top of page

Crossoptilon crossoptilon

Crossoptilon c. crossoptilon maschio ..... da - www.birdnet.cn

LUOGO DI ORIGINE

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA

ESTINTO    |    |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |    NON A RISCHIO

                                                                                                                                                                                                                                                                   

                   GENERE  CROSSOPTILON  ( HODGSON,  1838 )                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  CROSSOPTILON CROSSOPTILON   ( HODGSON,  1838 )

FAGIANO  ORECCHIUTO  BIANCO o del SICHUAN

 

ORDINE..................GALLIFORMES.

FAMIGLIA...............PHASIANIDAE.                                                                                                                                                                                  GENERE.................CROSSOPTILON.

SPECIE...................CROSSOPTILON.

 

In un  primo momento fu  ipotizzato  che  la specie scoperta  da Hodgson nel 1838, alla quale                                                                                                                                      fu  attribuito  il  nome  di  C.  CROSSOPTILON, altro  non fosse che quella trovata  da David &                                                                                                                                      Mupin e denominata C. DROUYNI da  Verreaux nel 1968.  Tuttavia, successivamente vennero                                                                                                                                    accertate le differenze fenotipiche, caratteriali e comportamentali distinguendo definitivamente                                                                                                                                    le due sottospecie.

 

ITALIANO = Fagiano orecchiuto bianco | INGLESE = Withe eared pheasant | FRANCESE = Hokki blanc | SPAGNOLO = Fasan orejudo blanco | TEDESCO = Szetschuan ohrfasan.

 

SPECIE: Nominale < CROSSOPTILON CROSSOPTILON >  ( CITES-A- come per le altre sottospecie )

 

SOTTOSPECIE: 4 sottospecie sino ad oggi classificate ( VEDERE ALLA PAGINA  CROSSOPTILON C. SOTTOSPECIE )                                                                                  Crossoptilon crossoptilon crossoptilon …........fagiano orecchiuto bianco o del Sichuan…... [ nominale ] …....HODGSON ….....................1838.

Crossoptilon crossoptilon drouyni ...................fagiano orecchiuto di Drouyn....................................................VERREAUX ….....................1868.

Crossoptilon crossoptilon dolani …..................fagiano orecchiuto di Dolan ….................................................MAYER & SCAUENSEE......1938.

Crossoptilon crossoptilon linchiangense .........fagiano orecchiuto bianco dello Yunnan …...............................DELACOUR …....................1945.

 

LUOGHI DI ORIGINE: Endemico nella Cina, vive in vaste aree del Sichuan occidentale, sud-est del Tibet, Qinghai meridionale, Gansu, nord-ovest Yunnan e altre province. Le genti che abitano questi luoghi lo chiamano < sagga > che nella lingua locale significa “ pollo della neve “. In alcune di queste province i loro abituali territori si possono sovrapporre a quelli delle altre sottospecie.   

 

HABITAT NATURALE e COMPORTAMENTO: Prediligono territori frastagliati e sconnessi di alta montagna disseminati di formazioni rocciose, dominati da foreste di conifere miste e latifoglie, boschetti di betulle subalpine caratterizzati da  ricco sottobosco cespuglioso in gran parte composto da rododendri, azalee, ginepri e felci ad altitudini comprese tra 2500 e 4500 metri. Di norma la loro distribuzione sembra essere determinata sia dalla facilità di trovare l'acqua che dalla possibilità di procurarsi il cibo, ma anche dalla quantità di predatori presenti in un determinato territorio. Sono uccelli molto socievoli che soprattutto nei mesi invernali più freddi, o comunque quando non sono impegnanti nelle riproduzione, si riuniscono in grandi stormi composti anche da più di 100 esemplari, normalmente però i gruppi sono notevolmente piccoli, riducendosi a 25-30 individui comprendenti anche coppie stabili, che si muovono continuamente in cerca di cibo attraverso prati e radure alpine ai limiti con le nevi perenni. Non amano indugiare troppo in spazzi aperti ed al minimo accenno di pericolo si rifugiano nel folto della vegetazione oppure si gettano letteralmente in picchiata giù per i crinali raggiungendo le vallate sottostanti, o un qualsiasi punto reputato sicuro. Vivendo durante i mesi estivi ad altezze considerevoli, con l'approssimarsi della brutta stagione e/o in periodi particolarmente rigidi tendono a scendere verso valle, rimanendo tuttavia a quote superiori rispetto a tutti i loro congenere, aiutati anche dalla colorazione mimetica e dal folto piumaggio. Dovendo attraversare zone disagiate, spesso abbondantemente ricoperte di neve, frullano le ali producendosi in brevi voletti sostenuti anche dalla ampia e setosa coda, posandosi di tanto in tanto lasciando caratteristiche tracce sul manto nevoso. Alla ricerca del cibo dedicano solitamente gran parte del mattino e tardo pomeriggio mentre a metà giornata si riposano a ridosso di un costone roccioso al riparo dal vento, oppure sotto qualche albero o grosso cespuglio, finché nel primo pomeriggio si recano tutti insieme a bere in qualche sorgente o torrentello che si trova nelle immediate vicinanze. Al sopraggiungere della sera ritornano verso zone più alberate per imbroccarsi tutti insieme ( solitamente sui soliti alberi ) nell'intento di difendersi dal freddo e dalla maggior parte dei loro abituali nemici, ed una volta saliti sui posatoi notturni, nel mentre ogni esemplare decide quale sia la postazione migliore, intonano una sorta di assordante coro ( cosi come fanno al risveglio prima di scendere dai posatoi notturni ), ma appena tutti trovano la posizione cala il silenzio sino al mattino successivo. La dieta varia a seconda dei periodi ma è per lo più composta da erbe varie, semi di pinte selvatiche, germogli, fiori e boccioli, frutti, bacche, bulbi, tuberi e radici carnose, con discreta integrazione proteica derivante da insetti e piccoli vertebrati che trovano razzolando e/o scavando durante la bella stagione, mentre in inverno la loro alimentazione è prevalentemente costituita da bacche di lupo, ginepro, baccelli e semi essiccati e spesso congelati di iris, gigli, aghi di conifere, e non è raro vederli scavare nella neve alla ricerca di vegetali, muschi o bulbi rimasti sepolti sotto lo spesso manto bianco. In questo ambiente estremo i momenti peggiori si verificano durante le lunghe giornate in cui imperversa la tempesta con bufere di neve e ghiaccio che impediscono a questi uccelli qualsiasi tipo di attività, e per sopravvivere sono costretti ad alimentarsi con resina di conifere, sterco di cervo, coniglio selvatico o jak. Al sopraggiungere della stagione riproduttiva i componenti dei gruppi si dividono per formare le coppie con i maschi che determinano propri territori combattendo, per gli stessi e/o le femmine, anche cruentemente se necessario, senza però arrivare se non eccezionalmente, a ferirsi in modo grave ed ancora più raramente uno dei contendenti trova la morte. In questo periodo i maschi da sopra a rami bassi di quercia, o altre grosse piante oppure una roccia o più semplicemente standosene ben ritti sulle zampe controllano i loro domini lanciando potenti richiami, ben presto imitati dalle femmine, solitamente al mattino presto ed in tarda serata, che possono essere uditi anche a oltre 3 km di distanza nonostante la tonalità risulti meno squillante rispetto a quelli emessi dai congenere C. AURITUM e C. MANTCHURICUM. In realtà i richiami, che sono una caratteristica di entrambi i sessi, vengono prodotti anche fuori da periodo riproduttivo pur se con tonalità nettamente inferiori. Il nido solitamente consiste in una depressione del terreno di una certa grandezza, relativamente poco profonda e con forma ellittica, modellata con il corpo dalla stessa femmina, di semplice fattura e grossolanamente rifinito con erbe, rametti, foglie, muschio, penne e piume. Generalmente posto su costoni soleggiati ricchi di vegetazione, celato sotto  i rami di alberi caduti o tronchi marcescenti e spesso vuoti al loro interno, alla base di alberi cavi o fra le loro radici affioranti, sotto o a ridosso di speroni rocciosi che abbiano però attorno un minimo di vegetazione oppure all'interno di grosse e poco profonde cavità naturali. Di norma vengono deposte 4-8 uova, con casi documentati di 15-16, giallo-kaki e/o grigio-verdastri, dal guscio liscio e privi di macchie, ad intervalli di 2-3 giorni fra uno e l'altro, in contraddizione a quanto avviene in cattività con deposizioni abbastanza regolari ed a giorni alternati,  incubate dalla sola femmina con il maschio che rimane comunque nelle vicinanze a fare la guardia ma una volta nati i piccoli si unisce alla famigliola e partecipa intensamente all'allevamento della prole.

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA: Così come per altre specie originarie della Cina, lo stato dei CROSSOPTILON in natura è tutt'altro che rassicurante, e definito come vulnerabile. La situazione è resa ancora più grave dalla vastità delle zone di origine, in confronto a condizioni ambientali a loro idonee molto limitate che inducono a pensare che nel complesso le popolazioni di O. BIANCHI in realtà siano costituite da numeri relativamente limitati di individui. In genere la loro condizione è abbastanza conosciuta, tuttavia dubbi e timori persistono in considerazione dell'espansione demografica e all'impatto che questa ha sull'ambiente, il completamento di strade e ferrovie che portano e porteranno in queste zone, fino a poco tempo fa remote e isolate, un notevole incremento turistico con tutte le ripercussioni sull'ambiente che si possono facilmente presumere. La deforestazione, che per fortuna non ha ancora raggiunto le aree boschive d'alta quota, la caccia praticata senza regole ed un folto numero di predatori stanno portando questi stupendi animali vicino alla soglia del rischio di estinzione allo stato naturale. Piccoli gruppetti si sono adattati a vivere stabilmente nei pressi di monasteri Buddisti dove trovano protezione, rispetto, tranquillità e cibo, benevolmente offerto loro dai monaci.

 

CARATTERISTICHE PRINCIPALI e DIMORFISMO SESSUALE: Sessualmente monomorfici, le differenze tra maschi e femmine sono ridotte ad alcuni particolari come gli speroni che nei maschi risultano a base arrotondata, generalmente grossi e ben pronunciati, mentre le femmine ne sono solitamente sprovviste e quando accennati si presentano con base ovoidale. Nei maschi le carrucole sono molto più evidenti, ed oltre ad essere normalmente più grandi, tendono ad assumere un atteggiamento impettito, fiero e sicuro. I giovani a circa 3 mesi possono essere sessati, o perlomeno si può tentare di farlo, soprattutto per i meno esperti, essendo i maschi solitamente molto più grandi con caratteristiche fisiche e comportamentali ben evidenti e distintive. Un altro sistema abbastanza sicuro per accertare il sesso dei giovani consiste nell'osservare l'accenno di speroni ( gemme ) che nelle femmine si presentano in verticale ed abbastanza flessibili quando pronunciati mentre nel maschio partono da una base arrotondata e risultano abbastanza rigidi. Si tratta di un grande fagiano caratterizzato da un piumaggio per certi versi “particolare”, che gli conferisce un aspetto ampio e vaporoso, con una colorazione che in entrambi i sessi si presenta complessivamente bianca, tendente al bianco-giallastro nelle parti inferiori. La parte superiore del capo è ornata da brevi e vellutate piume nere quasi a formare una sorta di corona in evidente contrasto con il resto della livrea;ciuffi auricolari con le punte leggermente rivolte in avanti che risultano essere i meno pronunciati fra tutti i congenere, e che assieme alle altre piume della testa contribuiscono a dare un certo spessore, pur se vagamente scomposto. Le zone laterali della testa sono nude e costituite da pelle di colore rosso-scarlatto fortemente papillata, tipica della famiglia dei fagiani. Le ali non presentano particolari peculiarità essendo brevi e arrotondate, con una colorazione nerastra verso la loro estremità. La coda pur essendo meno ornata, rispetta completamente quelle che sono le caratteristiche del genere a cui appartiene presentandosi ampia e con abbondante frangiatura composta da lunghe barbe filiformi, separate le une dalle altre, che iniziando già al centro delle penne proseguono sino all'interno della curvatura che contraddistingue l'apice delle stesse dando a tutto l'insieme una delicata lucentezza che contribuisce a conferirle un aspetto morbido e setoso e nel contempo arruffato da far ricordare le piume di struzzo, caratteristica unica fra tutti i fagiani. Iridi giallo-marrone, mentre il becco e le forti zampe sono cremisi.

 

VALORI FISICI: ( essendo i valori fisici piuttosto simili, vengono considerati quelli della forma nominale )

MASCHIO: Lunghezza totale 85 – 95 cm.......lunghezza della sola coda 45 – 55 cm.......peso 2,2 – 2,5 kg.

FEMMINA: Lunghezza totale 80 – 90 cm.......lunghezza della sola coda 40 – 50 cm.......peso 1,5 – 2,1 kg.

 

Nonostante tutte le sottospecie di CROSSOPTILON CROSSOPTILON conosciute siano piuttosto simili fra loro, e le differenze si riducano più che altro a sfumature di colore riguardanti ali e coda, si riscontrano evidenti diversità genetico-comportamentali che suggeriscono ci sia ancora molto da imparare e/o studiare, in riguardo a questi fagiani ( VEDERE ALLA PAGINA CROSSOPTILON C. SOTTOSPECIE ).

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN CATTIVITA': La prima coppia regolarmente registrata arrivò in Europa per conto dello Zoo di Londra nel lontano 1891, ma purtroppo non ebbe progenie. Alcuni anni dopo in California venne portato un piccolo gruppo di esemplari, con i quali si costituì un ceppo di individui nati e adattati alla vita in voliera. Tuttavia nel corso della seconda metà degli anni 60, sia in America quanto in Europa la specie si trovava ormai sull'orlo dell'estinzione quando, nel 1966, fu importato un discreto numero di soggetti provenienti dallo Zoo di Pechino che contribuirono, se pur per un breve periodo, a dare nuova linfa, vigore e speranza al futuro di questi fagiani. Purtroppo le cose non vanno sempre come vorremmo ed è probabile che a quei tempi,  poi non così lontani, non si tenne in considerazione il fatto che gli esemplari provenienti dalla Cina non erano di cattura, ma il risultato di un programma d'allevamento attuato in cattività, per cui presumibilmente già più o meno consanguinei fra loro. In seguito alcune coppie, allevate negli Zoo di Pechino e Berlino, furono trasferite allo Zoo di Jersey ( USA ) dalle quali si ottennero decine di esemplari, che però anche in questo caso risultavano strettamente  imparentati. Seguirono altre importazioni dalla Cina e da allora negli Stati Uniti è stato redatto un registro genealogico della specie tenuto dalla Wildlife Preservation Trust. Attualmente in cattività è relativamente poco rappresentato, con il rischio sempre più reale di un collasso genetico dovuto alla mancanza di "nuovo sangue". Purtroppo è ormai difficile imbattersi in maschi e femmine geneticamente puri che siano fecondi e atti a riprodursi, ed inoltre, anche a causa della facilità con la quale si può mettere in atto la pratica, vengono spesso incrociati con gli altri congenere o conspecifici ( soprattutto C. AURITUM e C. DROUYNI ), nel mero tentativo di sopperire a ormai evidenti tare genetiche, sperando di ritrovare maggiore prolificità e vigore, col risultato che in commercio si è ormai quasi certi di imbattersi in esemplari che, per quanto possano essere somiglianti, se non del tutto simili ai C. CROSSOPTILON, sono pur sempre degli ibridi. Ciò nonostante gli allevatori esperti solitamente sanno cogliere le differenze fisiche, e soprattutto caratteriali, che contraddistinguono le diverse sottospecie sin dalle prime settimane di vita. Può altresì succedere, e purtroppo anche non di rado, che solo dopo la schiusa delle uova, con pulcini in varie e poco rassicuranti tonalità di colore ci si rende conto di non possedere dei riproduttori geneticamente puri. Attualmente in Europa si trova pressochè solo la sottospecie C. DROUYNI,  ibridi delle stessa o più somiglianti a questa forma.

 

VEDERE:  < CROSSOPTILON  ALLEVAMENTO >

Crossoptilon c. crossoptilon femmina..... da - www.image.so.com

bottom of page