- phasianus colchicus : 30 sottospecie....., un unico cielo -
Illustrazione.- Prima fila, da sinistra verso destra: Phasianus c. colchicus - torquatus - persicus - Seconda fila, da sinistra verso destra: Phasianus c. principalis - decollatus - strauchi - Terza fila, da sinistra verso destra: Phasinaus c. vlangali - hagenbecki - tarimenis
Riflessioni dalla home page: Una prima riflessione è necessario farla sul modo in cui viene gestita l'informazione riguardante i Galliformi in generale, e dei fasianidi in particolare, che per le loro caratteristiche uniche dovrebbero essere molto più conosciuti, ed in conseguenza anche apprezzati. Spesso mi sono chiesto il perché studiosi e documentaristi si interessino poco o nulla a questi uccelli che appartengono ad una galassia di specie con pochi rivali in quanto a bellezza e suggestività degli habitat in cui si trovano. Amo tutti gli animali, però non mi sembra giusto che si insista nel proporre pubblicazioni o filmati riguardanti la vita di specie talmente conosciute, perlomeno mediaticamente, che non di rado inducono il lettore a non comprare libri, ed il telespettatore a “cambiare canale”, quando si "dispone" di un mondo come quello dei Galliformi ancora per certi versi sconosciuto, misterioso ed intrigante, permeato di un fascino ancora tutto da scoprire.
Nel corso degli ultimi secoli un numero difficilmente precisabile di specie si sono estinte. Sicuramente oltre al ciclo evolutivo giunto al termine, una delle concause determinanti è stata ( ed è ) la sconsiderata pressione antropica.
Così come capita piuttosto spesso che passando in rassegna i vari generi e/o specie ci si imbatta in considerazioni del tipo: "... Non è più possibile importare soggetti di cattura....". "...Questo neppure allo scopo di rinsanguare popolazioni che in cattività si trovano vicine alla catastrofe genetica..., ecc..." Molti allevatori avrebbero la necessaria passione ed esperienza per gestire specie problematiche o difficili nella speranza di dar loro un futuro, ed il poter contare sul contributo apportato da individui provenienti dai luoghi di origine non farebbe altro che infondere nuova linfa a linee di sangue ormai prive di vitalità, se non giunte allo stremo genetico. Certo, si tratterebbe di privare alcuni soggetti della libertà, ma il loro sacrificio assicurerebbe un domani a molti altri simili che per una sorta di compensazione nei confronti della natura potrebbero essere rilasciati nelle stesse terre dalle quali provenivano chi li ha preceduti. Tuttavia ciò che parrebbe semplice, potrebbe invece essere citato come un classico esempio in cui leggi, burocrazia, corruzione, avidità e ottusità umana, si scontrano violentemente contro il buon senso, incaponendosi in una utopica salvaguardia di specie ritenute a rischio di estinzione, presupponendo, con una buona dose d'incoscienza che per questo basti, anzi, che la loro esistenza possa essere garantita esclusivamente, o quasi, attraverso ( spesso costosi ) programmi di tutela approntati nei luoghi d'origine con l'istituzione di centri d'allevamento i quali, il più delle volte, servono solo ad “ingrassare” qualche organizzazione locale, e forse non solo queste, oppure realizzati in habitat naturali che, soprattutto a certe latitudini, risultano pressoché incontrollati, se non addirittura incontrollabili, dove le leggi, ammesso che vi siano, sono spesso solo carta scritta. Ciononostante, una pratica non deve necessariamente escluderne un'altra. Piaccia o meno, è giunto il tempo in cui i rappresentanti delle più importanti organizzazioni ambientaliste, nonché i maggiori detrattori dell'avicoltura, ne capissero il senso, iniziando a considerare la questione in modo realistico, non solo guidati da emozioni spesso ingiustificate o integralismi fuori luogo: di sogni ne sono pieni i cassetti ! Ma soprattutto non è giusto arrogarsi il diritto, per mantenere fede alle proprie ideologie, di decidere il destino di creature che non hanno la possibilità di gestire il loro futuro. Il mondo sta velocemente mutando, anzi, purtroppo è già cambiato, e per certi aspetti anche in maniera irreversibile, pertanto la necessità di adattare il pensiero alla realtà è divenuto ormai imperante, ed alla fin fine meglio degli esemplari in voliera, ma con la speranza di poter sopravvivere a se stessi attraverso la progenie, di qualche soggetto impagliato in loro ricordo e della stupidità umana. L'allevamento in cattività quando attuato nelle migliori condizioni, con cognizione di causa e passione, non è, e non deve essere inteso come una barbarie, una perversa tortura operata da menti sadiche e contorte, ma visto come una forma di garanzia genetica che può contribuire, come spesso ha già fatto, nonostante questo venga velocemente dimenticato, o deliberatamente taciuto, a salvaguardare specie che altrimenti allo stato selvatico sarebbero ormai solo un ricordo.
Phasianus colchicus:
30 sottospecie, un unico cielo, un solo ( comune ) destino............. Bellissimi e preziosi, tanto misteriosi quanto intriganti, 30 gioielli che l'evoluzione ha voluto donarci e che noi stiamo "sperperando" con assoluta indifferenza.
Più mi addentro nella storia passata, recente ed attuale, di questo genere, più sale in me la convinzione che nel modo, avicolo soprattutto, oltre al palese disinteresse ampiamente dimostrato, si sia giunti ad una sorta di consapevole rassegnazione. Questo è forse il guaio maggiore, la rassegnazione ! La tacita accettazione nei riguardi della più che probabile estinzione, perlomeno genetica, di questi meravigliosi rappresentanti del mondo alato dovuta soprattutto allo scarso interesse che suscitano tra gli addetti ai lavori, fotografi, documentaristi ecc. Mi pare quasi di percepirne il pensiero: in definitiva nulla di così tragico, siamo stracolmi di polli colorati ! Poco importa che siano ibridi, sono pur sempre fagiani, serve solo migliorarli un poco e gestirli meglio in natura. Magari selezionando razze che abbiano caratteristiche fenotipiche sempre più stabili. Razze ? Stabili ? L'imprecazione è trattenuta a stento ! Queste affermazioni dimostrano ancora una volta quanto siamo stupidi e presuntuosi. Dando sempre tutto per scontato, ci accorgiamo degli errori solo quando sono sulla soglia l'irreversibilità se non addirittura senza ritorno. Abbiamo, presente indicativo, ma è probabile che presto al loro riguardo dovremo utilizzare l'indicativo imperfetto avevamo, delle specie ma, in un delirio di supponente quanto indifferente onnipotenza, abbiamo lasciato che si estinguessero per poi, rincorrere il "sogno" di selezionare delle razze che, paradossalmente, assomiglino il più possibile alle forme perdute. Se questa non è demenza pura, allora ditemi......., cos'è !
A volte ci si chiede il perché esistano così tante variazioni in una specie e ciò che definisce la sottospecie stessa. Sono domande legittime che hanno dato vita a molti dibattiti e discussioni. Relativamente a questo genere, il Phasianus c. colchicus rappresenta la forma nominale, non in senso evolutivo ovviamente, ma prettamente Tassonomico, il resto dei fenotipi compone l’elenco delle sottospecie costituite attraverso individui che, pur presentando fenotipi diversi, mostrano la stessa continuità genetica. Le sottospecie sono considerate tali in quanto contraddistinte da condizioni riproduttive che si mantengono stabili nel tempo, non di rado dovute al vivere in ambienti isolati o particolari che favoriscono prima, e aiutano successivamente, la conservazione di un determinato fenotipo.
L’ampia distribuzione ( la più estesa tra i Phasinadae ), notevole capacità di adattamento agli ambienti più ostili e propensione ad espandere la propria gamma, hanno determinato i presupposti per una diversificazione ( sottospecie ) senza eguali tra i Phasianidae, con popolazioni che dopo essersi adattate e riprodotte, si presentano attraverso fenotipo e comportamento. Ciò premesso, se un organismo riesce a sopravvivere abbastanza a lungo in una certa area, più o meno lontana dalla gamma originale, è pressoché inevitabile che cambi rispetto al fenotipo parentale ma, pur se isolato, la continuità genetica ( genotipo ) non muterà.
I meccanismi legati alla sopravvivenza fanno si che si installino qualità intrinseche, tuttavia, modelli di piume, abitudini e tattiche difensive vengono indotti dall'ambiente. Quando lo stock, o meglio, la sorgente genetica, inizia a riprodursi all'interno di una certa popolazione, non importa quanto grande o piccola possa essere, i tratti iniziano a stabilirsi gettando le basi per la continuità genetica ricorrente ( fenotipo ) fino al punto di omozigosi ( modello stabilito in genetica continuità ) e, dunque, alla sottospecie consolidata. Tuttavia questo può succedere solo attraverso l’espansione ed occupazione di un nuovo territorio in quanto, un gene dominante in un determinato stock, continuerà a presentarsi come tale fino a quando qualcosa non forzerà la deviazione dal fenotipo tipicamente espresso. Nella maggior parte dei casi ( trattandosi di barriere geografiche ) gli spostamenti in nuove aree, che possono essere causati da diversi fattori, porta a cambiamenti nelle caratteristiche morfometriche ( forma, colore, motivo, ecc. ) che definiscono la sottospecie stessa.
Tengo anche a sottolineare, o meglio, ricordare, come già fatto in altre pagine di gbp, che la scelta di un criterio univoco e universale per identificare le specie (classificazione) potrebbe non rivelarsi corretto in quanto il processo evolutivo, in continuo fermento, non si ferma nel tempo, pertanto, ciò che osserviamo è solo una frazione di questo inarrestabile processo naturale che muta costantemente. Quindi, ciò che è stato descritto, ad esempio, oltre 150-200 anni fa, oggi potrebbe non essere più fenotipicamente corrispondente, ed anche la gamma essere notevolmente mutata.
A quanto sopra appena citato, dobbiamo aggiungere che, purtroppo, il più delle volte gli autori attuali, ma anche quelli del recente passato, nei loro lavori, che siano semplicemente descrittivi o con l'intenzione di revisionare generi e specie si basano esclusivamente sugli studi effettuati dai loro colleghi del passato e/o sulle pelli museali che, piuttosto spesso, soprattutto in riguardo ad alcune forme, sono state classificate non correttamente inducendo l'autore che non intende verificare le informazioni ad un inevitabile errore. Ed alcune sottospecie di Phasianus ed Ithaginis ne sono, a mio avviso, una palese dimostrazione.
Venne scientificamente descritta per la prima volta da Carl Linnaeus nella sua storica decima edizione del Systema Naturae ( 1758 ) con l'attuale nome scientifico. Presentandosi sufficientemente distinto da qualsiasi altra specie nota a Linneo, gli sembrò che un laconico: "Phasianus" rufus, capîte caeruleo - "fagiano rosso con la testa blu", potesse essere una definizione del tutto sufficiente. Tuttavia, la specie era già stata ampiamente discussa prima che quest'ultimo ne stabilisse la nomenclatura binomiale in - l' Ornithologia di Ulisse Aldrovandi - l' Uccelliera di Giovanni Pietro Olina - l' Uccelliera di John Ray Sinossi metodica Avium & Piscium - 14 e Storia naturale degli uccelli di Eleazar Albin. Oltre a quelli menzionati, Linneo attinse informazioni anche dalla maggior parte dei dei testi di ornitologia del suo tempo - nelle rispettive lingue - la specie è semplicemente chiamata "il fagiano". Fors'anche perché, già all'epoca, veniva considerato talmente comune da non essere necessario nessun approfondimento. La località tipo è descritta semplicemente come "Africa, Asia". Mentre per altre specie, Linneo riteneva opportuno citare vari dettagli, compreso il piumaggio, "copiati" dai testi di altri autori/ornitologi.
Ciò nonostante, questo galliforme non si trova in Africa, tranne forse al tempo di Linneo nelle zone costiere del Mediterraneo, dove potrebbe essere stato introdotto dai romani. Successivamente, la località tipo, venne delimitata al fiume Rioni nella Georgia occidentale ( Caucaso ), noto come Phasis agli antichi greci che costituivano il ceppo, o comunque la maggior parte, dei fagiani introdotti in Europa, ad eccezione delle aree nelle quali erano già presenti; gli esemplari descritti dagli ornitologi sopra menzionati, dai quali trasse notevole spunto anche Linneo, pur tipicamente appartenendo a tali prime introduzioni, avevano sicuramente più alleli in comune con le popolazioni transcaucasiche rispetto agli altri.
Il termine scientifico latino Phasianus colchicus - Phasianus = "fagiano" - "colchicus" = della Colchide ", riferito all'ovest dell'odierna Georgia; il termine in greco antico corrispondente a "fagiano" è Phasianos ornis ( Φασιανὸς ὂρνις ) = "uccello del fiume Fasi". Sebbene Linneo includesse molti Galliformi nel genere Phasianius, attualmente solo il Phasinaus colchicus e Phasinaus versicolor sono collocati in questo genere. Poiché quest'ultimo non era noto a Linneo nel 1758, il fagiano comune era, ed è rimasta, la specie tipo di Phasianus .
Sottospecie:
Di norma vengono riconosciute 30 ( 31 con il Phasianus versicolor ) sottospecie suddivise in da cinque a otto gruppi, secondo le fonti considerate, identificabili dal piumaggio maschile ( raramente anche da quello femminile ) con presenza o assenza di collare bianco e striscia sopracciliare; colorazione di corona, petto, parte superiore della schiena, fianchi, copritrici alari, groppa e groppone.
Le popolazioni ibride introdotte, che racchiudono in se una notevole mescolanza di alleni ( geni ) differiscono, dai ceppi originali utilizzati e da ciò che la selezione naturale, in base al succedersi degli eventi, ha stabilito.
Una conosciuta indagine riguardante le relazioni genetiche delle sottospecie suggerisce che, probabilmente, la prima sottospecie fosse il Phasianus elegans 1*) originatasi nelle foreste della Cina sud-orientale ed è presumibile che la divergenza iniziale si sia verificata intorno a 3,4 mila anni fa. Si ritiene che la discrepanza tra la delimitazione delle sottospecie basata sulla morfologia e le loro relazioni genetiche sia attribuibile al passato isolamento seguito da un più recente mescolamento delle popolazioni causato dall'ampliamento della loro distribuzione attraverso il Paleartico occidentale.
Raramente la specie viene suddivisa in fagiani comuni dell'Asia centrale e con collare dell'Asia orientale, approssimativamente separati dalle regioni aride montagnose dell'ex Turkestan russo. Tuttavia, mentre le popolazioni occidentali e orientali erano, probabilmente, completamente separate durante l'ultima glaciazione ( iniziata all'incirca 110.000 anni fa, terminata approssimativamente 11.700 anni fa ), quando i deserti erano più estesi, questa separazione non fu abbastanza lunga da consentire che si verificasse un'effettiva speciazione. Oggi, la più grande varietà di modelli di colore si trova dove le popolazioni occidentali e orientali sovrappongono le loro gamme. Di norma le femmine, tranne poche eccezioni, nel gruppo di sottospecie non possono essere identificate con certezza.
1* ) Personalmente ho alcuni dubbi, che argomenterò in seguito, in riguardo a questo studio ( come per altri che ho potuto esaminare ) dal quale, in buona sostanza, vengono espressi solo suggerimenti e non definitive conferme.
Molte sottospecie rischiano di scomparire a causa dell'ibridazione con soggetti introdotti.
"....In base alla tradizione ellenica, la specie fu trasportata in Grecia dalla Colchide ( Georgia ) dagli Argonauti circa nel 1.300 a.C. 2* ).
Il Delta del Nestos parrebbe essere rimasto l'ultimo santuario del Phasianus c. colchicus in Europa. Paralikidis et al. (1997) e dove sono stati trovati soggetti geneticamente puri, forsanche grazie al programma di protezione dall'introgressione genetica che proibisce rilasci di ibridi e/o altre sottospecie di Phasianus colchicus nella zona, non è mai stato registrato nessun fagiano con collare bianco. Nel 1956, la regione è stata nominata rifugio per la fauna selvatica e nel 1971 è stata inclusa nella Convenzione di Ramsar. L'area è inoltre protetta dalla Convenzione di Berna, dalle Direttive CE (Rete Natura 2000) e la caccia è vietata (Dafis et al. 1997). Fino agli anni '80, non erano disponibili stime riguardanti la popolazione di questa specie, con solo resoconti di cacciatori e guardiani forestali che suggerivano vi fosse un'elevato numero di fagiani senza collare nella zona. Nel 1985, Papageorgiou (1992) afferma che nel Delta furono trovati 200-300 esemplari. Jerrentrup e Resch (1989) confermarono la presenza di 50 maschi in quest'area. Paralikidis et al. (1997) stabilì che la dimensione della popolazione era compresa tra 700 e 1050 individui nel periodo 1990-1994. Nel decennio 2003 - 2012, la popolazione è stata monitorata utilizzando il metodo del conteggio delle chiamate ogni mese di maggio, utilizzando 84 punti selezionati sistematicamente per coprire la maggior parte del Delta. Durante questo periodo, sono stati registrati 31-92 territori di maschi. Secondo Burger (1966), ciò significherebbe una popolazione primaverile totale di 100-250 individui. Nel 2003, venne anche valutato se il Delta del Nestos fosse effettivamente un potenziale habitat per il fagiano utilizzando un indice di idoneità dell'habitat (Sokos et al. 2004). L'Associazione della Caccia di Karditsa, nella primavera del 2016, completò la prima fase del piano di reinsediamento del Phasianus colchicus colchicus in località selezionate dell'ecosistema ripariale di Kallentzis. Ricordiamo che, dopo uno studio approvato in collaborazione con l'Autorità Forestale competente, l'Associazione rilasciò 160 adulti ben adattati (12 mesi) di questa specie, in punti precedentemente selezionati. I primi tentativi parrebbero coronati dal successo poiché sono stati osservate nidiate di fagiani della Colchide lungo il corso del fiume...."
2* ) In altre fonti si legge che il fagiano del Caucaso meridionale ( Phasianus c. colchicus ) era comune in Grecia durante il periodo classico ed è un mito che gli stessi greci li introducessero nei Balcani durante la colonizzazione dell’antica Colchide ( Caucaso ), avvenuta nel corso del VI secolo a. C. Tuttavia, nei Balcani, i resti archeologici relativi a fagiani sono molto più antichi, risalenti al VI millennio a. C., e ciò potrebbe indicare che questi Galliformi raggiunsero naturalmente la zona. Inoltre, sembra, che la gamma del Phasianus c. colchicus si estendesse dal Caucaso a tutta l’area costiera turca del Mar Nero spingendosi a lambire il Mar di Marmara. Da qui, potrebbe aver raggiunto la Grecia. Quel che rimane della popolazione balcanica sopravvive nella foresta ripariale di Kotza-Orman a Nestos ( Grecia ) con una popolazione stimata di 100-200 uccelli adulti. In Bulgaria si è estinto negli anni '70 a causa dell’ibridazione con esemplari introdotti ).
Si tratta di una specie politipica complessamente organizzata, ampiamente distribuita nelle zone temperate, in parte subtropicali dell'Asia orientale, interna e occidentale, fino al Caucaso (Vaurie, 1965; Kozlova, 1970, ecc.) . Si è già scritto molto sull’argomento ma parrebbe che di certo non ci sia, ancora, nulla. Perlomeno è quello che risulta dalla lettura di almeno tre, relativamente, recenti studi approfonditi che, tra l’altro, in non pochi passaggi si contraddicono a vicenda. lavoro pubblicato nel 2011: ".... Una recente indagine sul DNA mitocondriale delle sottospecie, quindi si presume su tutte, o perlomeno la maggior parte, non ha supportato la loro distinzione morfologica, ad eccezione di due sottospecie, il Phasianus c. suehschanenis ( fagiano di Sungpan ) e Phasianus c. shawi ( fagiano dello Yarkand ). Tuttavia sono necessarie ulteriori ricerche per verificare il carattere genetico distintivo di ciascuna sottospecie ( Qu et al., 2009)... ”. In un altro, sempre di autorevole fonte, si legge: "....In relazione alle 17 sottospecie esaminate ( cinesi e non ) i risultati rivelano che la sottospecie P. c. elegans, dello Yunnan nord-occidentale ( Cina ), si trovava in posizione basale tra i conspecifici studiati, supportando una precedente teoria che il fagiano comune potrebbe aver avuto origine nelle foreste della Cina sud-orientale...." . Da rilevare, che nella Cina sud orientale, con particolare riferimento alle province dello Yunnan e Guangxi, vivono anche il Phasianus c. rothschildi e Phasinaus c. takatsukasae. Tra l’altro, il primo è molto simile al Phasianus c. elegans. Ma non finisce qui ! In un altro studio, viene messa in discussione la validità del Phasianus c. strauchi e, quindi, non dovrebbe essere considerato sottospecificatamente distinto. Per contro, altri autori, ne confermano lo status attuale. Insomma....., da mal di testa ! Ne sono in corso un altri, condotti da europei, non finalizzati alla verifica della classificazione tassonomica di molte delle sottospecie di Phasianus, ed uno di questi prevede la raccolta di campioni ( DNA ) allo scopo di accertarne l'attuale status genetico. Ad ogni modo, che il Phasianus c. elegans possa essere basale rispetto ai congenere parrebbe la tesi più plausibile. Una cosa è tuttavia palese, impossibile per ora, e probabilmente anche in futuro, avere delle certezze, perlomeno sin quando si farà uno studio approfondito che vada oltre le conflittualità tra ricercatori, interessi "politici", finanziari ecc., ecc. Né tantomeno conosceremo quale poteva, o potevano essere i fenotipi qualche migliaio di anni fa. Se mostravano le stesse caratteristiche attuali oppure si sono modificati non solo in relazione ad una naturale diversificazione temporale ma, anche, o soprattutto, a causa dei cambiamenti climatici, ambientali, topo-geografici e quant'altro occorso nei secoli. Lo stesso affascinante dilemma riguarda il Phasianus versicolor ed indirettamente anche il Syrmaticus mikado, relativamente al periodo in cui la loro gamma era ancora continentale. Quale fenotipo presentavano ? Diverso, o simile all’attuale ?. Sicuramente qualcosa, probabilmente ambientale, che unisce queste due specie esiste ( e probabilmente riguarda anche i congenere che vivono sul territorio giapponese ), ed in qualche modo ce lo racconta la loro colorazione particolarmente scura e metallica adatta ad ambienti di fitto sottobosco montano dove abbondano muschi, felci, licheni che, nel gioco di luci ed ombre dato dal fitto frascame, rende la loro livrea altamente mimetica. Questo mi fa pensare che in origine potessero essere diversi, più simili alle forme continentali attuali che vivono nell’est della Cina. Forse sul modello fenotipico del Phasianus c. elegans. Bene ! Allora perché il Phasianus c. formosanus è rimasto simile al Phasianus c. torquatus ? Anche questa forma è isolata, ma si è evoluta rimanendo, per ora, con un piumaggio simile ai congenere continentali che abitano la Cina orientale. Probabilmente questo ha una spiegazione temporale riferita alla separazione dell’Isola di Taiwan dal continente avvenuta in periodo relativamente recente e la specie, che originariamente doveva essere un Phasinaus c. torquatus, non ha avuto la possibilità, sia per il periodo di isolamento più breve quanto un diverso habitat, e non ultimo, il disturbo umano, di modificare totalmente la propria colorazione. Tuttavia, nel Phasianus c. formosanus, qualche mutazione è già avvenuta, sufficiente per ritenerlo sottospecificatamente distinto. Non dobbiamo mai dimenticare che l’evoluzione è un lunghissimo processo del quale noi percepivano solo il lasso temporale concessoci dalla nostra esistenza. Un batter di ciglia. Quindi, la scelta di un criterio universalmente univoco inteso ad identificare le specie (classificazione) potrebbe non essere, anzi, non è corretto dato che il criterio evolutivo, in continuo fermento, non si ferma nel tempo, pertanto, ciò che osserviamo riguarda solo una frazione di questo inarrestabile procedimento naturale che muta costantemente. Per cui, ciò che è stato osservato e descritto 200-100 anni fa, ora, potrebbe non corrispondere più, sia geograficamente che morfologicamente, a quanto constatato nei secoli scorsi.
Riassumendo: oltre a quelli già portati a termine, sono in corso alcuni studi finalizzati alla verifica della classificazione tassonomica di molti Phasianus, uno dei quali prevede la raccolta di campioni ( DNA ). Ciò, non per mettere in discussione la validità delle sottospecie, ma allo scopo di determinarne l'esistenza in natura o se sopravvivono solo in cattività. Molti elementi influenzano l'esistenza di non poche sottospecie come conflitti, questioni politiche, interessi economici, grandi opere ingegneristiche, mutazioni drastiche dell'habitat e climatiche, pressione antropica, caccia, immissione di ibridi nelle aree abitate dalle forme indigene ecc. In un tale scenario, lo stato attuale del Phasianus colchicus appare sempre più compromesso in riferimento a popolazioni geneticamente pure ormai estremamente frammentate, localmente distribuite. E’ altresì probabile che molte sottospecie non vivano più nei loro range storici, o che vi si trovino ancora soggetti fenotipicamente simili ma non geneticamente puri, come è anche probabile che molte delle sottospecie descritte esistano ancora solo in alcune collezioni private, nel complessivo disinteresse avicolo, più propenso ad allevare forme che portino guadagni ben maggiori. Alla fin fine, regge il mero interesse...., altro che, "salvaguardia", "tutela" ecc., ecc., suonano bene per la propaganda ma, alla fine, rimangono solo dei sostantivi dall'importante significato.
E' necessario intervenire molto velocemente, senza ulteriori indugi. Il destino di queste stupende creature che non hanno la possibilità di gestire il loro futuro dipende esclusivamente da noi. Non solo il nostro, anche il "loro mondo” sta velocemente mutando, anzi, purtroppo è già cambiato, e per certi aspetti anche in modo irreversibile, pertanto la necessità di convincere gli avicoltori ed alcuni governi a riprogrammare il pensiero, convinzioni e leggi alla realtà, è divenuto ormai imperante. Proteggere si, in natura certamente, attraverso adeguati programmi ma è altresì probabile, lo evidenziano i fatti, che l’unico futuro certo per queste forme sia, paradossalmente, in voliera. Tuttavia, per dare corso al progetto, serve consentire la cattura e l’esportazione di un certo numero di esemplari appartenenti alle varie sottospecie, al fine di poterli gestire in cattività attraverso adeguate e comprovate strutture, consapevoli, in questo modo di poter e dover mantenere nel tempo la purezza genetica sempre più a rischio nei luoghi di origine a causa del crescente rilascio, o fughe, di ibridi da caccia nelle aree abitate dalle forme indigene.
Nota: lo studio a seguire, per quanto non recentissimo, nel suo insieme può costituire una interessante lettura soprattutto per quel che riguarda le specie pure tenute in cattività.
Le sottospecie di Phasianus colchicus allo stato naturale ed in cattività:
Articolo di: Thiemo Braasch - Tomas Pes - Stefan Michel - Heiner Jacken
* 1 - Società zoologica per la conservazione delle specie e delle popolazioni (ZGAP), Hans-Adolf-Str. 21, 24306 Plön, Germania
* 2 - Zoo and Botanical Garden Plzen, Repubblica Ceca
* 3 - Nature Protection Team, 77 Lenin Street, Khorog 736000, GBAO, Tagikistan
* 4 - Conservation Breeding Group of WPA, Maarstr. 61, 41238 Moenchengladbach, Germania
* Correspondence author - heiner-jacken@gmx.de
Documento ricevuto il 10 maggio 2010, revisione proposta il 2 agosto 2011, accettata il 1 settembre 2011.
Riassunto: Il Phasianus colchicus, o fagiano comune, in molte aree dell'Europa centrale, è elencato come "meno preoccupante" da IUCN, e quindi difficilmente si arriverebbe a pensare che possa essere una specie in via di estinzione. Tuttavia molte delle 31 sottospecie ( 30 di Pasianus colchicus + 1 di Phasianus versicolor ) distribuite dall'Asia orientale alle montagne del Caucaso e Balcani, sono minacciate a vari livelli. Le prime introduzioni di fagiani comuni nell'Europa centrale avvennero tra il 500 e l'800 d. C. con esemplari provenienti dal Caucaso ( Phasianus colchicus colchicus ), più tardi con Phasianus colchicus mongolicus ( Asia centrale ), e Phasianus colchicus torquatus ( Cina orientale ). In Bulgaria il Phasianus c. colchicus si estinse a causa delle ibridazioni con fagiani di altre sottospecie. Non esistono molte informazioni relative alle quattro sottospecie che si trovano attorno al Mar Caspio, ma almeno tre di esse potrebbero essere minacciate. Allo stesso modo, i pochi dati riguardanti le cinque sottospecie distribuite nell'Asia centrale indicano che la maggior parte di esse è a rischio. Tuttavia, è probabile che le popolazioni di Phasianus c. il turcestanicus siano vitali, così come Phasianus c. zerafshanicus e Phasianus c. bianchii potrebbero addirittura ampliare le loro gamme. In natura, la grande quantità di "ibridi da caccia", rinselvatichiti o continuamente rilasciati a scopo venatorio, risulta una minaccia reale ed incombente in diverse aree. Poiché ci sono state introduzioni di sottospecie alloctone, la situazione del fagiano verde ( Phasianus versicolor ) in Giappone deve essere chiarita.
Quindici sottospecie tra Phasianus colchicus e Phasianus versicolor sono allevate in Europa. Queste popolazioni provengono solo da pochi esemplari fondatori e la consanguineità è ormai un grave problema. Sedici sottospecie diverse di Phasianus colchicus e Phasianus versicolor sono mantenute negli USA.
Introduzione:
Il fagiano comune ( Phasianus colchicus ) è elencato nella Lista Rossa IUCN come Least Concern ( BirdLife International, 2008 ). Il nome scientifico Phasianus colchicus deriva probabilmente dal fiume Phasis (oggi fiume Rioni in Georgia) e dalla regione Colchis, antico nome di una zona, che si trova nell'attuale Georgia ( Jelen, 2009 ). Ad oggi sono state descritte 31 sottospecie, compreso il P. versicolor (vedi Delacour, 1977) suddiviso as ua volta in tre sottospecie ( McGowan, 1994 ). Altre sottospecie del fagiano comune come P. c. bergii - P. c. europaeus e la sottospecie di kigis del Phasianus versicolor, sono considerate sinonimi e non ampiamente accettate. Sorprendentemente le informazioni relative a questa specie sono poche, forsanche a causa della vastissima distribuzione e l'essersi costantemente mantenuta lontano dal genere umano ( McGowan, 1994). Come primo passo alla ricerca di dati sulla specie, sono stati presi in esame varie fonti, formali ed informali, e qui riassunte. Lo scopo era quello di raccogliere informazioni aneddotiche e di altro tipo che altrimenti potrebbero andare perse e consolidarle in un articolo. E' pertanto necessario esaminare attentamente ciascuna fonte prima di utilizzare le informazioni in essa contenute. Il fagiano comune in Europa proviene da diverse sottospecie e successivi incroci tra gli stessi ibridi ( Harrison, 1982 ). 1*) Le prime introduzioni risalgono al 500 d. C. ( Boev, 2000 ) e relative alla sottospecie nominale P. c. colchicus. Nel 18 ° secolo, fu la volta del P. c. mongolicus e P. c. torquatus ( Boev, 2000 ). La gamma originale della specie si estende dalla Siberia orientale all'Indocina, all'Afghanistan, al Caucaso e Balcani sud-orientali ( Hill & Robertson, 1988 ). Oltre all'Europa occidentale e centrale, la specie è stata introdotta nel Nord America, Hawaii, Nuova Zelanda e Australia ( Johnsgard, 1999 ). In alcune zone, in cui viene rilasciato, la sopravvivenza non è scontata, esempio in Francia, dove in inverno deve essere fornito loro il cibo necessario ( Jelen, 2009 ). Questo articolo non tratta di introduzioni, ma di sottospecie e popolazioni indigene ed il loro status in cattività.
1*) questa è una delle teorie. Tuttavia la più accreditata sembra quella che vuole siano stati i rimani ad introdurre la specie prima in Italia e successivamente in Europa e UK.
Sottospecie allo stato naturale: Il Phasianus colchicus colchicus o fagiano del Caucaso ( meridionale ) è la sottospecie più occidentale del fagiano comune, nonché forma nominale, distribuita in tutti i Balcani, Bulgaria e Grecia (Boev, 1997). Nel sud-est, questa sottospecie era piuttosto comune tra il fiume Maritsa e la costa del Mar Nero fino alla fine del XIX secolo (Boev, 1997). Dagli anni '50 del secolo scorso, l'unica area che ospita una popolazione indigena è la Riserva Dolna Topchiya in Bulgaria (Boev, 1997). La purezza genetica è andata persa negli anni '70 a causa delle ibridazioni con i fagiani d'allevamento ( Boev, 1997). L'habitat di questa sottospecie consiste i foreste decidue aperte (Boev, 1997). Numerosi gli allevamenti di fagiani sono stati realizzati in tutta la Bulgaria così che negli anni 50 gli esemplari rilasciati a scopo venatorio, ormai ampiamente diffusi su tutto il territorio, hanno spodestato le popolazioni indigene (Boev, 1997). Questi ibridi sono generalmente più grossi e pesanti della forma nominale selvaggia caucasica (Boev, 1997). Contrariamente alle informazioni precedenti, i sotto-fossili risalenti al 6000 a. C. indicano la presenza di fagiani indigeni nei Balcani sud-orientali, quindi che non derivavano da successive introduzioni prodotte da antiche attività greche, romane o medievali (Boev, 1997). L'unica popolazione di P. c. colchicus, geneticamente pura sopravvive nelle aree del Delta del Nestos nel nord della Grecia (Sokos et al., 2007). In passato la specie era molto diffusa in Turchia (Turan, 1987, citata in Ogurlu, 1993) all'interno di foreste arbustive ad altezze comprese tra 0 e 400 m. A causa della forte pressione venatoria, perdita di habitat adeguato e uso di pesticidi, le popolazioni sono drasticamente diminuite ( Tarhan, 1987, citato in Ogurlu, 1993). Dagli anni '90, la caccia è stata vietata in Turchia (Ogurlu, 1993). Sei stazioni d’allevamento furono istituite dopo il 1969, ma secondo Hus (1974, citato in Ogurlu, 1993) gli esemplari allevati altro non erano che ibridi importati con P .c. mongolicus, ed introdotti in 13 aree dell'ex range originale della specie e, successivamente ne venne registrata la riproduzione (Ogurlu, 1993). Sulle montagne del Caucaso, oltre al già citato P. c. colchicus, nei pressi del Mar Caspio, si trovano altre 3 sottospecie: P. c. septentrionalis (fagiano del Nord Caucaso), P. c. talischensis (fagiano di Talish) e P. c. persicus (fagiano persiano). Quest'ultima sottospecie era ampiamente distribuita, e piuttosto comune, in tutta la Transcaucasia (Jelen, 2009). Le popolazioni secondo quanto riferito, sono diminuite (Carroll, 2007). Sempre in base a questa fonte, i motivi principali del declino sono la caccia e la deforestazione convertendo i boschi in pascoli adatti al bestiame domestico. A quanto già citato va aggiunto il massiccio rilascio di esemplari ibridi, prodotti dall'incrocio tra le diverse sottospecie, nelle gamme originali del P. c. persicus. I P. c. colchicus erano molto comuni intorno a Baku, capitale dell'Azerbaigian, fino a pochi anni fa (Jelen, 2009). Popolazioni residue sopravvivono in alcune valli del Daghestan ( Federazione Russa ) e nella parte sud-orientale della sua gamma, vicino al confine iraniano, lungo le rive del fiume Aras, dove sono ancora comuni ( Jelen, 2009). La distribuzione del fagiano del P. c. septentrionalis è molto frammentata, con popolazioni residue sopravvissute in Crimea, dove non vengono cacciate, sebbene non esplicitamente protette dalla legge ( Jelen, 2009 ). La popolazione ex-situ di questa sottospecie è estinta. Ad oggi non ci sono informazioni affidabili relative al P. c. talischensis e P. c. persicus, tuttavia si ritiene che il primo possa essere piuttosto raro, nel 1996 venne riferito che la popolazione totale comprendeva da 900 a 1000 esemplari (Jelen, 2009), mentre Il P. c. persicus era precedentemente distribuito in Iran nei bacini fluviali di Sumbar, Chandur e Atrek, nella valle di Hodjakalin e sulle montagne di Kopetdag (Jelen, 2009). In Turkmenistan, questa sottospecie si trovava nella Riserva di Sunt Hasardag e venne allestito un centro d'allevamento a Kara Kala (Jelen, 2009). La caccia è ora totalmente vietata dal decreto dell'ex presidente del Turkmenistan, sebbene un'esenzione fosse data in favore degli emiri di Dubai (Jelen, 2009).
Asia centrale: ( stranamente dalle sottospcie elencate nell'Asia Centrale manca il P. c. principalis )
Secondo il Libro Rosso del Tagikistan, P. c. turcestanicus ( fagiano del Syr Daria ) è quasi estinto ( Abdusalyamov, 1988 ). Negli anni '70 venne importata la sottospecie di fagiano comune e rilasciata nella gamma originale del P. c. turcestanicus, con conseguente ibridazione tra le due sottospecie. Esemplari, che per fenotipo potrebbero essere identificati come introdotti o ibridi non sono più osservati all'interno della popolazione autoctona, ma comunque in minoranza rispetto ai soggetti indigeni ( Rustam Muratov, pers. comm., 2009 ). Questa affermazione contraddice le informazioni contenute nel Libro rosso del Tagikistan ( vedi sopra ). Si ritiene che le popolazioni di questa sottospecie si trovano in Uzbekistan, siano pure e di dimensioni ragionevoli. Secondo quanto riferito, le introduzioni locali di P. c. mongolicus, se pur in modeste quantità, provenienti da Kazakistan, non ha portato a significative ibridazioni ( Sergey Zagrebin, comm. pers., 2009 ). Stefan Michel nel 2007 ha potuto osservare un gran numero di P. c. turcestanicus lungo le rive del fiume Syr Daria in Kazakistan. Non sono note introduzioni di sottospecie non native in quest'area ( Sergey Zagrebin, comm. Comm., 2009 ). Il P. c. zerafschanicus ( fagiano Zeravshan ), che vive nella Valle dello Zeravshan, piccola area del Tagikistan nei pressi del confine con l'Uzbekistan ( Abdusalyamov, 1988 ). Ben protetto nello Zeravshan Zapovednik ( Uzbekistan ), sta ampliando la sua gamma. Si trova anche nella Regione di Bukhara ( sud centro Uzbekistan ), dove potrebbe entrare in contatto con il P. c. zarudyni ( fagiano di Zarudny ) a seguito della costruzione di ampi canali di irrigazione e drenaggio che li collegano, ma finora non sono state condotte indagini su potenziali ibridazioni tra le due sottospecie ( Sergey Zagrebin, comm. Comm., 2009 ). Il P. c. bianchii ( fagiano di Bianchi ), elencato nel Libro Rosso del Tagikistan, con una popolazione stimato tra 400 e 500 esemplari ( Abdusalyamov, 1988c ). Questa sottospecie predilige foreste alluvionali di pianura a ridosso dell'Amu Daria e nelle zone inferiori del bacino del fiume Pyanj ed i suoi affluenti Kofarnihon, Vakhsh, Kizilsu ed anche nella valle di Hissar ad ovest di Duschanbe. Questa sottospecie è relativamente comune nei suoi habitat principali, ed in particolare nell'area protetta "Tigrovaya Balka". Negli ultimi tempi sta lentamente riprendendosi la gamma originale nella valle di Hissar. Gli habitat principali sono costituiti da pianure alluvionali con foreste e boschi a galleria, ma anche aree aperte caratterizzate da cespugli e arbusti, canali di irrigazione e drenaggio con canneti. L'uso ridotto di prodotti agrochimici e la diversificazione delle colture, sembrano avere un impatto positivo, mentre il bracconaggio continua a costituire una seria minaccia ( Saidov e Rakhimov, 2011 ). Il P. c. chrysomelas ( fagiano di Khivan ), ed in relazione a quanto riferito, sopravvive con popolazioni pure, nella regione del Mare d'Aral ( Sergey Zagrebin, comm. comm., 2009 ). Il Comitato per la protezione ambientale del Tagikistan nel 2009 ha avviato l'allevamento in cattività di fagiani comuni, ed a tale scopo, dalla Russia sono state importate 1000 uova. Gli esemplari allevati nelle voliere, vengono rilasciati a scopo venatorio all'esterno delle aree originali dei fagiani indigeni ( Rustam Muratov, comm. Pers., 2011 ). La rivalutazione dello status relativo a tutte le sottospecie presenti nel Tagikistan è recentemente iniziata con il sostegno della Zoological Society per la Conservazione di specie e popolazioni ( ZGAP: Roland Wirth, comm. Pers., 2009; Saidov & Rahimov, 2011 )
Cina:
Si presume che il Phasianus colchicus possa essersi evoluto in Cina ( Wang e Yang, 1993 ), dov'era anche la specie di Galliforme selvatico più comune, e distribuito in gran numero in diverse zone ( Zhou, 1990 ), e assente solo dall'altopiano di Qiangtang ( Tibet ) e Provincia di Hainan ( Tang, 1990; Wang et al., 2004 ). Attualmente in Cina sono elencate diciannove sottospecie ( Qu et al., 2009 ) che, all'interno delle loro gamme, occupano habitat molto diversi, tra i quali prati, seminativi, canneti, foreste, boschi, aree arbustive e persino territori desertici, ad un altitudine compresa da 0 a 3000 m ( Cheng, 1978, citata in Ying et al., 2009 ). La distinzione tassonomica delle 19 sottospecie si basa su criteri morfologici quali lunghezza del corpo, colorazione, esistenza o meno del colletto bianco e sopracciglia bianche ( Johnsgard, 1999; Liu & Sun, 1992 ) che fu proposta per la prima volta da Delacour ( 1951 ). Una recente indagine sul DNA mitocondriale delle sottospecie non ha supportato la loro distinzione morfologica, ad eccezione di due sottospecie, il Phasianus c. suehschanenis ( fagiano di Sungpan ) e Phasianus c. shawi ( fagiano dello Yarkand ). Tuttavia sono necessarie ulteriori ricerche per verificare il carattere genetico distintivo di ciascuna sottospecie ( Qu et al., 2009). Liu et al. (2010 ) dovuto con tutta probabilità al rapido innalzamento dei paleo-laghi del Loess Plateau che causò drammatici cambiamenti, mutando condizioni climatiche da relativamente umide a più aride. Questi eventi, in combinazione con i già citati cambiamenti climatici, cioè da caldo-umido a freddo-secco, può aver influenzato la differenziazione tra la sottospecie che si trovano in quei territori ed aree adiacenti. In Cina nord-orientale sono stati realizzati allevamenti di diverse dimensioni che producono migliaia di fagiani comuni per soddisfare la crescente domanda venatoria ( Zhou, 1990 ), e questo può portare all'introduzione di ibridi tra diverse sottospecie o all'immissione di sottospecie in regioni in cui vivono popolazioni indigene. Il P. c. formosanus ( fagiano di Taiwan ) sembra difficile da trovare ( Tomaš Peš, osservazione personale ). Si considera che gli esemplari di P. c. formosanus allevati in Europa, formino due "tipi distinti", uno chiaro, nei Paesi Bassi e l'altro scuro in Germania, ma probabilmente sono ibridi, essendo entrambi nettamente diversi dalla forma selvatica. L'illustrazione in Wolters ( 1987 ) ricorda la forma chiara allevata, piuttosto che un individuo selvaggio. Si ritiene che questa sottospecie sia seriamente minacciata dalle recenti introduzioni sull'isola di Taiwan del P. c. karpowi. Tutti gli uccelli maschi in cattività a Taiwan erano ibridi ( Tomaš Peš, osservazione personale ).
Vietnam: Il Vietnam del Nord ospita due sottospecie: P. c. takasukasae ( fagiano tonkinese ) e P. c. Rothschildi ( fagiano di Rothschild ) (Nguyen Cu & Eames, 1993). Entrambe hanno distribuzioni molto limitate, con poche registrazioni recenti nel nord di Tonkino e ad est delle montagne Hoang Lien ( Brickle et al., 2008 ). Sembra esserci una popolazione piuttosto numerosa ( confermata ) che non si trova in area protetta, quindi soggetta a pressione venatoria ( Brickle et al., 2008 ).
Giappone:
Il Phasianus c. karpowi ( fagiano coreano ) è stato introdotto a Honshu, Shikoku e Kyushu, le tre isole principali del Giappone, verso il 1920, e successive ibridazioni con la sottospecie nativa di fagiano verde, il Phasianus v. robustipes ( fagiano verde settentrionale ) ( Kiyosu, 1978; Kuroda e Komiya, 1987, Eguchi e Amano, 2004; Leva, 1987). In seguito le introduzioni furono interrotte, poiché si temeva che l'ibridazione potesse diffondersi su tutte le isole ( Eguchi & Amano, 2004 ). Nel 1930 è iniziata l'introduzione a Hokkaido del P. c. karpowi, dato che sull'isola non sono presenti popolazioni autoctone di fagiani verdi o comuni ( Eguchi & Amano, 2004 ). Queste introduzioni suggeriscono che le popolazioni che si trovano in Giappone, richiedono ulteriori indagini ( Fuller & Garson, 2000 ).
Europa:
Attualmente sono mantenute 13 sottospecie di P. colchicus più due di P. versicolor:
P. c. colchicus – P. c. septentrionalis – P. c. persicus – P.c. zarudnyi – P. c. zerafschanicus - P. c. mongolicus - P. c. bianchi – P. c. crysomelas – P. c. formosanus – P. c. Pallasi – P. c. karpowi – P. c. torquatus – P. c. strauchi – P. v. versicolor – P. v robustipes.
Nel giardino zoologico e botanico di Plzen ( Repubblica Ceca ) sono ospitate 12 sottospecie di P. colchicus più 1 di P. versicolor: P. c. persicus - P. c. zerafschanicus - P. c. karpowi - P. c. chrysomelas - P. c. torquatus - P. c. bianchii - P. c. pallasi - P. c. formosanus - P. c. zarudnyi - P. c. strauchi - P. c. colchicus - P. c. mongolicus - P. versicolor robustipes, alcuni rappresentati da un singolo individuo. Questi esemplari, che provengono da piccole importazioni nell'ex Repubblica Democratica Tedesca, risultano ormai eccessivamente consanguinei e prossimi all'estinzione in cattività. Nel complesso, la situazione riguardante le diverse sottospecie in Europa è precario e di conseguenza, la World Pheasant Association Germany ( WPA-Germany ) ha creato un “Common Pheasant Focus Group ”nel 2006. L'obiettivo è mantenere geneticamente pure le popolazioni in cattività attualmente presenti in Europa e aumentare l'interesse in relazione alla loro gestione controllata. Gli esemplari ospitati nello zoo di Plzen e quelli tenuti nelle collezioni dell'Europa occidentale ( principalmente in Germania, Svizzera, Francia, Austria e alcune strutture nel Benelux ), secondo quanto riferito, provengono dalla stessa fonte: l'allevamento di Christian Möller a Erfurt che, prima dell'unificazione della Germania, importò, allevò ed alleva 14 diverse sottospecie. Complessivamente 15 diverse sottospecie sono mantenute in Europa. Attualmente la consanguineità viene evidenziata da bassa fertilità e scarsa qualità della prole: bassa fertilità, basso tasso di sopravvivenza e deformità del becco, con la mandibola superiore che risulta molto più corta di quella inferiore, mentre in alcuni casi estremi, mancano gli occhi. Ad esempio, entrambe le malformazioni sono state riscontrate in alcune coppie di P. c. binchii e P. c. zarudnyi nello zoo di Pilsen. Tuttavia, il cambio regolare di soggetti adulti fornisce progenie di successo. A Plzen è stato anche osservato che molti adulti non sono più in grado di essere utilizzati come riproduttori a causa delle lesioni, in quanto possiedono ancora un indole molto selvaggia ( ad es. fagiani di zarudnyi e mongolicus ). Nonostante le perdite ( soprattutto maschi ) lo zoo di Plzen ne sta comunque allevando un buon numero.
Stati Uniti d'America:
Ci sono cinque principali allevatori di Phasianus colchicus negli Stati Uniti ( James Pfarr, commento personale ), che mantengono 16 diverse sottospecie: P. c. torquatus - P. c. formosanus - P. c. pallasi - P. c. hagenbecki - P. c. strauchi - P. c. takatsukasae - P. c. karpowi - P. c. colchicus - P. c. talischensis - P. c. bianchii - P. c. zarudnyi - P. c. zerafschanicus, P. c. turcestanicus - P. c. decollatus - Phasianus v. versicolor e P. v. robustipes. Le date relative alle importazioni di importazione, sono note solo per alcune delle sottospecie elencate ( James Pfarr, commento personale; Tabella 2 ).
Sottospecie mantenuta negli Stati Uniti (secondo James Pfarr, comm. Comm.). "FGD" sta per Fish and Game Department. Sottospecie Importatore Data di importazione:
P. c. talischensis...................Allevatore privato...............................................................................10 anni
P. c. colchicus........................Allevatore privato...............................................................................10 anni
P. c. zarudnyi.........................Allevatore privato...............................................................................10 anni
P. c. mongolicus...................Allevatore privato................................................................................10 anni
P. v. versicolor.......................Allevatore privato tramite Hogle Zoo, Salt Lake City, Utah...........10 anni
P. c. zerafschanicus..............Allevatore privato via Zoo San Diego, California.............................1987
P. c. strauchi <Michigan>.....FGD.......................................................................................................1987
P. c. bianchii <Oregon>.........FGD.......................................................................................................1980
P. c. colchicus <Idaho>.........FGD.......................................................................................................1980
P. c. pallasi.............................MacFarlane Pheasant Farm, Janesville, Wisconsin in ritardo.......1950 fino a 1960
Una popolazione di P. c. bianchi è distribuita nel sud del New Mexico ( introdotta dal dipartimento di fauna selvatica ) che pare essersi adattata bene a condizioni molto secche ( James Pfarr, commento personale ).
Implicazioni sulla conservazione:
Il futuro delle diverse sottospecie di P. colchicus e P. versicolor in natura sembra essere molto problematico, e dopo aver raccolto e considerato tutte le informazioni sulle sottospecie sopra citate, siano esse in natura oppure in cattività in Europa e negli Stati Uniti, gli autori concludono che è necessario avviare diverse misure:
1 - Una accurata indagine nelle remote regioni dei Balcani e Turchia con habitat idonei alla ricerca di popolazioni indigene del P. c. colchicus.
2 - Conferma della popolazione nel delta del Nestos ( Grecia settentrionale ) e valutazione della sua popolazione.
3 - Valutazione dello stato riguardante le popolazioni del P. c. talischensis.
4 - Continuazione delle indagini sulla sottospecie dell'Asia centrale avviate da uno degli autori (SM).
5 - Ulteriore indagine sullo status dei P. versicolor in Giappone.
6 - Chiarimento sulle gamme del P. c. torquatus , e stato delle popolazioni.
7 - Potenziamento delle sottospecie pure mantenute in Europa e USA con ulteriori indagini allo scopo di individuare altri allevamenti con le stesse finalità.
8 - Scambio di informazioni ed esemplari tra le diverse strutture d'allevamento al fine di evitare la consanguineità.
Ringraziamenti:
Gli autori ringraziano Christian Möller, James Pfarr, Erwin Burkhart ( Coordinatore del Common Focus Fagiano del WPA-Germania ),
Roland Wirth e Manfred Prasch per informazioni sulle popolazioni di fagiani comuni in cattività. Ringraziamo anche Rustam Muratov ( direttore dell'Istituto di silvicoltura ) e Nurali Rakhimov, entrambi di Duschanbe, Tagikistan e Sergey Zagrebin ( Tashkent, Uzbekistan ) per le informazioni sulla gamma, popolazioni in situ e introduzioni in Asia centrale. Infine, grazie a Michael Braun e Philip McGowan per l'aiuto con la letteratura e revisori anonime per commenti relativi ad una versione precedente del manoscritto.
- Dopo la doverosa introduzione, ritorniamo a “parlare” di colchicus. Ovviamente, come già intuibile dal titolo di questa pagina, non di metodi d’allevamento, tempi di incubazione e quant’altro, già argomentati alla relativa pagina, e per i quali sia la letteratura quanto il web ne sono già stracolmi, ma di veri fagiani. Quindi nulla a che vedere con i ben conosciuti ibridi, o Phasianus c. domesticus, che, purtroppo, nell’immaginario comune, ed in particolare dei meno informati, hanno assunto le sembianze di polli colorati snaturando e svilendo il ruolo dei loro conspecifici selvatici. La fredda apatia che aleggia attorno a questo stupendo genere, senz'altro dovuta alla “domestica” popolarità dei loro cuginastri allevati, fa si che a causa del poco interesse suscitato tra allevatori, associazioni animaliste, documentaristi ecc., come fossero esseri inferiori non degni di nota, molte sottospecie stiano “agonizzando” nell’indifferenza pressoché totale. Ciò è profondamente scorretto, dannatamente stupido e drammaticamente sbagliato. Basti pensare che nessuna delle note associazioni preposte al controllo delle specie ha inteso, perlomeno sino ad oggi, prendere in esame la possibilità di considerare alcune di esse, se non la gran parte, come in pericolo di estinzione considerando il genere, nel suo insieme "a rischio minimo". Concetto, ovviamente, molto superficiale, basato sugli ibridi allevati in gran numero. Assurdo ! Per contro, perlomeno da quanto in mia conoscenza e ciò che risulta dalle mie ricerche, un buon numero di sottospecie, ha già imboccato la via del non ritorno. Anzi, per alcune di esse l’esistenza stessa è in serio dubbio e/o letteralmente attaccata ad un filo. Inoltre, da considerare il pericolo sia per quelle in pericolo, quanto per le altre apparentemente ancora in discreta "salute", dovuto alla contaminazione genetica. Quindi, è altresì probabile che alcune di loro sopravviva solo in avicoltura, perlomeno come geneticamente pure. Concettualmente, l’estinzione di una specie, viene idealizzata nella sparizione fisica della stessa ma, non è sempre così, infatti può accadere, come nel caso dei Phasianus colchicus, che sia letteralmente “assorbita” dall'incrocio con soggetti ibridi d'allevamento che, non di rado, producono esemplari fenotipicamente somiglianti, quando non identici, alla sottospecie indigena pur rimanendo organismi anomali, una sorta di inconsapevoli "parassiti", o meglio, bombe ad orologeria intese alla distruzione di se stessi persi nel caos di geni irreparabilmente compromessi. Scenario troppo apocalittico ? Purtroppo no ! la prospettiva è tutt’altro che immaginaria com'anche sottolineato nello studio sopra esposto, seppur a grandi linee, che si sta conducendo. Nei paesi di origine ( quindi non solo la Cina ) oltre a cause varie, l’allevamento del ben noto e famigerato ibrido da caccia è in costante aumento mettendo sempre più a rischio la sopravvivenza delle forme autoctone. Ufficialmente in Cina, nonostante vi siano ben 19 sottospecie, non si è pensato di allevare in purezza soggetti delle varie sottospecie, soprattutto all'interno delle gamme originali comprese in tutte le province cinesi, bensì di allevare ibridi derivati dall’incrocio di forme selvatiche, o tra queste e fagiani "americani", jumbo, tenebrosi, platino, bianchi ecc., per la produzione di carne e uova. Di seguito un brevissimo accenno di quanto appena menzionato.
" Attualmente in Cina le forme allevate e incrociate più comunemente sono: P. c. karpowi sia in purezza che incrocio - P. c. domesticus < nelle forme americane: fagiano jumbo - P. c. tenebrosus, nelle varie colorazioni – mutazione bianca e platino >. L’allevamento viene soprattutto esercitato con due metodi: 1 ) in, apparente, purezza riguarda il P. c. karpowi ( sottospecie Hebei per i cinesi ) con i maschi che pesano mediamente da 1000 a 1350 g., il cui adattamento alla cattività è stato curato dall’Istituto di Ricerca Specializzato dell’Accademia Cinese di Scienze Agrarie, anche, allo scopo di ottenere soggetti caratterialmente più gestibili da incrociare con esemplari di provenienza americana o comunque ibrida. Mentre le femmine raggiungono i 550-900 g. Produzione media 25-26 uova x femmina. Fecondità delle stesse che supera di norma l’87% con un tasso di schiusa pari a circa l’89%. Nota sintetica: questa sottospecie viene descritta come avente un forte istinto selvaggio con ottima attitudine al volo. Grande capacità di sopravvivenza e relativo facile adattamento sia all’ambiente, quanto alla vita selvatica, dopo essere stato rilasciato in natura.
2 ) Denominato “fagiano Zuojia” ( letteralmente: Zuojia improved Pheasant ). Questa razza è stata ottenuta, sempre dall’Istituto di Ricerca Specializzato dell’Accademia Cinese di Scienze Agrarie, incrociando il P. c. karpowi con il fagiano ibrido americano. Rispettivamente, maschi e femmine a 21 settimane mediamente pesano 1,55 kg e 1,15 kg, mentre in età adulta raggiungono il peso di 1,700 kg i maschi e 1,250 kg le femmine. Produzione media 60-65 uova per fagiana. Fecondità delle stesse pari all’88,5% con un tasso di schiusa medio dell’87,6%.
Da rilevare che i fagiani americani, derivati dai P. c. pallasi e torquatus importati dalla Cina così come, jumbo, tenebrosus, bianco e platino, sono stati e, probabilmente, vengono tuttora, acquistati presso la MacFarlane Pheasants Inc. – Wisconsin USA, a cura dell’Istituto di Ricerca Specializzato dell’Accademia Cinese di Scienze Agrarie. Insomma, un grottesco quanto devastante ritorno in patria, in un ruolo che oserei definire “terroristico”, finalizzato, col consenso locale, alla distruzione delle forme indigene.
Ovviamente quanto appena citato corrisponde all’aspetto più controllato e tecnico riguardante l’allevamento del fagiano. Per contro, in Cina, e non solo, esistono allevamenti privati di varia portata in pressoché tutte le province, comprese le più remote, dove, è presupponibile, vengano allevati ibridi derivati da altri incroci e questo complica ulteriormente le cose. Paradossalmente la Cina, da un lato protegge, seppur in allegato di secondo livello, forsanche perché non "stimolata" dalle organizzazioni occidentali ad assumere regole più drastiche ( il completo disinteresse avicolo già citato ), e nel contempo consente l'allevamento dei già citati ibridi per la produzione di carne e uova da destinare al mercato. Come spesso accade per motivi e cause diverse alcuni, o anche in buon numero, riescono a fuggire e se sopravvivono è pressoché certo che si incroceranno con i consimili indigeni.
- Per una maggiore sinteticità e comprensione, la successiva esposizione di quanto, a mio parere, andrebbe studiato in maniera approfondita in riguardo ad alcune forme, verrà principalmente suddivisa in 3 parti che avranno come oggetto, o meglio, tratteranno 2-3 sottospecie ognuna. Una sorta di confronto, con foto, studi e testi molto brevi, sintesi tutt’altro che facile, come nel caso degli Ithaginis, di un lunghissimo lavoro riguardante ricerche fotografiche, letterarie e topografiche. Otre a ciò verranno prese in esame delle curiose difformità rilevate nelle femmine di alcune sot
La prima "discussione" inizia con un "analisi" informale riguardante la forma che in molti studi viene indicata come possibile basale per il genere, cioè il Phasianus c. elegans contrapposto al Phasianus c. rothschildi che potrebbe essere solo una variante clinale del primo se non addirittura un ibrido, nonostante una ricerca piuttosto accurata, ma non senza alcune lacune, condotta sul campo da ricercatori cinesi e pubblicata nel 1988, ma non senza alcune lacune, parrebbe escluderlo.
La mia non è ostinazione nel voler dimostrare qualcosa a tutti i costi, ma semplice curiosità da appassionato di questo genere. La stessa che mi ha portato a scoprire, o meglio, a realisticamente definire alcune sottospecie di Ithaginis la maggior parte delle quali, guarda caso, vivono proprio nella provincia dello Yunnan.
Leggendo e rileggendo la descrizione del Phasianus sladeni sembra, perlomeno a me, che la si potrebbe riferire anche al Phasianus c. rothschildi. Certo, l'area tipo di sladeni è più a nord ovest rispetto a quella tipica di rothschildi, ma siamo sicuri che quelle indicate siano veramente le aree dove, teoricamente, la specie si è originata o semplicemente dove è stata scoperta per la prima volta ? Sembra ovvio, ma non è così ! E lo studio sotto esposto ne è una testimonianza proponendo una nuova e molto più ampia visione sia sottospecifica che distributiva soprattutto in riguardo al Phasinus c. elegans e rothschildi. In particolare quest'ultimo che in base allo studio citato estende la sua gamma molto più a nord est rispetto a quanto precedentemente presunto. Quindi, e ritornando un attimo a sladeni, se rothschldi a raggiunto determinate latitudini nel nord est della provincia, potrebbe averlo anche fatto ad ovest raggiungendo l'area attribuita a sladeni, tra l'altro anche relativamente più vicina a quella tipica per rothschildi.
Inoltre, se fosse confermato quanto proposto nello studio, e personalmente non ho alcun dubbio al riguardo, dato che diverse indicazioni, prima della lettura del lavoro in oggetto portavano in questa direzione, potrebbe anche essere che rothschildi ibrido si sia originariamente evoluto proprio nell'area indicata nello studio, una sorta di crocevia sottospecifico, e poi espansosi verso sud ed in altri luoghi formando nel contempo grazie all'isolamento dalle forme originarie, piccole popolazioni che hanno assunto un fenotipo più stabile ed uniforme anche confacente al luogo dove si sono trovate. Ciò è riferibile anche all'area tipica per sladeni.
Sotto proposto lo studio menzionato che trovo sia nei contenuti, oltre che una assoluta novità, anche estremamente intrigante.
Research on the distribution of geographic subspecies of pheasant in Zhaotong Region, Yunnan Province Wang Junhong (Harbin Power District Health Prevention and Inspection Station) Yang Yuanchang (Department of Forest Protection, Southwest Forestry College) Zhang Mengli (Heilongjiang Provincial Institute of Wildlife
Phasianus colchicus elegans
Phasianus colchicus rothschiidi Phasianus colchicus decollatus
Astratto
L'autore ha analizzato e identificato 50 esemplari di fagiano maschio raccolti nell'area di Zhaotong nel 1983 e nel 1988. I risultati mostrano che le tre sottospecie di fagiani nella provincia dello Yunnan sono tutte distribuite nella città-prefettura di Zhaotong, vale a dire: Phasianus colchicus elegans, Phasianus colchicus rothschildi e Phasiunus colchicus decollutus. In questo articolo, la distribuzione delle sottospecie di fagiano in quest'area è stata ampiamente studiata e sono stati scoperti per la prima volta tipi intermedi ibridi di queste tre sottospecie. Sono descritte le posizioni di diversi tipi intermedi di ibridazione.
Prefazione
Il fagiano Phasianus colchicus è una specie selvatica economicamente relativamente diffusa nel nostro paese. Gli studi odierni sulla classificazione degli uccelli hanno dimostrato che ci sono più di 30 sottospecie nel mondo e ci sono 19 sottospecie nel nostro paese, che rappresentano circa 2/3 del numero totale di sottospecie di fagiano nel mondo (Zheng Zuoxin, 1978). Si può vedere che nella differenziazione e distribuzione delle sottospecie di uccelli domestici, i fagiani sono molto tipici.
Per quanto riguarda la distribuzione delle sottospecie di fagiano nella parte nord-orientale della provincia dello Yunnan, sebbene gli ornitologi nella provincia dello Yunnan abbiano svolto molto lavoro, non sono ancora stati in grado di comprendere la loro ricerca in modo più specifico. Pertanto, questo articolo ha effettuato
ulteriori ricerche esplorative per fornire un riferimento per espandere lo sviluppo e l'utilizzo delle risorse della fauna selvatica.
Panoramica dell'ambiente geografico naturale dell'area di Zhaotong
L'area di Zhaotong si trova a 26°33'--28°40' di latitudine nord e 102°70'--105°20' di longitudine est nel nord-est della provincia dello Yunnan. Confina con Guizhou a est e sud-est ed il fiume Jinsha a ovest e nord-ovest è la linea di demarcazione naturale tra le province di Yunnan e Sichuan. Confina con la città di Yibin, Sichuan a nord e con la regione di Qujing nella provincia a sud. È l'incrocio tra l'altopiano di Yungui e il bacino del Sichuan. Il sistema montuoso Wumeng, un ramo della catena montuosa Yunling, attraversa la regione da sud-ovest a nord-est e il picco Wulian a ovest è dall'altra parte del fiume Jinsha rispetto al monte Daliang nella provincia del Sichuan. Terre alte sud, basse a nord, alte a ovest e basse ad est, formando un terreno inclinato che declina gradualmente da sud-ovest a nord-est. I fiumi Hengjiang, Niulanjiang e Yili sfociano nel Jinsha da sud a nord. Il punto più basso della regione è alla foce del fiume Hengjiang nella contea di Yanjin, a un'altitudine di soli 350 metri, e la vetta principale di Yaoshan nella contea di Qiaojia è a 4.040 metri sul livello del mare, che costituisce il punto più alto della regione.
Il clima generale è monsonico subtropicale con le stagioni umide e secche come caratteristiche principali. Il tasso di copertura forestale è estremamente basso con foreste calde di latifoglie e conifere, piccole aree boschive calde costituite da bambù e foreste temperate di conifere. Tuttavia la maggior degli habitat è composto da terreni agricoli, pendii erbosi e boschetti cespugliosi che rendono l'area di Zhaotong un ambiente estremamente idoneo per la vita dei fagiani, e dove possono prosperare.
Percorso di indagine e risultati
Gli esemplari di fagiano nell'area di Zhaotong sono stati raccolti da aprile a maggio 1988. Ci sono due percorsi di indagine: Ad ovest, includendo le contee di Suijiang, Yongshan, Daguan, Zhaotong e Qiaojia, con punti di raccolta a Xuebai, Sanjiangkou, Xinla, Malan, Dashaba, Huashiban, Mitian, Wanhe, Yong'an, Dapingzi, Yanshan, Qiaomaidi, Xinhua, Mashu e Daqiao.
Ad ovest, includendo le contee di Suijiang, Yongshan, Daguan, Zhaotong e Qiaojia, con punti di raccolta a Xuebai, Sanjiangkou, Xinla, Malan, Dashaba, Huashiban, Mitian, Wanhe, Yong'an, Dapingzi, Yanshan, Qiaomaidi, Xinhua, Mashu e Daqiao.
Ad est, includendo le contee di Yanjin, Weixin, Zhenxiong, Yiliang e Ludian, con punti di raccolta a Potou, Cuntian, Heila, i sobborghi di Zhaotong, Shuimo, Dashuijing, Gangou e Jinzhong. Sono stati raccolti 36 esemplari maschi.
Inoltre, da aprile a maggio 1983, l'Animal Group del Southwest Forestry College ha raccolto 14 esemplari a Jing'an nella contea di Zhaotong e Xiaocaoba nella contea di Yiliang. In totale, sono stati raccolti 50 esemplari di fagiano maschio nell'area di Zhaotong. L'identificazione include tre sottospecie di fagiano: la sottospecie dello Yunnan (Phasianus c. elegans), la sottospecie dello Yunnan meridionale (P. c. rothschildi) e la sottospecie del Guizhou (P. c. decollatus). Queste tre sottospecie si ibridano a vari livelli in aree adiacenti tra loro. Per i dettagli, fare riferimento all'identificazione degli esemplari e alla mappa di distribuzione geografica dei fagiani elencati di seguito.
Identificazione degli esemplari
Esposizione delle differenti caratteristiche fenotipiche relative alle tre sottospecie geografiche di Phasianus analizzate
Phasianus c. elegans: 1) Dorso, parte superiore: dal marrone al bruno-marrone, con sottili linee nere. 2) Petto: verde scuro su un'ampia fascia. 3) Fianchi: da marrone dorato a marrone rossiccio con piume i cui apici presentano sottili marcature nere orizzontali che si estendono per quasi per tutta la loro larghezza.
Phasianus c. rothschildi:
1) Dorso, parte superiore: rispetto alla precedente forma, più chiaro e giallo dorato con sottili linee nere.
2) Petto: verde scuro, e rispetto alla precedente forma, su una fascia meno ampia che si restringe nella parte centrale, sfumato di rossastro-violaceo.
3) Fianchi: rispetto alla forma precedente, più chiari, giallo dorato; sottili marcature nere orizzontali, che si estendono quasi per tutta la larghezza apicale della piuma.
Phasianus c. decollatus:
1) Dorso, parte superiore: giallo dorato chiaro con ampie linee nere
2) Petto: spesso rosso rame
3) Fianchi: giallo marrone chiaro; marcature nere che si estendono solo alle parti centrali apicali delle penne.
Esemplari esaminati
Phasianus c. elegans - 24 maschi catturati a:
Contea di Zhaotong (Yanshan, città del distretto di Zhaoyang nella prefettura di Zhaotong) 1 maschio (17-05-1988)
Contea di Ludian (Shuimo) 1 maschio (11-05-1988)
Contea di Qiaojia (Mashu, Xinhua, Qiaomaidi) 9 maschi (dal 14 al 21-05-1988)
Contea di Yongshan (Xinla, Mitian, Wanhe, Dashaba, Dapingzi) 5 maschi (19-04-1988, 5/4-14)
Contea di Huize (Jinzhong, Gangou, Daqiao) 8 maschi (dal 15 al 22-05-1988)
Phasinaus c. rothschildi - 11 maschi catturati a:
Contea di Yiliang (Xiaocaoba, Kuixiang) 5 males (dal 15-05-1983 al 29-04-1988)
Contea di Zhaotong ( (Jing'an, sobborghi del capoluogo di contea) 6 maschi (dal 12-05-1983 al 03-05-1988)
Phasianus c. decollatus - 6 maschi catturati a:
Contea di Yiliang (Xiaocaoba) 3 maschi (dal 09 al 10-04-1983 al 15-05-1988)
Contea di Zhenxiong (Potou) 1 maschi0 (12-04-1988)
Contea di Daguan (Sanjiangkou) 2 maschi (28-04-1988)
Phasianus c. elegans e rothschildi ibridi - 3 maschi catturati a:
Contea di Ludian (Dashuijing) 1 maschio (11-05-1988)
Contea di Yongshan (Huashiban, Yong’an) 2 maschi (dal 4 al 14-05-1988)
Phasianus c. elegans e decollatus ibridi - 3 maschi catturati a:
Contea di Yongshan (Xuebai, Malan) 3 maschi (18-20-04-1988) - (nota: Malan ora rinominato Manan )
Phasianus c. rothschildi e decollatus ibridi - 3 maschi catturati a:
Contea di Yiliang (Xiaocaoba) 3 maschi (15.05-1983)
Discussione
I ) La distribuzione delle tre sottospecie nell'area di Zhaotong è descritta come segue:
1) Sottospecie dello Yunnan ( Phasianus c. elegans )
Esemplari di questa sottospecie sono stati raccolti a Dashaba, Mitian, Wanhe, Dapingzi, Yanshan, Shuimo, Qiaomaidi, Xinhua, Mashu, Daqiao, Gangou e Jinzhong. Tutte comprese nella parte occidentale della regione di Zhaotong dove la specie sembra essere distribuita su una fascia da sud a nord lungo il bacino del fiume Jinsha.
2) Sottospecie del Guizhou ( Phasianus c. decollatus )
Esemplari di questa sottospecie sono stati raccolti a Sanjiangkou, Xiaocaoba e Potou, indicando che è distribuita a est e a nord-est della regione di Zhaotong. La distribuzione di questa forma nella provincia dello Yunnan è limitata alla regione orientale di Zhaotong.
3) Sottospecie dello Yunnan meridionale ( Phasianus c. rothschildi )
Gli esemplari di Jing'an, sobborghi di Zhaotong, Heila, Kuixiang e Xiaocaoba mostrano che questa forma è distribuita nell'area centrale della regione di Zhaotong, ed è inserita tra le prime due sottospecie ed è presente anche un tipo intermedio misto. I due esemplari di Phasinaus c. rothschildi n. 884291 e n. 884293 raccolti a Fachong, contea di Hezhang, provincia di Guizhou, indicano che la sottospecie si è espansa dal confine orientale della provincia di Yunnan alla provincia del Guizhou, piuttosto che essere limitata alla provincia dello Yunnan. La distribuzione di questa sottospecie nell'area di Zhaotong mostra la linea di confine della sua distribuzione verso nord.
4) Phasianus c. elegans - Phasianus c. rothschildi - Tipo intermedio
Gli esemplari di Huashiban e Yongan della contea di Yongshan e Dashuijing della contea di Ludian sono caratterizzati da una colorazione bruno-marrone sulla parte superiore del dorso, fianchi marrone dorato-marrone, simili al Phasianus c. elegans; tuttavia, la fascia verde scuro del petto è stretta, limitata al centro e frammezzata di rosso-violaceo, similarmente al Phasianus c. rothschildi. Pertanto, è considerato un tipo intermedio, e si presume che le due sottospecie si siano incontrate e ibridate in tre località: Huashiban, Yongan e Dashuijing.
5) Phasianus c. elegans - Phasianus c. decollatus - Tipo intermedio
Esemplari intermedi tra le due sottospecie sono stati raccolti a Xuebai e Malan, nella contea di Yongshan. Il dorso si mostra da marrone a bruno-marrone, con sottili linee nere, fianchi color marrone-oro e bruno-marrone simili a quelli del Phasianus c. elegans, mentre il petto in denso rosso rame ricorda il Phasinaus c. decollatus. L'esemplare di Xuebai nella contea di Yongshan presenta marcature nere simili a quelle del Phasianus c. decollatus, mentre il soggetto raccolto a Malan nella contea di Yongshan, è contraddistinto da sottili marcature nere orizzontali simili a quelle del Phasinaus c. elegans.
Gli esemplari sopra menzionati sono stati catturati lungo il confine settentrionale della distribuzione in quest'area del Phasianus c. rothschildi, tuttavia non è stato trovato alcun tipo intermedio tra il Phasianus c. decollatus e Phasianus c. rothschildi. Quindi una distribuzione di grande interesse e valore per ulteriori discussioni che deve ancora essere indagata in profondità.
6) Phasianus c. rothschildi - Phasianus c. decollatus - Tipo intermedio
Esemplari intermedi del Phasianus c. rothschildi e Phasianus c. decollatus sono stati raccolti a Xiaocaoba nella regione orientale di Zhaotong. Assomigliano al primo sulla parte superiore del dorso, che si presenta più chiara e più giallo dorato con sottili linee nere; così com'anche i fianchi più chiari e giallo dorato. Per contro il petto in denso rosso rame è simile al Phasinaus c. decollatus. Sulle parti inferiori dei fianchi mostra sia marcature orizzontali nere simili a quelle osservabili nel Phasianus c. rothschildi che marcature nere affini a quelle del Phasianus c. decollatus. Da ciò si può dedurre due sottospecie si sono incrociate a Xiaocaoba, nella contea di Yiliang, dando origine a forme intermedie.
II ) La sottospecie dello Yunnan è ancora distribuita nelle parti occidentali e centrali della provincia dello Yunnan. Il sistema montuoso Hengduan attraversa diagonalmente Tibet, Sichuan e Yunnan da nord-ovest a sud-est, e questa antica catena montuosa è considerata il luogo di nascita di una varietà di animali. Se si presume che anche la sottospecie dello Yunnan abbia avuto origine da questo luogo, si può dedurre che la sottospecie molto probabilmente si è differenziata dalle "specie primitive" vicino ai monti Hengduan prima di altre sottospecie, e poi ha continuato a espandersi verso est per formare uno stato di espansione parallela lungo il fiume Jinsha. Il tipo di distribuzione nella parte occidentale della regione di Zhaotong è il limite della distribuzione verso est di questa sottospecie.
III ) principio di tassonomia sottolinea che è impossibile per due sottospecie della stessa specie occupare la stessa area di distribuzione (si riferisce principalmente all'area di riproduzione). Le sottospecie adiacenti possono ibridarsi tra loro per produrre tipi intermedi. La distribuzione delle
tre sottospecie geografiche di fagiani nell'area di Zhaotong occupa ciascuna un'area e si sono verificati diversi gradi di aree di incontro delle sottospecie, portando all'emergere di tipi intermedi.
IV ) Questa indagine non ha condotto un'indagine e una ricerca dettagliate sulla distribuzione altimetrica dei fagiani. Tuttavia, secondo l'analisi degli esemplari esistenti, l'altitudine dei siti di raccolta degli esemplari di fagiano nell'area di Zhaotong è compresa tra 1.000 metri e 2.500 metri e la maggior parte di essi si trova a un'altitudine di circa 2.000 metri sul livello del mare. A questa altitudine, irrigazione scarsa, arbusti ed erbe secondarie, pendii erbosi e terreni agricoli sono ampiamente distribuiti nelle montagne, che è l'ambiente ecologico in cui i fagiani amano vivere.
Conclusione
1.- Nella regione di Zhaotong, provincia dello Yunnan ( Cina ) sono distribuite tre sottospecie geografiche di fagiani: Phasianus c. elegans - Phasinaus c. rothschildi - Phasinaus c. decollatus.
2.- Phasinus c. elegans è distribuito lungo il fiume Jinsha nella parte occidentale della regione di Zhaotong - Phasinaus c. rothschildi vive nella parte centrale della regione - Phasinaus c. decollatus è distribuito a est della stessa.
3.- Esposizione delle diverse caratteristiche morfologiche che contraddistinguono le tre sottospecie geografiche:
Gli esemplari di Phasianus c. decollatus esaminati risultano significativamente più grandi rispetto a quelli dei Phasianus c. elegans e rothschildi. Gli esemplari di Phasinaus c. elegans come dimensioni sono simili ai Phasianus c. rothschildi. Il Phasianus c. elegans mostra il piumaggio con la colorazione più intensa; il Phasianus c. rothschildi è più chiaro rispetto al precedente mentre il Phasianus c. decollatus si mostra come il più chiaro dei tre. Pertanto, le sottospecie distribuite nell'area di Zhaotong presentano i seguenti cambiamenti da ovest a est: 1] Le dimensioni del corpo diventano più grandi: 2] Il colore del piumaggio diventa più chiaro.
4.- Distribuzione dei tipi intermedi ibridi delle tre sottospecie:
I tipi ibridi intermedi tra il Phasianus c. elegans ed il Phasianus c. rothschildi sono distribuiti a Huashiban e Yong’an nella contea di Yongshan ed a Dashuijing nella contea di Ludian
I tipi ibridi intermedi tra il Phasinaus c. elegas ed il Phasinaus c. decollatus sono distribuiti a Xuebai e Malan della contea di Yongshan.
I tipi ibridi intermedi tra il Phasianus c. rothschildi e Phasianus c. decollatus sono a Xiaocaoba nella contea di Yiliang.
5.- Le tre sottospecie di fagiani si ibridano tutte tra loro, dando origine a un tipo intermedio ibrido che presenta un fenotipo orientato verso la sottospecie con un cromatismo più intenso in termini di colore del piumaggio.
Gli esemplari analizzati in questa indagine hanno permesso di migliorare ancor più le conoscenze riguardanti la distribuzione delle tre sottospecie geografiche nell'area di Zhaotong. Così come le problematiche relative all'ibridazione nella stessa area sono state ulteriormente chiarite e nel contempo le narrazioni della letteratura precedente migliorate e integrate.
Per la prima volta è stato scoperto l'incrocio delle tre sottospecie ed identificati diversi siti nei quali si trovano gli ibridi. Tuttavia, ci sono ancora alcuni problemi e imperfezioni, come definire ulteriormente le zone di ibridazione e aree di convergenza degli incroci tra le sottospecie, che devono essere risolti da ricerche più approfondite in futuro.
Documento di riferimento
He Xiaorui, Xie Entang, et al. 1980 "Bird Taxon Survey Report on the Jinsha River Bank in Northern Yunnan", Zoological Research Vol. 1, No. 2: 197--21
Per una maggiore sinteticità e comprensione, la successiva esposizione di quanto, a mio parere, andrebbe studiato in maniera approfondita in riguardo ad alcune forme, verrà principalmente suddivisa in 3 parti che avranno come oggetto, o meglio, tratteranno 2-3 sottospecie ognuna. Una sorta di confronto, con foto, studi e testi molto brevi, sintesi tutt’altro che facile, come nel caso degli Ithaginis, di un lunghissimo lavoro riguardante ricerche fotografiche, letterarie e topografiche. Oltre a ciò verranno prese in esame delle curiose difformità rilevate nelle femmine di alcune sottospecie.
I primi a trattare saranno il Phasianus c. satscheuensis e Phasianus c. edzinensis. Due sottospecie che, ad eccezione di individui molto tipici appartenenti al primo ( Phasianus c. satscheuensis ), contraddistinti da una colorazione estremamente pallida ( foto di esemplari in natura, pelle e montatura ), fotograficamente risultano distinguibili l’una dall’altra con difficoltà. Sino a circa cinque anni fa, cioè fin quando pubblicai le foto del vero Phasianus c. edzinensis, sia in Europa, quanto negli USA, si presumeva fosse fenotipicamente identico alla mutazione platino del Phasianus c. domesticus, con tanto di esemplari, spacciati per “puri”, tenuti in cattività. Ancora più sconcertante che nessuno degli autori occidentali si sia mai preoccupato di trovare risposte adeguate a quello che sembrava essere un fraintendimento dato che non molto lontano, per la precisione nel Zoological Institute RAS, St Petersburg ( Russia ) si potevano e possono osservare le pelli di questa, ed altre rare sottospecie, compreso l'olotipo. Probabilmente, la troppa sicurezza, poca propensione alla ricerca e scarsa curiosità hanno permesso che ciò avvenisse. Disguido che in un primo momento fuorviò e rallentò di molto le ricerche. Tuttavia, la volontà di dare un "volto" a questa “emblematica” forma che poi, tanto misteriosa non era, aiutò non poco nelle ricerche, ed al riconoscimento attraverso le immagini. Ovviamente, com'è facilmente intuibile dalle foto, si presenta molto diversa da quello che si presumeva fosse. Cionondimeno, è lecito chiedersi il come mai gli autori occidentali, in particolare quelli contemporanei, non si siano mai preoccupati di approfondire o cercare nel paese natale di colui che aveva scoperto e descritto la specie, cioè la Russia. Patria di un gran numero di esploratori e autori che hanno scoperto, studiato e descritto molte specie, compreso i Phasianus. Plausibilmente perché gli autori occidentali inglesi e francesi, in particolare i primi, oltre a cercare di rivaleggiare con gli esploratori/autori i russi, tendevano, per motivi meramente politici e geopolitici, ad ignorarli nonostante avessero scritto gran parte della storia esplorativa archeologica ed ornitologica di Cina e Turkestan. Ad ogni modo, la scienza non dovrebbe conoscere barriere di questo genere, così come le scoperte, studi e teorie, condivise per il bene dell'umanità. Il caso "edzinensis" ne è una tangibile prova, dato che assumendo un comportamento più consono e meno stigmatizzato, avrebbero da subito capito dove cercare, evitando l'imbarazzante equivoco.
- Prima coppia trattata: Phasianus c satscheuensis e Phasianus c. edzinensis
Relativamente a queste due forme, dopo aver ri-letto con attenzione, alcune significative parti dei diari di viaggio degli esploratori/naturalisti russi Pzevalskyi e Kozlov, in particolare quest'ultimo, nonché di altri colleghi, il primitivo pensiero che si potesse trattare di un unica specie, si è potuto evolvere in una valida teoria. Perlomeno a mio avviso.
Ma andiamo per ordine. Una delle prime domande postemi faceva riferimento al come mai Pëtr Kuzmič Kozlov ( ben 8 spedizioni in queste terre ed incredibili scoperte ) pur avendo attraversato più volte la provincia del Gansu non abbia, per perlomeno da quel che mi è dato sapere, trovato il Phasianus c. edzinensis nelle aree centro settentrionali della provincia. Del resto se avesse avuto la possibilità di vederlo, o venire a conoscenza di avvistamenti riferiti dalle genti locali, lo avrebbe menzionato nei suoi diari di viaggio. Che lo abbia confuso con il conspecifico e molto simile Phasianus c. satscheuensis ? Meticoloso com'era, avrebbe comunque segnalato la nuova posizione per la specie e neppure menziona, per quanto mi è dato conoscere ad oggi, di aver osservato fagiani ad Edzin-gol, cioè l'area tipica attribuita al Phasianus c. edzinensis ( Edzin-gol o Ejin Banner nella Lega dell'Alxa , provincia cinese della Inner Mongolia all'epoca facente ancora parte della Mongolia ).
Essendo le differenze fenotipiche tra le due sottospecie ridotte ad alcuni particolari e sfumature del piumaggio, e presupponendo che il Phasianus c. edzinensis vivesse molto più lontano, tutti gli esemplari osservati, cacciati o catturati nella provincia cinese del Gansu centro e settentrionale, in occidente, venivano classificati come Phasianus c. satscheuensis,. Tuttavia, ciò non corrispondeva alla realtà, e ben si evince in alcune pelli collezionate nel Museo di Tring in UK, e probabilmente anche in USA. E’ sempre più credibile l'ipotesi iniziale che si tratti di un unica forma, con il Phasianus c. edzinensis basale, caratterizzata da una certa variabilità culminante nel Phasianus c. satscheuensis che probabilmente, nella forma più tipica, deve il pallore del piumaggio e altamente mimetico all'ambiente desertico dell'Oasi di Sachow, attuale Dunhuang, nord Gansu, ed aree vicine.
Nella maggior parte dei casi, la grande quantità di immagini trovate sino ad oggi, eccetto tre, così come i campioni raccolti dai biologi cinesi per uno degli studi citati all’inizio di questa disamina, provengono dalla stessa area, le zone umide di Gaotai Heihe, e Zhangye, Gansu, Cina. Dei tre esemplari menzionati, uno è stato fotografato appena oltre il confine del Gansu, nella provincia della Inner Mongolia ( Cina ) lungo il corso del fiume Emune Gaole, mentre l'altro all’interno di quella che viene considerata la gamma storica di Ejin Banner. Il terzo esemplare è stato immortalato in una zona desertica ( Gobi ) della Mongolia, comunque non lontano dal confine con la precedente provincia ed area menzionata. Con a disposizione molto materiale fotografico, letterario e la topografia delle due province, che ad una analisi superficiale, potrebbero sembrare insignificanti è invece possibile, conoscendo un poco certi meccanismi, formulare alcune teorie iniziali. Quindi diviene sempre più plausibile l'ipotesi iniziale che si tratti di un unica forma, con il Phasianus c. edzinensis basale, caratterizzata da una certa variabilità culminante a nord nel Phasianus c. satscheuensis che probabilmente, nella forma più tipica, deve il pallore del piumaggio altamente mimetico all'ambiente desertico dell'Oasi di Sachow, attuale Dunhuang, nord Gansu, ed aree vicine.
In un primo momento non sembrava possibile, ma il ritrovamento di immagini con esemplari ascrivibili al Phasianus c. edzinensis in area tipica per Phasinaus c. satscheuensis e viceversa, hanno definitivamente, almeno a mio parere, fugato ogni dubbio. Quindi, nonostante il Phasianus c. edzinensis sia molto più numeroso, con una maggiore distribuzione e probabilmente basale, perseguendo l'ordine Tassonomico/descrittivo dovrebbe essere riconosciute come Phasianus c. satscheuensis.
Quindi, ammesso che edzinensis sia una sottospecie e non una variante geografica di satchu, cosa comunque non completamente da escludere, “scuritasi” un poco nel procedere verso il sud del Gansu dove, tra l’altro, ha incontrato un habitat diverso da quello storico di satchu, ricco di vegetali ed acqua. Potrebbe anche essere che forse non è stato edzinensis ad arrivare nel Gansu, ma satchu che si è spinto sino a Edzin-gol e li si è fermato perché oltre non c’erano più le condizioni naturali necessarie per la sopravvivenza costituendo una piccola popolazione estintasi nel tempo per cause naturali. In quell’area è stato trovato, e nella fretta descritto come sottospecie edzinensis. Attualmente, guardando le immagini della zona, non credo che ad Edzin-gol possano vivere fagiani, quindi sarebbe spiegata anche la teoria di edzinensis arrivato nel Gansu. Sarebbe interessante sapere cronologicamente da quando la sottospecie si trova in quell’area, quanti esemplari sono stati collezionati ecc, ecc. Avrei molte altre domande alle quali dare una risposta, chissà, forse proseguendo nelle nostre ricerche, troveremo anche qualche risposta.
Questa teoria spiegherebbe il perché di tante cose, compreso il trovare entrambe le sottospecie nella stessa area del Gansu, e la grande somiglianza tra le due. Tuttavia se qualche studio dovesse provare lo status di entrambe le sottospecie, la mia convinzione riguardante la propagazione di edzinensis, dal Gansu all’Inner Mongolia rimarrebbe invariata.
Originariamente edzinesis potrebbe essere stato una variante stabilizzatasi di strauchi o kiangsuensis, o anche il risultato dell'incrocio tra i due nel Gansu mentre satchu una variante geografica di edzinensis che nelle aree tipiche, in particolare........, ha assunto la colorazione eccezionalmente pallida a causa dell'ambiente in cui è venuto a trovarsi. Infatti, in zone leggermente più meridionali della gamma attribuita a satchu si trovano, come testimoniano le non poche immagini, esemplari indistinguibili da edzinensis.