile si verifica nei polli domestici, in cui la mancanza di coda rappresenta uno svantaggio nella competizione con i rivali per l'accoppiamento, e il successo riproduttivo (ovvero la fecondazione) è molto inferiore negli individui senza coda, principalmente perché la coda funge da contrappeso durante la copulazione (Crawford 1990). Questo presumibilmente si applicava anche al gallo della giungla di Ceylon senza coda e si può presumere che questo spieghi perché la varietà non si sia stabilizzata in natura 1*).

1*) Commento personale: probabile, o meglio, potrebbe essere una delle cause, ma sicuramente minore. Presumo che, come per il pavone o latri galliformi la coda, oltre che come stabilizzatrice in varie occasioni, come il volo ad esempio, rappresenta una parte alquanto ornamentale e sicuramente importante per le femmine. Un gallo sano ed imponente esibirà sicuramente una bella coda e questo lo porterà ad essere scelto dalle galline con più facilità. Per contro un soggetto senza coda verrà visto, presumo, come qualcosa di anomalo non adatto alla perpetuazione della specie che in natura predilige sempre, o quasi, gli esemplari più forti e belli che mostrano a pieno le caratteristiche della specie alla quale appartengono. 

Il rifiuto da parte di Darwin del Gallo della Giungla di Ceylon, privo di coda, come antenato.

L'affermazione che il Gallo della Giungla Rosso sia l'unico antenato delle attuali razze domestiche di polli fu una parte importante del ragionamento di Darwin per la sua teoria dell'evoluzione. In "The variation of animals and plants under domestication" (1868), Darwin rivelò la sua teoria monofiletica sull'origine dei polli domestici. Fornì motivazioni per dimostrare l'importanza del Gallo della Giungla Rosso e si oppose al coinvolgimento delle altre tre specie selvatiche di gallo della giungla. Il possibile ruolo di specie estinte, come aveva suggerito Temminck, non fu favorito: 

"L'estinzione, tuttavia, di diverse specie di polli è un'ipotesi improbabile, visto che le quattro specie conosciute non si sono estinte nella regione più antica e densamente popolata dell'Oriente" (Darwin 1868: 237).

Darwin, ignaro che ecaudatus e lafayettii fossero la stessa specie, discusse la possibilità che il gallo della giungla di Ceylon fosse un antenato del pollo domestico, ma scoprì che le prove contrastavano questa ipotesi: "Ceylon possiede un gallo  endemico dell'isola, vale a dire il Gallus stanleyi; questa specie si avvicina così tanto (tranne che per la colorazione della cresta) al pollo domestico, che i signori E. Layard e Kellaert [sic] l'avrebbero considerata, come mi informano, una delle forme madri, se non fosse stato per la sua voce singolarmente diversa. Questo uccello si incrocia facilmente con il pollame domestico e visita persino fattorie solitarie. Due ibridi, un maschio e una femmina, così prodotti, furono trovati dal signor Mitford completamente sterili: entrambi ereditarono la voce peculiare del Gallus stanleyii. Questa specie, quindi, può con ogni probabilità essere scartata come uno dei ceppi primitivi del pollame domestico (Darwin 1868: 234). Darwin qui usò il nome Gallus stanleyi per il gallo della giungla di Ceylon, seguendo l'uso allora comune in Gran Bretagna (vedi Appendice).  

Si affidò a due esperti indipendenti di avifauna di Ceylon: Edgar Leopold Layard, funzionario coloniale e ornitologo britannico, ed Edward Frederik Kelaart, medico e naturalista nato a Ceylon.

Quando Darwin parlò delle quattro specie selvatiche di gallo della giungla asiatico, non fece alcun riferimento agli esemplari selvatici di gallo senza coda che Temminck chiamò Gallus ecaudatus. Darwin (1868) era a conoscenza dell'affermazione di Temminck secondo cui esemplari selvatici di galli "sine cauda" = senza coda, erano stati trovati a Ceylon, ma i suoi informatori lo negarono con una certa forza. Layard (1851: 619) fu innegabilmente chiaro: "Il gallo senza coda non è un abitante selvatico di quest'isola, nonostante quanto sostenuto da Temminck. Si tratta di un'introduzione piuttosto innocua da Cochin, mi è stato detto. Sono sicuro che non si trovi selvatico da queste parti". Potrebbe sembrare una vanteria, ma posso affermare con sicurezza di conoscere la fauna di Ceylon meglio di qualsiasi uomo vivente, e che se l'uccello fosse esistito allo stato selvatico, lo avrei visto. Kelaart (1852), il suo secondo informatore, omise di elencare il gallo della giungla senza cada nel suo catalogo degli uccelli di Ceylon. Quando Darwin incontrò Kelaart per caso al British Museum nel 1856, gli fu offerto aiuto riguardo al pollame di Ceylon (Darwin 1856) e deve aver ricevuto nuovamente la rassicurazione che nessun gallo della giungla senza coda selvatico abitava Ceylon (Darwin 1868). Anche Edward Blyth, curatore del Museum of the Asiatic Society of Bengal a Calcutta, offrì informazioni sul gallo della giungla selvatico asiatico. In una lettera a Darwin, Blyth affermò: "Dei tre tipici Galli selvatici, uno (Gallus stanleyi, v. Lafayettei) è piuttosto peculiare di Ceylon, e si distingue ampiamente, in particolare, da tutti i polli domestici" (Blyth 1855). Nessuno di loro, a quanto pare, si rese conto che gli uccelli di Temminck costituivano una varietà senza coda di Gallus lafayettii.

Darwin, quindi, poteva citare fonti autorevoli sufficienti per affermare che un gallo selvatico senza coda non esisteva a Ceylon in quell'epoca, e che quindi non poteva essere l'antenato del pollo domestico. Non credeva che i galli senza coda fossero una specie distinta, come sostenuto dal chirurgo e fisiologo francese Paul Pierre Broca (1859). In effetti, fu piuttosto irremovibile nella sua affermazione: "Un eminente fisiologo [il Dott. Broca] ha recentemente parlato di questa razza come di una specie distinta; se avesse esaminato la deformazione dell'osso coccige non sarebbe mai giunto a questa conclusione; è stato probabilmente tratto in inganno dall'affermazione, trovabile in alcune opere, che i galli senza coda sono selvatici a Ceylon; ma questa affermazione, come mi è stato assicurato dal Sig. Layard e dal Dott. Kellaert [sic], che hanno studiato molto attentamente gli uccelli di Ceylon, è completamente falsa" (Darwin 1868: 259).

Discussione

Darwin era male informato e chiaramente ignaro del fatto che la descrizione di Temminck di Gallus ecaudatus si basasse su esemplari reali ancora oggi visibili a Leida. Sembra inoltre che non fosse a conoscenza delle pubblicazioni di Lesson, nelle quali ecaudatus e lafayettii sono considerati la stessa specie. D'altra parte, era convinto dalle affermazioni di Blyth, Layard e Kelaart che non esistesse alcun gallo della giungla selvatico senza coda a Ceylon e che gli eventuali esemplari senza coda fossero in realtà stati importati e addomesticati. Naturalmente, ora sappiamo che gli esemplari di Temminck rappresentano solo un'aberrazione ereditaria del gallo della giungla di Ceylon, ma resta il fatto che, nonostante la convinzione di Darwin, Blyth, Layard e Kelaart, i gallo della giungla selvatici di Ceylon senza coda  un tempo esistevano a Ceylon.

Temminck e Lesson morirono molto prima che Darwin pubblicasse la sua opera. Il loro ruolo nel correggere l'errore di Darwin avrebbe potuto essere assunto da Herman Schlegel, che succedette a Temminck come direttore del museo di Leida nel 1858. Schlegel (1860) riconobbe che il Gallus ecaudatus di Temminck non era una specie, ma credeva che i polli domestici senza coda derivassero dalla variante senza coda di Gallus lafayettii. Schlegel considerava le specie come fisse e di conseguenza era fortemente contrario alla teoria dell'evoluzione di Darwin (Zijderveld 2014).

Darwin conosceva le opinioni di Schlegel su specie ed evoluzione dalle osservazioni del suo caro amico, il botanico ed esploratore britannico Joseph Dalton Hooker (1845): "Ho parlato molto con Schlegel, è fortemente a favore di una creazione multipla e contrario alla migrazione".

Pertanto, i due uomini furono scoraggiati dal contattarsi. Se l'avessero fatto, Schlegel avrebbe potuto informarlo che ecaudatus e lafayettii sono la stessa specie e che gli esemplari di Temminck esistevano ancora, ma finora non è stata trovata alcuna corrispondenza tra Darwin e Schlegel. Tuttavia, se Darwin avesse saputo del gallo della giungla di Ceylon senza coda, ciò avrebbe potuto confonderlo. Potrebbe aver cambiato idea sull'origine del pollame domestico e aver deciso che il pollo era dopotutto polifiletico, proprio come pensava (erroneamente) fosse vero per il cane domestico (Darwin 1868). Ma queste rimangono solo speculazioni.

A seguito la disamina e note tratte da: "A HISTORI OF THE BIRDS OF CEYLON" by Captain W. Vincent Legge, R.A, PART III.— September 1880.

GALLUS LAFAYETTII.  

(Endemico di Ceylon <attuale Sri Lanka>)

Gallus lafayettii Lesson, Traité, p. 491 (1831); Kelaart, Prodromus, Cat. p. 131 (1852); Emerson Tennent, Nat. Hist. Ceylon, p. 259 (1868); Elliot, Monog. Phasianidae, ii. pl. 33 (1873); Hume  Hume, Nests and Eggs, iii. p. 530 (1875).                                                                                                                                                                      Gallus stanleyi, J. EB. Gray, Ill. Ind. Zool. iii. pl. 43 (1833); Blyth, Cat. B. Mus. A. S. B. p. 243 (1849); Layard, Ann. & Mag. Nat. Hist. 1854, xiv. p. 62; Sclater, P.Z.S. 1863, p. 122; Jerdon, B. of Ind. iii. p. 540 (1864); Blyth, Ibis, 1867, p. 307; Gray, Hand-l. B. ii. p. 261 (1870) ; Holdsw. P. Z. S. 1872, p. 468; Legge, Ibis, 1875, p. 400.    Gallus lineatus, Blyth, J. A. S. B. 1847, xvi. p. 387.                                                                                                                                                                                                                      Lafayettes Jungle-fowl, Eliot; Jungle-fowl of Europeans. Wild Hoén, Dutch ; Galienha di Matoe, Portuguese in Ceylon (Layard) ; Adda-koli, Ceylonese Tamils.

Nomi vernacolari - Weli-kukula (male), Weli-kikili (female), Sinhalese.

Adultus masculus.- Supra aurantiaco-castaneus, plumis medialiter lanceolatim purpureis : uropygii plumis late medialiter purpureis, dorsi colore angusté marginatis: supracaudalibus caudaque chalybeo-nigris et purpureo nitentibus : tectricibus alarum stramineis, medialiter castaneis et ad apicem lanceolatim dorsi colore notatis, majoribus et remigibus chalybeo-nigris: nucha cum collo postico et colli lateribus stramineis, plumis medialiter longitudinaliter nigro lineatis: facie, gula nuda et carunculis pendentibus lividé rubris: gutture imo et jugulo purpureo nigris : corpore reliquo subtus aurantiaco-castaneo, plumis longitudinaliter brunneo lineatis : abdomine, tibiis, crisso et subcaudalibus purpureo-nigris.

Maschio adulto.- Sopra arancione-marrone, con piume lanceolate viola medialmente: piume dell'uropigio largamente viola medialmente, strettamente bordate sul dorso: sopracaudale e coda nero-acciaio e viola brillante: copritrici alari color paglia, medialmente castagne e segnate con colore dorsale lanceolato all'apice, maggiori e rematori nero-acciaio: nuca con collo posteriore e lati del collo color paglia, piume medialmente bordate di nero longitudinalmente: faccia, gola nude e caruncole pendenti rosso livide: fondo della gola e giugale viola-nero: resto del corpo sotto arancione-marrone, piume bordate di marrone longitudinalmente: addome, stinchi, groppone e sottocoda viola-nero.

Maschio adulto. Lunghezza degli esemplari con coda sottile (di lunghezza variabile) da 66,4 a 71,12; ali da 23,36 a 24,13; coda da 33,02 a 38,1; tarso da 8,12 a 8,63; dito medio da 4,31 a 4,57, artiglio (dritto) da 1,27 a 1,52; becco dalle cere 3,04 cm.

Lunghezza della cresta dalla fronte all'estremità da 8,12 a 8,38; sperone da 1,77 a 3,04 cm.

Iride giallo oro chiaro; faccia, gola e bargigli lividi o rosso violaceo; cresta rosso vivo, con una grande macchia gialla interna, più chiara nella parte anteriore, che si fonde con il colore circostante; becco rosso brunastro, mandibola inferiore e punta di quella superiore pallide; zampe e piedi giallo cera, con sfumature brunastre nella parte anteriore, soprattutto sulle dita.

Mantellina e margini delle copritrici alari minori di colore giallo oro pallido e brillante, che si trasformano nel rosso giallastro scintillante del dorso, delle copritrici alari mediane, del petto, del petto e della porzione lanceolata delle penne del groppone, e nella tonalità più opaca della testa e della nuca; le penne con strisce mesiali di colore marrone scuro sul collo posteriore e sui lati e di marrone rossiccio sulle parti rimanenti, quelle sulle copritrici alari minori che si estendono alla base delle penne e sono più o meno bordate di marrone scuro; penne corte del groppone, delle copritrici caudali superiori, della coda, delle copritrici alari maggiori e delle reti esterne di secondarie di colore nero verdastro metallico, illuminate sul groppone con fini riflessi ametista e altrove con riflessi blu acciaio; primarie marrone scuro; parte superiore del collo anteriore di colore nero-viola metallico; ventre e cosce di colore nero opaco, bordati di rosso scuro; parte inferiore dei lati del petto e sotto le copritrici della coda verde-nero; copritrici auricolari biancastre, con la punta nera.

Gallus lafayettei maschio con pulcino- Illustrazione in: "A History of the Birds of Ceylon" by Captain W. Vincent Legge, R.A, PART III.—September 1880  

Lafayetti M.-   A History of the Birds of Ceylon by Captain W. Vincent Legge, R.A, PART II

Gallus lafayettei gallina con femmina immatura - Illustrazione in: "A History of the Birds of Ceylon" by Captain W. Vincent Legge, R.A, PART III.—September 1880  

Lafayetti F.- Ceylon - Sri Lanka – con Gallus, Pavo stampe ecc. A History of the Birds of

Femmina adulta.- Lunghezza circa  34,92; ali da 17,27 a 17,78; coda 8,89; tarso da 5,84 a 6,35; dito medio e artiglio da 5,08 a 5,33; diametro del becco 2,79 cm. 

Iris giallastro-oliva; becco e mandibola superiore marrone scuro, inferiore giallastri; tarsi e piedi brunastri anteriormente, giallastri posteriormente.

Superiore fulvo-marrone, dorso, scapolari e copritrici alari minori con linee mesiali color camoscio, e le penne strettamente vermicolate di nero; collo e fianchi posteriori rossicci cupi, con il centro delle penne nerastro; primarie brunastre, screziate e dentellate sulle loro membrane esterne di rossiccio; secondarie e copritrici alari maggiori nero-brunastre, finemente barrate con bande screziate color camoscio, il nero sulle porzioni terminali delle penne mescolato a rossiccio.                                                                                                                                                                    Coda rossiccia, screziata di nero; mento e gola biancastri; parte anteriore del collo e lati del petto marroni, i primi tinti di rossiccio, tutte le penne con centri bianchi appuntiti circondati da un bordo nero; sulla parte superiore e sui lati del petto il bianco aumenta, avendo un ampio margine nero; centro del petto e ventre bianchi, segnati di marrone nerastro, tranne che sull'addome; sotto le copritrici caudali come la coda. 

                                                                                                        Gli esemplari provenienti dalle colline, oltre a essere più grandi degli uccelli di bassa quota, sono più chiari nella parte superiore. 

 

I giovani, raggiunte le dimensioni di una quaglia (il testo originale cita a tale proposito: Quail-Partridge) sono  in grado di volare piuttosto agevolmente.                        Iride giallo-oliva; becco e mandibola superiore marroni, l'apice e tutta la mandibola inferiore giallastre; zampe e piedi giallo scuro, sfumati di marrone; cresta sviluppata come un lembo alto circa un decimo di pollice (circa 0,25 cm.) alla base della mandibola superiore; speroni a forma di tubercoli molto piccoli.

Fronte, lati della testa e nuca marrone ocraceo, una macchia rossiccia scura, bordata di nero, a forma di lancia che corre lungo la nuca fino ad un punto sulla sommità del capo; da dietro l'occhio una striscia nera si espande verso il basso per poi tornare alla nuca; regione interscapolare, scapolari e copritrici alari marrone ruggine, screziate di nero, scapolari e copritrici con marcate macchie terminali bianche e barre nere; parte superiore del dorso con linee mesiali fulve; primarie marroni, con bordi fulvi; secondarie e terziarie finemente barrate lungo i bordi, di camoscio e nero alternativamente; copritrici alari minori rossicce; dorso nerastro, bordato di rossiccio con due ampie strisce color camoscio su ciascun lato del centro; mento, gola, centro del petto e ventre bianchi; petto, lati del petto e fianchi marrone-fulvo chiaro, con raggi incrociati nerastri ondulati con linee ed estremità mesiali biancastre; al centro del collo anteriore una macchia rossiccia chiara. Questo piumaggio assomiglia nel carattere generale a quello della femmina adulta.

Giovane maschio (gennaio).- Nel galletto di un anno l'iride è giallo chiaro ed il becco molto simile a quello del pulcino; cresta e speroni sono solo leggermente più sviluppati mentre i bargigli sono assenti. Tuttavia, si verifica un cambiamento considerevole nel piumaggio. Testa e parte superiore del collo posteriore si mostrano rossastro giallastro, le penne con il centro più scuro, che si scuriscono in rosso castagna sulla regione interscapolare, lati del collo e petto; sulla parte inferiore del collo posteriore le penne appaiono un poco allungate, con il centro nerastro lucido, e presentano i primi segni della macchia scura sul collo anteriore; il viola metallico del groppone dell'adulto è presente sotto forma di piccole macchie sulle penne; il colore di fondo e la coda, che è corta, sono ferruginosi, screziati di nerastro, con sfumatura nero-verdastra su alcune delle penne delle timoniere; ali bruno-nerastre, le secondarie e loro copritrici finemente screziate di rossiccio e camoscio; mento e gola biancastri, le penne molto corte; parti inferiori nigrescenti, con la punta rossiccia.

Un altro esemplare, forse non così vecchio, è marrone scuro sulla testa; dorso ferruginoso, screziato di nero; collo posteriore con il centro delle penne marrone nerastro e i margini gialli; copritrici alari come il dorso: secondarie incrociate con barre maculate nere e gialle sui vessilli esterni; primarie marrone scuro, dentellate esternamente di giallo; coda ferruginosa, con nero sui vessilli interni delle penne; gola bianca; petto castano, penne del petto marroni e ferruginose.

Il piumaggio adulto viene apparentemente indossato durante il secondo anno, così come la lunga coda, che probabilmente raggiunge la sua lunghezza completa fino al secondo anno.

Distribuzione.- Il Gallo della giungla è più o meno sparso nelle zone aride e ricoperte di giungla del bassopiano e diffuso sulle colline delle province meridionali e centrali. È piuttosto raro nelle giungle delle zone marittime della provincia occidentale e del distretto sud-occidentale, e non è comune nemmeno nelle foreste dell'entroterra. Viene occasionalmente portato a Colombo e Galle dagli indigeni, ma molto raramente nella prima città. Durante le mie escursioni nelle giungle dei Korali di Hewagam e Rayigam non ne ho mai sentito il verso; ma più nell'entroterra, nei Korali di Three e Four, a Saffragam e nel Korale di Pasdum, ho ascoltato il suo ben noto grido. Allo stesso modo, nelle giungle collinari del distretto sud-occidentale non l'ho incontrato vicino al mare; ma l'ho visto nei pressi di Oodogamma, e più in alto, ai piedi delle catene montuose, diventa più abbondante. Sulle pendici orientali del Morowak Korale, dove prevale un clima più secco, trova un habitat più congeniale, e lungo il fiume Wellaway e da lì verso est è numeroso. Nelle zone marittime del sud-est abbonda, deliziandosi nelle fitte macchie di euforbia lungo la costa.                                                                                                                                                                                                                                                          Da questa parte del paese, lungo la costa orientale fino a nord dell'isola, è molto numeroso e abita tutte le foreste settentrionali, estendendosi lungo il lato occidentale fino a sud fino al distretto di Kurunegala. Sulle colline è residente e si riproduce comunemente fino a circa 1500 metri (5000 piedi). Sull'altopiano di Nuwara-Elliya e sulle pianure di Horton è molto abbondante durante il monsone di nord-est, risalendo dalle colline più basse e probabilmente, in una certa misura, dalle pianure, per nutrirsi delle bacche del nilloo. È probabile che molti restino tutto l'anno su questi altopiani; Tuttavia, poiché ho visitato le pianure di Horton solo nella stagione fredda, non sono in grado di dire se si trovi in quella località in quantità sufficiente durante la stagione delle piogge. Nel febbraio e marzo del 1868, il capitano Bayley di Galle mi informa che si riproducevano in gran numero nelle pianure di Horton.

Abitudini.- Sebbene sia piuttosto abbondante in molti luoghi, non è affatto facile da cacciare. Vive completamente al riparo della vegetazione e, sebbene ami frequentare le vicinanze di sentieri e piste nella foresta, il suo udito è così acuto che si allontana a una distanza di sicurezza al suono di passi che si avvicinano; e nel mentre continua a lanciare il suo grido di sfida si allontana gradualmente dietro qualche collinetta o rialzo del terreno che gli nasconde la strada o sentiero. Le foreste nord-orientali sono adatte alle sue abitudini, poiché il terreno è ricoperto di foglie secche, che non marciscono così rapidamente come nelle giungle umide del sud; e tra queste, che ospitano una moltitudine di semi, insetti e larve, razzola esattamente come il pollame domestico 1*).

Ceylon = Sri Lanka - A History of the Birds of Ceylon by Captain W. Vincent Legge, R.A, 18

1*) Commento personale   Direi che non sono i galli selvatici a razzolare come il pollame domestico, ma che è quest'ultimo ad aver mantenuto tale atavica abitudine mostrata da pressoché tutte le specie selvatiche di Galliformi e affini.

Si appollaiano ad una notevole altezza da terra, scegliendo rami di buone dimensioni, verso i quali volano prima che scendano le ombre della sera poiché la giungla pullula di figure minacciose ed  ostili. All'alba lasciano i posatoi e, mentre i galli si sfidano con forti richiami, sbattendo di tanto in tanto le ali mentre camminano lentamente, le galline, se con prole, conducono i pulcini in luoghi aperti o sulle strade, dove razzolano circondate dalla loro famigliola, proprio come una gallina domestica. Sono così intente a cercare cibo per i loro piccoli che, prima di tentare la fuga, possono essere avvicinate a distanze, per loro, molto pericolose I galli sono particolarmente combattivi nella stagione riproduttiva; e quando lanciano  il richiamo di sfida, se un altro gallo si trova nelle vicinanze risponde e sbatte le ali,  i richiami continuano nel mentre i contendenti si avvicinano l'uno all'altro.

Non sono mai riuscito a stabilire se il loro incontro abbia dato origine a veri e propri combattimenti, e credo che generalmente uno dei due uccelli si ritiri quando vede il suo avversario.

Layard, tuttavia, scrive a questo proposito: "I galli combattono con grande fervore in difesa dei loro serragli, ed il combattimento spesso termina con la morte di uno dei due rivali. Poiché non di rado si mescolano con i polli dei villaggi isolati, si incrociano con la razza domestica". 

"Il signor Mitford, del Servizio Civile di Ceylon", continua, "mi mostrò, mentre ero a Ratnapura, una gallina ibrida; il suo aspetto generale e il suo richiamo somigliavano molto a quelli degli individui selvatici; anche le sue uova ne condividevano il carattere maculato; ma il signor Mitford non riuscì mai ad allevare pulcini da loro, poiché erano sempre sterili. La gallina si dimostrava molto docile con coloro che conosceva, ma fuggiva precipitosamente all'avvicinarsi di estranei."

Di norma, i galli della giungla non prosperano bene in cattività; ma ho notato diverse eccezioni, poiché gli esemplari in questione erano stati presi dal nido. Il Capitano I. Bayley tenne con successo un gallo per anni nella sua splendida voliera a forma di grotta a Galle; e il signor Thwaites di Hakgala possedeva alcuni bellissimi esemplari che ho visto in occasione della mia ultima visita al suo bungalow e tenuti in cattività per alcuni anni senza che avessero sofferto in alcun modo per la loro prigionia. Anche il signor Holdsworth ne portò alcuni in Inghilterra allevati dal defunto Rev. Dr. Boake  in una voliera a Colombo.

Il suono del battito d'ali, che è ovviamente l'invito alla battaglia, ha sempre l'effetto di attirare, perlomeno, due individui l'uno verso l'altro. La conoscenza di questo particolare ha indotto i cacciatori ad imitare il rumore attirando il gallo e, se è opportunamente nascosto, potergli facilmente sparargli. Gli indigeni producono questo suono battendosi le mani contro le cosce con il palmo della mano incavato; ma gli europei possono farlo meglio facendo un tampone con il fazzoletto e battendolo contro il palmo dell'altra mano. Io stesso una volta mi procurai un esemplare molto bello nei boschi di Ostenburgh adottando questo metodo.                                                                                                                                                                                                                                                                                                            È degno di nota che questa specie (e credo che lo stesso valga per tutti i galli selvatici della giungla) non emetta il suo richiamo prima dell'alba, come le varietà domestiche; e questo fatto rende difficile supporre come questa abitudine sia nata per la prima volta in queste ultime.

I maschi emettono un richiamo d'allarme, simile a "clock, clock", che emettono quando sentono un rumore strano, oppure appollaiati su un ramo o in procinto di farlo. Ho tenuto un soggetto selvatico in cattività per un breve periodo, ed essendo molto timido, emetteva invariabilmente questo richiamo quando mi avvicinavo, correndo contemporaneamente intorno alla voliera cercando una qualche via di fuga. Il richiamo di "George-Joyce" è, come osserva il signor Holdsworth, preceduto da una nota monosillabica acuta che suona come "fek". Questo signore afferma anche di aver visto il gallo, mentre "chiamava", "camminare impettito su e giù per un basso ramo orizzontale di un albero, alzando e abbassando la testa" mentre emetteva il suo richiamo.

Ho osservato nella nota sulla "distribuzione" che numerosi galli della giungla visitano le foreste in cui il sottobosco di "nilloo", una specie di Strobilanthes, è così abbondante, allo scopo di nutrirsi delle sue bacche; ed è opinione diffusa che il frutto di questo arbusto abbia l'effetto di stordire gli uccelli. È certo che in questo periodo i galli della giungla di Horton Plaims e nei dintorni di Nuwara Elliya ne sono effettivamente influenzati, e apparentemente sono così "ubriachi" da poter essere abbattuti con un bastone. Il signor Holdsworth, scrivendo sull'argomento, afferma di non essere riuscito a scoprire che i botanici conoscessero qualcosa sulle proprietà narcotiche dei semi di questa pianta; e ipotizza che gli uccelli possano forse mangiare qualche fungo nocivo che cresce nei boschi dove il "nilloo" prospera.

Un'altra idea diffusa tra i cingalesi è che i galli della giungla diventino ciechi in questa stagione a causa del consumo di semi di nilloo. Il signor Bligh mi scrive a questo proposito quanto segue: "In quella stagione dell'anno, se i polli di villaggio vengono portati sulle colline, raramente sfuggono a una grave malattia agli occhi, che si diffonde rapidamente in un dato distretto, e in molti casi diventano completamente ciechi in due o tre settimane. Questa è la malattia che evidentemente contraggono i galli della giungla. Un mio cane ha catturato un gallo della giungla con un occhio perso, ed evidentemente per questa causa".

Il volo dei galli della giungla è potente; ma raramente prendono il volo a meno che non vengano sorpresi all'improvviso, il loro modo abituale di sfuggire al pericolo è la corsa, cosa che fanno con notevole velocità.

Nidificazione.- Nel nord di Ceylon i galli della giungla si riproducono all'inizio dell'anno (quando mi sono procurato le loro uova), e molto probabilmente anche in altre stagioni.  Nel distretto di Hambantota ho incontrato giovani pulcini a luglio, e nei pressi di Kadugannawa a dicembre, mentre a Horton Plains i piccoli sono stati visti ad aprile; e, infine, nel Kukul Korale ho raccolto le sue uova ad agosto. Da ciò sembrerà che si riproduca durante tutto l'anno. Il nido è quasi sempre posto a terra vicino a un albero, sotto un cespuglio e al riparo di un tronco caduto; viene formata una cavità rifinita con alcune foglie secche su cui le uova possono adagiare. Una volta ho trovato un nido nel terreno umido tra le grandi radici sporgenti a forma di flangia dell'albero Doon, contenente due uova parzialmente incubate. Ho generalmente riscontrato che le uova non superano il numero di due, ma a volte ne vengono deposte tre e occasionalmente quattro. Il colore generale è crema, ma alcune uova sono più bianche di altre; a volte macchie bianche prevalgono su tutto il guscio, allo stesso modo delle comuni uova di gallina. A volte sono fittamente punteggiati di macchie brunastre o di minuscoli punti grigio-rossastri, che occasionalmente tendono a formare una zona indistinta a un'estremità, sia quella più piccola che quella più grande. Variano da 4,4 a 5 cm di lunghezza e da 3,2 a 3,2 cm di larghezza.

 

Nel 1873 il signor Parker trovò un nido sulla cima di un giovane albero alto circa 9 metri (30 piedi). Mi scrisse che aveva l'aspetto di un nido di corvo o di falco, di cui la gallina della giungla si era impossessata. La gallina volò via e nel nido furono trovate tre uova. Dopo la cova, i piccoli sarebbero stati senza dubbio portati a terra dalla madre, proprio come i piccoli anatroccoli vengono trasportati dal nido sull'albero all'acqua.

I piccoli pulcini, quando sono leggermente più grandi di una quaglia, volano bene e con molta forza; mostrano la loro natura gallinacea dimostrando un forte affetto per il genitore. 

Le figure nelle tavole rappresentano un gallo del distretto di Trincomalie, una femmina delle pianure di Horton e immaturo sulla cima dell'Allegala Peak.

Il testo sotto esposto, quando non espressamente specificato, è il sunto tratto da: " A Monograph of the Pheasants" Volume II del 1921 di Di William Beebe

Gallus lafayettii   ( Gallo di Lafayette o di Sri Lanka )........ Lesson R.P. ....1831

Nomi. -- Specifico:  lafayetti ( qui G. lafayettei ) Inglese: Ceylon Junglefowl. Francese: Coq Lafayette. Nativo: Wali-kukulà.

Sinonimi

Gallus lafayetii Lesson, Traité d’Orn. 1831, p. 491; Gray, Gen. B. III. 1845, p. 499; id. List Gallinae Brit. Mus. 1867, p. 39.

Gallus stanleyi J. E. Gray, III. Ind. Zool. I. 1830-32, pl. 43, fig. 1; Blyth, Cat. Mus. As. Soc. 1849, p. 243; Layard, Ann. Mag. N. H. (2), XIV. 1854, p. 62; Sclater, List of Phas. 1863, p. 10; Blyth, Ibis, 1867, pp. 154, 307; Gray, Hand-list of Birds, II. 1870, p. 261; Holdsw., Proc. Zool. Soc. 1872, p. 468; Legge, Ibis, 1875, p. 400; Hume & Marshall, Game-birds India, I. 1878, pl.; Sclater, Animals in Gardens Zool. Soc. London, 1883, p. 488 ; Mitchell, Proc. Zool. Soc. 1911, p. 522 [viability in captivity].

Gallus lafayetti Des Murs, Icon. Orn. 1849, pl. 18; Elliot, Mon. Phas. II. 1872, pl. 33; Hume, N. & E. Ind. Birds, 1873, p. 530; Hume & Marshall, Game-birds India, I. 1878, p. 241, pl.; Hume, Stray Feathers, VII. 1878, p. 429; Legge, Birds Ceylon, III. 1880, p. 736, pl. ; Oates, ed. Hume’s Nests and Eggs, III. 1890, p. 422; Blanford, Fauna Brit. Ind. Birds, IV. 1898, p. 77 ; Thomas, Spolia Zeylonica, IV. 1907, p. 19 [hybridization] ; Ryan, Spolia Zeylonica, V. 1907, p. 16 (Dimbula) ; Finn, Game-birds India, 1911, p. 19; Henry, Spolia Zeylonica, VII. 1912, p. 59 [Tamblegam ; habits].

Gallus lafayetti Grant, Catalogue Game-birds Brit. Mus. XXII. 1893, p. 348; Butler, Jour. Bombay Nat. Hist. Soc. X. 1896, p. 311 (Tungala, Wva; habits); Grant, Hand-book Game-birds, II. 1897, p. 53; Oates, Game-birds India, I. 1898, p. 375; Lewis, Ibis, 1898, pp. 339, 550 [Sabaragamuwa Province]; Ghigi, Mon. Zool. Ital. XIV. 1903, p. 319 (generic characters) ; Storey, Hunting and Shooting in Ceylon, 1907, p. 69.

Gallus lafayettei Sharpe, Hand-list of Birds, I. 1899, p. 39; Oates, Cat. Eggs Brit. Mus. I. 1901, p. 60, and pl. VII. fig. 8.

Ceylon Junglefowl Thomas, Spolia Zeylonica, VII. 1911, p. 159 [notes on captivity].

Un poco di storia:  la prima menzione riguardante questa specie nella letteratura scientifica sembra essere dell'anno 1831, nel Traité d'Ornithologie ( Trattato di Ornitologia ) di Lesson, dove nomina la forma  Coq Lafayette, “che”, come dice Des Murs, “indica una sufficiente influenza delle preoccupazioni politiche del momento”. Lesson ha questo da dire al riguardo: “Gallus Lafayettei: Cog sauvage de Ceylan, Gal. da Parigi. Due piccoli barbigli sulla mandibola inferiore; piume di gorgiera affusolate, giallo oro, con una fiamma bruna al centro, il torace ricoperto di piume lunghe e strette rosso oro, fiammate di nero, ora inferiore dell'addome, coda corta, bruna; una mezza collana viola sotto la pelle nuda della parte anteriore del collo. Vive a Ceylon. (Leschenault).” .

Circa nello stesso anno Gray, nel volume con illustrazioni pervenutogli dalla collezione del maggiore generale Hardwicke, è raffigura (tav. 43, fig. 2) la femmina che nomina Gallina di Lord Stanley, Gallus stanleyi, Gray, ma non fornisce alcun testo con spiegazioni. Nel 1849 Des Murs nella sua Monographie Ornithologique propone un eccellente illustrazione del gallo asserendo che l’esemplare gli venne donato al Museo di Parigi nel 1822 da Leschenault, che lo portò da Ceylon ( attuale Sri Lanka ), il quale,  per qualche curiosa disgrazia, era passato inosservato per nove anni finché non fu scoperto da Lesson. Ovviamente Des Murs non riconobbe nell’illustrazione di Gray la femmina di Gallo selvatico di Ceylon e conclude il suo racconto: "È un peccato che non conosciamo la femmina del Gallus Lafayettei".

Il primo resoconto attendibile relativo alle abitudini generali di questa forma è di Layard, negli Annals and Magazine of Natural History del 1854.

Distribuzione: isola di Sri Lanka ( ex Ceylon ).  

Distribuzione generale: il Gallus di lafayette o di Sri Lanka è confinato nell'isola dalla quale prende, in parte, il nome comune la quale, planimetricamente, corrisponde ad una sorta di ovale contrapposto alla penisola dell'India, che misura circa 240 km., di larghezza X  400 km., di lunghezza.  Risulta generalmente distribuito su tutta l'isola. Più o meno ripartito nei distretti aridi e boscosi della pianura, e diffuso in tutte in tutte le aree collinari delle province meridionali e centrali. Ciononostante, è piuttosto raro nelle giungle costiere più umide e piovose della provincia occidentale dove si trova Colombo, e nel distretto sud-occidentale, così come non è comune neppure nelle foreste dell'interno. Occasionalmente viene portato a Colombo e Galle dai nativi. Nelle giungle dell'Hewagam e Kayigam Korales il suo canto è raramente, se non mai, udito, tuttavia più verso l'interno, nei Tre e Quattro Korales, nel Saffragam e nel Pasdum Korale, lo si può spesso ascoltare. Parimenti nelle giungle collinose del distretto sud-occidentale non lo si incontra nelle vicinanze del mare; si trova invece nei pressi di Oodogamma, e più in alto, alla base delle catene montuose, diventa più abbondante. Sulle pendici orientali del Morowak Korale, dove prevale un clima più secco, trova un ambiente più congeniale, così anche lungo il fiume Wellaway, e da questo verso est appare come numeroso. Nella porzione marittima del sud-est abbonda, approfittando delle fitte macchie di euforbie che dominano la costa. Da questa parte dell'isola, lungo la costa orientale fino alle aree del nord, è molto numeroso abitando pressoché tutte le foreste settentrionali, estendendo il suo areale nella parte occidentale a raggiungere il distretto di Kurunegala. Sulle colline è residente e si riproduce comunemente fino a circa 1500 metri dia altitudine. Sull'altopiano di Nuwara-Elliya e sulle pianure di Horton è sporadicamente abbondante durante il monsone di nord-est, dato che probabilmente sale dalle colline più basse, ed in una certa misura dalla pianura, per nutrirsi delle bacche di il nilloo. È altresì probabile che alcuni individui restino tutto l'anno su questi altipiani.

In generale: l'habitat di questa forma varia notevolmente. Senza dubbio rigorosamente residente durante tutto l'anno nella maggior parte dei distretti marittimi aridi, nelle basse colline e giungle che orlano i pendii delle montagne più alte dell'interno può mostrare una marcata migrazione stagionale. «Ciò è indotto non certo da cambiamenti di temperatura, ma dalla fruttificazione di alcune piante localizzate in aree  ben delimitate. Eccetto quanto appena menzionato, i cambiamenti stagionali sono minimi o nulli e, sebbene una volta trascorsa la stagione riproduttiva, non siano più “preoccupati” di seguire i loro ritmi, non sembrano vagare lontano. Dall’osservazione di  due coppie è emerso che per un anno e mezzo convissero in un'area circoscritta di macchia semidesertica, nidificando a circa duecento metri di distanza senza quasi mai lasciare la zona delimitata da due piccoli ruscelli. Per contro parrebbe che i giovani, una volta cresciuti, abbandonino il territorio per stabilirsi altrove.

Tipo di accoppiamento: La specie in natura parrebbe essere preferenzialmente monogama, ed altre partiche più occasionali che solite.

Nido e uova: il nido viene solitamente posto a terra, ai piedi di un albero utilizzando come rivestimento solo foglie ed erba che si trovano già sul posto. Non vi è alcun tentativo di vera e propria costruzione, ed è raro che venga aggiunto materiale diverso da quello già presente. La cavità in cui riposano le uova è talvolta naturale, talvolta graffiata dall'uccello, nel qual caso reca tracce dello scavo, ed è solitamente priva di qualsiasi rivestimento, le uova poggiano sulla nuda terra o sabbia.

Tuttavia, i nidi non vengono approntati solo a terra ma anche sulla sommità di un ceppo decomposto, o ancora più sorprendentemente, come testimoniano le numerose registrazioni di Parker, sulle cime degli alberi o utilizzando i nidi deserti di scoiattoli. Uno di questi, un nido ben costruito su un albero, a circa dieci metri di altezza, senza dubbio abbandonato da un corvo o falco, era utilizzato da una gallina lafayettei. Difficile immaginare come i pulcini, una volta schiusi, potessero raggiungere sani e salvi il suolo.  

 

Il piumaggio altamente mimetico della femmina armonizza perfettamente con le tonalità della vegetazione e foglie secche che in abbondanza formano uno strato pressoché permanente costituendo uno splendido habitat protettivo per la gallina in cova. La femmina si dimostra un’ottima covatrice abbandonando il nido e uova solo quando il pericolo incombe su di lei, ma la colorazione delle uova, se esposte, risalta prepotentemente, mettendole alla mercé dei predatori, compresi gli umani. La deposizione consiste in 2-8 piccole uova, abitualmente in 5-6, anche se 4 parrebbe il numero più comune, talvolta leggermente maculate. Quantità maggiori fanno presumere che il nido possa essere utilizzato da due galline.

Le uova stesse si differenziano ampiamente potendo essere ovali, lisce e lucide, bianche uniformemente immacolate, oppure color cuoio o ricco colore caffè latte. Così come questi colori di fondo possono essere presenti in uova uniformemente macchiate di rosso brunastro o terra d'ombra bruciata. Di solito la maculatura assente o molto rada all'estremità piccola, mentre il resto del guscio presenta una punteggiatura uniforme e minuta, oppure questo pigmento rossastro può aumentare verso l'estremità ottusa fino a essere quasi confluente in quel punto. Le uova variano da 33 a 36 mm. di larghezza e da 45 a 48 mm. di lunghezza, in media 35 x 47 mm.

Due o tre sembrano essere il numero abituale di pulcini schiusi, o almeno portati a maturità. Sette è la covata più grande registrata. Perlomeno sino al 1921. Le ali dei pulcini si sviluppano molto rapidamente, ma per almeno due settimane dipendono completamente dalla loro meravigliosa capacità di occultamento. Se allarmata, la gallina emette un suono forte e acuto allontanandosi lentamente dalla fonte del pericolo. Dopo la prima nota di avvertimento lei tace, e nell'istante in cui viene emessa i pulcini svaniscono, accovacciandosi sul posto o facendo una breve corsa verso un riparo qualsiasi. Qui rimangono fino al ritorno della madre. Quando sono cresciuti per circa tre quarti non cercano più di scappare accovacciandosi o nascondendosi, mentre la loro indipendenza non è ancora abbastanza sviluppata da poter permettere loro di fuggire al primo segno di pericolo. Più di un osservatore notò che se la madre veniva uccisa o moriva per qualche accidente, i piccoli continuavano a correre avanti e indietro nelle vicinanze, chiamando ad alta voce e riluttanti a lasciare la genitrice.

Il cibo dei pulcini è costituito principalmente da termiti, oltre che da minuscoli insetti razzolati tra le foglie.

Nelle zone poco frequentate, dove gli indigeni non intrappolano né li molestano,  le galline con la loro prole  mostrano meno timore nei confronti dell'uomo, e anche quando sono presenti i galli, possono essere avvicinate, seppur a debita distanza. Tuttavia, il gallo è sempre il primo a dileguarsi, femmina e pulcini lo seguono dopo poco. Il gallo non cova né si avvicina mai al nido, tuttavia rimane nelle vicinanze cantando ad intervalli durante tutto il periodo dell’incubazione e quando la chiocci si assenta dal nido, raggiunge il gallo, e solitamente si nutrono assieme, dopodiché torna alle sue uova. Nella maggior parte dei casi sembra che la coppia di genitori viva riunita, perlomeno, per tutto il periodo necessario alla crescita della prole.  

Nei luoghi più aridi sono spesso afflitti dalle zecche che in gran numero si attaccano alla loro cresta, e sebbene talvolta si liscino il piumaggio a vicenda, parrebbe che non tentino mai di liberare i loro compagni da questi parassiti 1*)

1*) Commento personale  Probabilmente dipendere dal fatto che la cresta risulta uno dei principali obbiettivi durante i combattimenti, quindi il beccarla, seppur per liberarla dalle zecche, oltre che doloroso e poco efficace, potrebbe essere interpretato come un segnale di sfida.

Descrizione dettagliata.- Nel maschio adulto le copritrici auricolari sono bianco-grigiastre; piume sulla sommità della testa e occipite di colore arancione rossastro intenso; mantellina su dorso e lati del collo, mantello superiore e copritrici alari minori di colore giallo paglierino o arancio dorato, con vistosa striscia nera. Area  posteriore del mantello, scapolari, copritrici alari mediane e piume laterali della parte inferiore di schiena e groppa sono rosso-arancio, questo colore essendo confinato alla frangia ampia, visibile, disintegrata, sulla restante piuma è marrone o castano. Piume centrali della parte dorsale inferiore e  groppa con il rosso-arancio intenso confinato in una stretta frangia. Il resto della parte visibile risulta viola riccamente iridescente sfumante in bluastro posteriormente che sulle copritrici superiori si trasforma in una lucentezza verde-bluastra a caratterizzare timoniere centrali e vessilli esterni delle due o tre paia successive, mentre il resto della coda si mostra nero opaco. Primarie di colore bruno opaco; secondarie e loro copritrici maggiori nere, con notevole lucentezza blu-violacea. Copritrici interne talvolta bordate sul vessillo esterno di castano scuro.

Sul bordo della gola nuda è presente una vistosa macchia di piume viola iridescente o blu violaceo; petto  e fianchi rosso-arancio come il mantello inferiore e la parte superiore del dorso con striscia centrale marrone rossiccio meno prominente; ventre castano, screziato e apice nero; fianchi, cosce e copritrici inferiori prevalentemente nere, queste ultime lucidate di verdastro.

Becco marrone corneo, metà anteriore della mandibola inferiore gialla; iris giallo paglierino; cresta rosso violaceo brillante caratterizzata da una grande macchia allungata gialla centrale che ma sfuma al suo margine nel colore della cresta. Se la cresta misura circa 80 x 30 mm., la macchia gialla coprirà un'area di circa 50 x 25 mm. In alcuni esemplari il giallo può essere talmente espanso da far apparire la cresta di questo colore bordato di rosso.

Pelle del viso, gola e bargigli generalmente di colore rosso vivo. Occasionalmente i bargigli possono mostrare una macchia centrale giallastra, ed in questi individui anche la gola è giallastra.                                                                                                                                                                                                                            Peso  da 1 a 1,300 kg., circa.  Becco dalla narice alla punta, 16 mm.; lunghezza totale, da 660 a 725 mm.; ala, 230 mm.; coda, 340 mm.; tarso, 80mm.; dito medio e artiglio, 60 mm., becco dalla narice alla punta, 16 mm., zampe e piedi rosa 2*), da rossi a rosa in tutte le tonalità intermedie, così come possono essere screziati di bianco o giallastro, oppure interamente giallo ceroso; artigli marrone scuro; speroni lunghi e ricurvi neri o giallastri alla base, 37 mm.

Variazione e muta.- Nello Sri Lanka, una questione che ha da sempre fatto discutere, riguarda le differenze che contraddistinguono i Gallus lafayettei che abitano le colline e montagne dell'interno, e le variazioni presentate dagli esemplari che si trovano nelle diverse province. Price a tale proposito spiega che all’epoca, nei pressi della strada Anuradhapura-Puttalam, a circa quattordici miglia da Anuradhapura, si poteva osservare una gallina bianca lafayettei in compagnia di esemplari dalla colorazione normale. Quando ebbi l’occasione di vederla per la prima volta, la scambiai per un rallide della risaia, e sarebbe sfuggita all'identificazione, se non fosse stata in compagnia di un'altra coppia. Avvicinandomi, vidi che si trattava senza dubbio di una gallina lafayettei dal piumaggio bianco quasi puro, tranne alcune piume grigie su collo e testa. Più tardi, il signor Vigors, l'agente del governo, trovò la stessa femmina nel medesimo posto. Quando la vidi non mi resi conto di quanto una simile variazione di colore fosse così rara, altrimenti avrei potuto fare un'eccezione al mio principio generale di risparmiare curiosità. Sia io che il signor Vigors pensammo che la soluzione migliore fosse quella di lasciarla vivere in pace, e nel contempo constatare se avrebbe avuto qualche effetto sulla colorazione dei conspecifici 3*). Secondo i locali, nelle aree meridionali di  Sabaragamuwa e Humbantota  i Gallus lafayettei tendono al marrone, soprattutto le galline, che sono molto scure, spesso con macchie nere su coda e ali. Nella Provincia Settentrionale e  Tamankaduwa, così come in quella Centro-Settentrionale, nell'aperta macchia il piumaggio tendenzialmente assume una colorazione rossa; naturalmente, i galli mostrano sempre molto rosso, ma al nord appare più brillante e chiaro, ed esattamente nella stessa misura, lo sono anche le galline.

2*) Commento personale.- Perlomeno dalle immagini risulta che i maschi adulti molto prestanti e riccamente colorati, quanto altri meno appariscenti, ed oltre alle colorazioni menzionate, mostrano zampe e piedi di colore rosa molto carico o rossastre in varie gradazioni. Probabilmente ciò potrebbe essere dovuto sia a colorazione naturale costante, quanto allo stato ormonale dei maschi in determinati periodi dell'anno, con particolare riferimento a quello riproduttivo.

3*) Commento personale.- Tutto è possibile, e quindi anche che la gallina fosse realmente una lafayettei bianca o albina pura. Però, perché sia Price prima, che Beebe successivamente non pensano che potesse trattarsi semplicemente di un ibrido prodotto dall’incrocio tra forma selvatica e pollo domestico ? 

Beebe non perse l’occasione di raccogliere prove dirette a tale proposito e concluse che, se tale distinzione esiste realmente, solo l’osservazione ed esaminazione di centinaia di soggetti con dati esatti in relazione ad età, località e stagione potrebbero dimostrarlo. Gli venne riferito che la voce dei lafayettei  costieri differiva da quelli dell'interno, cosa che l’autore dimostrò non essere vera. I locali affermavano anche che gli esemplari di bassa campagna fossero più chiari ed un poco, con un maggiore sviluppo della cresta e bargigli. Bebbe ebbe modo di ottenere molti esemplari provenienti da vari distretti costieri che coprivano l’intera gamma di queste variazioni, e lo stesso per i soggetti raccolti a livelli elevati e parrebbe che ogni variazione altitudinale o regionale si perda nella considerevolissima variazione individuale. La muta annuale regolare avviene solitamente nei mesi di settembre e ottobre.

Nella femmina adulta la corona è marrone scuro; nuca bruno rossastra, le piume talvolta mostrano distinti margini neri. Collo e mantello arancio scuro o bruno-rossastro, talvolta con screziature nere indistinte, oppure col nero disposto in due larghe fasce concentriche irregolari. Queste piume talvolta risultano frangiate di marrone dorato piuttosto brillante. Resto delle parti superiori e copritrici alari finemente screziate di bruno-rossastro e nero, solitamente con una striscia biancastra simile a un capello. Queste striature sono sempre assenti sulla parte bassa della schiena e groppa, che presentano un tono rossiccio più profondo. Primarie marrone scuro con una serie di macchie color cuoio chiaro sui vessilli esterni; secondarie e le loro copritrici nere con barre trasversali color cuoio screziato sui vessilli esterni, le aree nere spesso con una base a cuneo castana che spunta dal rachide. Vessilli interni uniformemente bruno-neri o screziati color cuoio. Le aree nere più grandi sono spesso lucidate di blu violaceo. Copritrici sottocaudali come la coda.

Coda riccamente rossastra, screziata di nero. Il nero sulle penne centrali assume talvolta la forma di due larghe barre longitudinali sul vessillo interno ed una successione di macchie sul vessillo esterno,  allungandosi basalmente in barre trasversali irregolari. Queste aree nere, quando ben sviluppate, sono lucidate di verde violaceo. Le restanti timoniere possono essere uniformemente screziate così come mostrare macchie nere o altre similari.

Viso scarsamente rivestito di marrone chiaro; mento e gola con piume biancastre; parte superiore del petto screziata di nero e bruno-rossiccio, con larghe strisce color cuoio che aumentano in ampiezza divenendo bianche nella parte inferiore del petto. Il resto del piumaggio è prevalentemente bianco, con  frangia e larga barra trasversale nera, quest'ultima bordata basalmente di color cuoio.

Mandibola superiore bruno-nera, giallastra verso l’apice; sotto alla mandibola principalmente giallo. Iris giallo limone; viso, cresta e bargigli rosso porpora; zampe e piedi da rosato a cerosi o giallo brunastro con speroni rudimentali . Peso da circa 0,500 a 0,650  kg.

Becco dalla narice 15 mm. ; lunghezza, da 350 a 450; ala, 190; coda, 125; tarso, 65; dito medio e artiglio, 53 mm.

Variazione: difficilmente due galline sono uguali nella colorazione, ed inoltre, un soggetto col piumaggio consumato presenta un aspetto molto diverso da una consimile che ha da poco completato la muta. La colorazione rossiccia e camoscio del piumaggio cambiano con l'usura e abrasione in bianco grigiastro, alterazione particolarmente evidente sulle barre alari. Le aree pigmentate più chiare sembrano offrire molta meno resistenza all'usura, cosicché a fine stagione le barre luminose nell'ala perdono pressoché tutte le loro barbule apparendo completamente bianche, mentre le aree intermedie nere mostrano poco sbiadimento dei componenti sulla loro porzione di vessillo. Tre femmine catturate nella stessa area appena dopo la stagione riproduttiva mostravano nel loro piumaggio un'estrema abbondanza e assenza di macchie nere sulle penne della coda, con piume del mantello di colore molto diverso, sfumature e motivi.

Pulcino.- Corona triangolare con margini stretti in nero, castano, che si propaga lungo il collo ed estende sul piumaggio superiore. Un'ampia linea nera inizia davanti e sopra l'occhio si diffonde posteriormente come una linea sopracciliare attraverso le copritrici auricolari fino ad unirsi alla nucale nera. Il resto della parte superiore della testa diventa color cuoio che sul viso sfuma in biancastro sporco e bianco puro su mento e . Il piumino scuro è delimitato lateralmente su dorso e groppa da una striscia color camoscio chiaro con margini neri; petto tinto di bruno-rossastro; rimanenti parti inferiori bianco crema. Mandibola superiore nera, con la punta e tutta la mandibola inferiore gialle. Zampe e piedi giallastri. Becco dalla narice, 6 mm.; lunghezza, 90; ala, 50; tarso, 22; dito medio e artiglio, 20 mm. .

 

Piumaggio giovanile.- Questo stato di piumaggio è singolarmente simile a quello della femmina adulta, differendo principalmente nel bianco ventrale che è meno puro, più misto al bruno, e nel rossiccio che tende piuttosto al grigiastro o al sabbioso.

La peluria su testa e collo persiste, come usuale, molto tempo dopo che il corpo si è interamente vestito di piume. La colorazione del mantello corrisponde ad un mix indefinito di sabbia, color cuoio, marrone rossastro e screziature nere, con aree del rachide più chiare. Il resto della livrea dorsale è molto disintegrata, con screziature brunastre terminali. Scapolari, e molte copritrici, presentano l’apice bianco ocra. Primarie bruno scuro, con screziature sabbiose o biancastre sui vessilli esterni; secondarie  pesantemente fasciate, come nella femmina adulta, ma con il bianco più puro, differenziate dalle fasce castane che separano il bianco ocra dalle bande nere. Verso la punta delle secondarie e terziarie interne, il nero si limita agli ocelli marginali rotondi su ciascun vessillo. Ocellatura ancora più pronunciata sulle copritrici alari più grandi con macchie nere simili a occhi incorniciate da bianco ocra. C'è tuttavia un'insolita quantità di variazioni in questo piumaggio, con estremi riscontrati sia negli esemplari  di pianura, montagna, del sud arido dell'isola e nord più umido. Ad esempio, le penne della coda nel piumaggio giovanile di entrambi i sessi possono essere riccamente castane, uniformemente screziate e vermiculate di nero, oppure ogni vessillo può mostrare una fascia nera longitudinale al centro, oppure  possono esserci fino a sei barre trasversali nere ad eguagliare gli spazi intermedi castani.

Mento e gola bianco puro; petto, come il mantello, con strisce color cuoio chiaro molto più pallide e vistose. Petto e ventre biancastri, con chiazze marroni e color cuoio che si perdono in una indefinita sfumatura brunastra. Becco, zampe e  piedi giallastri; mandibola superiore a volte piuttosto scura.

Prima muta annuale. – Una serie di esemplari catturati nel momento in cui detta muta è quasi o del tutto completata mostra che non vi sono due individui uguali. Le femmine, sottoposte ad un relativo cambiamento di colore e disegno, di norma mutano assumendo la livrea completamente adulta. Tuttavia, i maschi variano da individui riccamente castani screziati di nero, ad altri con poche tracce rimanenti di pigmento giovanile. Le secondarie, con barrature in generale pesantemente screziate di marrone e rossiccio, vengono sempre perdute; mentre il mantello presenta tutti gli stadi tra il castano carico, il giallo olivastro ed il giallo paglierino dell'adulto. Parrebbe che i soggetti che vivono sulle montagne mutino in colori più puliti e chiari, mentre i consimili di pianura di solito conservano modelli più immaturi e generalizzati. La muta successiva porta l'uccello con il completo piumaggio adulto.

Ibridismo.- Parecchi inglesi a Ceylon ( attuale Sri Lanka ), particolarmente i signori Thomas e Johnson, si impegnarono molto per raccogliere dati accurati riguardanti la presunta sterilità degli ibridi tra il Gallus lafayettei ed il pollame domestico sperando di trovare la prova che i primi avevano avuto un ruolo effettivo nell'origine dei polli da cortile. Questa specie parrebbe avere tutti i requisiti necessari, in quanto antenato diretto del nostro ceppo domestico, e questi esperimenti di ibridismo condotti a Ceylon sono di interesse puramente scientifico piuttosto che atavico 4*).

​4*) Commento personale.- Uno dei non molti errori commessi da William Beebe in quanto è stato scientificamente dimostrato che il Gallus Lafayettei non ha avuto alcun ruolo nella domesticazione, sino alle razze attuali, del pollo domestico ( Vedere alla pagina: “ Gallus: Le 4 specie” )

La percentuale di fertilità degli ibridi accoppiati inter se ( tra loro ) è stata estremamente bassa. Solo un uovo deposto per ogni lotto è risultato fertile; di tutte le uova prodotte (circa un centinaio nel corso di un anno) sono schiusi solo due pulcini, i quali vissero rispettivamente dodici e diciotto giorni. Il seguente riassunto fornisce i risultati generali degli esperimenti che dimostrarono:

1. Gli ibridi non sono sempre sterili quando accoppiati inter se ( tra loro ).

2. Gli ibridi non sono sterili se accoppiati con il genitore domestico ( gallo ibrido x gallina domestica).

3. Alcune indicazioni suggeriscono che gli ibridi possono talvolta essere fertili se accoppiati con il genitore selvatico ( gallo selvatico x gallina ibrida).

4. Le galline selvatiche ( Gallus lafayettei ) non hanno mai deposto in cattività. Ovviamente ciò è, perlomeno, riferito fino al 1921, data della pubblicazione della “ A Monograph of the Pheasants” di William Beebe.

Mentre senza troppe difficoltà è possibile ottenere degli ibridi da un incrocio tra il Gallus lafayettei e gallina domestica, questi, se incrociati tra loro risultano sterili a tutti gli effetti, mentre gli ibridi del Gallus gallus si mostrano fertili quanto accoppiati ad uno dei genitori.

 

Parrebbe raro che Gallo selvatico si incroci volontariamente con il pollame indigeno, ed occasionalmente si trovano ibridi risultanti da tali incroci nei villaggi. Tuttavia, che questo sia un fatto frequente o diffuso sembrerebbe un errore basato su asserzioni infondate degli indigeni. Bebbe afferma che gli vennero portati molti cosiddetti ibridi, ma scoprì che si trattava solo di polli domestici.

Gallus lafayettei    ( Gallo di Lafayette  o di Sry Lanka )........Lesson....1831  

Foto  da : 1  www.flickr.com Autore:  Russel Scott   - 2  Autore: Susan Mac  ( località inicate dai fotografi: 1 Yala National Park, 28-03-2018 Sri Lanka  meridionale  -  2  Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota 25-01-2020  Sri Lanka )

1 - Gallus lafayettei                                                                                                                                        2 - Gallus lafayettei  

Gallus lafayettei -  Yala National Park, 28-03-18 southern Sri Lanka - Russel Scott flickr
Gallus lafayettei - Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota, Sri Lanka 25

Gallus lafayettei  

Foto  da : 1  Autore:  Channa Jayasinghe  -  2  www.bird-stockphotos.photoshetter.com Autore: Glen Valentin  ( località indicate dai fotografi:  1 Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota 01-05-2022  Sri Lanka  -  2  nessun dato, solo Sri Lanka )

1 - Gallus lafayettei                                                                                                                                        2 - Gallus lafayettei  

Gallus lafayettii -Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota, Sri Lanka 01-
Sri-Lanka autore Glen-Valentine ( bird-stockphotos.photoshetter com ) (1).jpg

Gallus lafayettei  

Foto  da : 1  Autore:  David Houle  -  2  www.pbase.com Autore:  Valter Jacinto  - 3  www.pbase.com Autore non menzionato  ( località indicate dai fotografi: 1 Uda Walawe National Park, Thanamalvila, Monaragala 23-01-2024 Sri Lanka  -  2  Sinharaja Forest Reserve 15-02-2013 Sri Lanka  -  3  Yala National Park, 28-03-2018 Sri Lanka  )

1 - Gallus lafayettei                                                                               2 - Gallus lafayettei ( femmina adulta )                                      3 - Gallus lafayettei 

Gallus lafayettii - Uda Walawe NP, Thanamalvila, Monaragala, Sri Lanka 23-01-24 - David Ho
Gallus lafayettei -Sinharaja Forest Reserve 15-02-13 Sri Lanka - Valter Jacinto pbase.com
Gallus lafayettei -  Yala National Park, 28-03-18 southern Sri Lanka - Russel Scott flickr

Gallus lafayettei    

Foto  da : 1  Autore:  Supun Wellappuli   -  2   www.sharpphotography.co.uk  Autore:  Charles J. Sharp  -  3  Autore:  Mark Easterbrook  ( località indicate dai fotografi: 1: Wilpattu National Park, Wanathavilluwa, Puttalam 05-12-2016 Sri Lanka  -  2  Sinharaja Forest, Viharahena 17-03-2022 Sri Lanka - 3  Yala National Park, Thissamaharama, Hambantota 27-11-2017 Sri Lanka )

1 - Gallus lafayettei                                                                               2 - Gallus lafayettei ( femmina adulta )                                      3 - Gallus lafayettei 

Gallus lafayettei  + Wilpattu National Park, Wanathavilluwa, Puttalam, Sri Lanka 05-12-16
Gallus lafayettii -  Sinharaja Forest, Viharahena 17-03-22 Sri Lanka - Charles J. Sharp ww
Gallus lafayettii -Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota, Sri Lanka 27-

Gallus lafayettei   

Foto  da : 1  Autore: André Weiss   -  2  www.dhphoto.cz   -  3  Autore:  Sri Srikumar   ( località indicate dai fotografi:  1  Kudawa--Spurfowl Site, Kalawana, Ratnapura 07-03-2018 Sri Lanka  -  2  Rain Forest Reserve 12-12-2013 Sri lanka  -  3  Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota 03-05-2020 Sri Lanka )

1 - Gallus lafayettei                                                                               2 - Gallus lafayettei ( femmina adulta )                                      3 - Gallus lafayettei 

Gallus lafayettei  - Kudawa--Sri Lanka Spurfowl Site, Kalawana, Ratnapura, Sri Lanka 07-03
Gallus lafayettei - Rain Forest Reserve, Sri Lanka 12-12-13 - www_edited.jpg
Gallus lafayettii -Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota, Sri Lanka 03-

Gallus lafayettei    ( sintetico schema della crescita dall'uovo a subadulto )

Foto  da :  Autori:  1  Pradeep Samarawickrama  -  2-3   Kristof Zyskowski   ( località indicate dai fotografi: 1  Naula, Matale10-05-2005 Sri Lanka  -  2-3   Sinharaja Forest Reserve, Kalawana, Ratnapura 12-03-2008  Sri Lanka )

1 - Gallus lafayettei ( nido con uova )                                       2 - Gallus lafayettei  ( chiocchia con pulcini di 3-4 giorni )    3 - Gallus lafayettei  ( pulcino di circa 6-7 giorni )

Gallus lafayettii nido con uova - Naula, Matale, Sri Lanka 10-05-2005 - Pradeep Samarawick
Gallus lafayettii - Sinharaja Forest Reserve, Kalawana, Ratnapura, Sri Lanka 12-03-2008 -
Gallus lafayettii - Sinharaja Forest Reserve, Kalawana, Ratnapura, Sri Lanka 12-03-2008 -

Gallus lafayettei   

Foto  da :  1  Autore:  Thomas Galewski  -  2  www.birdphotoworld.sk  Autore: Stanislav Harvančík -  3  Autore:  S.S. Cheema   ( località indicate dai fotografi:   Siharaja Forest Reserve, Kalawana, Ratnapura 08-03-2016  Sri Lanka  -  2-3  Kudawa--Sri Lanka Spurfowl Site, Kalawana, Ratnapura 25-02-23  e  08-12-2021  Sri Lanka  )   

1 - Gallus lafayettiei  ( pulcinotto )                                           2 - Gallus lafayettei   ( madre e giovane figlia )                     3 - Gallus lafayettei ( galletto immaturo )

Gallus lafayettei pulcino  - Siharaja Forest Reserve, Kalawana, Ratnapura, Sri Lanka 08-03
Gallus lafayettei femmina dulta con figlia - Kudawa--Sri Lanka Spurfowl Site, Kalawana, Ra
Gallus lafayettii gallo giovane -  Kudawa--Sri Lanka Spurfowl Site, Kalawana, Ratnapura, S

Gallus lafayettei   

Foto  da :   Autori:  1 Fanis Theofanopoulos (A Salafa Deri)  -  2  William Stephens   -  3   Phil Hyde ( località indicate dai fotografi:  Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota 04-09-2015  sud-est Sri Lanka  -  2   Wilpattu National Park, Wanathavilluwa, Puttalam 04-02-2020 nord-ovest Sri Lanka  -  3 Horton Plains National Park, Nuwara Eliya, Nuwara 18-02-2013  sud-centro Sri Lanka  )

1 - Gallus lafayettii  ( galletto immaturo )                                  2 - Gallus lafayetti   ( galletto sub-adulto )                            3 - Gallus lafayetti ( galletto subadulto )

Gallus lafayettei immaturo - Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota, Sri
Gallus lafayettei immaturo - Wilpattu National Park, Wanathavilluwa, Puttalam, Sri Lanka 0
Gallus lafayettii gallo subadulto - Horton Plains National Park (General), Nuwara Eliya, N

Gallus lafayettei - i vari stadi della muta ( per ulteriori spiegazioni, vedere alla pagina: Gallus: le 4 specie )

Nota:  com'anche già menzionato, la specie, probabilmente in quanto favorita dalle condizioni climatiche, si riproduce per gran parte dell'anno, di conseguenza anche la muta del piumaggio segue questi ritmi non essendo circoscritta ad un determinato periodo dell'anno, anche se, buona parte degli esemplari la mostrano  principalmente in autunno. 

Nelle foto 1-2  galli durante la fase della muta che mostrano la classica riduzione delle misure e sbiadimento del colore di cresta, bargigli, pelle nuda ai lati del viso, zampe  e piedi che appaiono, questi ultimi, rosato-giallastri e giallastri.

Foto  da :   Autori:  1 Vlad Sladariu  -  2 Simon Janssen   ( località indicate dai fotografi:  Siharaja Forest Reserve, Kalawana, Ratnapura, 20-09-2019  Sri Lanka   -  2  Sinharaja Forest Reserve, Kalawana, Ratnapura 05-09-2015 Sri Lanka )

1 - Gallus lafayettii                                                                                                                                         2 - Gallus lafayetti 

Gallus lafayettei al termine della muta pare  - Siharaja Forest Reserve, Kalawana, Ratnapu
Gallus lafayettei probabile termine muta  - Sinharaja Forest Reserve, Kalawana, Ratnapura,

Gallus lafayettei  - i vari stadi della muta 

Nota: nelle due foto sottoposte, una delle "varianti" relativa alla muta del piumaggio  di questa specie, con i galli che nonostante mostrino entrambi una notevole usura delle piume, quindi dovrebbero trovarsi nel pieno della sopracitata fase, presentano cresta, bargigli e pelle nuda ai lati del viso ancora rossi e turgidi come se i galli fossero del tutto sessualmente attivi. Così com'anche zampe e piedi presentano ancora la colorazione rosa carico-rossastro.  

Foto  da:  1  Autore: Sri Srikumar   -  2 www.inaturalist.org  Autore:  Rebecca Hill  ( località indicate dai fotografi:  1  Yala National Park , Thissamaharama, Hambantota 18-10-2019  sud-est Sri Lanka  - 2  Wilpattu National Park, Wanathavilluwa, Puttalam  07-11-2023 nord-ovest Sri Lanka )

1 - Gallus lafayettii                                                                                                                                          2 - Gallus lafayetti  

Gallus lafayettei  - Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota, Sri Lanka
Gallus lafayettei – Wilpattu NP,  Nochchiyagama, Anuradhapura, 07-11-23 nord-ovest Sri Lan

Gallus lafayettei - i vari stadi della muta 

Nota:  nelle foto sottoposte sono ritratte due coppie con sia galli che galline nella fase della muta, probabilmente all'inizio, dato che i galli nonostante evidenti segni di usura del piumaggio, sembrano ancora sessualmente attivi. E' interessante notare che le foto sono state scattate a circa un anno di distanza, la prima nell'agosto del 2020 ( nord-ovest Sri Lanka ) e la seconda nell'ottobre del 2019 ( sud-est Sri Lanka ).

Foto  da :   Autore:  1-2  Sri Srikumar  ( località indicate dai fotografi:  Wilpattu National Park, Wanathavilluwa, Puttalam 18-08-2020 - nord-ovest Sri Lanka  -  2  Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota 18-10-2019  sud-est Sri Lanka )

1 - Gallus lafayettii                                                                                                                                         2 - Gallus lafayetti  

Gallus lafayettei - Wilpattu National Park, Wanathavilluwa, Puttalam, Sri Lanka 18-08-20 -
Gallus lafayettei coppia in muta  - Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambanto

Gallus lafayettei  con macchia bianca sulla cresta 

Nota: anomalia, aberrazione o mutazione già segnata in passato anche allo stato naturale, tuttavia sino ad oggi le uniche immagini con soggetti "aberranti" provengono da allevamenti asiatici o americani. 

Foto  da:  1-2-3  Autore e proprietario: Chatchai Lopkarn

1 - Gallus lafayettii  ( macchia bianca sulla cresta )                 2 - Gallus lafayetti   ( macchia bianca sulla cresta )             3 - Gallus lafayetti   ( macchia bianca sulla cresta ) 

Lafayettii cresta bianca x sito 1+.jpg
Lafayettiicresta bianca x sito 3.jpg
Lafayettii cresta bianca x sito  2.jpg

Gallus lafayettei  creste a confronto  

Nelle foto 1 e 2 galli fotografati in natura, mentre nella foto 3 è ritraatto un esemplare in cattività. Notare l'iride bianco-perlaceo anziché bruno-rossastra come nei congenere.  

Foto  da:  1 Autore:  ลุงธัญ มีนบุรี   -  2  www.reddit.com  -  3  Autore e proprietario: Chatchai Lopkarn

1 - Gallus lafayettii  ( macchia gialla sulla cresta )                   2 - Gallus lafayetti   ( macchia gialla sulla cresta )                3 - Gallus lafayetti   ( macchia bianca sulla cresta ) 

Lafayetti by ลุงธัญ มีนบุรี.jpg
Lafa 3 www.reddit.com.jpg
Lafaytti cresta bianca x sito.jpg

Gallus lafayettei  creste afflitte dalle zecche -  occasionalmente attaccano anche i bargigli  

Nota: nelle due foto sottoposte sono ritratti dei galli con creste prese di mira dalle zecche. Nella prima immagine una piccola zecca si è attaccata al bargiglio. Le aree nerastre o scure corrispondono alle ferite/tumefazioni lasciate dai parassiti quando si staccano. Fortunatamente, perlomeno da quello che si evince dall'esaminazione di un gran numero di fotografie, il fenomeno sembra non essere realtivamente non comune. 

Foto  da:  1 www.flikr.com  Autore: Russel Scott  -  2   Mark Easterbrook  ( località indicate dai fotografi: 1 Yala National Park, 28-03-2018 Sri Lanka meridionale  -  2   Yala National Park, Thissamaharama, Hambantota 27-11-2017 Sri Lanka )

Gallus lafayettei +  Yala National Park, 28-03-18 southern Sri Lanka - Russel Scott flickr
Gallus lafayettei  + Yala National Park (General), Thissamaharama, Hambantota, Sri Lanka 2

1 - Gallus lafayettii                                                                                                                   2 - Gallus lafayetti          

Gallus lafayettei  ( senza cresta )   

Nota: come ben si evince, il gallo ritratto è privo della cresta che appare come staccata di netto e completamente, ad eccezione di una minuscola porzione visibile alla base della stessa, quando, e se completamente presente. Probabilmente la deturpazione è stata causata da un avversario durante un "feroce" combattimento o, ancor più verosimilmente, da un predatore. Tuttavia, tale mancanza non ha impedito a quest'esemplare di presentarsi in tutta la sua mascolina possanza e bellezza. Escluderei che possa trattarsi dell'opera "delinquenziale" di qualche buontempone umano, oppure dovuta a tara congenita.  

Foto  da:  1 www.inaturalist.org  Autore:  j4n_w   ( località indicate dai fotografi:  Thissamaharama, Hambantota 21-03-2022 estremo sud-est di Sri Lanka )

1 - Gallus lafayettii  ( senza cresta )                                                                                                                                      2 - Gallus lafayetti  ( particolare della foto 1 )       

Gallus lafayettei senza cresta – Thissamaharama, Hambantota 21-03-22 estremo sud-est Sri l
Gallus lafayettei - senza gresta.PNG
Catt.PNG

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RIFERIMENTI:

Delacour

Beebe

Johnsgard

McGowan P.

Howman K.

Madge S.

Hennache A.

Ottaviani M.

Bernar F.

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