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         - SYRMATICUS HUMIAE : sottospecie -

Illustrazione:  Syrmayicus h. humiae a sinistra e Syrmaticus h. burmanicus a destra

Syrnatucus humiae sottospecie x sito.jpg

Commento personale.- Relativamente alla raffigurazione sopra sposta, realizzata con illustrazioni tratte dalla monografia di William Beebe, non è chiaro cosa l’autore, e conseguentemente, l’illustratore, abbiano visto all’inizio del secolo scorso avendo, quest’ultimo, rappresentato Syrmaticus burmanicus in maniera del tutto personale, perlomeno in base a quella che è il vero fenotipo di questa forma, esasperando alcuni caratteri, sia del maschio che della femmina, distinguendoli troppo marcatamente dai conspecifici nominali. In realtà le due forme risultano molto simili, a volte fotograficamente difficilmente distinguibili, in particolare per quel che riguarda colorazione e barratura della coda del maschio, come ben si evince anche dalle successive immagini.

Syrmaticus humiae   ( Fagiano di Lady Hume ).....Hume A. O. ........1881

Il fagiano di Hume (Syrmaticus humiae), la cui gamma si estende nel Sud-est asiatico, è rappresentato da due sottospecie geograficamente isolate: Syrmaticus h. humiae, dell'estremo nord-est indiano e Birmania occidentale ed il conspecifico Syrmaticus h. burmanicus che, oltre allo Yunnan occidentale (Cina), estende i suoi territori in una fascia di territorio che dal Myanmar (ex Birmania) orientale si spinge a sud fino alla Thailandia.  

L'epiteto specifico venne attribuito da Allan Octavian Hume in onore alla moglie Mary Ann Grindall Hume.  Nel corso di viaggio attraverso il Manipur, Hume vide alcune penne della coda di un fagiano allora sconosciuto che facevano bella vista su un copricapo. Successivamente riuscì ad ottenere alcuni esemplari vivi catturati dagli abitanti del posto.

* Syrmaticus humiae humiae................fagiano di Lady Hume...........................Hume A. O. ....1881 

* Syrmaticus humiae burmanicus........fagiano di Lady Hume del Burma.........Oates.............1898   

Syrmaticus humiae humiae   ( Fagiano di Lady Hume ).....Hume A. O. ........1881

Luoghi di origine:   Aree montagnose del nord-est India  ( Manipur, Mizoram, Nagaland e probabilmente anche nell'Arunachal Pradesh ), nord e centro-ovest del Myanmar.

Note descrittive:  il nome commemora Mary Ann Grindall Hume, moglie del politico e naturalista britannico Allan Octavian Hume.  

La livrea da adulti, che viene assunta entro il primo anno di vita, si presenta con tonalità e disposizione dei colori sicuramente intriganti. In genere la femmina è perfettamente distinguibile dal maschio essendo più piccola e con colori opachi privi di iridescenze.

A seguito la descrizione originale di A. O. Hume e sue, non meno interessanti, note riguardanti la prima travagliata cattura di esemplari relativi a questa forma

In: “STRAY FEATHERS. A Journal of ORNITOLOGY for INDIA and ITS DEPENDENCIES EDITET BY ALLAN HUME” Vol. IX - AUGUST 1880 and Nos. 5 & 6.—September 1881 (pag. 461)

Callophasis humiae, Sp. Nov. Fagiano della signora Hume

Maschio. - Lunghezza: 83,82; larghezza: 66,04; coda (di 16 penne) dall'ano: 53,34; ala: 21,84; tarso: 6,98; becco dall'apertura: 3,30 cm. Peso: 1,77 kg. 6 once. Zampe, piedi, artigli e speroni (questi ultimi lunghi 2,15 cm) sono tutti di un marrone pallido delicato; la pelle del viso è di un cremisi intenso; iridi arancioni; becco verdastro corneo, scuro sulla cera e sulla base della mandibola superiore e giallognolo corneo verso la punta di entrambe le mandibole.

Immagine molto cruda: maschio di Syrmaticus h. humiae  senza vita.

Autore: Brajesh Khoyumthem  ( località indicata dal fotografo: Shirui Khuman, Ukhrul, Manipur 03-04-2011 India )

Syrmaticus h. humiae maschio - India, Shirui Khuman, Ukhrul, Manipur, India 03-04-11 -Braj

Una stretta fascia nera delimita l'angolo anteriore dell’area di pelle nuda, vellutata, cremisi, a forma di diamante che circonda l’apertura oculare; fronte, sommità della testa, occipite e copritrici auricolari marroni; le piume dell'occipite, soprattutto sui lati di questo e alcune di quelle sulla sommità, con bordo terminale che produce un aspetto alquanto squamoso; mento, gola, collo tutt'intorno, parte superiore del petto e parte superiore estrema del dorso in nero fumo; tutte le piume, tranne quelle del mento e di tutta la parte superiore della testa, sono frangiate di blu-nero metallico, che, tranne sulla parte anteriore della gola media e inferiore, risulta, a causa della sovrapposizione delle piume, l'unico colore visibile. Appena all'interno della frangia, su tutte le piume delle parti superiori del petto e dorso si evince una macchia triangolare in nero vellutato  oppure a punta di freccia; regione interscapolare di colore marrone fagiano metallico scuro metallico o rosso con una lucentezza cremisi infuocata, ogni piuma con una macchia nera vellutata sub-terminale simile; dorso medio e inferiore, groppone e tutte le copritrici superiori della coda, tranne la più lunga, nere, con riflessi grigio-blu, ciascuna penna orlata di bianco; copritrici caudali superiori più lunghe e coda grigio-marroni; le penne centrali di quest’ultima con otto bande trasversali piuttosto strette e irregolari, miste di nero e castagno; la coppia successiva, di venti centimetri più corta, con cinque bande nere simili ma più larghe, che solo qua e là mostrano una traccia di sfumatura castagna; barre delle due paia successive, ancora più larghe ed in nero più puro; le tre paia esterne si presentano ampiamente nere all'estremità e le restanti grigie punteggiate di nero.

Scapolari interne bianco-argentate, con la più interna di tutte che presenta grandi macchie blu-grigie sub-terminali e asimmetriche, mentre quelle esterne sono parzialmente orlate all'estremità di grigio leggermente più violaceo; scapolari esterne molto simili al colore della regione interscapolare; copritrici alari più piccole marrone scuro; il resto delle copritrici minori e la maggior parte di quelle mediane sono in verde metallico opaco e cupo, mentre copritrici mediane più lunghe sono castagno marrone; primarie, copritrici maggiori e alula, marroni; le prime con un terzo o più dei vessilli esterni terminali in castano giallastro; secondarie nerastre all'interno, castane all'esterno, con apici obliqui bianchi e una terzultima banda nera; terziarie e loro copritrici maggiori sono simili,  ma con più castano sui vessilli interni e la punta trasversale; copritrici maggiori delle secondarie sono nerastre, con larghi apici bianche.

 

Parti inferiori, sotto all’area superiore del petto in castano marrone intenso con le penne della parte inferiore del petto, dei suoi lati e quasi tutta la parte superiore dell'addome che presentano frange color cremisi fuoco (appena visibili in alcune condizioni di luce) precedute da una macchia nera sul rachide; zona anale e tibiale marroni; copritrici caudali inferiori nere, con una lucentezza metallica verde opaco; scapolari (ad eccezione delle copritrici primarie maggiori inferiori, che sono di un delicato grigio satinato) castano marroncino chiaro con penne strettamente bordate di marrone.

La femmina è ancora sconosciuta ( descrzione a seguito di W. T. BLANFORD, F.R.S. ).

Sotto esposto per esteso il racconto, di A. O. Hume, riguardante la travagliata cattura dei primi esemplari di questa specie:

 - Il giorno prima di attraversare il fiume Jhiri, che divide il distretto britannico di Cachar dai territori di Sua Altezza il Maharaja del Manipur, l'inviato del Manipur, che avrebbe dovuto accompagnarmi nei miei viaggi come guida, mentore e comandante della mia scorta, mi venne incontro.

A Manipur, i funzionari di rango distintisi per meriti statali ricevono dalle mani del Maharaja un pennacchio di piume, che da allora in poi sono autorizzati a indossare e che, in questo stato di società più semplice, rappresenta le nostre stelle e giarrettiere, le nostre onorificenze, gran croci, ecc. Non a caso, l'inviato che ostentava una di queste ambite insegne attirò la mia attenzione sul suo pennacchio, di cui era evidentemente orgoglioso, ed esaminandolo vidi immediatamente che conteneva tre o quattro lunghe penne della coda di un fagiano che non conoscevo. Chiesi subito informazioni sulla specie  e mi fu detto che apparteneva al Loe-nin-koi, diffuso nell'estremo sud del territorio del Manipur e regione orientale del Looshai. Tuttavia l'Inviato non lo aveva mai visto, così come,  per quanto ne sapeva, nessun altro Manipuri. Viveva nelle giungle collinari inesplorate al confine meridionale, rimaste soggette a lungo alle devastazioni dei Kamhow, una feroce tribù cosiddetta Kuki (non sono Kuki autentici), che uccideva invariabilmente chiunque incontrasse. Le piume della coda, e solo queste, si infiltrarono nel Manipur attraverso l'azione di alcuni semiselvaggi, originariamente residenti nel territorio dei Kamhow, ma ora rifugiati nel Manipur e, sebbene timorosi di tornarvi, mantenevano tuttavia segretamente una sorta di rapporto con alcuni dei loro ex compagni di tribù.

Giorno dopo giorno, mentre marciavo, insistevo nelle mie indagini. Un solo ufficiale, un manipuri, che comandava diversi distaccamenti sparsi sulle colline nei pressi di Noongzae-ban, o meglio, con quello come centro, in palizzate, come protezione contro le incursioni dei Looshai, mi assicurò che una volta, negli anni precedenti, aveva visto lui stesso il Loe-nin-hoi nella valle di Jhiri, molto a sud di dove l'avevo attraversata e vicino al confine con il Looshai.

Arrivato a Manipur, "dal Ministro fino al Cancelliere della Corona", non diedi pace a nessuno riguardo al Loe-nin-hoi; ma tutto invano. Nessuno lo aveva mai visto; il Maharaja, che solo ha il diritto di tenere queste penne della coda, me ne offrì molto gentilmente un mazzo, e inviò ordini severi a tutti i suoi ufficiali nel sud del distretto di procurarsi esemplari dell'uccello, e fece davvero tutto il possibile per ottenerli; ma tutto invano.

Così il tempo passò e il Loe-nin-koi divenne ogni giorno più un mito, tanto più che, dopo che tutti i metodi ordinari per procurarselo avevano fallito, si cominciò a suggerire che "non sia mai esistito un uccello simile", forse le piume crescevano sugli alberi o venivano portate da qualche paese molto lontano. Eppure, continuai a insistere sul fatto che dovevo procurarmi un Loe-nin-koi, e spero che i miei buoni amici, i due Primi Ministri, mi abbiano perdonato per il modo in cui li ho preoccupati per questa fenice. Il Maharaja stesso, tuttavia, si interessò, e quando, dopo aver esplorato la parte centrale del Manipur, partii per il sud, grazie alla sua gentilezza e a quella del Colonnello Johnstone, l'Agente Politico, al cui sostegno e amicizia ero principalmente debitore per i pochi successi delle mie esplorazioni, fui armato di pieni poteri per procurarmi il Loe-nin-koi, se entro i limiti delle risorse dello Stato. A sud del lago Manchar radunammo i più importanti ufficiali del paese, più a sud, e il mio inviato fece loro capire che l'uccello doveva essere catturato. Non fu detto esplicitamente che a tutti sarebbe stata tagliata la testa se non l'avessimo preso, ma una vaga e cupa nube di terribili possibili eventualità fu discretamente lasciata a velare la vista.

Il mio inviato e gli ufficiali ebbero colloqui a intermittenza della durata di una settimana; le località esatte più vicine a noi in cui l'uccello era comparso furono accertate dagli anziani convocati dai villaggi fortificati più a sud, ma il problema era questo: sebbene appena entro i confini nominali dello Stato, e in una zona dove in passato c'erano sparsi villaggi manipuri, negli ultimi anni i Kamhow avevano devastato il paese a tal punto da renderlo completamente deserto, e nessun manipuro poteva avvicinarsi a meno di dieci miglia dal più vicino rifugio conosciuto senza la certezza di essere assassinato.

D'altra parte, se fossimo andati apertamente, avremmo avuto bisogno di un esercito per garantire la nostra sicurezza, avremmo dovuto combattere diverse battaglie regolari e probabilmente incendiare l'intera frontiera meridionale.

Risposi che poteva essere tutto vero (e non ne dubitavo, poiché, quando scesi alla confluenza del Chakpee e dell'Imhal Turail, il fiume principale del Manipur, a circa 48 chilometri dal punto di ritrovo più vicino, furono schierati 600 soldati per rendere il viaggio sicuro); Ma - e in quel ma c'era un bel po' di contrasto - bisognava procurarsi il Loe-nin-koe.

Poi finalmente, – spesso la necessità è madre dell'invenzione – vedendo che la fuga era senza speranza, fu escogitato un piano notevole. Fu mandato a chiamare un gruppo di profughi Kamhow, che vivevano o vagavano vicino al confine, e due di questi insegnai a scuoiare.

Il piano era che tutti i maschi adulti del gruppo, circa 60, si dirigessero verso il luogo più vicino dove si sapeva che si trovavano i Loe-nin-koi, e mentre tre o quattro catturavano e due scuoiavano, gli altri, che conoscevano bene il terreno, si sparpagliavano in tutte le direzioni e si guardavano da una sorpresa.

Manda un ladro, se vuoi catturare un ladro; essendo Kamhow, sapevano cosa aspettarsi e come difendersi, e inoltre conoscevano ogni centimetro del terreno. Chiunque altro sarebbe stato sicuramente ucciso, ma nel loro caso, dato che avevano organizzato la spedizione, il pericolo era minimo. Naturalmente chiedevano a gran voce alcuni dei fucili Enfield della mia guardia, ma poiché sapevo bene che in quel caso, invece di cercare di catturare dei fagiani, si sarebbero dedicati alla caccia di teste tra i loro vecchi conoscenti per conto proprio, e probabilmente avrebbero così scatenato una seria controffensiva nel Manipur, mi rifiutai categoricamente di consegnare loro delle armi. Dovevano correre, non combattere, e con tutti i loro esploratori in giro, e conoscendo il territorio molto meglio dei Kamhow dall'altra parte di quella che potrei chiamare la Terra Contesa, non c'era alcuna possibilità che si mettessero in guai seri.

Ora, queste creature erano dei selvaggi assoluti; non hanno mai avuto, credo, sebbene il mio inviato la pensasse diversamente, la minima intenzione di portare i fagiani; tutto ciò che cercavano era di trovare un pretesto per fare incursioni nel loro vecchio paese e procurarsi armi per saldare i vecchi conti. Così, naturalmente, quando si resero conto di non avere alcuna possibilità di concludere affari per conto proprio, levarono l'accampamento durante la notte. Poi inviammo alcuni Moirang, che li conoscevano bene, per avvertirli che dovevano tornare indietro e organizzare definitivamente la cattura di quei fagiani, altrimenti sarebbero stati cacciati dal territorio del Manipur, quando, conoscendo bene i loro ex compatrioti, avrebbero dovuto renderne conto molto rapidamente.

A quel punto tornarono tutti quanti, commentando con tono pacato di essere tornati di corsa al loro accampamento solo per procurarsi del cibo per il viaggio. Sembravano di così perfetto buon umore che fummo un po' troppo gentili con loro, al che iniziarono subito a dire che senza armi non sarebbero certo andati, e ad assumere un atteggiamento decisamente insolente, sebbene poche ore prima si fossero intrufolati nel villaggio in preda al terrore. Allora il mio mentore del Manipur, uno dei vecchi gentiluomini più dolci e pazienti che abbia mai incontrato, si infiammò di rabbia, per la prima e ultima volta nei sei mesi che trascorremmo insieme (e anche allora, come scoprii, si trattò solo di un'eccellente recitazione). In un minuto due dei capi furono catturati, otto uomini della guardia caricarono i fucili e sembrò che ci sarebbe stata un'esecuzione in quel preciso istante. Tutti gli altri uomini iniziarono a urlare e a gettarsi ai miei piedi, ma io, naturalmente, alzai le spalle. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, ma sapevo bene che il mio vecchio amico non avrebbe fatto male a una mosca, ed era ben contento di lasciarlo giocare il suo gioco. Scoprii in seguito che ciò che aveva detto quando fingeva di essere così furioso era questo: "Mascalzoni, quanti Manipuri non avete ucciso in passato; quando eravate fuggitivi e avremmo dovuto uccidervi. Ero io il governatore quaggiù, che ho indotto il Maharaja a risparmiarvi la vita; ora, la prima volta che Sua Altezza desidera un piccolo servizio da voi, voi trattate i suoi sacri ordini con insolenza, voi, cani! Morirete. Prendete quei due e iniziate a sparargli".

Tutti iniziarono a piangere, ululare e a gettarsi a terra, ma il vecchio signore non si lasciò placare, e io iniziai davvero a innervosirmi, perché otto uomini con le pistole Hnfield cariche (che non sapevano minimamente come usare) ma che brandivano nel modo più terrificante, erano pericolosi. Immaginando che volesse scendere dal suo piedistallo, mi feci avanti e suggerii che, se fossero andati subito a prendere i fagiani e ne avessero portati alcuni entro una settimana, avrebbero potuto essere risparmiati. Sembrò accogliere il suggerimento con grande deferenza, ma molto a malincuore, e camminava avanti e indietro dicendo nella loro lingua, come appresi in seguito: "No, moriranno; sono solo cani da cacciare; Sua Eccellenza è comunque ospite di Sua Altezza; è come se il Maharaja in persona avesse parlato, ma dovrebbero essere fucilati. Beh, non importa, li sparerò la prossima volta che daranno il minimo fastidio". Poi si rivolse a loro e disse che, su mia richiesta, li avrebbe risparmiati se fossero andati subito a prendere i fagiani.

Accettarono immediatamente di partire; non ci furono più esitazioni e in mezz'ora partirono, ridendo, sghignazzando e prendendosi gioco a gran voce dei due che erano stati catturati per essere giustiziati e che, pur credendo fermamente di essere stati a un passo dalla morte, trattavano la faccenda come un'avventura molto divertente. In effetti, se ne andarono così allegri che sospettai che avessero capito lo scherzo e che non li avremmo più rivisti; ma l'Inviato mi disse di non temere. Disse: "Questi non sono uomini, sono semplici animali; se non li spaventate non potete combinare nulla; hanno sempre avuto intenzione di andarsene; tutto questo è stato fatto nella speranza di ottenere qualcosa di più da noi; ora sono felicissimi, perché possono facilmente catturare i fagiani senza alcun pericolo reale, e sebbene non siano riusciti a estorcerne di più, ciò che avete promesso loro all'inizio è per loro ciò che un crore sarebbe per voi; non hanno mai visto così tanti soldi in tutta la loro vita!"

Effettivamente, nel giro di una settimana tornarono con una bellissima pelle fresca e un uccello perfettamente illeso in una gabbia, entrambi purtroppo maschi. Secondo il loro racconto, il primo giorno in cui iniziarono a cacciare con le trappole furono fiutati, le loro guide furono spinte sul posto e dovettero volare. Questo era probabilmente vero, perché, poiché avrebbero ricevuto una grossa somma per uccello, una volta a terra non si sarebbero certo accontentati di catturarne solo due. Essendo quindi probabilmente vero, era fuori questione pensare di rispedirli indietro, e per il momento dovetti accontentarmi dei due uccelli.

Quando mostrai la pelle alla capitale, il Maharaja ne fu felicissimo. Né lui né alcun altro del posto aveva mai visto prima questa specie,  e ha gentilmente promesso di procurarmene altri, soprattutto di procurarmi delle femmine. Ora che ne ho dimostrato l'esistenza e la possibilità di ottenuto, Sua Altezza insisterà sicuramente per averne una buona scorta d'ora in poi.

L'esemplare vivo, sebbene fosse un maschio adulto, divenne perfettamente domestico in pochi giorni, nonché un grande beniamino dell'accampamento. Mangiava pane, riso bollito, termiti alati, falene, prendendoli con cautela dalle nostre mani. Alla fine pensai di avere davvero un premio per lo Zoo, qualcosa che valesse la pena inviare. Ahimè, l'ultimo giorno passato  sulle Colline Orientali, verso mezzanotte, le capanne in cui si trovavano i miei servi, ed anche il mio povero fagiano, presero improvvisamente fuoco. Come, non lo sappiamo, ma fatte di foglie secche di palma e canna, erano come esca e si consumavano quasi come polvere da sparo. Gli uomini più o meno bruciacchiati ne uscirono in qualche modo, senza scarpe, vestiti e coperte, tutto era distrutto, ma tutto era distrutto, compreso il nostro povero animale. Si trovava sotto un pesante cavalletto di legno solo leggermente carbonizzato, e l'uccello aveva solo le piume leggermente bruciacchiate, ed era apparentemente morto per soffocamento.

Secondo i racconti dei miei selvaggi, questi fagiani vivono in fitte foreste collinari ad altitudini che vanno dai 765 metri (l'altezza dell'estremità inferiore della pianura del Manipur, o, come viene erroneamente chiamata, valle) ai 1500 metri. Preferiscono albergare nelle vicinanze dei corsi d'acqua e non sono né rari né timidi. Si estendono attraverso il territorio di Kamhow fino al Looshai orientale e alla Birmania indipendente nord-occidentale.

È probabile che occasionalmente si avventurino lungo la valle del Jhiri fino al Manipur, e potrebbero essere presenti non solo dove li abbiamo trovati, nell'estremo sud di quello stato, ma probabilmente anche nella parte meridionale delle sue colline orientali.

Il parente più prossimo di questa splendida specie è il Callophasis ellioti, ma la nostra, oltre alle barre molto più strette sulle penne centrali della coda (dalle quali ho immediatamente riconosciuto l'esistenza di una forma non descritta), ha il collo tutto nero e le parti inferiori di un intenso color castagna anziché bianco, come nel fagiano di Elliot.

Come il suo più prossimo parente, questa forma è chiaramente un anello intermedio tra i veri fagiani (Phasianus) ed i Gallophasis, e credo che entrambi possano essere separati sotto il nome generico di Callophasis.

Descrizione e alcune note in: 

"THE FAUNA OF BRITISH INDIA, INCLUDING CEYLON AND BURMA"                                                                                                                                                                      PUBLISHED UNDER THE AUTHORITY OF THE SECRETARY OF STATE FOR INDIA IN COUNCIL.                                                                                                                        EDITED BY W. T. BLAXFORD - BIRDS -Vol. IV. - 1898

BY W. T. BLANFORD, F.R.S.

Phasianus humiae. Mrs. Hume's Pheasant.

Callophasis humiae, Hume, Stray Feathers 9, p.461  (1881); xi, p. 302.                                                                                                                                                                                Phasianus humiae, Godwin-Austen, P. Z. S. 1882, p. 715, pi. li; W. Sclater, Ibis, 189I, p. 152; Ogilvie Grant, Cat. B.M. xxii, p. 335 ; Gates, Jour. Bom. N. H. Soc. x, p. 112.

Loe-nin-koi, Mauipur.

Maschio.- Corona marrone, sfumata olivacea con tracce di lucentezza metallica verde: mento marrone scuro; collo tutt'intorno, parte superiore del dorso e quella superiore del petto neri, le penne vicino ai bordi con iridescenze blu acciaio, i centri nero vellutato solo leggermente visibili; copritrici alari più piccole e interscapolari color rame, spruzzate di rosso fuoco brillante; una larga fascia di penne bianche con punte e basi nere attraverso ogni ala e le scapolari; parallelamente a questa si mostra una fascia nera con iridescenze  verde bronzo, formata dagli apici delle copritrici mediane castane; copritrici maggiori castane, con vertice bianco, a formare una seconda fascia bianca; penne marrone scuro, bordate all'esterno di castagna, che si allarga sulle secondarie e terziarie, ciascuna delle quali presenta una barra nera sub-terminale e vertice bianco o color camoscio; parte inferiore del dorso e groppone neri con lucentezza violacea metallica, ogni penna frangiata di bianco; copritrici caudali superiori e coda, con 16 timoniere, grigie, quest'ultima con barre, piuttosto distanti, di color nero più o meno mescolato a marrone, le penne esterne, a partire da circa il terzo paio dal centro, presentano una banda nera sub-terminale che si allarga su ogni paio, fino a coprire quasi completamente le penne sulla coppia più esterna; parti inferiori dalla metà del petto fino all'ano castano, alcune penne del petto con una macchia nera sub-terminale a mezzaluna e sia le penne del petto che quelle dei fianchi sono orlate di rosso fuoco in alcune tonalità; anulare e copritrici della coda inferiori nere con una lucentezza verdastra.

Femmina.- Colore generale marrone grigiastro, macchiato di nero e screziato di sabbia chiaro: corona rossiccia, con centro delle penne marrone scuro; collo posteriore e parte superiore del dorso macchiati di nero, le penne con macchie bianche irregolari a forma di punta di freccia; parte inferiore del dorso e groppone punteggiati e mescolati di nero e rossiccio chiaro; scapolari interne per lo più nere, con alcune grandi macchie nere sulle copritrici alari, alcune delle quali ostrano il rachide chiaro mentre le copritrici mediane e maggiori presentano apici biancastri; primarie bruno-nerastre leggermente punteggiate di rossiccio, con macchie bianche sui vessilli esterni e vertici screziati; secondarie nere, punteggiate e barrate con marrone ed apice rossiccio; timoniere mediane marroni, punteggiate di nero, con bande trasversali nere e biancastre; timoniere esterne castane, con barre nere imperfette, ciascuna con una banda nera sub-terminale ed apice bianco; parti inferiori bruno-pallide rossicce, con barre e bordi biancastri delle penne sul petto, della parte superiore dell'addome e fianchi; parte inferiore dell'addome marrone-biancastro; copritrici sotto caudali nere, bianche e castane miste.  

Becco del maschio verdastro corneo; lati nudi del viso cremisi intenso; iridi arancioni; zampe e piedi pallidi (Hume).                                                                                        Maschio: lunghezza totale 83,82; coda: 52,07; ali: 22,09 ; tarso: 6,985; becco, dalla punta alle cere: 3,30 cm cm.                                                                                                Femmina: più piccola: ali: 20,955; coda: 17,78 ; tarso: 5,84 cm.

Distribuzione: Foreste collinari del Manipur, sia a nord che a sud della valle, e un'area considerevole nell'Alta Birmania (attuale Myanmar). Esemplari sono stati rinvenuti da Gates vicino alle miniere di Euby a est dell'Irrawaddv, e la presenza della specie è stata accertata a Tounggyi, negli Stati Shan meridionali. Finora sono state raccolte solo pochissime pelli di questa specie.

Un altra attenta descrizione e note non meno dettagliate di Stuart Baker che, come nel caso di altre specie, mette in risalto la cura, l'impegno e diligenza, che questo autore pone nell'esposizione dei suoi lavori:

THE JOURNAL OF THE Bombay Natukal Histoey Society. EDITED BY W. S. MILLARD, R. A.'SPENCE and N. B. KINNEAR. VOL. XXV.

Consisting of Five Parts and containing Eight Coloured Plates, Forty Lithographed Plates, Diagrams and Maps and Forty-four Text-Figures del 20-03-1917 – 15-09-1917 – 15-01-1918 – 10-061918 – 28-12-1918.

The Game Birds of India, Burma and Ceylon. Part XXIII. (With a Plate of Phasianus humiae, Mrs. Hume's Pheasant.)                                                                                    By E. C. Stuart Baker, f.l.s., F.z.s,, M.B.O.U – 1918 ( pag. 325)

Fagiano della signora Hume.

Callophasis hmiae*, Hume, Str. Feath., IX., p. 461 (1881) ; id, ibid. XI., p. 302 (1888).                                                                                                                                                      Phasianus humiae, Godwin-Aus. P. Z. S. (1881), ^. 715, PI. LI. ; OgilvieGrant. Cat. Birds B. M., XXII., p. 335 (1893) (part) ; Blanford, Fauna B.I., IV., pp. 80, 486 (1898) ^part) ; Finn., Jonr. A. S. Beng. (2), LXVI, p. 523 (1897) (part) ; Finn and Turner, ibid, LXIX., p. 144 (1900); Venning, Jour. B. N. H. S., XXI., p. 632 (1912) : J. P. Cook, ibid, XXII., p. 270 (1913); Mackenzie and Hopwood, ibid, XXV., p. 91 (1907).                                                                                                                                                                          Calophasis humiae*, Ogilvie-Grant. Monograph Game-B., II.. p. 42 (1897) (part); Sharpe, Hand-L., I., p. 38 (1899); Finn, ibis (1898), p. 311 (part) ; Gates, Man. Game-B., I., p. 304 (1898). Finn, Indian Sportins-Birds., p. 201 (1915).

 * Nota: Callophasis o Calophasis non corrisponde ad un errore di scrittura, ma alla nomina generica attribuita dai rispettivi autori.

Nomi vernacolari. — Yit (Burmese), Wuri {Kachin) ; Loe-ninkoi (Manpuri).

Descrizione — Maschio adulto — Corona marrone, sfumata di oliva, le piume presso il becco e sopra l'occhio vicino alla pelle nuda orbitale marrone scuro, leggermente iridescenti di verde, mento e parte superiore della gola neri; collo, parte superiore del petto e dorso nero vellutato scuro con ampi bordi blu acciaio intenso, con i centri neri nascosti o appena visibili sulle parti posteriori come macchie rotonde seminascoste; il blu della parte superiore del dorso a volte scende fino al centro del dorso, quasi a lambirne la parte inferiore con il cambiamento tra i due colori che è sempre graduale; macchie blu metallico si verificano anche sulla parte inferiore del dorso; scapolari e dorso con bordi color rame anziché verdi; parte inferiore del dorso e groppone blu acciaio, di tinta molto più chiara rispetto al dorso, ogni penna con bordi bianchi e una barra bianca bordata sopra e sotto di nero; copritrici caudali superiori grigie, leggermente vermicolate di bianco con una obsoleta barra nera spezzata al centro; coda similmente grigia vermicolata con barre nere, più o meno screziate di castagna sulla coppia centrale di penne, e con un'ampia barra subterminale sulle quattro paia esterne, che aumenta in larghezza verso l'esterno; due o tre paia di queste sono anche bordate di bianco screziato. Copritrici alari minori e mediane come il dorso, le prime con un'ampia fascia bianca, bordata di blu acciaio e con basi blu-nero lucido, le seconde con una larga barra nera iridescente con lo stesso blu acciaio del groppone; copritrici maggiori castagno scuro, quelle vicino alle penne con ampi bordi bianchi e sub-bordi blu-neri, che formano una terza doppia barra attraverso l'ala chiusa; primarie marroni, bordate castagno, secondarie interamente castagno sulle porzioni esposte tranne la più interna, che mostra apici bianchi con una stretta barra subterminale nera. Petto inferiore come la parte superiore del dorso, che si fonde gradualmente in castagno scuro brillante su fianchi e addome; cosce e parte centrale dell'addome, intorno all'ano, screziate di marrone e castagno; copritrici sotto caudali nere con una leggera lucentezza blu-verde.

Maschio. — Lunghezza 84 cm; larghezza 66 cm; coda (di sedici penne) dall'ano 21 cm; ali 2,2 cm; tarso 2,7 cm; becco dall'apertura 1,3 cm. Peso 900 g. Zampe, piedi, artigli e speroni (questi ultimi lunghi 2,2 cm e lunghi 2,2 cm) sono tutti di un marrone pallido e delicato; la pelle del viso è di un cremisi intenso; iridi arancioni; becco verdastro corneo, più scuro sulla cera e base della mandibola superiore, giallognolo pallido e corneo verso gli apici di entrambe le mandibole. (Hume)

Misure. — Le piccole serie che sono riuscito a esaminare o delle quali ho potuto ottenere le misure, ovvero 6 al British Museum, 2 a Tring e 3 al Museum of the Natural History Society di Bombay, presentano le seguenti misure: — Ali da 205,7 mm., a 223,5 mm; coda da 401,3 mm., (un soggetto in pessime condizioni) a 534,6 mm; tarso da 58,4 mm., a 66,0 mm; becco anteriore circa 27,9 mm., e dalla bocca circa 33,0 mm; sperone da 8,3 mm., a 17,7 mm, generalmente inferiore a 12,7 mm. La lunghezza media delle ali è di 215,0 mm.

Maschi giovani. — Nel piumaggio completamente adulto, le penne alari sono screziate di marrone e marrone scuro, ma non barrate come nelle femmine.

Femmina adulta. — Parti superiori della testa bruno-rossastre, le piume della corona con centri neri più o meno ben definiti; lati della testa, redini, copritrici auricolari e mento opachi e filiformi, scarsamente macchiati posteriormente di nero; collo bruno-sabbioso superiormente barrato di nero e più marcatamente sui lati; parte superiore del dorso e scapolari uguali, ma con bordi e barre nere vellutate e marcate e marcatura bianca a forma di freccia al centro di ogni penna; parte inferiore del dorso, groppone e parte superiore delle copritrici caudali screziate di bruno-sabbioso e nero con centri neri indefiniti sulle piume, più pronunciati sul petto dove sono presenti anche alcune macchie bianche, e sulle copritrici caudali superiori. Timoniere centrali della coda come le copritrici caudali con barre maculate mal definite di bruno scuro; timoniere esterne della coda castagne con barre nere e ampie punte bianche. Inferiormente, il petto è sabbia pallido o marrone grigiastro con alcune macchie nere; parte inferiore del petto, fianchi e copritrici superiori sabbia rossiccia, barrate di grigio molto chiaro; copritrici delle cosce marrone sabbia più scuro; ano e centro dell'addome più opachi e chiari dei fianchi; copritrici inferiori della coda screziate di marrone, bianco e sabbia, la più lunga castagno con barre nere e ampi apici bianchi. Piumaggio visibile delle ali screziato di grigio, marrone e sabbia rossiccia con marcate macchie nere e bordi biancastri sulle copritrici mediane e superiori, che formano strette e deboli barre bianche attraverso l'ala; primarie marroni, screziate di rossiccio con ampie barre color cuoio chiaro sui vessilli esterni. 

Misure. — La sola femmina che sono riuscito a misurare presenta l'ala di 198,1 mm; coda 190,5 mm., tarso 60,9 mm; becco anteriore lungo circa 25,4 mm., dalla bocca 30,5 mm. È importante notare che Godwin Austen indica la lunghezza dell'ala del suo esemplare in carne di 209,55 mm., e della coda come soli 177,8 mm.

Colori delle parti molli. — L'unica nota che riesco a trovare su questo punto si trova nella descrizione di Godwin-Austen, in cui dice: "Una macchia rosso vivo che circonda l'occhio".

Distribuzione. — Fino a tempi molto recenti, l'unica cosa nota dell'habitat di questa forma era la descrizione di Hume in Stray Feathers e quella di Godwin Austen negli Atti della Zoological Society.

Il primo ne segnalava la presenza nel distretto di Kamhow, nel Manipur meridionale, nel Looshai orientale e nella Birmania indipendente nord-occidentale, mentre il secondo ne ottenne esemplari, come aveva fatto il Dr. Watts, nel Manipur settentrionale, vicino alle colline Naga.

Ultimamente sono stati ripetutamente abbattuti sulle Chin Hills, a sud di Fahini e Fort White, mentre Venning li segnala come non rari ancora più a sud, a Haka, dove ha visto stormi di ben dieci uccelli contemporaneamente. Di nuovo a est e nord-est di Mauipur, sulle colline che confinano con i fiumi Chindwin e Oyu, è stato avvistato e abbattuto, e certamente si estende a nord-est fino alle Patkoi Hills, poiché ho visto le sue piume sui cestini dei Naga di questo distretto. Al momento non c'è nulla che indichi quale sia il confine tra humiae e burmanicus, e questo potrebbe rivelarsi il Chindwin o l'Irrawaddy, poiché, finora, nessun individuo di questo genere è stato trovato nell'entroterra di questi due fiumi. Probabilmente, tuttavia, considerando la distribuzione di humiae nel nord-est dei Naga e delle Patkoi Hills, quest'ultimo fiume si troverà a rappresentare il limite occidentale di P. h. bunnannicus.

Nidificazione. — Per quanto in mia conoscenza, gli unici collezionisti che finora sono riusciti a trovare il nido e le uova di questo splendida forma sono i signori Wickham, Hopwood e Mackenzie, ai quali sono debitore per gli esemplari di uova e le numerose quanto preziose annotazioni.

Questi due signori, durante un'escursione sulle North Chin Hills, alla fine di aprile del 1914 ricevettero dai Chin una covata di 8 uova, che si dice fossero quelle del fagiano della signora Hume; sfortunatamente erano sul punto di schiudersi e fu possibile salvarne solo 4. Le uova, tuttavia, non erano come previsto, così fu con grande gioia che gli stessi due collezionisti ebbero la fortuna di prendere altre da un secondo nido e di vedere il genitore entro pochi giorni dal primo. Questo nido, trovato il 1° maggio, conteneva solo 7 uova.

L'anno successivo, vicino allo stesso luogo e nella stessa data, il signor Mackenzie trovò un altro nido con 10 uova, mentre il 20 aprile e il 1° maggio gli furono portate altre due covate da Chin, contenenti rispettivamente 6 e 7 uova. In nessuno dei due casi i genitori furono catturati, sebbene i Chin mostrassero alcune piume a sostegno della loro versione; le uova sono, tuttavia, esattamente simili a quelle prese personalmente dal signor Mackenzie, e non sembra esserci motivo di dubitare della loro autenticità.

Tutte queste uova furono prelevate da una cresta ad ovest di Haingyan, vicino a Hankin, a un'altitudine di circa 2133 m.

Il signor Mackenzie (in loc. cit.) fornisce una breve nota sulla riproduzione del fagiano, ma purtroppo non ci dice nulla sul nido o sulla sua posizione. Scrive: "Uova con una pelle di questo uccello. Le uova erano del tipo Phasianus ordinario: sono state ottenute tre covate, tutte a circa 1980 m. Questa specie sembra riprodursi vicino alla cima della cresta principale."

Le uova non sono certo come mi sarei aspettato, essendo molto più simili alle piccole e fragili uova di gallo della giungla che a quelle dei veri fagiani. Allo stesso tempo, anche se il signor Mackenzie, come mi informa in una lettera, non avesse visto nessun uccello uscire dal nido nell'unica occasione, sarebbe stato difficile attribuirle a qualche altra specie che non fosse il fagiano di Hume. Il gallo della giungla non si riproduce a 2133 metri di quota, in questa parte della Birmania, e le uova sono troppo piccole per qualsiasi tipo di fagiano argentato o kalij che si trova nelle Chin Hills e, inoltre, sebbene superficialmente simili alle uova di gallo della giungla, quelle che ho visto mostrano una grana più fine e consistenza più uniforme, leggermente lucida, con gusci molto più sottili in proporzione alle loro dimensioni. Uova molto simili a quelle della mia collezione – che devo alla generosità del suddetto signore – sono quattro deposte da P. elegans nei Giardini della Zoological Society a Regent's Park, e che ora si trovano al Museo di Storia Naturale. Sia Phasianus scintillans che P. elliotti depongono anch'esse uova color crema o pietra, quindi non c'è davvero nulla di straordinario nel fatto che il fagiano della signora Hume faccia lo stesso.

La loro forma è ovale e larga, ma leggermente compressa verso l'estremità più piccola, e non sembrano variare molto, ma un uovo nella serie del signor Mackenzie è un ovale relativamente lungo che misura 50,5 x 33,2 mm. Le 30 uova di cui possiedo le misure variano in lunghezza tra 45,2 e 52,8 mm., e in larghezza tra 33,2 e 37,6 mm., con una media di 47,7 x 35,3 mm., per lo stesso numero.

Questi fagiani sembrerebbero essere riproduttori precoci, poiché entrambe le covate ottenute alla fine di aprile erano complete, quindi devono essere state deposte a marzo e, sebbene sia difficile generalizzare su un materiale così scarso, il periodo compreso tra il 15 marzo e il 15 maggio è probabilmente il limite della loro stagione riproduttiva.

Abitudini generali. — Questo splendido fagiano, secondo i resoconti fatti a Hume dai suoi collezionisti di Kamhow, si trova: nelle fitte foreste collinari ad altitudini che vanno dai 765 metri (l'altezza dell'estremità inferiore della pianura del Manipur, o, come viene erroneamente chiamata, valle) fino ai 1500 metri. Prediligono albergare nei pressi dei corsi d'acqua e non sono né rari né timidi.

Questa descrizione del loro habitat probabilmente non è corretta. Per quindici anni ho vissuto sulle colline del Cachar settentrionale, vicino al Manipur, e visitavo ogni anno la valle del Jhiri, esplorandola e le colline adiacenti in modo approfondito fino a 1500 e 1800 metri, ma non ho mai visto né sentito dire che questo uccello fosse stato trovato lì. Anche tutti i miei collezionisti di Manipur mi hanno assicurato che l'uccello non veniva trovato fino a quando non ci si addentrava nella zona molto più elevata che si estende dalle colline del Naga intorno all'estremo nord e nord della pianura del Manipur, ad altitudini dai 1200 metri in su. più fino a 2743 o 3050. Il punto più basso, secondo Godwin-Austen, si trovava sulle vette dello Shiroifura, tra 2133 e 2743 metri di altitudine; nelle Chin Hills orientali si trova tra  1219 e 2133 metri, e ad Haka a circa  340 metri e oltre, mentre nell'estremo nord delle Chin Hills si trova tra 1828 e  2743 metri di altitudine.

Naturalmente, può scendere a volte fino a 760 metri nelle ore più fredde, ma credo che tali occasioni siano tra le più rare.

Ancora una volta, non sembra essere un abitante delle fitte foreste tropicali e più o meno sempreverdi delle colline delle quote più basse, ma infestare le foreste di querce, pini e altre foreste più aperte e le praterie che si trovano dai 1220 metri in su. Il signor J. P. Cook lo ha trovato frequentare fitte distese di erba e palme da dattero nane in praterie più o meno aperte, mescolate a macchie di foresta, e ha scoperto che si nutrivano di ghiande. Inoltre, vicino a Fort White, uno dei miei corrispondenti mi informa di aver sempre catturato questi fagiani: "nelle foreste che crescevano su pendii molto rocciosi e frastagliati, dove il sottobosco era scarso, fatta eccezione per macchie aperte di felci aquiline ed erba, e gli alberi, per la maggior parte, erano stentati e crescevano" molto distanti l'uno dall'altro. Se non in questo tipo di "foresta", si trovavano nelle praterie aperte, si nutrivano nei terreni più aperti e si sdraiavano durante le ore più calde nelle macchie più fitte.."

"..Frank Finn, fu il primo scrittore a richiamare l'attenzione sulla differenza tra il fagiano barrato della signora Hume e la forma birmana orientale........."

Syrmaticus humiae humiae   ( esemplari selvaggi )

Foto da: 1 www.flickr.com  Autore: Nigel Voaden  -  2   www.roundglasssustain.com  ( località indicate dai fotografi:  Mount Victoria, Stato del Chin 07-12-2009 Myanmar - 2  Jessami,  Manipur  03-06-2024  India )

1 - Syrmaticus h. humiae ( Maschio selvaggio )                                                                                     2 -  Syrmaticus h. humiae  ( Maschio selvaggio )   

Hume hume - www.flickr com - Nigel Voaden - Mount Victoria Myanmar.jpg
Syrmaticus h. humiae -Jessami, Manipur, India 03-06-24 - roundglasssustain_edited.jpg

Syrmaticus humiae humiae   

 Nota: nella foto n° 3 ( facente parte di una piccola serie ), data la posizione e scarsità di dettagli esaminabili, un maschio adulto in muta o sub-adulto )

Foto da:   Autori:  1 Bishworjit Mandengbam  -  2-3 Trijal Krishna  ( località indicate dai fotografi: 1-2-3 Jessami, Ukhrul, Manipur 21-01-2023  - 22-03-2023  -  14-03-2023  India ) 

1 - Syrmaticus h. humiae ( Maschio selvaggio )                           2 -  Syrmaticus h. humiae  ( Maschio selvaggio )                      3 -  Syrmaticus h. humiae  ( Maschio selvaggio )

Syrmaticus h. humiae - Manipur State, Jessami village, Manipur 21-01-23  - by Bishworjit M
Syrmaticus humiae  humiae - India Jessami, Ukhrul, Manipur, India 22-03-23 -  Krishna Yada
Syrmaticus humiae  humiae - India Jessami, Ukhrul, Manipur, India 14-03-23 - Trijal Krishn

Syrmaticus humiae humiae   

Foto da:   1-3  Autore: Tun Tun   -  2  www.ukhrultimes.com  Autore:  Babie Shirin   ( località indicate dai fotografi:  1-3  solo India, senza altre specifiche  -  2  Jessami, Ukhrul, Manipur 14-02-2024  India )

1 - Syrmaticus h. humiae ( Maschio selvaggio )                           2 -  Syrmaticus h. humiae  ( Maschio selvaggio )                     3 - Syrmaticus h. humiae  ( Maschio selvaggio )

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Syrmaticus h. humiae - Jessami villaggio, Ukhrul, Manipur 14-02-24 -  by Babie Shirin www.
Hume hume - Tun Tun 3_edited.jpg

Syrmaticus humiae humiae   

Foto da:   1-2   www.roundglasssustain.com  ( località indicate dai fotografi: 1- Jessami, Manipur  03-06-2024 India )

1 - Syrmaticus h. humiae ( femmina selvaggia )                                                                                     2 -  Syrmaticus h. humiae  (  Femmina selvaggia )   

Syrmaticus h. humiae -Jessami, Manipur, India 03-06-24 - roundglasssustain.com 2.jpg
Syrmaticus h. humiae -Jessami, Manipur, India 03-06-24 - roundglasssustain.com 3.jpg

Syrmaticus humiae humiae   ( in cattività  e semi-libertà )

 Nota: in riguardo alle foto n° 1 e 3, non è chiaro se si tratta di soggetti  in semi libertà o fotografati nei pressi di qualche insediamento umano. 

1 - Syrmaticus h. humiae  ( Maschio )                                             2 - Syrmaticus h. humiae  ( Femmina )                                        3 -  Syrmaticus h. humiae  ( Maschio )

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Syrmaticus humiae burmanicus   ( Fagiano di Lady Hume del Burma )........Oates........1898

Luoghi di origine: Myanmar orientale (a est del fiume Irrawaddy) a sud fino alla Thailandia nord-occidentale e Yunnan sud-occidentale (Cina ). Alcune pubblicazioni indicano come gamma di questa forma, anche  le province cinesi del Guangxi occidentale ed estremo sud-ovest Guizhou. Tuttavia, perlomeno personalmente, a tale proposito, non ho mai trovato prove fotografiche né riferimenti letterari.

Prima descrizione, molto incompleta in: THE I B I S - QUARTERLY JOURNAL OF ORNITHOLOGY - VOL. IV. 1898. SEVENTH SERIES.

EDITED BY PHILIP LUTLEY SCLATER, M.A., Ph.D., F.R.S., SECRETARY TO THE ZOOLOGICAL SOCIETY OF LONDON, AND HOWARD SAUNDERS, F.L.S., F.Z.S.                                                                                                     

On a New Species of Pheasant from Burma. By Eugene W. Oates, F.Z.S. (Pag. 124)

Quando visitai le miniere di Ruby nel 1895, osservai le pelli di una coppia di fagiani in possesso del signor F. Atlay, il direttore delle miniere. Le identificai con Calophasis humiae e chiesi al signor Atlay di inviarle al Museo di Storia Naturale di South Kensington, cosa che lui gentilmente fece.

Non molto tempo dopo, il mio amico, il Maggiore G. Rippon, si procurò una coppia dello stesso fagiano (Ibis, 1897, p. 5) a Kalaw, una località a circa 240 km a sud delle miniere di Ruby. Con generosità, inoltre, inserì questi esemplari nella nostra collezione nazionale.

Recentemente ho avuto modo di studiare i fagiani indiani e sono giunto alla conclusione che gli esemplari delle miniere di Ruby e di Kalaw erano ben distinti dai C. humiae di Manipur. Dopo aver attirato l'attenzione del signor Ogilvie Grant su questo argomento, che ha prodotto, molto recentemente, la copia di un articolo sul "Journal of the Asiatic Society of Bengal" del signor F. Finn, dell'Indian Museum, nel quale, quest'ultimo, evidenzia una o due differenze importanti tra la specie di Calophasis del Manipur e quella birmana.

Propongo di chiamare quest'ultima Calophasis burmannicus e di procedere a indicarne le caratteristiche in una tabella (sotto esposta).

Questo confronto è stato effettuato tra maschi completamente adulti delle due specie. I maschi più giovani mostrano gli stessi caratteri, ma non in modo così netto. Le femmine delle due specie non mi sembrano differire l'una dall'altra.

Scheda originale di Oates x didderenze humiae-burmanicus.PNG

Lo stesso autore aggiunge qualche nota in:  MANUAL GAME BIRDS OF INDIA 10-02-1898 - Part I – Land Birds (Pag. 308)  

By, EUGENE W. OATES - Author of: "A Handbook to the Birds of British Burmah ; " Vol, I. and II. of" The Fauna of British India: Birds; Editor of the Second Edition of Humes “Nests and Eggs of Indian Birds".

 

Fagiano birmano dal dorso barrato 

Calophasis burmannicus  Oates  

Maschio: piume del dorso e groppone nere con ampi margini bianchi.

Femmina: Indistinguibile dalla conspecifica Callophasis humiae .

Nomi vernacolari: Yit, birmano.

Il Fagiano dal dorso barrato birmano è affine, ma ben distinto, da Callophasis humiae. Per quanto ne sappiamo, la specie attuale è presente solo sulle colline che si trovano in Birmania e negli Stati Shan, dal distretto di Ruby-Mines fino a Kalaw nello Stato di Thamakan. È probabile che si trovi anche più a est, a Toungyi, poiché il signor A. H. Hildebrand mi ha informato di aver incontrato una volta in quel luogo un fagiano la cui forma ricordava quella del fagiano inglese, ma di non essere riuscito a catturarlo.

Il British Museum possiede due coppie di questa forma nella sua collezione di uccelli. Una fu donata dal signor F. Atlay, che si procurò entrambi sia il maschio che la femmina nel distretto di Ruby Mines, e l'altra coppia fu donata dal maggiore G. Rippon, il quale, scrivendo degli uccelli di Kalaw, negli Stati Shan meridionali, osserva: "Ho ottenuto solo un maschio e una femmina di questo bel fagiano. La femmina è stata uccisa dopo una lunga corsa sul fianco di una collina. Quando l'ho vista per la prima volta, stava brucando in una piccola valle tra due pendii ricoperti di pini. Il maschio è stato catturato più facilmente in una valle rocciosa con un bel sottobosco, principalmente bambù. Un uomo è stato mandato verso l'inizio della valle con l'ordine di camminare lentamente verso di me. Il fagiano, che era stato visto nascondersi in un folto gruppo, è subito uscito ed è stato immediatamente ucciso. Le pelli di entrambi sono state conservate."

 

Il fagiano birmano dal dorso barrato differisce dal fagiano dal dorso barrato della signora Hume per i seguenti per i particolari già elencati nella precedente scheda.  

I maschi, non ancora completamente maturi, non presentano questi caratteri così marcati come gli esemplari più vecchi.

Le femmine delle due specie non sembrano differire in alcun modo. Entrambe le specie mostrano le stesse dimensioni.

THE JOURNAL OF THE Bombay Natukal Histoey Society. EDITED BY W. S. MILLARD, R. A.'SPENCE and N. B. KINNEAR. VOL. XXV.

Consisting of Five Parts and containing Eight Coloured Plates, Forty Lithographed Plates, Diagrams and Maps and Forty-four Text-Figures del 20-03-1917 – 15-09-1917 – 15-01-1918 – 10-061918 – 28-12-1918.

The Game Birds of India, Burma and Ceylon. Part XXIII. (With a Plate of Phasianus humiae, Mrs. Hume's Pheasant.)                                                                                    By E. C. Stuart Baker, f.l.s., F.z.s,, M.B.O.U – 1918 ( pag. 356)

Phasianus humiae  burmannicus 

Calophasis burmannicus, Gates, Ibis, 1898, p. 124 ; Sharpe, Hand-List, B., IV., p. 38 (1899); Finn, Ibis, 1898, p. 311 (part); Harington, Jour. B.N.H.S., XX., p. 1010 (1911); Gates, Man. Game-B., I., p. 308 (1898): Finn, In. Sporting B., p. 301 (1915).                                                                                                                                                                              Phasianus humiae, W. L. Sclater (nee Hume), Ibis, 1891, p. 152 (part) ; Gates, Jour. B.N.H.S., X., p. 112 (1895) ; Ogilvie-Grant, Cat. B. B. M., XXII., p. 335 (1893) (part) ; id, Mon. Game B., II., p. 42 (1897) (part) . Blanford, Faun B. I., IV., pp. 80, 486 (1898) (part) ; Finn, Jour. A. S. B. (2), LXVI., p. 523 (1897) (part) ; id, ibid (2), LXIX., p. 144 (1900); Cook, Jour. B. N. H. S., XXI,, p. 632 (1912) ; id, ibid, XXII., p. 270 (1913)

Nomi vernacolari. — Yit (Burmese), Wuri (Kachin).

Descrizione — Maschio adulto. — Simile a P. humiae humiae, ma con il blu acciaio delle parti superiori limitato all'estremità superiore del dorso, e molto più nettamente definito dal mantello color rame; il groppone risulta bianco e nero anziché blu e bianco, e anche quando è presente una certa quantità di lucentezza blu, come a volte accade, la tinta è più scura rispetto alla forma nominale; anche le frange bianche sono più ampie e dominanti rispetto a quest'ultimo.  

Il colore delle barre della coda, indicato da Oates come una delle caratteristiche distintive, non è di grande utilità. Generalmente c'è più castagno su quelle di P. h. burmanicus, ma non è un carattere costante sul quale fare affidamento, ed in alcuni esemplari è presente in quantità simile al Phasianus h. humiae. Anche la definizione di Oates riguardante le differenze di colore tra le basi delle piume della barra alare bianca inferiore non è valida. Afferma che negli humiae le basi nascoste di queste piume sono nere, mentre nel burmannicus si mostrano "castane con una solida barra nera". Questo è coerente per quanto riguarda i tipi delle due sottospecie, sebbene le basi delle penne più interne siano ben marcate di color castano nell'ala dell'humiae, mentre in altri esemplari questa differenza non si mantiene.

Nel burmanicus la barra alare nera centrale è spesso mescolata al color marrone o rame, ma non è sempre così e in un soggetto del British Museum questa barra alare nera è più ampia che in qualsiasi altro esemplare di humiae ed è ugualmente priva di qualsiasi mescolanza di marrone.

Misure e colori delle parti molli. — Come nell'humiae. Nella serie di 16 maschi del British Museum e di Tring, le ali variano tra 215 mm e 236 mm, con una media di 224 mm; la coda arriva fino a 673 mm e misura in media circa 554 mm. Tarso, sperone e becco rientrano nei limiti indicati per l'humiae.

Femmina adulta. — Simile all'humiae.

Misure: — Ali da 195-8 mm., a 210,8 mm.; coda da 195,8 mm., a 218,4 mm., tarso circa 61,0 mm., becco anteriore circa 25-4 mm., e dall'apertura della bocca 30,5 mm. 

Distribuzione. — Yunnan, Stati Shan settentrionali e la maggior parte degli Stati Shan meridionali. A ovest non sembra attraversare il fiume l'Irrawaddy, che probabilmente costituisce la barriera che separa burmanicus da humiae. Ad est non sappiamo ancora con certezza quanto si estenda, ma finora non vi è alcuna traccia del suo avvistamento o cattura a est del fiume Salwin. Ci sono registrazioni di catture a Myitkjma, Sadon, a nord-est di Nilamka, Mogok, Maymyo, Kalaw, Taungyi, Fort Stedman e Loimai. Ancora a sud di questo, a nord della regione di Bree, è stato avvistato un fagiano che si rivelerà sicuramente appartenere a questa specie, e quasi altrettanto certamente alla sottospecie attuale, ma non è stato ancora catturato alcun esemplare.

Da: A "MONOGRAPH OF THE PHEASANTS"  IN FOUR VOLUMES - VOLUME Ill - 1922

By William Beebe

Calophasis burmanicus

Nomi.—Specifico: burmanicus, dal suo paese d'origine, la Birmania (attuale Myanmar). Nativi: Tit (Birmano), Wuri (Kachin).

Calophasis burmanicus Oates, Ibis, 1898, pp. 124, 125 [Ruby Mines and Southern Shan States, Burma]; Finn, Ibis, 1898, p. 312 ; Sharpe, Hand-list Birds, I. 1899, p. 38.

Phasianus humiae Sclater, Ibis, 1891, p. 152; Oates, Jour. Bomb. Nat. His. Soc., X. 1895, p. 112; Rippon, Ibis, 1897, p. 5 [Kalaw, Southern Shan States]; Finn, Jour. Asiatic Soc, Bengal, LX VI. 1897, p. 524; Blanford, Fauna Brit. India, Birds, IV. 1898, p. 80 [partim], p. 486; Wood and Finn, Jour. Asiatic Soc. Bengal, LX XI. 1902 p. 129 [Kampetlet, Upper Burma]; Finn, Game-birds India and Asia, 1911, p. 54 [partim].                                                                                                                                                      Phasianus burmanicus Rippon, Ibis, 1901, pp. 527, 556 [Kalaw, Fort Stedman and Loi Maw, Southern Shan States]; Harington, Jour. Bomb. Nat. His. Soc, XX. 1910, p. 1010 [Maymyo].                                                                                                                                                                                                                                                                          Phasanus humiae burmanicus Rothschild, Bull, Brit. Orn. Club, X XI. 1907, pp. 23, 24.                                                                                                                                                      Syrmaticus burmanicus Beebe, Zoologica, I. No. 15, 1914, p. 283.                                                                                                                                                                                            Phasianus humiae burmanicus Baker, Jour. Bombay Nat. His. Soc, XXV. 1918, p. 356.

Distribuzione generale: nella Birmania, propriamente detta, questo fagiano è stato registrato nelle miniere di rubino a nord, a sud attraverso Mandalay e negli stati Shan settentrionale e meridionale. L'ho trovato sia a Myitkyina che nella parte adiacente dello Yunnan. Si trasforma in humiae verso ovest attraverso Katha e l'Alto Chindwin.

 

Descrizione dettagliata - Maschio adulto. — Fronte, sommità della testa e nuca bruno-scure, con abbondante bianco basale nascosto. Mento anch'esso bruno-scuro, con margini sempre più blu acciaio posteriormente, fino a quando questo colore non predomina su gola, tutt'intorno al collo, la parte superiore del mantello e sul petto. Mantello rossiccio con un'ampia frangia disintegrata di colore rosso fuoco e una piccola macchia arrotondata all'estremità del dorso. Il dorso si mostra nero con lunga frangia bianca larga 5 mm., e due strette barre trasversali dello stesso colore, il nero tra la barra trasversale distale e la frangia è lucido di blu. Il groppone presenta una degenerazione generale del disegno, con le penne più o meno screziate di bianco e nero, e in alcuni uccelli la frangia bianca diventa di un giallo dorato con notevole lucentezza. Questo è interessante perché si avvicina alla colorazione del groppone dei Lophura diardi e Syrmaticus soemmerringi. L'ala mostra lo stesso schema generale di colorazione e disegno che si evince sugli ellioti, vale a dire bande successive di colore, che iniziano dal bordo antero-interno o della spalla dell'ala come segue:

Le copritrici e timoniere sono molto simili a quelle dell'ellioti, salvo che gli spazi interstiziali grigi sono molto ampi e le strette barre trasversali sono nere con un colore più o meno castano lungo il bordo distale del nero.

Le copritrici risultano particolarmente screziate e sulle penne laterali il nero aumenta e il castano scompare gradualmente.

La parte inferiore del petto presenta una considerevole frangia infuocata e macchie nere, come sul mantello, ma dopo alcune file di penne questi caratteri scompaiono e il resto della superficie ventrale e dei fianchi è completamente castano scuro intenso. Sui fianchi e sulle cosce compaiono notevoli macchie nere e le copritrici inferiori della coda sono completamente nere con una leggera lucentezza verdastra.

Iride marrone nocciola; pelle del viso scarlatta; zampe e piedi grigi o color corno giallastro opaco. Becco dalla narice, 18 mm; ala, 230 mm; coda, 610 mm; tarso, 66 mm; dito medio e artiglio, 54 mm. Sperone ricurvo e solitamente sottile, 18 mm.

Femmina adulta. — Il piumaggio dorsale non è in alcun modo distinguibile da quello delle ellioti.

Sulla superficie ventrale, l'unico carattere distintivo (tranne nei rari individui di femmine ellioti che sono quasi privi della macchia sulla gola) è la notevole riduzione del nero, sebbene in nessun caso sia del tutto assente. Tuttavia, questo carattere nel complesso è diagnostico, poiché il nero non forma mai una massa solida, ma al massimo bande e striature evidenti sulla parte inferiore della gola, con una spruzzata di macchie rotonde isolate sulle reti esterne o interne delle penne sparse sul petto. La presenza più comune è quella di strette striature sulla parte inferiore del collo, mentre la parte inferiore del petto e il ventre sono bianco crema con una o due ampie barre trasversali diffuse di color camoscio chiaro.

Becco dalla narice, 17 mm; ala, 210; coda, 190; tarso, 58; dito medio e artiglio, 48.

CONFRONTO TRA MASCHI ADULTI, HUMIAE E BURMANICUS

Il maschio adulto, humiae, assomiglia al burmanicus, con la differenza che la frangia bianca della parte inferiore del dorso e del groppone è molto più stretta, misurando da 2 a 2,5 mm., rispetto ai circa 5 mm., della forma orientale. Questo carattere è costante negli esemplari provenienti dagli areali generali delle due forme. Nei birmani troviamo quasi invariabilmente un netto aumento del color nocciola, sia sulle barre alari che sulle timoniere. Non ci sono altri caratteri che siano del tutto costanti in una vasta serie di individui.

Un maschio adulto di humiae in piumaggio completo mostra i seguenti caratteri, rispetto al burmanicus. La fascia bianca scapolare è molto ridotta, mentre quella alare color nocciola è quasi assente. Infatti, l'intera porzione anteriore dell'ala è in blu metallico piuttosto sbiadito. Anche la fascia è ridotta di circa metà e gli apici bianchi delle copritrici e secondarie sono più larghi.  

In humiae il blu delle ali, e in misura minore quello del collo, è blu acciaio grigio, non il blu acciaio scuro del burmanicus.

Su dorso e groppone la frangia bianca è di soli 2 mm., rispetto ai 5 mm., del burmanicus, e adiacente a questa vi è una distinta fascia blu acciaio, con una lucentezza minore su tutta l'ampia area scura semicircolare. Le due barre bianche sono più basali e nascoste le piume sono ben ordinate.                                                  In humiae, le frange blu acciaio sul petto persistono ben al di sotto della linea centrale del ventre. La coda è in un grigio più puro e scuro, non così screziato e chiaro come nel burmanicus. Due maschi catturati nel Katha centrale, ma in località diverse, mostrano una netta differenza nei caratteri, ma la media di entrambi è quasi esattamente intermedia tra humiae e burmanicus. Pertanto, indubbiamente, le due forme che si intersecano nella parte settentrionale della loro distribuzione, un ponte transbirmano esistente tra Manipur, Katha e il distretto di Ruby Mines. Nelle parti meridionali dei loro areali, apparentemente non si avvicinano molto, e nessuna delle due forme sorvola le basse e piatte pianure dell'Irrawaddy.

Foto da:  1 Autore: Josep del Hoyo   -  2 www.birdnet.cn  Autore:  Sany  ( località indicata dal fotografo: 1 Baihualing [general area], Yunnan  06-01-2019  Cina  -  2  Baoshan, provincia dello Yunnan  28-10-2021 Cina )

1 - Syrmaticus h. burmanicus  ( Maschio )                                                                                               2 - Syrmaticus h. burmanicus  ( Maschio )  

Syrmaticus humiae burmanicus - Baihualing [general area], Yunnan  06-01-19 - Josep del Hoy
2 Hume burma - Baoshan Yunnan 28-10-21 - Sany_edited.jpg

Syrmaticus humiae burmanicus  

Foto da :   3  Autore:  Simon Walkley  -  4   www.inaturalist.org Autore: Matthew Kwan   ( località indicate dai fotografi:  3 Doi Pha Hom Pok National Park, Doi Lang (W), AKA Doi San Ju, Chiang Mai 03-03-2023  Thailandia  -  4  Wiang Pa Pao, Chiang Mai 18-02-2019  Thailandia )

3 - Syrmaticus h. burmanicus  ( Maschio )                                                                                               4 -  Syrmaticus h. burmanicus  ( Maschio )  

Syrmaticus humiae burmanicus - Doi Pha Hom Pok NP--Doi Lang (W), AKA Doi San Ju, Chiang Ma
Syrmaticus h. burmanicus - Wiang Pa Pao, Chiang Mai 18-02-19 - Matthew Kwan inaturalist.or

Syrmaticus humiae burmanicus  

Foto da :   5-6  Autore: Vincent Wang   ( località indicata dal fotografo: 5-6  Baihualing [general area], Yunnan  19-01-2020  Cina )

5 - Syrmaticus h. burmanicus  ( Maschio )                                                                                               6 -  Syrmaticus h. burmanicus  ( Maschio )  

Syrmaticus humiae burmanicus - Baihualing [general area], Yunnan  19-01-20 - Vincent Wang
Syrmaticus humiae burmanicus - Baihualing [general area], Yunnan  19-01-20 - Vincent Wang

Syrmaticus humiae burmanicus  

1*) il maschio della foto n° 2 mostra, perlomeno fotograficamente, groppa e groppone con la stessa disordinata marcatura della pelle a fondo pagina ( vedere ingrandimento )

Foto da :   Autori: 7  Zongzhuang Liu  -  8   Paul Walser Schwyzer  ( località indicata dal fotografo: 7 Laojunshan, Bomiluo, Yunnan 04-05-2020 Cina   -  8  Doi Pha Hom Pok National Park, Doi Lang (W), AKA Doi San Ju, Chiang Mai 07-03-2024  Thailandia )

7 - Syrmaticus h. burmanicus  ( Maschio )                                                                                               8 -  Syrmaticus h. burmanicus  ( Maschio 1* )  

Syrmaticus humiae burmanicus -   (Laojunshan--Bomiluo), Yunnan 04-05-23 - Zongzhuang Liu s
Syrmaticus humiae burmanicus groppa come pelle - Doi Pha Hom Pok NP--Doi Lang (W), AKA Doi

Syrmaticus humiae burmanicus  

Foto da :   9  Autore:  Josep del Hoyo   -  10-11  www.birdnet.cn  Autori: Zhǐshì wán e Xia Yu   ( località indicate dai fotografi:  1 Baihualing [general area], provincia dello Yunnan  06-01-2019  Cina  -  2  solo provincia dello Yunnan , Cina, senza altre specifiche   -  3   Baoshan City, provincia dello Yunnan <no data> Cina )

9 - Syrmaticus h. burmanicus  ( Femmina )                                  10 -  Syrmaticus h. burmanicus  ( Femmina )                            11 -  Syrmaticus h. burmanicus  ( Femmina )  

Syrmaticus humiae burmanicus - Baihualing [general area], Yunnan  06-01-19 - Josep del Hoy
Autore - Gioca e basta - Humiae burma 5.jpg
2  Hume burma pare Baoshan City, nella provincia dello Yunnan by Xia Yu - Copia.jpg

Syrmaticus humiae burmanicus  

Nota: nelle tre foto sottoposte una femmina ( madre ) con parte della nidiata costituita da maschi immaturi. 

Foto da :  12-13-14   www.inaturalist.org  Autore: Huang Qin   ( località indicata dal fotografo: 12-13-14  Baoshan, provincia dello Yunnana 08-08-2017 Cina )

12 - Syrmaticus h. burmanicus   ( Famigliola  )                            13 -  Syrmaticus h. burmanicus  ( Famigliola )                           14 -  Syrmaticus h. burmanicus  ( Famigliola )  

Syrmaticus h_edited.jpg
Syrmaticus h_edited.jpg
Syrmaticus h. burmanicus giovani maschi e madre - Baoshan, Yunnana 08-08-17 Cina - Huang Q

Syrmaticus humiae humiae e humiae burmanicus - Pelli - ( Fagiano di Hume e del Burma )  

Foto pelli :  1-2-3  Autore: James Pfarr 

Nota: nelle immagini sottoposte in evidenza le differenze fenotipiche che contraddistinguono le due sottospecie. Tuttavia, non devono essere considerate come identificative in quanto, mentre quella della forma nominale riassume perfettamente i caratteri della specie, Syrmaticus h. burmanicus presenta una livrea che, dopo l'esaminazione di moltissime foto con consimili selvaggi, parrebbe da considerare come variazione essendo il modello più regolare ( foto n° 6 ) quello maggiormente osservabile in natura.  

1 - Pelli  S. h. humiae sopra - S. h. burmanicus sotto                2 - Pelli  S. h. humiae sopra - S. h. burmanicus sotto               3 - Pelli  S. h. humiae sopra - S. h. burmanicus sotto

Syrmaticus humiae burmanicus - Pelli e Vivo   

Nota:  nella foto n° 5 ( esemplare della foto n° 8 sopra esposta ) un maschio che presenta lo stesso modello su groppa e groppone di quello della pelle nella foto n° 4, molto diverso da quello mostrato dal maschio ( in cattività ) della foto n° 6, più facilmente osservabile in natura.

Foto da: 4 Autore:  Jmes Pfarr  -  5  Autore:   Paul Walser Schwyzer   -  6  Autore:  Friedrick Esser

4 - Pelle Syrmaticus h. burmanicus ( Maschio )                            5 -  Syrmaticus h. burmanicus  ( selvaggio - Foto n° 8 )         6 - Syrmaticus h. burmanicus ( in cattività ) 

Syrmaticus humiae burmanicus groppa come pelle - Doi Pha Hom Pok NP--Doi Lang (W), AKA Doi
Catt.PNG

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RIFERIMENTI:

Delacour

Beebe

Johnsgard

McGowan P.

Howman K.

Madge S.

Hennache A.

Ottaviani M.

Bernar F.

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