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                 - lophura leucomelanos : sottospecie

Illustrazione:  Lophura leucomelanos lineata oatesi a sinistra e Euplocamus andersoni ( Kalij ibrido dello Yunnan ) a destra

Lophura leucomelanos x sito.jpg

Origine del termine Kalij: Kalji ( persiano : كلجي , anche romanizzato come Kaljī ; noto anche come Kalīj , Khalii e Khalji )  è un villaggio nel distretto rurale di Shalyardistretto di Uramancontea di Sarvabadprovincia del KurdistanIran. Al censimento del 2006, la popolazione era di 332 abitanti, suddivisi in 80 famiglie. Il villaggio è popolato da curdi.

 

Il termine si legge anche kaleege nei testi antichi, come Game Birds of India and Asia di Frank Finn, nonostante non venga più menzionato nel suo Indian Sporting Birds. La specie venne introdotta alle Hawaii  nel 1962 come fagiano da caccia 

Politipica - 9 sottospecie riconosciute:   

                                                                                                            

Lophura l. lucomelanos .... kalij cresta nera o nepalese ............. Latham...........1790

Lophura l. hamiltoni …...... kalij cresta bianca o di Hamilton …...Gray J.E. ........1829

Lophura l. lathami …..........kalij petto nero o horsfield ............... Gray J.E. ........1829

Lophura l. crawfurdi ….......kalij di Crawfurd ............................... Gray J.E. ........1829

Lophura l. lineata …...........kalij lineata .......................................Vigors ….........1831

Lophura l. melanota ….......kalij dalla schiena nera .....................Hutton............1848

Lophura l. williamsi …........kalij di Williams .................................Oates .............1896

Lophura l. oatesi …............kalij di Oates ....................................Ogilvie-Grant...1898

Lophura l. moffitti …...........kalij nero ...........................................Hachisuka .....1938

Nota: Le variazioni ambientali influiscono anche sulla colorazione del piumaggio; altitudine, luminosità e umidità dell'ambiente appaiono come fattori importanti nel determinare il colore della livrea, ed in particolare del dorso di entrambi i sessi, comportando pure notevoli variazioni tra le diverse sottospecie. I KALIJ occidentali, definiti anche KALIJ NERI o himalaiani, tendono ad avere nel complesso una colorazione nero-blu iridescente, mentre i KALIJ orientali, conosciuti anche come KALIJ GRIGI, presentano oltre alla classica colorazione nera di fondo, diverse variegature del piumaggio simili a quelle degli ARGENTATI. Si distinguono dalle specie affini per essere più sottili e leggeri, con cresta   elegante, coda corta, forte e leggermente arcuata. In questi ultimi il colore bianco si evidenzia soprattutto nelle orlature delle piume, mentre i “ NERI ” hanno colori metallici ed iridescenti. Tutti presentano carrucole rosse intorno agli anelli oculari e ad eccezione di L. L. CRAWFURDI , hanno tutti zampe bruno-grigiastre o nerastre. Le due sottospecie più conosciute, cioè L. LEUCOMELANOS e L. HAMILTONI nei luoghi di origine vivono entrambe ad alte quote, occupando quasi gli stessi territori. Il cromatismo è molto sottile con sorprendenti iridescenze e combinazioni di colori che risultano molto gradevoli da vedersi, specie il bianco-ghiaccio su ardesia. Però mentre HAMILTONI 

BIANCA 1 con frecce ULTIMA (1).jpg

può solo interagire con LEUCOMELANOS, che vive a quote inferiori, quest'ultimo può entrare in contatto con sottospecie dalla colorazione ancora più scura che di norma albergano più in basso,  all'interno di fitti boschi collinari come, LATHAMI ad esempio. Alcuni Autori hanno discusso la relazione tra LEUCOMELANOS e HAMILTONI, che ad eccezione della colorazione che caratterizza la cresta, appaiono pressoché identici, e per quanto ne sappiamo non esistono forme intermedie che li colleghino in qualche modo. Attraverso prove sperimentali Ghigi e Delacour scoprirono che incrociando esemplari puri si riproduceva l'una o l'altra specie, senza forme intermedie, e sembra che la trasmissione dei geni che portano all'una o all'altra sottospecie sia  dovuta alle femmine, e non ai maschi come invece solitamente avviene. In breve: accoppiando un maschio L. l. leucomelanos ( o viceversa) con una femmina L. l. hamiltoni ( o viceversa ) la prole sarà del tutto identica alla madre. In generale la livrea adulta viene assunta entro i primi 12 mesi, con alcune eccezioni tipo L. l. crawfurdi che completa il finissaggio dei colori nel corso del secondo anno di vita, ed in alcuni casi anche al terzo.

Inoltre, Ghigi dimostrò anche che le caratteristiche distintive contraddistinguenti le sottospecie di fagiani Kalij in natura, cioè le sottospecie, negli incroci sperimentali si comportano esattamente  come se fossero derivati ​​da una mutazione, non dalla fusione dei caratteri come succede con i Kalij birmani.

Le conclusioni che Ghigi trae dai suoi esperimenti, qui riportate integralmente, sembrano degne di nota - ( per una migliore comprensione è stato sostituito lo specifico Gennaeus, per le forma attualmente riconosciute, con Lophura ):

..." Riportandomi agli uccelli che formano oggetto del presente studio, se noi prendiamo esaminare il Lophura leucomelanus ed il Lophura horsfieldi ( L. l. lathami ), oppure quest’ultimo ed il L. lineata, rileviamo che essi differiscono per un complesso di caratteri i quali, negli ibridi, si fondono in maniera da produrre una forma intermedia, oppure si trasmettono in associazione diversa da quella esistente nelle specie progenitrici. Dato che queste forme intermedie od a caratteri diversamente associati, siano stabili nella loro discendenza, è chiaro che a due specie distinte compete la facoltà di dare origine per incrocio a nuove forme.

Se invece consideriamo il L. lencomelanos ed il Gallophasis​ muthura, oppure il primo ed il L. hamiltoni, è chiaro che dalle unioni provocate fra di loro non si possono ottenere nuove forme, in quanto la differenza consiste per ciascun caso in una sola coppia di caratteri antagonisti ed indecomponibili. Gli ibridi della prima coppia avranno le frange bianche sul groppone o ne saranno sprovvisti; quelli della seconda coppia avranno il ciuffo nero o lo avranno biancastro; apparterranno dunque nettamente o all’una od all’altra specie, e quand’anche essi fossero intermedi nel senso di avere le frange bianche non cosi ampie come nel Lophura leucomelanus, od il ciuffo non cosi chiaro come nel Lophura hamiltoni, è evidente che essi non possono dare origine ad alcuna nuova sottospecie, perché da quanto ho esposto nelle mie ricerche, e da quanto si rileva nella numerosa letteratura ibridologica odierna, questi ibridi i quali differiscono per due soli caratteri antagonisti, danno luogo nelle generazioni successive alla separazione di tali caratteri secondo la formula mendeliana, ritornando quindi alle specie progenitrici pure"...

Quanto aggiunto a questa pagina, relativamente a: descrizione e note (aggiornati quando serve),  luoghi di origine (aggiornati quando serve) e, un poco di storia, sono in gran parte tratti dalla: "A MONOGRAPH OF THE PHEASANT" ( Monografia dei fagiani ) di William Beebe ( volume 2 di 4, pubblicato nel 1921 ).

Nonostante su questa pagina vengano trattate con testi e foto tutte le sottospecie appartenenti a questa specie, attualmente riconosciute, per dovere di cronaca, ritengo, quindi è un'opinione del tutto personale, che tra i Lophura leucomelanos  sottospecificatamente distinti sarebbero da considerare solo 5 o 6 specie: come Kalij scuri: Lophura l. leucomelanos - hamiltoni - melonata - lathami || come Kalij chiari:  Lophura l. lineata e crawfurdi. Quest'ultimo senza non poch dubbi.

Qui sottoposte le immagini di maschi delle sottospecie di kalij scuri  che ritengo valide. A seguire testi, con ampie spiegazioni, ed immagini relative alle stesse.

Lophura l. leucomelanos                                                                                                                                Lophura l.  hamiltoni

Leucomelanos - Tibet · Shigatse 06-12-20    [Sussurra nella foresta degli uccelli] szbird_
Hamiltoni - Makku Math, Rudraprayag, Uttarakhand, India 17-05-15 - Gaurang Bagda search  2

Lophura l. melanota                                                                                                                                         Lophura l.  lathami

Melonata + Singalila NP--General Area DG, Darjeeling, West Bengal, India 30-10-19 - Suprat
Lathami - Mizoram Sihphir, Aizawl, Mizoram, India 06-02-21 - Zaia Kawlni search 1.PNG

Lophura l. leucomelanos    ( Kalij cresta nera o nepalese )..........Latham........1790

Luoghi di origine:  Nepal centrale e provincia del Tibet ( Cina )

Un poco di storia: Con il nome di Fagiano colorato, Latham menziona questo uccello già nel 1787, e tre anni dopo gli attribuisce il titolo di Phasianus leucomelanus. Jerdon lo confuse con Lophura l. hamiltoni ( all’epoca conosciuto come  Gallophasis albocristatus,) ma la sua presenza nella letteratura ornitologica è stata rara, e anche oggi sappiamo poco dei suoi luoghi di ritrovo e delle sue abitudini, a causa del completo isolamento e delle restrizioni vigenti sino a non molti anni fa, del suo paese natale, il Nepal.

Descrizione e note: Nel maschio adulto spicca la lunga cresta “pelosa”; piumaggio delle parti superiori generalmente nero, intriso di forte lucentezza metallica; corona, cresta e collo in profondo blu acciaio, mentre il mantello, dorso e groppa mostrano una notevole iridescenza viola, mentre le copritrici alari e secondarie sono prevalentemente verdi; rachidi di mantello e dorso bianchi; mantello, scapolari, alcune terziarie e lunghe copritrici superiori della coda leggermente frangiate di bianco, solitamente sotto forma di scarse chiazze che aumentano su dorso e groppa, dove viene a formarsi una solida frangia bianca, larga circa la metà di quella del conspecifico Lophura l. hamiltoni.

Penne della coda nere, lucidate di verde violaceo, con uno o due paia centrali più o meno vermicolate di color cuoio; mento, gola e copritrici auricolari di colore nero opaco; parti inferiori di colore bianco grigiastro; piume lanceolate generalmente più scure che in Lophura l. hamiltoni, ed il marrone scuro basale molto più evidente;  addome e fianchi marrone nerastro opaco; copritrici inferiori lucidate di verde. Pelle del viso scarlatta, piuttosto fittamente punteggiata da minute piume. Iride nocciola scuro; becco color corno verdastro, scuro alla base del culmine e intorno alle narici; zampe  grigio brunastre e tarsi dotati di speroni scuri. Peso da circa 0,800 kg., a 1,02 kg. 

Lunghezza, da 580 a 660 mm.; distesa, da 660 a 750; ala, da 220 a 235; coda, da 240 a 280; tarso, 72; dito medio e artiglio, 60; becco dalla narice, 18.

La femmina adulta è contraddistinta da una colorazione in ricco marrone caldo, con piume punteggiate di bianco grigiastro sulle parti superiori; più ampiamente bianche su quelle inferiori; piumaggio superiore dal mantello all'indietro, comprese le ali, finemente vermicolato di nero; groppa e copritrici superiori della coda contrastano con le penne centrali della coda essendo di un marrone più chiaro, più ocra, le vermiculazioni di queste ultime sono prevalentemente rossastre sulla parte esterna e bianco ocra più chiaro su quelle interne. Altrimenti come nella femmina di Lophua l. hamiltoni . Peso da circa 0, 600 kg., a circa 0,800 kg.

I colori degli occhi e delle parti carnose sono gli stessi della conspecifica Lophura. l. hamiltoni. Lunghezza, da 480 a 510 mm.; distesa, da 630 a 680; ala, 210; coda, 200; tarso, 65; dito medio e artiglio, 56; becco dalla narice, 17.

La femmina Lophura l. leucomelanos, nel complesso, presenta le vermicolazioni delle timoniere centrali meno grossolane che nella conspecifica Lophura l. hamiltoni, mentre i margini grigi del piumaggio superiore sono più ampi che in Lophura l. melanota. Nella serie delle pelli perfettamente fresche delle tre specie, Lophura l. leucomelanus è intermedia nel tono generale della colorazione marrone, Lophura l. hamiltoni più pallida e Lophura l. melanota più scura. Altrove ho descritto quanto radicalmente cambi la pelle di questi uccelli nel tempo, tanto che questa distinzione sembra perdersi nelle pelli dei musei.

Pulcino:  L'unica informazione che abbiamo ( all’epoca ) riguarda un esemplare di questa "età" catturato in natura, e la descrizione fornita dal Dr. Scully di un pulcino catturato in Nepal il 10 giugno. Le penne delle ali stavano appena spuntando e misuravano 50 mm., in lunghezza. Testa marrone rossiccio; parti superiori marrone scuro; inferiori color cuoio; ciascuna piuma dei nuovi scapolari e copritrici alari giovanili mostrava l’apice color cuoio e una barra nera subterminale. Zampe e piedi arancioni; becco corno giallo-verdastro.

Piumaggio giovanile:  Gli esemplari di tre mesi somigliano in generale alla femmina, col becco pallido all'estremità, la pelle del viso rosso carnoso chiaro con zampe e piedi marrone chiaro. In questo piumaggio le barre subterminali nere sul piumaggio superiore sono il carattere più evidente.

Piumaggio del primo anno: Si presume che il piumaggio adulto sia assunto a circa tre mesi, ma spesso rimangono tracce del marrone giovanile su molte delle nuove penne su parti superiori ed ali.

Sembra prediligano la fitta foresta. Di norma vivono in coppia o in gruppi da tre a dieci esemplari, spesso nutrendosi sul terreno vicino a zone coltivate ai margini della foresta e piuttosto inclini ad appollaiarsi sugli alberi, ed è di solito in questa posizione che li si incontra mentre ci si fa strada attraverso la foresta caratterizzata da fitto sottobosco. In tali occasioni, dapprima dà notizia della sua posizione scendendo ronzando a grande velocità dal suo trespolo, per poi correre rapidamente fuori dalla vista al riparo di qualche boschetto.

All'epoca, ma forse anche attualmente, un gran numero di Kalij nepalesi venivano catturati e portati a Khatmandu per la vendita dato che sopportano molto bene la reclusione adattandosi velocemente alle nuove condizioni di vita.

Il tema della validità di questa forma come specie distinta può essere riassunta in poche parole. Circa verso il 1870 ( Beebe indica più di cinquantacinque anni fa, quindi, essendo la Monografia del 1921, la data dovrebbe essere quella indicata ) gli ornitologi erano propensi ad ammettere una sola specie di Kalij. Successivamente ne furono riconosciute due e Blyth ne aggiunse un’altra, ma era convinto che il Kalij nepalese ( Lophura l. leucomelanos ) fosse un ibrido tra il Kalij cresta bianca ( Lophura l. hamiltoni ) e il Kalij dal dorso nero ( Lophura l. melanota ).

Ora però, avendo a disposizione abbondante materiale e una conoscenza più sicura dell’areale di questi uccelli, possiamo ammettere con certezza l'esistenza di quattro specie ben definite che estendono le loro gamme lungo le pendici meridionali dell’Himalaya e formano una serie lineare che va dal Dal Kashmir alla Birmania ( attuale Myanmar ) e, aggiungerei anche la provincia dello Yunnan ( Cina ) come mie ricerche ed immagini testimoniano, dove il genere si espande nella serie meravigliosamente interessante e sconcertante di ibridi selvatici che segnano la transizione nel Kalij lineata ( lophura l. lineta ) e nei fagiani argentati ( Lophura nycthemera ).

Foto da :   1 by Nepal Important Bird Records  - 2-3  www.cnbird.org.cn  Autore: Niǎo lín xì yǔ   ( località indicate dai fotografi: Shivapuri-Nagarjun National Park - General, Kathmandu, Bagmati 01-08-2019 Nepal  -  2-3  Prefettura di Shigatse, provincia del Tibet 06-12-2020  Cina )

1 -  Lophura l. leucomelanos                                                              2 -  Lophura l. leucomelanos                                                          3 -  Lophura l. leucomelanos

Leucomelanos -  Shivapuri-Nagarjun National Park - General, Kathmandu, Bagmati, Nepal 01-0
Leucomelanos - Tibet · Shigatse 06-12-20    [Sussurra nella foresta degli uccelli] szbird_
Leucomelanos - Tibet · Shigatse 06-12-20    [Sussurra nella foresta degli uccelli] szbird.

Lophura l. leucomelanos  

Foto da :  www.birdnet.cn  Autori:  1 不饿  -  2  Village chief  -  3  www.szbird.org.cn Autore: Niǎo lín zhōng de dīyǔ ( località indicata dal fotografo: 1-2-3  Prefettura di Shigatse, provincia del Tibet  07-04-2017  - <2 no data>  -  15-02-2023 Cina )

1 -  Lophura l. leucomelanos                                                              2 -  Lophura l. leucomelanos                                                          3 -  Lophura l. leucomelanos

Leucomelanos - Prefettura di Shigatse, provincia del Tibet 07-04-17  Cina -  不饿 ( non affa
Leucomelanos - Prefettura di Shigatse, provincia del Tibet  Cina -  Village chief  birdnet
Autore - Village chief - kalij 1 - Copia.jpg

Lophura l. hamiltoni     ( Kalij cresta bianca o di Hamilton )..........Gray J. E. .......1829

Nomi specifici: hamiltoni (in passato conosciuto come albocristatus), L. albus et cristatus, white-crested. Inglese: White-crested Kaleege. Francese: Faisan a huppe blanche. Tedesco: Weisshaubenfasan. Nativi: Kalij or Kaleege (Kumaon and Garhwal); Kookera, Kala-Murgha, Meerghi-Kaleege (Hills north of Mussooree); Kaleysur (male) Kalaysee (female), (Pahari Hindi); Kullu, Mandi, Suket; Kolsa (Western Punjab).

Luoghi di origine: E' essenzialmente limitato all'Himalaya occidentale, abitando le catene montuose medio-basse dalle Margalla Hills in Pakistan, attraverso il Jammu and Kashmir ( India ), Himalachal Pradesh ( India ) e  Uttarakhand  a raggiungere il distretto di Nainintal, divisione Kumaon ( India ) che parrebbe segnare il confine orientale della sua distribuzione.   

Descrizione e note:  Nel maschio adulto, dall'occipite scaturisce una lunga cresta “pelosa” bianco-grigiastra, che talvolta raggiunge la lunghezza di 110 mm. Queste penne sono di carattere normale e di colore marrone scuro per un breve tratto alla base - lungo quanto il rachide posteriore – per poi essere sostituito dal bianco mentre le barbe diventano molto scarse ed estremamente allungate, con i quattro quinti distali sui quali non si evince nessun rachide. La cresta è composta da quindici o venti barbe filamentose simili a grossolani capelli.

Il resto della corona, collo, mantello, dorso, scapolari, copritrici alari, groppa e copritrici caudali sono di colore nero-brunastro, che sfuma in iridescenza metallica viola e blu acciaio sulle parti visibili delle piume; mantello e scapolari con ciascuna piuma bordata terminalmente di biancastro;  posteriormente il mantello tende a mostrare un eccesso di marrone scuro basale con diminuzione della lucentezza metallica; dorso e groppa con frangia bianca terminale molto ampia, in media 7 mm., di larghezza; le copritrici superiori caudali più lunghe presentano margini molto stretti di colore bianco.

Negli esemplari completamente adulti, con piumaggio da modello tipico, le penne delle ali sono quasi prive di segni, con l'eccezione invariabile delle terziarie, o secondarie interne, vistosamente screziate di bianco lungo il bordo terminale; copritrici alari di colore verde lucido sono spesso bordate di violaceo; secondarie lucide solo sul vessillo esterno; primarie uniformemente marrone opaco: copritrici più scure;  coda nera, lucidata di blu violaceo.

Lati del viso, mento e gola di colore nero-brunastro opaco. La stretta fascia lucida sulla parte inferiore della gola cede abbastanza bruscamente il posto al lungo piumaggio lanceolato bianco-grigiastro delle parti inferiori. Le porzioni basali marrone scuro sono mal nascoste a causa del carattere stretto e affusolato delle penne, con il fusto bianco scintillante ben visibile anche sulla porzione distale chiara. Posteriormente il marrone basale aumenta, finché i fianchi e le copritrici inferiori della coda assumono una colorazione nera tendente al brunastro, con solo deboli accenni di biancastro alle punte. Le copritrici inferiori sono fortemente lucidate di verdastro.

Zona facciale e lorale nuda, scarlatta, ricoperta da numerose papille allungate simili a dita, punteggiata con parsimonia da minute piume degenerate, queste risultano particolarmente abbondanti sulla palpebra inferiore.                                                                                                                                                                                                                                               Iride in caldo marrone nocciola; becco color corno verdastro chiaro, più scure alla base; zampe e piedi piuttosto variabili, dal grigio grigiastro al biancastro pallido, solitamente più o meno sfumati di marrone o olivastro                                                                                                                                                                                                                                                                            Peso  da circa 0,900 kg., a circa 1,100 kg.

Lunghezza, da 608 a 735 mm., in media 670; estensione, da 730 a 800; becco dalla narice, 19 mm. ; ala, da 220 a 250; coda, da 250 a 330; tarso, 75; dito medio e artiglio, 60; speroni, diritti e piuttosto sottili, 15 mm.

Variazione:  La variazione nel piumaggio del maschio adulto di Lophura l. hamiltoni è di particolare interesse a causa della posizione geografica ricoperta dalla specie, trovandosi all'estremità occidentale dell'estensione a forma di dito dei fagiani Kalij, lungo le pendici meridionali dell'Himalaya. Quindi, a differenza dei suoi affini, che si trovano in posizioni intermedie, il Kalij dalla cresta bianca può avere contatti in un’unica direzione e con una sola specie, il conspecifico Lophua l. leucomelanos. Anche se la variazione è presente ed è piuttosto pronunciata, non indica tuttavia alcuna indicazione di separazione incompleta o di attuale incrocio tra le due specie. Ancora una volta, questa variazione è evidente sia negli esemplari dell'estremo ovest che in quelli della parte orientale dell'areale. “Non c’è alcuna gradazione nell’avvicinamento delle due specie, come chiaramente riscontrabile nei fagiani koklass (Pucrasia) di questa stessa regione.

La variazione è sia in parte, che in maniera cospicua, subordinatamente individuale e persiste per tutta la vita, ma nel complesso è dovuta all'età. Alcuni dei caratteri più continui si rifanno attraverso tutti gli attuali piumaggi del kalij, ad un modello più primitivo, riscontrabile nei soggetti birmani e cinesi del genere. Merita qui di menzione la vermicolazione biancastra delle penne centrali della coda, che persiste in individui molto vecchi, fortemente sviluppata, non solo sulle estreme porzioni basali nascoste, ma occasionalmente ben in alto verso il centro delle penne, nascosta dalle penne più lunghe della coda. Le altre variazioni sono dettagliate nella descrizione del piumaggio maschile del primo anno.

Nella femmina adulta la lunga cresta occipitale è di colore grigio brunastro e meno specializzata che nel maschio. Più corta, raramente supera i 70 mm., di lunghezza e la paletta, sebbene molto stretta, è ovunque normalmente simile a una piuma. Piumaggio della parte superiore del corpo in freddo bruno-rossastro, con le piume della corona, collo, mantello, dorso e groppa vistosamente bordate di grigio. La tonalità rossastra aumenta di intensità posteriormente, e dal mantello all'indietro è finemente vermicolata di nero. Sulle copritrici alari i margini sono decisamente bianchi, formando distinte barre trasversali attraverso l'ala. Remiganti vermiculate solo sulla parte esposta dei vessilli esterni, il resto è nero-brunastro.

Il paio di timoniere centrali  si presenta nero, fittamente vermicolato con sfumature rossastre o rossicce, queste linee ondulate diventano più chiare e grossolane sulle parti interne. Tracce di questa vermicolazione rossastra si trovano sul margine esterno e sulle punte delle due o tre paia successive, le timoniere laterali sono per il resto nere, fortemente lucidate di verde sulla parte esterna. Mento e gola biancastri, che sfumano gradatamente nel caldo bruno-rossastro del piumaggio inferiore, la vermicolatura nera è meno distinta rispetto al piumaggio superiore, ma presenta vistosi e larghi margini bianchi.

Pelle del viso scarlatta, cosparsa da una manciata di minuscole piume nere. Becco corno giallastro o verdastro, più scuro alla base. Iride nocciola. Zampe e piedi brunastri, a volte molto pallidi, con artigli neri. Peso, 1 libbra. 6 once a 2 libbre. Lunghezza, da 500 a 730, in media 600 mm. ; estensione, da 620 a 680; ala, 225; coda, 210; tarso, 67; dito medio e artiglio, 55; becco dalla narice, 17 mm. Gli speroni nella femmina sono scaglie affilate, leggermente rialzate,

Pulcino: Corona “marrone cioccolato”, con lati della testa e della corona rossicci, pallido sul primo, ricco tendente al castano sul secondo; copritrici auricolari marrone scuro; piumaggio superiore marrone, minuziosamente lentigginoso di nero, ciascuna piuma con bordo più chiaro, vistosa macchia bianca sull’apice e ampia barra subterminale nera bordata di rossiccio; copritrici alari come il dorso. Il piumaggio inferiore è marrone chiaro opaco, le piume hanno il fusto biancastro e i bordi chiari.

 

Piumaggio giovanile:  Il piumaggio giovanile è contraddistinto da una colorazione marrone camoscio molto indefinito, indistintamente screziato di nerastro, più scuro e grigiastro sulle parti superiori, marrone più chiaro su quelle inferiori. La maggior parte delle penne del mantello e tutte le copritrici alari presentano un'ampia fascia terminale bianco brunastro chiaro e una barra trasversale subterminale nera ancora più ampia, uno dei segni giovanili più caratteristici di questo genere. I sessi risultano distintamente marcati nel piumaggio giovanile, i maschi molto più scuri mentre le femmine mostrano un colore più rossiccio, bruno-rossastro.

 

Piumaggio del maschio nel primo anno di vita: Come in tutti i membri di questo genere, il giovane esemplare muta direttamente dal piumaggio giovanile a quello da adulto. Vi sono tuttavia molte variazioni nelle penne del primo anno, a causa dello stato avanzato o ritardato della formazione del pigmento nel sangue di ciascun individuo. Sono conosciuti casi in cui la muta ha dato luogo a modelli e colorazioni completamente adulti, con cresta bianchissima e ali che apparivano metalliche e senza segni. In due di questi casi gli uccelli erano in cattività, ben nutriti dall'abbondanza di cibo, ma con muta ritardata dal freddo fuori stagione. I cambiamenti nel sangue erano quindi apparentemente completati, e il passaggio da immaturo a completamente maturo fu netto e brusco.

D'altra parte, sia negli individui selvatici che in cattività, spesso troviamo una parziale assunzione dei modelli adulti durante questa muta, sebbene ciò sia evidente solo in soggetti più o meno appariscenti, che però sono pieni di significato e interesse.

I più notevoli di questi caratteri sono l'assenza, o lo sviluppo estremamente scarso, di lucentezza metallica sul piumaggio, e la presenza di vermicolazione biancastra sulle copritrici alari, secondarie, copritrici superiori della coda e penne della coda. Il mantello mostra l'assenza di lucentezza più comunemente rispetto ad altre parti del piumaggio. L'intero vessillo esterno esposto delle copritrici maggiori e secondarie è talvolta fittamente vermicolato di marrone chiaro durante il primo anno di vita,  lo stesso per le tre o quattro paia centrali di penne della coda, tranne che in questo caso le vermicolazioni sono bianco grigiastre e molto più grossolane. Questo carattere si evince occasionalmente anche negli individui molto anziani.

La femmina giovane nel piumaggio del primo anno somiglia molto all'adulta.  Le differenze più costanti sono un rosso più ricco e rossiccio del piumaggio in generale, che si avvicina alla Lophura l. leucomelanos, ed una maggiore estensione del bianco nel sottopiumaggio.

La preferenza che il Kalj dalla cresta bianca ( Lophura l. hamiltoni ) mostra per la vicinanza ai villaggi indigeni, insieme alla sua natura relativamente insospettabile, ha reso questa forma la più nota tra i fagiani dell'Himalaya occidentale.  

Ci sono pochi tipi di località all'interno del suo areale che non sono, prima o poi, frequentate dal Lophura l. hamiltoni. Del resto, dopo aver trovato l'esatto tipo di habitat forestale che in un determinato luogo è prediletto da questa specie, un altra popolazione può essere osservata altrove confinata in una zona vegetale completamente diversa. Come per altri uccelli selvatici in queste regioni montuose, la migrazione annuale è poco più che di altitudine. In autunno e inverno vivono pressochè tutti a quote più basse, o in fondo alle valli più basse dove frequentano vecchi campi di grano nelle vicinanze di fonti d'acqua, o accampamenti più o meno vicini strade frequentate. In estate si dirigono verso l'alto fino a un'altitudine di 2700-3000 metri. Tuttavia, solo pochi esemplari  raggiungono quest'ultima altezza, ma sono piuttosto comuni a 2200-2400 m., di altitudine.  

Sono monogami e ogni coppia si mantiene in disparte. I maschi sono molto battaglieri combattendo ferocemente, soprattutto al mattino presto.  Si riproduce in tutto il suo areale. Il nido registrato alla maggiore altitudine si trovava a 2895 metri. Ai piedi delle colline e delle basse valli la femmina inizia a deporre le uova nel mese di aprile. Più in alto la stagione riproduttiva inizia solo a maggio, a quote ancora più elevate viene ritardata fino alla metà di giugno. Il 4 aprile e il 20 giugno sono le date estreme in cui sembrano essere state trovate uova fresche.

Il nido stesso, come quello della maggior parte dei fagiani, è appena degno di questo nome, sebbene in alcuni casi sembri un deciso tentativo di accumulare materiali. Di norma assume la forma di un leggero cuscinetto o tappeto di foglie morte, erba fine e muschio, in una depressione dove al centro vengono deposte le uova.  Quando il terreno è coperto da uno spesso tappeto di foglie morte, non viene raccolta alcuna sostanza aggiuntiva, o ancora, dove viene utilizzata una leggera cavità, naturale o scavata nel terreno dagli stessi kalij, viene utilizzata un semplice strato di rivestimento costituito da erba o foglie.  La locazione del nido è varia e si conforma solo a esigenze molto generali. Le posizioni più usuali sono le seguenti:

1 ) Celato al riparo sotto a ciuffi di grandi felci; erba alta e grossolana, o cespugli nani o bambù di collina, su pendii piuttosto aperti.

2 ) Tra gli alberelli con ricco sottobosco, al riparo di una roccia sovrastante, di un cespuglio spesso e basso o di un grosso ciuffo d'erba.

Una situazione insolita è stata riferita dal Capitano Cock, il quale afferma che le uova vengono deposte “di regola", sul terreno, sotto una roccia o un cespuglio; ma in un caso trovò un nido posto su un grosso ramo di un albero, in una cavità sulla parte superiore della quale erano deposte le uova. Probabilmente si tratta di semplice occasionalità, quindi non sembra avere alcun preciso significato in quanto non suggerisce una tendenza verso abitudini arboree come quelle dei Tragopani, poiché il gruppo di fagiani Lophura è essenzialmente terrestre in ogni senso.

L'esperienza di molti osservatori mostra che il numero delle uova varia da otto a quattordici, di norma circa nove. L'incubazione, effettuata dalla sola femmina si protrae per circa 26 giorni, e durante questo periodo la sua dipendenza mimetica dalla colorazione bruna delle foglie è quasi assoluta. Un predatore potrebbe avvicinarsi e individuarla, non dall'odore, ma incappando nella femmina in cova potrebbe afferrarla prima che riesca a fuggire. Non pochi autori e cacciatori affermano di essersi avvicinati con grande cura e di aver catturato la femmina in cova con le mani, trattenuta da un irrefrenabile amore materno, uno spettacolo, c'è da sperare che ne segua l'immediata liberazione. Il fatto è però di grande interesse poiché sottolinea la fede inconscia che la femmina ripone nel suo piumaggio mimetico. Il maschio non è mai lontano e quando la compagna viene minacciata da un cane o da un altro animale, vola su un albero e inizia a schiamazzare rumorosamente.

 

Al termine del lungo periodo di incubazione i pulcini e lasciano quasi subito il nido. Quando la covata si allontana, il maschio si unisce alla sua famiglia, e durante il periodo di crescita dei piccoli i due genitori si trovano invariabilmente vicini alla progenie. Più tardi, quando le ali dei giovani permettono loro di volare sui i rami, l’intera famiglia si appollaia sullo stesso albero, e solo quando i soggetti dell’anno raggiungono le misure da adulti, si allontanano dai loro genitori e iniziano a procurarsi il cibo da soli.  È ora che i giovani fagiani di diverse famiglie sembrano sentire un'attrazione reciproca e, sebbene di solito si appollaiano singolarmente, si possono spesso trovare mentre mangiano insieme o razzolano nel sottobosco in compagnia durante il giorno.

Le covate insolitamente tardive osservate sono senza dubbio dovute al primo nido distrutto dalla grandine, scimmie o qualche altro agente, e non al fatto che questo fagiano allevi due covate in una stagione.

Le uova risultano regolarmente ovali, solo moderatamente allungate e piuttosto appuntite a un'estremità, con una forma più simile alle uova della pernice europea e della pavona rispetto a quelli del fagiano comune. I gusci sono lucidi, alcuni esemplari più di altri, e la superficie è generalmente molto fitta e finemente bucherellata con pori minuti, come quelli dell'uovo di pavone. Occasionalmente sono ben evidenti, ma di solito è necessaria un'ispezione molto ravvicinata per osservarli. Esiste una notevole variazione di colore, dal bianco cremoso o ocra pallido a un ocra caldo, ricco e rossastro. Non sono affatto segnati, tranne il trovare, non raramente, piccoli punti di calce bianca disposti irregolarmente qua e là sul guscio. Le uova misurano da 46 a 52 mm., di lunghezza e da 31 a 39 di larghezza.

Cattività: In riguardo al Lophura l. hamiltoni in cattività, la prima testimonianza della riproduzione della specie sembra essere avvenuta nei London Gardens nel 1859, sebbene un esemplare abbia depositato le uova nello stesso istituto due anni prima. Gli uccelli depongono abbastanza facilmente, ed i pulcini non sono più difficili da allevare di quelli delle specie affini. Gli uccelli adulti vivono bene, la vita media di dodici individui è stata di tre anni, mentre uno ha vissuto per sei anni e quattro mesi.

Foto da :   Autori:  1  Parmil Kumar  -  2  Sanjeevburman76   -  3  Gaurang Bagda  ( località indicate dai fotografi: 1  chowki choura, Reasi, Jammu and Kashmir 19-11-2023 India   -  2 Jim Corbett, Tiger Reserve, Ramnagar, Nainital, Uttarakhand 29-02-2016 India  -  3  Makku Math, Rudraprayag, Uttarakhand 17-05-2015  India )

1 -  Lophura l. hamiltoni                                                                       2 -  Lophura l. hamiltoni                                                                    3 -  Lophura l. hamoltoni

Hamiltoni - chowki choura, Reasi, Jammu and Kashmir, India 19-11-23 - Parmil Kumar search
Hamiltoni - Tiger Reserve, Ramnagar, Nainital, Uttarakhand, India 29-02-26 - Jim Corbett e
Hamiltoni - Makku Math, Rudraprayag, Uttarakhand, India 17-05-15 - Gaurang Bagda search  2

Lophura l. hamiltoni  

Foto da :   Autori:  1  Gayatri Pimple -  2  Manish Kumar Chattopadhyay  -  3  Vivek Saggar  ( località indicate dai fotografi: 1  Sattal - vicinity - Nainital, Uttarakhand 27-04-2018  India  -  2  Nagri Range,  Darjeeling, West Bengal 02-10-2023 India  -  3  Bairaj Pul, Rishikesh, Dehradun, Uttarakhand 29-12-2022 India )

1 -  Lophura l. hamiltoni                                                                       2 -  Lophura l. hamiltoni                                                                    3 -  Lophura l. hamoltoni

Hamiltoni - Sattal--vicinity, Nainital, Uttarakhand, India 27-04-18 - Gayatri Pimple searc
Melonata - Mim Nagri Range,  Darjeeling, West Bengal, India 02-10-23 - Manish Kumar Chatto
Hamiltoni - Bairaj Pul, Rishikesh, Dehradun, Uttarakhand, India 29-12-22 -  Vivek Saggar s

Lophura l. melanota     ( Kalij dorso nero o del Sikkim ).............Hutton........1848

Luoghi di origine: La gamma del Kalij dal dorso nero (Lophura l. melanota  è probabilmente la più piccolo tra tutti gli altri membri del suo gruppo. Sembra essere relativamente comune in tutte le località del Sikhim con habitat favorevole e Bhutan occidentale. Non è chiaro quanto esattamente si estenda in quest'ultimo paese, ma in ogni caso non sembra che oltrepassi il fiume Monas. Nel sud si trova, perlomeno nel periodo invernale, nel Terai, e da qui verso nord fino al centro del Sikhim raggiungendo, anche, i 1800-2400 metri di altitudine.

Nomi specifici: melanonotus ( melanota ), dal greco antico μέλας (melas, “nero”), (genitivo μέλανος (melanos)) e Πίσω = undiet. Inglese: dal dorso nero, dal test nero o Sikhim Kaleege. Francese: Euplocome melanote. Tedesco: Stampa Schwarzriica. Nativo: Karrik-pho (Lepcha) Sikhim; Kirrik (Bhutea) ; Muthoora (bengalese).

Esemplari tipo:  Maschio, contrassegnato Sikhim, G. B. Mainwaring; Femmina giovane, contrassegnata con Sikhim, A. S. B. (E. Blyth), nel Museo Indiano, Calcutta.    

Descrizione e note: Nel maschio adulto la cresta è più corta rispetto a quella sfoggiata dal Lophura l. hamiltoni,  ma dello stesso carattere filamentoso e “peloso”;  corona, cresta e collo blu acciaio lucido; mantello e dorso viola bluastro, groppa contraddistinta da riflessi più verdastri, mentre tutte le piume che presentano la frangia convessa di porpora intenso e ricco; copritrici alari e secondarie lucidate di verdastro; primarie marrone opaco, secondarie bruno-nere opache sulle parti nascoste dei vessilli; copritrici superiori e penne della coda verde-violaceo metallizzato sulle parti esposte dei vessilli, nero opaco altrove; copritrici auricolari, mento e gola di colore nero opaco, quest'ultima che si fonde velocemente nella forma lanceolata, quasi bianca pura sulle parti inferiori. Visivamente più bianco che nel Lophura l. hamiltoni o nel Lophura l. leucomelanus fino alla metà dell'addome, dove le piume perdono il loro carattere affusolato. I fianchi e la porzione posteriore dell'addome sono bruno-neri. Tutte le penne del piumaggio inferiore hanno steli bianchi, evidenti solo sulle penne più scure. Le copritrici inferiori sono leggermente lucidate di verdastro.

La pelle del viso è scarlatta, con quasi nessuna traccia di piume tranne che sulla palpebra inferiore grigia e carnosa. Nei maschi completamente adulti i bargigli golari sono abbastanza ben sviluppati.

In un tipo di colorazione estrema, che però è rara, non vi è traccia di bianco sul piumaggio superiore, essendo la frangia violacea immacolata. Nella maggior parte degli individui molte piume del dorso, groppa, copritrici alari interne e terziarie mostrano una vistosa frangia terminale bianca screziata. Il tipo di Blyth ora conservato al Museo Indiano di Calcutta ne è un buon esempio. Alcune scapolari mostrano deboli tracce di bianco terminale, che aumenta sulle copritrici minori fino a formare una fascia ben distinta, e raggiungono il massimo sulle copritrici centrali, dove, oltre alla fascia terminale, è presente una screziatura bianca per due o tre millimetri in avanti sui vessilli. Sulla maggior parte di queste coperture il bianco è così pronunciato che è chiaramente visibile a qualche metro di distanza. Penne della groppa con il bianco presente sottoforma di una debole fascia chiara, più fortemente sviluppata sulle piume più arretrate della groppa. Occasionalmente si può osservare un individuo che presenta il mantello punteggiato di grigio sfumato come in Lophura l. hamiltoni. Questa comparsa di grigio o bianco argenteo sulle penne del mantello è sempre correlata anche ad un cambiamento di forma, le piume sono appuntite e ristrette in esatta proporzione alla quantità di colore chiaro; troncato ed allargato quanto meno, o totale mancanza del biancastro. Queste sono indubbie indicazioni di una stretta relazione con l'affine Kalij, ma non si non sono conosciuti soggetti che indichino una vera connessione subspecifica o ibridismo, e non sono conosciuti casi in cui le diverse specie si intergradino o incrocino allo stato selvatico.

Piuttosto curiosamente, le tracce dell'atavica vermicolatura leggera sulle penne centrali della coda si riscontra su un minor numero di individui e, nel complesso, meno sviluppata che in Lophura l. hamiltoni e leucomelanos,  nei quali la caratteristica è piuttosto comune nei maschi sia giovani che adulti.

Iridi in un caldo marrone nocciola; becco color corno giallastro, solitamente verdastro, più scuro alla base e attorno alle narici; zampe e piedi marrone corneo pallido.                          Peso, da circa 1,050 kg., a 1,250 kg. Lunghezza, da 530 a 630; distesa, da 670 a 730; ala, 235; coda, 265; tarso, 75; dito medio e artiglio, 65; becco dalla narice, 19 mm.

Femmina adulta:  Le pelli fresche di questa specie mostrano una differenza molto decisa rispetto alle conspecifiche del Kalij nepalese ( Lophura l. leucomelanos ) nel melanismo molto pronunciato dell'intero piumaggio. Mentre quest’ultimo verrebbe descritto come rufescente, Lophura l. melanota è decisamente nera. Vi sono, come in tutti questi Kalij, considerevoli variazioni, ma i più chiari e i più marroni di una vasta serie raccolta nel Sikhim, si distinguono a colpo d'occhio dagli esemplari freschi del Nepal.

Corona e cresta in marrone scuro, mentre il mento, gola, parte inferiore del viso e collo sono grigi, sono più chiari inferiormente, e freddo grigio sia sui lati che parte posteriore del collo. L'intero piumaggio superiore negli esemplari scuri è bruno nerastro, con grigio ben marcato sui margini terminali, che diventano larghe fasce bianche sulle copritrici alari, formando barre molto vistose. Negli individui più marroni il piumaggio dorsale è indistintamente screziato di bruno-rossastro scuro e nero, la tonalità più calda diventa più intensa sulla groppa. Anche qui la fascia terminale perde il suo carattere grigio puro e diventa sempre più color camoscio posteriormente.

Nella vermicolazione delle timoniere centrali il Lophura l. melanota mostra il rosso più scuro, più rossiccio e meno camosciato che in Lophura l. leucomelanose, nella grande maggioranza degli individui, con una decisa preponderanza di nero lucidato verdastro sui vessilli esterni;  in alcuni esemplari i segni rossicci sono quasi inesistenti. Inoltre, nel Lophura l. melanota le penne laterali della coda sono verdastre quasi del tutto prive di segni, con assenza della vermicolazione più chiara che in Lophura l. leucomelanos spesso si estende sui margini di parecchie paia.

Il piumaggio sulle parti inferiori della tipica femmina di Lophura l. melanota mostra una colorazione nera e bianca   fortemente contrastante, quest'ultimo colore forma una fascia terminale molto ampia che sfuma in nero attraverso una stretta zona camosciata. Negli individui molto bruni la zona camosciata cede il posto ad un'area più o meno estesa di ricco rossiccio scuro che si fonde bruscamente con il nero della restante piuma.

Pelle del viso rosso scuro, punteggiata da numerose minuscole piume.                                                                                                                                                                                                              Iride nocciola scuro; il grado generale del melanismo si riflette esattamente nella pigmentazione del becco. Negli individui più chiari e rossicci il nero basale ricopre solo circa la metà della mandibola superiore, ed è interrotto da due grandi chiazze laterali sul culmine, dove predomina il corno verdastro. In quelli scuri invece, la mandibola superiore è quasi o del tutto nera, solo l’apice estremo mostra una tonalità più chiara. Zampe e piedi più scuri che in Lophura l. leucomelanus.                                                                                                       Peso, da 0,850 kg., a 1,00 kg. Lunghezza, da 450 a 530; distesa, da 630 a 680; ala, 220; coda, 200; tarso, 70; dito medio e artiglio, 57 mm.

Variazione: Beebe afferma di aver osservato nelle pelli di Kalij conservate nei Musei un cambiamento molto interessante ed inaspettato, un'alterazione che è particolarmente evidente negli uccelli dal piumaggio molto scuro. L'estremo si può vedere nel tipo di Blyth conservato nel Museo Indiano di Calcutta. Nel catalogo “of the birds of the Asiatic Society” questo esemplare è annotato: "Mr. Webb, 1845", per cui possiamo presumere che abbia circa settantacinque anni ( all’epoca in cui Beebe scrive queste note ). La differenza tra questo e l'esemplare  più marrone collezionato nel Sikhim è sorprendente. Nonostante, per quanto è dato sapere, non sia mai stato esposto alla luce, è tuttavia più pallido di tutte le pelli fresche di kalij di qualsiasi specie, mentre se confrontato con una tipica femmina di Lophura l. melanota nero, non si potrebbe neppure sospettare che le due abbiano una stretta relazione. Questo è un caso estremo, ma confrontando  la pelle fresca di  tre femmine Kalij con quelle conservate nei musei di Londra, Berlino, Parigi e altrove, invariabilmente si riscontra un grado maggiore o minore di impallidimento: un apparente scomposizione del pigmento nero in un marrone rossastro più primitivo. Anche quando è lieve, è sufficiente ad oscurare la distinzione delle varie specie, cosa che negli uccelli selvatici relativamente freschi è del tutto evidente.

Lo stesso vale in misura minore per i maschi, in diverse pelli conservate nei musei mostrano l'imbrunimento di tutto il nero, soprattutto delle primarie e dei bordi delle penne di contorno, e che è dovuto a qualche fattore diverso dalla luce diretta, anche se questa porterà più rapidamente allo stesso risultato.

Pulcino:  I pulcini di tre o quattro giorni, raccolti a Sikhim il 20 maggio, mostrano la corona, collo e mantello caldi e rossicci. Una linea nera si estende obliquamente verso il basso e all'indietro dal bordo posteriore dell'occhio al collo, allargandosi leggermente sulle copritrici auricolari, svanendo sull’area posteriore del collo. Il resto delle parti superiori risulta marrone cioccolato fondente, quasi nero, con due larghe strisce laterali color cuoio dalle scapolari alla coda. Viso bianco camoscio pallido mentre le parti inferiori bianco crema, sfumate di rosso pallido sui lati. Becco corno verdastro chiaro o giallastro, più scuro alla base e lungo il culmine.                                                                                                    Iride olivastro-nocciola scuro. Zampe e piedi color carne rossastro.

Becco dalla narice, 6 mm.; lunghezza, 90; ala, 45; tarso, 22; dito medio e artiglio, 20.

 

Maschio giovane: In questo tipo piumaggio si possono distinguere i sessi, essendo il maschio più nero, mentre la femmina più marrone o rossastra. Nel maschio la parte superiore della testa, collo e parte anteriore del mantello uniformemente bruno fumo scuro, quasi privo di macchie. Dal mantello posteriormente, sopra il dorso anteriore e le ali, viene mostrato il disegno giovanile regolare di una barra nera subterminale. Questo è delimitata da un debole grigio su mantello e dorso, ed è quindi poco appariscente, mentre sulle copritrici alari si sviluppa una macchia terminale biancastra, e il nero è delimitato prossimalmente e distalmente da larghe bande bruno-rossastre in netto contrasto. Sulle copritrici maggiori il bianco terminale aumenta. La parte inferiore di schiena e groppa mostra un disegno piuttosto indistinto, una chiazzatura opaca vicino all’apice delle piume.  Remiganti marrone scuro, fortemente vermiculate con bruno-rossastro sui vessilli esposti. Timoniere strette e appuntite; nero o leggermente lucidato di verdastro; la coppia centrale, e le successive marginalmente, grossolanamente vermicolate con color cuoio e grigiastro.

Mento e gola di colore bianco puro, che sfuma molto gradualmente nel piumaggio inferiore. Oltre l'area bianca, una screziatura nerastra oscura sempre di più la piuma, finché rimane solo una striscia centrale punteggiata che corrisponde al modello del lato e parte inferiore del collo. Il resto del piumaggio ventrale è composto da  chiazzatura confusa e grossolana di marrone scuro e bianco ocra, con i margini delle piume di colore bianco puro. Sull'addome il piumaggio disintegrato è interamente bianco; fianchi bruno scuro. Pelle del viso relativamente priva di peluria con una colorazione rosa carnoso.        Zampe e piedi color corno carnoso.

Becco dalla narice, 14 mm.; lunghezza, 390; ala, 165; coda, 150; tarso, 60; dito medio e artiglio, 50.

Lophura l. melanota - Illustrazione da: "A Monograph of the Pheasant di William Beebe": (  1 Pulcino  - 2 Femmina giovane  - 3  Maschio giovane )

Lophura l. melanota giovani - Copia.jpg

Femmina giovane: La peluria rossastra della testa è sostituita da marrone camoscio, debolmente barrato di nero. La parte posteriore del collo è grigia, con piume contraddistinte da larghi apici neri, mentre sul mantello si evincono fasce bruno-rossastre che incorniciano ed enfatizzano la fascia nera, qui sub-terminale. Su molte piume questa fascia è circoscritta al rachide, che appare visivamente rossastro, con un aspetto decisamente ocellato. Su tutte le copritrici alari il nero diventa molto largo, distinto e ininterrotto, con una fascia quasi altrettanto larga e molto evidente di color cremoso chiaro all’apice della piuma.

Secondarie uniformemente vermiculate con bruno-rossastro e nero sulle parti esposte dei vessilli, mentre le primarie mostrano solo un bordo molto stretto costituito da segni color cuoio. Parte inferiore della schiena e groppa quasi prive di segni. Coppia delle timoniere centrali risulta screziata e vermicolata in egual misura di nero e ricco castano simile per tonalità a quello che si trova altrove nel piumaggio. Timoniere laterali irregolarmente e moderatamente screziate di bruno-rossastro.

Nella femmina con circa una settimana di vita in meno rispetto ad un maschio giovane descritto, la “peluria” facciale pallida è ancora presente, quindi il colore rossastro della pelle del viso femminile a questa età non è così evidente come nell'altro individuo. Mento e gola di colore bianco puro; copritrici auricolari e fascia golare grigie. Il piumaggio delle parti inferiori marrone ocra, indistintamente e debolmente screziato più scuro, inizia bruscamente dal grigio del collo, impallidendo fino a diventare bianco ocra sul ventre e sull'addome, per poi tramutarsi in marrone scuro indefinito sui fianchi.

Becco dalla narice, 11 mm.; lunghezza, 300; ala, 150; coda, 110; tarso, 40; dito medio e artiglio, 35.

Il tipo di femmina giovane di Blyth, conservata nel Museo Indiano, mostra uno sbiadimento estremo quasi quanto il tipo di femmina adulta, esibendo un marrone rossastro pallido, risulta più pallido persino di qualsiasi individuo fresco di Lophura l. hamiltoni visto.

Piumaggio del primo anno: Il maschio di Lophura l. melanota, come gli altri Kalij,  può o meno mostrare tracce della sua immaturità durante tutto il suo primo anno di vita sotto forma di vermicolazioni grigiastre sulle copritrici, secondarie e centrali della coda. Nel piumaggio giovanile non c'è traccia della forma definitiva lanceolata assunta delle piume del petto, ed il nuovo piumaggio, se acquisito precocemente, è prevalentemente scuro, e non così stretto e affusolato come sarà il successivo dato dalla seconda muta annuale.

Le ombre della fitta foresta sono i ritrovi preferiti da questa forma,  e l'accresciuto melanismo del suo piumaggio, sia nei maschi che nelle femmine, riflette perfettamente  la preferenza per le giungle umide e muschiose. Si può trovare nei burroni, su pendii ampi e ripidi o sui terrazzi vallivi pianeggianti, purché vi sia sempre una fitta copertura. Parrebbe che il fogliame delle piante di tè sia adatto al Kalij dal dorso nero, tanto che questo tipo di cambiamento non sembra causargli grossi problemi, come invece accade con quasi tutti gli altri fagiani.

Può anche vivere vicino al livello del mare, perlomeno per quanto consentito dalle basi delle colline, ma nidifica in fresche foreste di querce a 2100-2400 metri di altitudine. Si verifica solo una leggera migrazione altitudinale, con i soggetti solitamente alberganti alle quote più elevate che vengono spinti verso il basso dalle tempeste invernali: Tuttavia, quelli che di norma vivono a quote inferiori, sembrerebbero stanziali.

Lasciano raramente il sicuro riparo offerto dal sottobosco, tranne occasionalmente al mattino e sera, quando escono allo scoperto per nutrirsi. Quando indisturbati, questi fagiani non si trovano mai appollaiati durante il giorno. 

Il cibo è estremamente vario e comprende frutta, erbe, germogli, boccioli, semi ecc., integrati con insetti di ogni tipo e, occasionalmente, anche piccoli vertebrati. Prediligono le larve ed in particolare quelle degli stercorari o quelle che trovano nel legname marcescente e millepiedi

I maschi sono molto battaglieri arrivando a combattere ferocemente durante la stagione del corteggiamento. Tuttavia, maschio e femmina restano insieme tutto l'anno, apparentemente accoppiati per tutta la vita, ed il maschio rimane nelle immediate vicinanze del nido durante l'incubazione, per poi partecipare pienamente alla ricerca del cibo e difesa della prole.

Il periodo della nidificazione varia con l'altitudine. Più in basso, nelle zone pedemontane, le uova possono essere deposte già a marzo, mentre metà aprile è la stagione abituale per la maggior parte dei Kalij. Anche in questo caso, vicino ai limiti superiori dell’areale dei fagiani, sono state trovate uova sin alla fine di luglio.

Nessun nido degno di questo nome viene mai approntato. Nelle piantagioni le uova vengono deposte in ciuffi d'erba ai piedi dei cespugli di tè, mentre nella foresta stessa è limitato ad una cavità grossolanamente razzolata, o ancor più semplicemente utilizzando foglie morte e muschio premuti dal peso del corpo della femmina, spesso al riparo di una roccia sporgente, oppure celato tra le felci a ridosso di un grande albero caduto. Di norma la covata comprende da 6 a 8 uova (10 sembra essere il massimo registrato). Sono state osservate covate, definibili, fortunate con 8 pulcini, tuttavia due, tre o al massimo quattro sono il numero più comune di sopravvissuti ai pericoli della nidificazione. Le uova variano notevolmente nella forma, alcune sono più larghe e/o più rotonde, mentre altre ovali risultano più sottili ed in un certo qual modo, perfette. Anche nella colorazione c'è una variazione molto ampia, dal rosa pallido cremoso e molto pallido caffè latte a un colore caffè scuro molto ricco. Tinta che sembra abbastanza costante nelle uova dello stesso individuo. Una fagiana produrrà un intera covata di uova pallide, mentre un'altra ne deporrà invariabilmente di colore caldo e scuro marrone.

Le uova variano da 45 a 50 mm. di lunghezza e da 36 a 39 mm. di larghezza, la media è di circa 48 x 37 mm.

Un poco di storia: Nella sua ‘General History of Birds,” il dottor John Latham nel 1822 descrisse un soggetto, chiamandolo fagiano di Chittygong. Il suo riassunto riguardante la conoscenza del galliforme occupava due righe: “Abita l’India; è originario delle colline di Chittygong e conosciuto con il nome di Muthurau. Gray nel 1829 lo rinomina in Phasianus muthura, mentre nel suo “Genera of Birds” Gray denomina il genere Gallophasis. È dubbio che sia indicata questa specie, soprattutto perché si menzionava  che avesse “le dimensioni di un tacchino”. Quindi il termine melanotus, attribuito da Blyth nel 1848 a quella che era senza dubbio questa forma, è solitamente accettato come primo nome. Solo nel 1857, i primi esemplari viventi, giunsero allo Zoo di Londra."

In passato (sempre riferito al periodo in cui Beebe scrisse queste note) i Kalij da dorso nero erano abbondanti, ma le continue trappole e le sparatorie dentro e fuori stagione hanno purtroppo ridotto il loro numero. Già nel 1885 si diceva dei kaleege a Darjeeling, mentre prima erano molto comuni, ora se ne vedono pochi, e nel 1900 lo stesso autore (W. P. Masson) aggiunge che, a causa dei chowkidar della foresta che intrappolano gli uccelli tutto l'anno, il kalij è ora uno degli uccelli più rari nei pressi della stazione collinare. Questo vale per tutte le zone più frequentate dell’areale di questo uccello, anche se è ancora abbastanza comune in molte aree forestali isolate.

Cattività: Un certo numero di Kalij dal dorso nero (Lophura l. melanota) furono tra i sopravvissuti della grande collezione di fagiani pervenuta a Londra nel luglio 1857. Si riprodussero nei giardini della Zoological Society l'anno successivo. Da allora questa forma è stata allevata nella maggior parte delle grandi collezioni pubbliche e da molti privati. Di questa specie sono stati prodotti due incroci piuttosto notevoli col Lophophorus impeyanus e Syrmaticus reevesi.

La sua gestione in cattività non differisce in alcun modo da quella che si dovrebbe riservare al comune fagiano argentato. Il periodo di incubazione delle uova del Kalij dal dorso nero è di circa ventiquattro giorni. Degli otto individui tenuti nello zoo di Londra, dei quali è stato tenuto un registro, la durata media della vita era di tre anni e nove mesi, mentre il soggetto più longevo sopravvisse per tredici anni e cinque mesi, ottenendo il record di  longevità per l'intero genere.

Lophura l. melanota - Autore: D. Dasgupta ( località indicata: Kurseong, Baghgora road, Darjeeling, West Bengal 21-04-2021  India. Maschio che presenta parti della coda biancastre come da menzione descrittiva )

Melonata - Kurseong, Baghgora road, Darjeeling, West Bengal, India 21-04-21 - D. Dasgupta

Foto da :   Autori:  1  D. Dasgupta   -  2  Manish Kumar Chattopadhyay   -  3  Supratim Mukherjee   ( località indicate dai fotografi: Kurseong, Baghgora road, Darjeeling, West Bengal 21-04-2021  India  -  2  Mim Nagri Range,  Darjeeling, West Bengal 02-10-2023 India  -  3  Singalila National Psrk, Darjeeling, West Bengal 30-10-2019  India )

1 -  Lophura l. melanota                                                                       2 -  Lophura l. melanota                                                                   3 -  Lophura l. melanota

Melonata - Kurseong, Baghgora road, Darjeeling, West Bengal, India 21-04-21 - D. Dasgupta
Melonata - Mim Nagri Range,  Darjeeling, West Bengal, India 02-10-23 - Manish Kumar Chatto
Melonata + Singalila NP--General Area DG, Darjeeling, West Bengal, India 30-10-19 - Suprat

Lophura l. melanota    

Foto da : 1 by ‎Birds of Bhutan(Bhutan BirdLife Society) Autore: Koji Tagi  -  2  Autore: Hans Norelius   -  3 Autore:  Malay Mandal   ( località indicate dai fotografi: 1 Yotongla Trongsa 29-03-2023  Bhutan  -  2  Chelela, Paro 03-04-2023  Bhuan  -  3  Singalila National Psrk, General Area DG,, West Bengal  25-03-2016 India )

1 -  Lophura l. melanota                                                                       2 -  Lophura l. melanota                                                                   3 -  Lophura l. melanota

Melonata + Yotongla, Trongsa, Bhutan 29-03-23 - Daniel Danckwerts search - Copia.PNG
Melonata - Chelela, Paro, Bhutan 03-04-23 - Hans Norelius search  2 - Copia.PNG
Malanota - Singalila NP--General Area DG, Darjeeling, West Bengal, India 25-03-16 - Malay

Lophura l. lathami     ( Kalij horsfield o petto nero )..........Gray J. E. ....1829 

Luoghi di origine:  L'areale del Kalij dal petto nero ( Lophura l. lathami ) è il più vasto tra i conspecifici. Comprende il Bhutan centrale e orientale, l'India nord orientale ( Assam, Nagaland, Megalaya, Manipur, Mizoram ), Balgladesh e gran parte dell'Alto Myanmar. A nord si estende lungo tutto il Terai e le colline pedemontane del Bhutan da 91° E. Long. est fino almeno oltre Sadiya. Ad ovest non raggiunge il Brahmaputra, anche se ciò è probabilmente dovuto solo alla mancanza di terreno favorevole. Tocca la costa di Chittagong ( Bangladesh ) e dell'Arrakan  settentrionale ( Myanmar ), estendendosi verso sud fino a 20° o forse 19° N. Lat. Da lì si estende diagonalmente verso nord-est fino a raggiungere il suo punto più orientale appena ad est dell'Irrawaddy, a circa 26° N. Lat. e quasi 98° E. Long.

Nomi Specifici: horsfieldi, dal nome del dottor Thomas Horsfield, un naturalista inglese, che svolse attività scientifica in Oriente. Inglese: Kaleege dal petto nero, viola o di Horsfield. Francese: Faisan huppifére de Horsfield; Houppifére pourpré. Tedesco: Stahlblaues Fasanhuhn. Nativo: Dooreek (Dibrugarh) ; Durug, Dirrik (Garo Hills); Motoora (Khasi, Sylhet); Muthura (Chittagong).

Un poco di storia:  Latham presenta questo kalij nel 1823 con il nome di Sylhet Pheasant. Le sue uniche osservazioni sono: "Abita l'India, portato da Sylhet, nella provincia del Bengala, da Sir J. Anstruther". Gray, sei anni dopo, ripeté la descrizione e gli attribuì l'appellativo di lathami. Poiché la sua descrizione non è esatta, senza dubbio aveva in suo possesso qualche ibrido selvatico. G. R. Gray lo chiamò Gallophasis horsfieldi nel 1845, accompagnato da un eccellente illustrazione del maschio. I primi uccelli vivi furono esposti dodici anni dopo.

Descrizione e note: Nel maschio adulto il piumaggio in generale è nero, fortemente lucidato di blu violaceo, specialmente sulla parte superiore, mentre il piumaggio ventrale posteriore è definibile nero opaco privo della lucentezza metallica. L'unico carattere cromatico deciso si riscontra sulle piume di dorso, groppa e copritrici superiori della coda, più corte, che presentano una frangiatura bianca molto vistosa di larghezza normale, circa 5 mm. In gran parte delle aree  occidentali della gamma, questo carattere varia poco, ma verso est molti individui tendono alla disintegrazione di questa frangia che diventa più stretta, oppure la parte basale è rotta da screziature scure. In correlazione con questo c'è spesso un'estensione del bianco come un bordo terminale molto stretto sulle copritrici alari e terziarie mediane interne e copritrici della coda più allungate. Circa il cinquanta per cento degli individui mostra  le basi estreme nascoste delle penne mediane della coda oscuramente, ma fittamente, vermicolate di bianco sporco. Questo è quasi invariabilmente il caso degli esemplari del Myanmar settentrionale, a est dell'Irrawaddy, dove la vermicolazione spesso si estende da 2,5 a 5 cm., oltre la parte visibile delle piume. Le variazioni che si osservano lungo la congiunzione geografica con Lophura nycthemerus e lineata sono molteplici e spesso asimmetriche, riflettendo la diffusa ibridazione con queste specie.

La cresta è lunga, piuttosto sottile in parte disintegrata. Primarie brune; secondarie e timoniere nere, lucidate di blu solo lungo i margini visibili. Becco solitamente color corno verdastro, più chiaro verso l’apice e più scuro basalmente; pelle del viso scarlatta.                                                                                                                                                                                    Iride nocciola brunastro; zampe e piedi variabili, talvolta blu piombo, color corno chiaro, bruno o carnosi. Lunghezza circa 580 mm. ; becco dalla narice 18; ala 221; coda 230; tarso 75; dito medio e artiglio 60; speroni circa 22 mm. La coda è la più variabile di tutte queste misurazioni, essendo in media più lunga negli uccelli orientali. Peso da 1,100 kg a 1,600 kg.

Nota: dall'osservazione di 3 maschi kalij dal petto nero, è stato notato che due erano scuri come tipici Lophura l. lathami, mentre il terzo era decisamente chiaro, presentando distinte vermicolazioni bianche sulle parti superiori e lungo le penne centrali della coda corrispondendo alla forma denominata "odscurus". Erano tutti giovani maschi, che stavano appena completando la muta per diventare completamente adulti.

Femmina adulta: Come le femmine di Kalij cresta bianca ( Lophura l. hamiltoni ) sono di colore più pallido, mentre quelle del Kalij dorso nero ( Lophura l. melanota )  più melaniche, così le femmine di Lophura l. lathami  tendono all'eritrismo* (* In biologia, anomalia di colore, chiamata anche isabellismo ), essendo nel complesso più rossicce delle altre, ma esiste una grande variazione tra gli uccelli completamente adulti quand’anche vivano nella stessa area.

In generale il colore è un ricco marrone oliva; punta della cresta ricca di bruno rossastro; lati della testa e del collo grigiastri verso le punte; mento e gola biancastri; corpo ed ali decisamente bruno-rossastro; copritrici alari e piumaggio ventrale con apici di colore più chiaro, talvolta in modo molto evidente; superficie ventrale con striature bianco-brunastre; groppa e copritrici caudali superiori di colore marrone oliva più chiaro; timoniere centrali, e spesso le copritrici caudali più lunghe, si presentano in profondo ferrugineo, prive di segni o finemente vermicolate di colore scuro. Primarie marroni, più scure sui vessilli interni, sfumati di oliva su quelli esterni; secondarie e terziarie molto più bruno-rossastre, semplici o finemente punteggiate più chiare verso gli apici. Pelle del viso cremisi.                                                                                                                                                    Iride nocciola; becco verdastro, più scuro alla base; gambe e piedi variabili come nel maschio. Lunghezza, 530 mm.; becco dalla narice, 18; ala, 210; coda, 210. tarso, 72; dito medio e artiglio, 55 mm.

Maschio giovane: molto simile alla femmina adulta, a volte più scuro, altre indistinguibile. Le mute successive eliminano gradualmente il marrone e lo sostituiscono con pigmento nero. Un individuo al secondo anno può avere un aspetto completamente adulto o con ogni piuma che presenta accenni di immaturità. 

Il Kalij dal petto nero ( Lophura l. lathami )  oltre ad essere il più scuro tra gli affini himalayani, ed anche quello con la gamma più ampia. Nel Myanmar si ibrida con ii congenere più chiari danno origine alle numerose forme alle quali sono stati attribuiti nomi indiscriminatamente.

Il suo territorio, come quello della maggior parte del suo genere, è limitato, gli individui hanno abitudini regolari e seguono ogni giorno più o meno lo stesso percorso per raggiungere l'acqua e i luoghi di alimentazione. Sono talmente onnivori da non essere influenzati dalla maturazione locale di certi frutti o bacche, e sembrano perseguire il tenore regolare della loro vita di stagione in stagione, ritirandosi semplicemente durante il periodo riproduttivo allo scopo di nidificare, per porzioni più profonde e isolate della giungla.

Nel Myanmar settentrionale i Kalij dal petto nero si trovano nei boschi di bambù, vicino al fondo di valli piuttosto ripide e lungo i sentieri che serpeggiavano lungo i pendii, mai oltre i trecento metri di altitudine prediligendo foreste basse vicino ai fiumi, mentre occasionalmente si avventurano nelle radure di riso. Vivono su collinette ricoperte di canne, bambù e alberi, isolate da piccoli ruscelli, e qui, nel fitto sottobosco, gli uccelli trascorrono la giornata. Ovunque vengano segnalati, sembrano divertirsi nell'entrare nelle strade e nei sentieri mattina e pomeriggio per grattare e nutrirsi, rimanendo attentamente vigili in caso di pericolo. Il cibo varia molto, non solo nelle diverse località, ma di settimana in settimana sugli stessi pendii.

Ancor più dei consimili, il klij dal petto nero è loquace e raramente può esentarsi dallo schiamazzare o battere le ali. Questa abitudine, unita al costante e rumoroso fruscio tra le foglie morte, rende la localizzazione di questi uccelli piuttosto agevole. Eppure non sono socievoli come gli altri del genere, ed un gruppetto composto da sei o otto individui è piuttosto insolito. Di solito si vede una coppia da sola, anche se a volte, quando il percorso è facile, si possono osservare diversi gruppi che procedono insieme verso una fonte d’acqua, e non si separano fino al momento in cui si appollaiano.

La stagione riproduttiva nel Myanmar settentrionale corrisponde a quella di altre parti dell'areale: aprile e maggio, con covate ritardate che si estendono fino a giugno. Il nido è una cavità nel terreno, solitamente ai piedi di un albero, le uova vengono talvolta deposte sul muschio sul suolo della foresta o ancora su uno strato di foglie morte. Vengono deposte da 4 a 6 uova, ma sembra che il numero normale di giovani allevati fino alla maturità sia da due a tre. Le uova mostrano notevoli variazioni, dal bianco pallido ocra al ricco caffè latte, e persino un tono ancora più caldo e rosso. Quasi tutti sono punteggiati da sostanza calcarea bianca, più evidenti sulle uova più scure. Di solito mostrano un ovale piuttosto largo, liscio e alquanto lucido, e misurano da 35 a 38 mm. di larghezza e da 46 a 52 mm. di lunghezza, con una media di 36 x 49 mm. L'incubazione è un incombenza della sola femmina, mentre il maschio rimane nelle vicinanze come sentinella a guardia delle compagna e nido. Tuttavia partecipa assiduamente nella cura della prole.

Foto da :  1  Autore:  Craig Rasmussen   -  2  Birds of Bhutan Autore:  Ugyen Wangchuk  -  3  Zaia Kawlni   ( località indicate dai fotografi: 1 Eaglenest WLS & Surroundings--Bompu Camp, West Kameng, Arunachal Pradesh 31-03-2023 India  -  2   Tshochen, Lhuentse Bhutan 10-12-2023   -  3  Mizoram Sihphir, Aizawl, Mizoram 06-02-2021 India )

1 -  Lophura l. lathami                                                                          2 -  Lophura l. lathami                                                                       3 -  Lophura l. lathami

Lathami - Eaglenest WLS & Surroundings--Bompu Camp, West Kameng, Arunachal Pradesh, India
Lathami femmina- Tshochen, Lhuentse Bhutan 10-12-23 - Ugyen Wangchuk Birds of Bhutan  2.jp
Lathami - Mizoram Sihphir, Aizawl, Mizoram, India 06-02-21 - Zaia Kawlni search 1.PNG

Lophura l. lathami   

Foto da :  Autori:  1  Oleg Nabrovenkov  -  2  Soumyadeep Chatterjee  -  3  Rajkumar Das  ( località indicate dai fotografi: 1  Bokakhat, Golaghat, Assam10-03-2023 India  -  2 Manas National Park--Mathanguri, Baksa, Assam 19-01-2021 India  - 3  Kaziranga National Park & Surroundings, Eastern Range (Agaratoli), Golaghat, Assam 22-01-2021India )

1 -  Lophura l. lathami                                                                          2 -  Lophura l. lathami                                                                       3 -  Lophura l. lathami

Lathami - Bokakhat, Golaghat, Assam, India 10-03-23 - Oleg Nabrovenkov search  2 - Copia.j
Lathami - Manas NP--Mathanguri, Baksa, Assam, India 19-01-21 - Soumyadeep Chatterjee searc
Lathami - Kaziranga NP & Surroundings--Eastern Range (Agaratoli), Golaghat, Assam, India 2

E' solo un ipotesi del tutto personale, ma le prossime due specie, Lophura l. lineata e crawfurdi, in particolare quest'ultima, potrebbero in realtà essere solo due dei tanti ibridi  ibridi che vivono nel Myanmar, Thailandia e Yunnan ( Cina ).

Lophura l. lineata    ( Kalij lineato )...........Vigors...........1831

Nomi Specifici: lineata ( Lineatus ), dal latino lineato, rigato, striato a strisce ecc. Inglese: Lineated or Vermicellated Kaleege - Francese: Faisan de Regnant; Houppifere rayé - Tedesco: Strichelfasan; Graufasan. Vernacular: Yit, Kayit, Kanayit (Birmano) ; Sinlouk (Talaing); Poogik, Phooyk (Karen).

Luoghi di origine:  in base all'attuale letteratura.- Vive nel sud del Myanmar ( Est del fiume Irrawaddy ) principalmente sui Pegu Yoma o Bago Yoma ( catena di basse montagne o colline  e altopiani compresa  tra i fiumi Irrawaddy e Sittaung nel Myanmar centrale ) estendendo la propria gamma al Tenasserim settentrionale, regione del Myanmar meridionale, e nel nord-ovest della Thailandia, a sud fino a circa il Lat. 16 °, mentre ad est non si estende oltre il bacino di Mae Ping. 

Da: A Monograph of the Pheasant di William Beebe.-  Valle dell'Irrawaddy nella Birmania centrale e inferiore, a est fino agli Stati Shan e al nord-est del Siam, e a sud a una certa distanza nel Tenasserim.

​DIistribuzione generale: il fulcro della distribuzione di questa forma si trova nella Birmania ( attuale Myanmar ) centrale e meridionale, soprattutto a est dell'Irrawaddy. Mentre i suoi confini settentrionali sfumano gradualmente nel labirinto creato degli ibridi, esemplari apparentemente tipici sono stati registrati fino a 24° di latitudine nord. Da qui verso sud si può, in generale, considerare l'Irrawaddy come limite, sebbene molti soggetti siano stati raccolti sui pendii occidentali della valle del menzionato fiume, soprattutto da 21° verso sud. A 18° tre maschi tipici sono stati catturati sui pendii occidentali dei monti Arakan. A est si estende largamente negli Stati Shan meridionali, probabilmente toccando la gamma dei Lophura nycthemera in molti punti, ed è stato registrato a est del Salween a circa 20° di latitudine nord. Non sappiamo quanto si estenda nel Siam ( attuale Thailandia ), ma almeno fino a 12°. A sud possiamo includere tutto il Pegu a est dell'Irrawaddy e del Tenasserim fino a Tavoy a 14° di latitudine nord.

All'interno di quest'area, spesso alle altitudini più elevate, in media di circa 600 o 900 metri, occasionalmente si osservano individui di quello che è stato chiamato sharpei, una forma che non posso nemmeno provvisoriamente ammettere come specie.

Nota importante: secondo quanto affermato da William Beebe, i Lophura l. lineata geneticamente puri raramente si possono trovare al di fuori del Myanmar ( ex Birmania ), dato che, soprattutto ai confini col proprio areale, gli esemplari, solitamente, mostrano caratteri atipici dovuti all'ibridismo. I primi soggetti puri furono esposti a Londra nel 1864. Dei diciannove individui, dei quali furono conservati i registri, la durata media della vita era di un anno e dieci mesi, l'estrema di sei anni e quattro mesi. Questa forma si riproduce facilmente e, naturalmente, si incrociano con qualsiasi specie del genere.

Descrizione e note: nel maschio adulto la parte superiore di testa e "rigida" cresta allungata si presentano in nero, lucidato sulle parti esposte delle piume di blu violaceo metallico, mentre quelle che circoscrivono le parti superiori sono finemente vermiculate, di bianco e nero in proporzioni uguali, così finemente sulle porzioni esposte che visivamente appaiono come grigio uniforme. Le zone che presentano tale caratteristica sono il collo posteriore e lati dello stesso, mantello, dorso, groppa, copritrici superiori più corte, scapolari, copritrici alari minori e medie. Le linee alternate si estendono obliquamente attraverso i vessilli. Basalmente diventano più grossolane ed il nero aumenta fino a diventare dominante. Primarie e loro copritrici bruno nerastre, con vermicolazione bianca irregolare e confusa. Secondarie nere, con linee bianche strette ma più forti, quelle sul vessillo esterno spesso si dividono longitudinalmente. Terziarie che si fondono gradualmente nella vermicolazione grigiastra del dorso.

Coda con 16 penne, moderatamente lunga, ricurva e compressa. Coppia centrale bianco ocra pallido, ad eccezione dei tre quarti basali della tela esterna, vermicolata con sottili linee nere. Sulle penne successive il nero aumenta, finché verso la terza coppia diventa dominante, soprattutto sul vessillo sterno. Sulle timoniere esterne, più corte, il bianco è ridotto a vermicolazioni grossolane irregolari su entrambi i vessilli. Tuttavia, gli apici del secondo e terzo paio rimangono di colore bianco ocra chiaro.

Mento, gola, parte inferiore del collo e resto del sottopiumaggio neri con una debole lucentezza bluastra. Lati del collo e del petto con larghe strisce, confinate quasi interamente nei vessilli esterni delle piume.   

                                                                            

Becco color corno verdastro, irregolarmente annerite verso la base. Cere nasali grigiastre. Tutta la pelle del viso nuda di colore scarlatto brillante, fortemente papillata. Nella stagione. Nella stagione riproduttiva questo brillante ornamento è rigonfio ed esteso in tre bargigli o proiezioni ben marcate, una superiore e anteriore agli occhi, una seconda all'estrema porzione posteriore, e la terza golare. Palpebra inferiore bluastra pallida.

Lophura l. lineata  illustrazione da: "A Monograph of the Pheasant di William Beebe"

Lineata + A Monograph of the Pheasant William Beebe.jpg

Iris rosso nocciola negli esemplari completamente adulti durante la stagione riproduttiva. Zampe e piedi generalmente color rosa giallastro o crema rosato, speroni più scuri.        Peso, da circa 0,900 a 1,400 kg. Lunghezza, da 630 a 740 mm.; becco dalla narice, 23; ala, 250; coda, 290; tarso, 85; dito medio e artiglio, 65; speroni, 15 mm.

Variazioni: la variazione più comune tra gli uccelli completamente adulti ben entro i limiti della distribuzione, riguarda la quantità di strisce sulla superficie inferiore che dall'essere confinate ai lati di collo e petto, possono estendersi su tutto il piumaggio ventrale. I segni delle penne centrali della coda non sono mai esattamente uguali in due esemplari quand'anche vengano scelti a caso. Maschi completamente adulti provenienti da località ubicate nel centro della distribuzione mostrano l'intero vessillo ricoperto da segni, mentre quelli provenienti da una località vicina presentano il vessilli interni e apici più normali, chiari e biancastri. Appena ci si avvicina ai confini, si inizia a vedere gli effetti dell'ibridazione con Lophura l. lathami a nord e ad ovest, e Lophura nycthemera a est,  con variazioni che di conseguenza diventano innumerevoli.

Femmina adulta: parte superiore della testa e lunga cresta bruno-rossastro, chiazzata di nero; resto del piumaggio superiore bruno-oliva, molto debolmente screziato di nero; tutte le penne del collo superiore e laterale e mantello con una vistosa striscia bianca leggermente bordato di nero; molte delle strisce sono divise in marrone alla base; vessilli interni di primarie e secondarie bruno scuro; vessilli esterni delle primarie bruno-oliva, mentre quelli delle secondarie oltre ad essere screziate mostrano vermicolazioni grossolane e rotte di color cuoio più chiaro lungo i margini. Penne centrali della coda giallastre-camoscio; sui vessilli interni questo colore è chiaro, con rade punteggiature basali in bruno scuro; vessilli esterni vermiculati spezzatamente di bruno scuro, basalmente questi segni diventano linee pesanti, oblique, in castano, bordate di nero; la seconda coppia mostra quest'ultimo disegno intensificato, mentre nelle quattro paia successive lo sfondo camoscio diventa bianco, e l'uguaglianza della pigmentazione dà l'effetto di successive barre oblique di castano e bianco, la prima fortemente bordata di nero; le timoniere più esterne e più corte sono prevalentemente castane, con chiazze irregolari di marrone scuro su entrambe le tele.

Mento, gola e parte superiore del collo bianco grigiastro; resto delle parti inferiori castano-brunastre, più profonde sulla parte inferiore del seno; tutte le penne con una stretta striscia bianca, solitamente bordata di nero, e con le penne, soprattutto delle porzioni posteriori, più o meno nettamente barrate di nero.

Becco corneo bruno, con una quantità variabile di pigmento nero, soprattutto verso la base; pelle del viso scarlatta, ricoperta piuttosto scarsamente di papille carnose e pochissime minute penne degenerate, e non sviluppata in bargigli.                                                                                                                                                                                                                      Iride nocciola; zampe e piedi color carne o brunastri; speroni spesso presenti, ma molto piccoli. Peso, da circa 0,900 a 1,300 kg.  Lunghezza, 550 mm.; becco dalla narice, 20; ala, 225; coda, 225; tarso, 75; dito medio e artiglio, 55; speroni mai più lunghi di 3 mm., e solitamente una scaglia piatta.

Pulcino: bruno rossastro  pallido sulla fronte, più caldo sulla corona, con una linea postorbitale rosso-castana. Marrone-rossastro sopra, con due linee laterali più chiare, che sfumano in bianco ocra sotto. Petto in caldo e rossiccio.

Maschio immaturo: simile alla femmina, cambia lentamente nel piumaggio del maschio adulto, che raggiunge solitamente nel terzo anno.

Come la maggior parte dei Kalij il lineata quando trova luoghi con cibo, acqua, alberi dove appollaiarsi e non molestato,  trascorre tutto il tempo in un'area notevolmente limitata, scomparendo nelle aree più profonde e isolate della giungla solo durante la stagione riproduttiva. Inoltre, come i suoi congeneri, preferisce le zone montuose o almeno collinari alle pianure o praterie erbose, sebbene viva ad altezze moderate non arrivando mai raggiungere quelle dove solitamente albergano i fagiani argentati o alcuni Kalij himalayani.  I terreni asciutti e ben drenati, corroborati da un clima relativamente fresco, sono le condizioni ideali per il Lophura l. lineata, ed una foresta aperta in prossimità dell'acqua offre loro tutto ciò che qualsiasi fagiano potrebbe desiderare.

Non si possono considerare caratterialmente gregari, ciò nonostante non sono affatto solitari. In periodi diversi dalla stagione riproduttiva si possono trovare individui isolati, in particolare maschi anziani, che si nutrono e si appollaiano da soli, e occasionalmente può sembrare che le femmine vivano isolate. Ma i legami familiari e l'attrattiva offerta dalle fonti d’acqua sono due fattori che servono a legare insieme, anche se in modo approssimativo, gli individui  imparentati o di un area vicina potendo osservare anche una quindicina in una giornata, ma questo è tuttavia insolito. Come nel caso della maggior parte dei Kalij, i legami familiari sono forti e gruppetti composti da tre a sette esemplari sono spesso composti da genitori e prole dell'anno.

Trascorrono la notte appollaiati sui rami di piccoli alberi e bambù piegati, di solito selezionando luoghi difficili da raggiungere per zibetti e altri predatori arboricoli. Fondamentalmente onnivori, sembrano comunque prosperare bene sia con una dieta interamente vegetale, che comprendente solo insetti e piccoli vertebrati.  

Nonostante nel loro vastissimo areale si verifichino molti cambiamenti di clima, la stagione riproduttiva varia poco. Di media circa alla fine della prima settimana di aprile, e due settimane ( ciò riguarda tutta la gamma ), a partire da data citata, servirà a tutti i soggetti nidificanti, sia anticipati che ritardanti, a svolgere il loro compito costituito dalla costruzione del nido e deposizione delle uova. Registrazioni nel mese di agosto riflettono, senza dubbio, gli sforzi fuori stagione di produrre una seconda covata. Non sembra di poter dar credito alle occasionali affermazioni secondo le quali questa specie alleverebbe due covate all’anno.

Nessun dubbio sul fatto che sia normalmente monogamo. La frequente associazione di individui in coppie isolate costituisce una forte prova circostanziale, e la finale è la non infrequente documentazione di entrambi i genitori osservati con la prole. Tuttavia, nel caso in cui le femmine siano 2 o 3, un maschio potrebbe costituire un piccolo harem. I nidi sono stati trovati in tutta la gamma dal livello del mare fino a oltre 900 metri di altitudine. La posizione è tipica per fagiani: a terra nella foresta. Può trovarsi in una fitta macchia di bambù o nel sottobosco, a ridosso di un albero morto, caduto come alla base di uno vivo. La leggera cavità può essere naturale, nel qual caso i detriti della foresta, costituiti da foglie morte, erba o muschio, vengono lasciati e gradualmente infeltriti in un rivestimento denso dal peso del corpo della femmina,  oppure possono essere graffiati via dalla stessa nel mentre depone le uova che, nel più comune dei casi variano da 6 a 8. Nella regione del fiume Phetchaburi, a sud-ovest di Bangkok, nella Thailandia ( ex Siam ), Gairdner trovò un nido contenente 8 uova il 3 aprile. A giudicare dal maggior numero di giovani osservati assieme, cinque sembrerebbe essere la covata più numerosa allevata fino alla maturità, mentre 2 o 3 sono la norma. Le uova sono regolarmente ovali, talvolta piuttosto larghe, e con notevole lucentezza. Variano dal ricco color cuoio-rossastro al crema ocra, mentre i pori sono sempre più chiari, spesso bianchi puri. Misurano da 44 a 50 mm. di lunghezza e da 35 a 38 di larghezza; la media è 47 x 36 mm.

Il periodo di incubazione, a giudicare dai soggetti in cattività, è di  24 giorni. Le femmine si dimostrano coraggiose e buone madri quanto quelle di qualsiasi altro membro della famiglia. I giovani sembrano rimanere con i genitori per tutto l'autunno e l'inverno, allontanandosi da soli solo all'avvicinarsi della successiva stagione riproduttiva. La muta annuale avviene intorno a ottobre o novembre e, sebbene i giovani uccelli possano riprodursi nel secondo anno, a volte è solo dopo la quarta muta annuale che tutti i segni del piumaggio giovanile vengano eliminati del tutto.

Un poco do storia: nel 1823 Latham diede un buon resoconto di questo kalij, che chiamò Lineated Pheasant, affermando che la descrizione gli venne fornita dal dottor Buchanan che ebbe l'occasione di osservare un esemplare tenuto in una voliera in India non specificando la località precisa. Non si trovano ulteriori riferimenti fino al 1831. Vigors chiamò questa forma Phascanus lineatus, avendo in suo possesso un esemplare inviato dallo Stretto di Malacca. Lesson, nello stesso anno, lo descrisse col nome Faisan de Reynaut (Phasianus Reynaudit), e nel suo unico commento, “du Pegu”, ci diede la prima informazione corretta sulla sua ubicazione. Bélanger, nel suo " Voyages aux Indes Orientales ", nel 1834, fornì due illustrazioni del Lineated Kaleege.

Nota personale:  Data la località indicata dai fotografi, ed il fenotipo mostrato, sia i maschi quanto le femmine delle 8 foto sottoposte, parrebbero in linea con lo standard della specie, ammesso che la si possa considerare come tale, ciò che ormai in altre aree della Thailandia non è più possibile, o solo raramente, osservare. 

Inoltre:  Lopura l. lineata potrebbe far parte del gruppo di ibridi che si sono espansi verso ovest, e quindi il Myanmar occidentale, area tipica per la specie, sarebbe solo un punto di arrivo che probabilmente, come per altre specie e generi, sarebbe stato temporaneo senza l’invalicabile ostacolo antropico. Altrimenti difficile spiegare la sua evoluzione, essendo fondamentalmente un argento chiaro, nell’ovest del Myanmar, lontanissimo da qualsiasi nycthemera, e le zampe color corno grigiastro.

Lophura l. lineata  - Foto by - Nay Myo - Esemplare catturato in località Bago Yoma area Pegu Mountain - Myanmar, gamma tipo per la specie

 

A quanto già argomentato, serve aggiungere che, forma “pura” o ibrida, lineata fenotipicamente è molto diverso dai kalij neri ed in particolare da Lophura l. lathami che nel Myanmar confina e/o sovrappone i propri territori a quelli di Lophura l.  lineata. Improbabile che possa essere un evoluzione di Lophura l. lathami, per cui la “catena” evolutiva o ibrida, ricollega Lophura l. lineata alle forme di argento dell’est ed al confusione di ibridi che vi si trovano.

Lineaata x sito.jpg

Foto da: Autore:  1-2-3  Ayuwat Jearwattanakanok    ( località indicata dal fotografo: 1-2-3 Taksin Maharat National Park--headquarters vicinity, provincia di Tak, 24-03-2023 Thailandia )

1 -  Lophura l. lineata                                                                           2 -  Lophura l. lineata                                                                         3 -  Lophura l. lineata

Lineata + Taksin Maharat NP--headquarters vicinity, Tak, Thailand 24-03-23 - Ayuwat Jearwa
Lineata + Taksin Maharat NP--headquarters vicinity, Tak, Thailand 24-03-23 - Ayuwat Jearwa
Lineata + Taksin Maharat NP--headquarters vicinity, Tak, Thailand 24-03-23 - Ayuwat Jearwa

Lophura l. lineata 

Foto da :  1 www.norththailandbirding.com  -  2-3  Autore: Ayuwat Jearwattanakanok ( località indicata dai fotografi: Taksin Maharat National Park, provincia di TaK <no data> Thailandia )  -  2-3 Taksin Maharat National Park--headquarters vicinity, provincia diTak, Thailandia 24-03-2023  )

1 -  Lophura l. lineata                                                                           2 -  Lophura l. lineata                                                                         3 -  Lophura l. lineata

Lineata + Thaksin Maharat Thailandia - httpwww.norththailandbirding com 4.jpg
Lineata + Taksin Maharat NP--headquarters vicinity, Tak, Thailand 24-03-23 - Ayuwat Jearwa
Lineata + Taksin Maharat NP--headquarters vicinity, Tak, Thailand 24-03-23 - Ayuwat Jearwa

Lophura l. lineata 

Foto da :  1  www.norththailandbirding.com   -  2  www.inaturalist.org Autore:   Phuwarin Suchartbunmak    ( località indicata dai fotografi: Taksin Maharat National Park, provincia di TaK <no data>  Thailandia  -  2  Mae Tho Subdistrict, Distretto di Mueang Tak 28-12-2023  Thailandia )

1 -  Lophura l. lineata                                                                                                                                       2 -  Lophura l. lineata  

Lineata + Thaksin Maharat Thailandia - httpwww.norththailandbirding com 1.jpg
Lineata + Thaksin Maharat Thailandia - httpwww.norththailandbirding com 1.jpg
Lineata –  Mae Tho Subdistrict, Distretto di Mueang Tak 28-12-23 - Phuwarin Suchartbunmak

Lophura l. lineata 

Foto da :  Autore:  1  Ayuwat Jearwattanakanok  -   2   www.norththailandbirding.com   ( località indicata dai fotografi: Taksin Maharat National Park--headquarters vicinity, provincia diTak, Thailandia 24-03-2023  -  2  Taksin Maharat National Park, provincia di TaK <no data>  Thailandia )

1 -  Lophura l. lineata                                                                                                                                       2 -  Lophura l. lineata  

Lineata + Taksin Maharat NP--headquarters vicinity, Tak, Thailand 24-03-23 - Ayuwat Jearwa
Lineata + Thaksin Maharat Thailandia - httpwww_edited.jpg
Lineata + Thaksin Maharat Thailandia - httpwww.norththailandbirding com  2 (1) (1).jpg

Lophura l. crawfurdii     ( Kalij di Crawfurd ).............Gray J. E. .......1829

Luoghi di origine:   Si trova nel Myanmar sud orientale ( Tenasserim ) e Thailandia peninsulare.

Descrizione: si tratta di una "sottospecie" che almeno geneticamente si potrebbe definire “insolita”, infatti sembra che anche attraverso l'esame del DNA mitocondriale sia impossibile stabilirne con assoluta certezza l'origine, cioè naturale o ibrida, oppure sia l'anello di "congiunzione" tra argentati e kalijconsiderato che L. l. crawfurdi si trova al confine di entrambe le gamme. Tuttavia il fenotipo L. l. crawfurdi è leggermente diverso, le zampe sono rossicce, in certi esemplari anche rosso brillante. Sembra inoltre che piccole popolazioni isolate, osservate in aree remote della catena montuosa del Tenasserim, i maschi presentino una colorazione bluastra iridescente, mentre le femmine sono molto più marcate, con evidenti contrasti di colori. Oltre a ciò, i “veri” L. l. crawfurdi raggiungono la maturità sessuale al secondo anno di vita, se non addirittura al terzo. In generale comunque assomiglia a L. l. lineata, soprattutto gli esemplari in cattività, con variegature più ampie e meno definite su dorso, groppa e fianchi, mentre la coda è più breve rispetto a quest'ultima. Zampe arancione, rossicce o cremisi con tarsi dotati di speroni. 

Femmina: generalmente marrone scuro sulle parti superiori del corpo; mantella, petto e addome con colorazione delle piume brunastro-bianca orlate di nero e caratteristico disegno a V  molto fitto, che nell'insieme appare visivamente molto scuro.  Coda che presenta barrature molto più evidenti rispetto alla conspecifica lineata. Zampe cremisi con tarsi privi di speroni.

Nota: in Europa ( ma non solo ) L. l. crawfurdi, varietà a zampe grigiastre, viene spesso riconosciuto come L. l. lineata

Nota importante: indipendentemente da quanto sopra argomentato per dovere di cronaca, questa forma parrebbe da considerare come non sottospecificatamete distinta. Molti autori ne sono convinti ed anche per quel che mi riguarda, sono dello stesso parere. Beebe nella parte dedicata al Kalij lineata ( Monografia of the Pheasant ) non ne fa menzione, o forse lo cita con qualche altro nome tra gli innumerevoli ibridi elencati nella sua Monografia. A mio avviso Beebe è stato uno degli autori, se non l'Autore, che per studio, conoscenza ed esperienza in riguardo a queste specie, avendo lavorato a lungo sul campo, è sicuramente degno di grande considerazione.

Foto da :   1  www.inaturalist.org  Autore:  Julien Renoult  -  2  Piyapong Chotipuntu   -  3  Edmond Sham ( località indicate dai fotografi: 1  Kaeng Krachan Natioanl Park, Lung Sin's hide, Phetchaburi 28-02-2016  Thilandia  -  2  Kaeng Kracian National Park 23-12-2020 Thailandia - 3 Kaeng Krachan NP--Lung Sin's hide (restricted access), Phetchaburi, 07-12-2019 Thailandia )

1 -  Lophura l. crawfurdii                                                                     2 -  Lophura l. crawfurdii                                                                   3 -  Lophura l. crawfurdii

Crowfurdi - Kaeng Krachan NP--Lung Sin's hide, Phetchaburi, Thailand 28-02-16 -  Julien Re
Crawfurdi mix - Kaeng Kracian NP Thailandia -  Piyapong Chotipuntu search    2.jpg
Crawfurdi - Kaeng Krachan NP--Lung Sin's hide (restricted access), Phetchaburi, Thailand 0

Lophura l. crawfurdii     ( Kalij di Crawfurd ).............Gray J. E. .......1829

Foto da :   1-2-3  Autore: Ngoc Sam Thuong Dang  ( località indicata dal fotografo: 1-2-3  Kaeng Krachan Natioanl Park, Lung Sin's hide, Phetchaburi  24-05-2019  Thailandia )

1 -  Lophura l. crawfurdii                                                                     2 -  Lophura l. crawfurdii                                                                   3 -  Lophura l. crawfurdii

Crowfurdi + Kaeng Krachan NP--Lung Sin's hide, Phetchaburi, Thailand 24-05-19 - Ngoc Sam T
Crowfurdi - Kaeng Krachan NP--Lung Sin's hide, Phetchaburi, Thailand 24-05-19 - Ngoc Sam T
Crowfurdi + Kaeng Krachan NP--Lung Sin's hide, Phetchaburi, Thailand 24-05-19 - Ngoc Sam T

Lophura l. crawfurdii     ( Kalij di Crawfurd ).............Gray J. E. .......1829

Foto da :  Autori:  1 Sila Viriyautsahakul  -  2  Asim Hakeem ( località indicata dal fotografo:  Pherchaburi Tambon Huai Mae Priang Chang Wat Phetchaburi 28-06-2023 Thailandia  -  2 Kaeng Krachan Natioanl Park, Lung Sin's hide (restricted access), Phetchaburi 07-11-2021 Thailandia )   

1 -  Lophura l. crawfurdii                                                                                                                                  2 -  Lophura l. crawfurdii  

Crawfurdi - Pherchaburi, Tambon Huai Mae Priang, Chang Wat Phetchaburi 28-06-23 Thailandia
Crawfurdi - Kaeng Krachan NP--Lung Sin's hide (restricted access), Phetchaburi, Thailand 0

Lophura l. lineata e crawfurdii  a confronto   ( nelle immagini contrassegnati i caratteri che, soprattutto fotograficamente, risultano più evidenti )

Foto da :  Autori:  1  Frank Thierfelder   -  2  Luciano Naka  ( località indicata dal fotografo: Kaeng Krachan Natioanl Park, Lung Sin's hide (restricted access), Phetchaburi  18-03-2020 Thailandia  -  2 Kaeng Krachan National Park (general area), Phetchaburi 31-01-2022  Thailandia )

1 -  Lophura l. lineata                                                                                                                                     2 -  Lophura l. crawfurdii  

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Lophura l. crawfurdi - specie o ibrido ?  

Frank Finn in "The Game Birds of India and Asia - 1911"  considera crawfurdi sinonimo di Gennaeus andersoni . Vedere "note descrittive"  a seguito nella parte dedicata all'Euplocamus ( Gennaeus ) andersoni.

Nota di gbp: pur non essendo accertato,  alcuni affermano che L. l. crawfurdi varietà a zampe grigiastre siano esemplari ibridi  frutto di incroci effettuati con il  consenso dal governo thailandese allo scopo di ripopolare alcune aree. Ciò nonostante, nella letteratura, o in una esigua parte di essa, vengono menzionate entrambe le colorazioni. Probabilmente si ratta di un errore, o semplice superficialità, dato che appare sempre più evidente, per quanto non accertato, che il Lophura l. crawfurdi, com'anche ritenuto da William Beebe, originariamente sia il prodotto di ibridazione naturale in qualche modo stabilizzatosi ma con zampe rosse ( in origine denominato Gennaeus sharpei Oates, Man. Game-B., pag. 357 (1898) <Salween>, mentre Finn lo considera sinonimo di  ). Successivamente, per mano dell'uomo ed incroci sopra menzionati, è apparsa la varietà a zampe corno grigiastro ma che, nella maggior parte dei casi, se non tutti, più o meno, mantiene le caratteristiche fenotipiche del Lophura l. crawfurdi, ad eccezione dei tarsi non rossastri.  

A mio avviso i maschi delle foto 1 e 2  chiariscono nella pratica il concetto sopra esposto mettendo in forte discussione lo status del Lophura l. crawfurdi, com'anche visibile nel proseguo. Infatti mostrano una livrea che di primo acchito potrebbe essere riferita al Lophura l. lineata, ma le linee su remiganti primarie, copritrici primarie e secondarie, così come sulle timoniere esterne,  nonché la mancanza di color camoscio giallastro sugli apici delle penne caudali principali, li  riportano nell'ambito Lophura l. crawfurdi.

Foto da :  Autori:  1  Frank Thierfelder   -  2  Luciano Naka  ( località indicata dal fotografo: Kaeng Krachan Natioanl Park, Lung Sin's hide (restricted access), Phetchaburi  18-03-2020 Thailandia  -  2 Kaeng Krachan National Park (general area), Phetchaburi 31-01-2022  Thailandia )

1 -  Lophura l. crawfurdii   ( zampe rosse )                                                                                               2 -  Lophura l. crawfurdii   ( zampe corno grigiastro )

Krawfurdi - Kaeng Krachan NP--Lung Sin's hide (restricted access), Phetchaburi, Thailand 1
Crawfurdi-lineata - Kaeng Krachan NP (general area), Phetchaburi, Thailand 31-01-22 - Luci

Lophura l. crawfurdi - specie o ibrido ?  ( immagini di soggetti sia con zampe rosse quanto corno grigiastro che vivono nelle stesse aree, così come testimoniano moltissime altre,, parrebbero confermare la natura ibrida di questa forma riconosciuta per errore o leggerezza ) 

Foto da :   Autori: 1  Kimball Garrett   -  2  Ayuwat Jearwattanakanok   ( località indicate dai fotografi:  Kaeng Krachan NP--Nueng's hide IV (2023), Phetchaburi 05-02-23  Thailandia   -  2   Kaeng Krachan National Park--Bird's hide (restricted access), Phetchaburi 27-06-2023 )

1 -  Lophura l. crawfurdii ( zampe rosse e corno grigiastro )                                                              2 -  Lophura l. crawfurdii  ( zampe rosse e corno grigiastro )   

Crawfurdi-lineata - Kaeng Krachan NP--Nueng's hide IV (2023), Phetchaburi, Thailand 05-02-
Crafurdi-lineata - Kaeng Krachan NP--Bird's hide (restricted access), Phetchaburi, Thailan

Lophura l. crawfurdi - specie o ibrido ?  

Foto da :   www.inaturalis.org Autore:  Wich’yanan L   ( località indicata dal fotografo: Unnamed Road, Tambon Huai Mae Priang, Amphoe Kaeng Krachan, Chang Wat Phetchaburi  Thailandia 22-03-2022 Thailandia )

1 -  Lophura l. crawfurdii ( coppia che presenta il maschio zampe rosse e fenotipo simile al lophura crawfurdi, e femmina con fenotipo crawfurdi ma zampe corno grigiastro )  

Crawfurdi - Unnamed Road, Tambon Huai Mae Priang, Amphoe Kaeng Krachan, Chang Wat Phetchab

Lophura l. crawfurdi  specie o ibrido ? queste immagini di femmine con zampe color corno grigiastro che vivono nelle stesse aree con consimili dalle zampe rosse, così come testimoniano moltissime altre, parrebbero confermare la natura ibrida di questa forma riconosciuta per errore o leggerezza ) 

Nella femmina L. l. crawfurdi ( varietà zampe grigie ), perlomeno in due di queste immagini, considerata anche la variabilità che sicuramente le contraddistingue, si notano, oltre alle zampe grigiastre, la barratura e colorazione della coda, così come le marcature delle parti sia inferiori che superiori, più simili alla conspecifica lineata, indicanti, con tutta probabilità, una ibridazione con quest'ultima.

Foto da :   Autori:  1  Peter Ericsson  -  2  Jeffrey Offermann  -  3  Ben Weil  ( località indicate dai fotografi: 1-2-3  Kaeng Krachan National Park -Dab Toon's hide (restricted access), Phetchaburi 13-03-2023  - 26-02-2023  -  10-03-2023  Thailandia )

1 -  Lophura l.  crawfurdi ( livrea tipica zampe grigiastre )        2 -  Lophura l.  crawfurdi ( livrea tipica zampe grigiastre )    3 -  Lophura l.  crawfurdi ( livrea tipica zampe grigiastre )

Crawfurdi-lineata - Kaeng Krachan NP -Dab Toon's hide (restricted access), Phetchaburi, Th
Crawfurdi-lineata - Kaeng Krachan NP--Bird's hide (restricted access), Phetchaburi, Thaila
Crawfurdi-lineata - Kaeng Krachan NP--Dab Toon's hide (restricted access), Phetchaburi, Th

Lophura l.  lineata e crawfurdi femmine a confronto ( Differenza di modello e colorazione della livrea tra le due sottospecie ) 

Lophura l.  lineata  

Foto da:   1-2-3  Autore:  Ayuwat Jearwattanakanok  

1 -  Lophura l. lineata                                                                           2 -  Lophura l. lineata                                                                         3 -  Lophura l. lineata

Lineata + Taksin Maharat NP--headquarters vicinity, Tak, Thailand 24-03-23 - Ayuwat Jearwa
Lineata + Taksin Maharat NP--headquarters vicinity, Tak, Thailand 24-03-23 - Ayuwat Jearwa
Lineata + Taksin Maharat NP--headquarters vicinity, Tak, Thailand 24-03-23 - Ayuwat Jearwa

Lophura l. crawfurdi 

Foto da:  Autore:   1-3   Ngoc Sam Thuong Dang  -  2  Sakkarin Sansuk  

1 -  Lophura l.  crawfurdi                                                                                2 -  Lophura l.  crawfurdi                                         3 -  Lophura l.  crawfurdi

crawfurdi - Kaeng Krachan NP (general area), Phetchaburi, Thailand 09-10-17 - Ngoc Sam Thu
Crawfurdi - Kaeng Krachan NP--Lung Sin's hide (restricted access), Phetchaburi, Thailand 1
Crawfurdi - Kaeng Krachan NP--Lung Sin's hide (restricted access), Phetchaburi, Thailand 2

* Nonostante vengano comunemente riconosciute come valide, comunque non all'unanimità tra gli autori, per le successive 3 sottospecie andrebbero condotti nuovi e approfonditi studi al fine di accertarne definitivamente il dubbioso status attuale.

Lophura l. moffitti    ( Kalij nero )..............Hachisuka............1938

Luoghi di origine:  range non ancora conosciuto con esattezza presumendo che viva nelle aree centrali o centro-orientali  del Bhutan.  Tuttavia ciò non è possibile in quanto nelle aree ipotizzate si trova senza alcun dubbio ( es: Trongsa centro Bhutan o Wamrong est Bhutan ) Lophura l. lathami, mentre in quelle occidentali alberga il conspecifico Lophura l. melanota. Quindi è, perlomeno per quel che mi riguarda, evidente che Lophura l. moffitti  venne descritto e classificato per errore non essendo altro che una mutazione occasionale di Lophura l. lathami se dovessimo considerare queste zone come range tipico per Lophura l. moffitti, ma che in realtà può presentarsi, com'anche le immagini sottoposte suggeriscono, in una qualsiasi delle altre forme conspecifiche. 

Descrizione: Maschio: simile al congenere L. l. melonata,  ma  con livrea che generalmente si presenta nero lucido con riflessi blu scuro. Becco bianco-verdastro e zampe bruno-grigiastre con tarsi dotati di speroni.

Femmina:  è del tutto simile alla congenere L. l. melonata, tuttavia se ne distingue per avere la gola caratterizzata da una colorazione fulvo-scuro e non biancastra. Becco bianco-verdastro e zampe bruno-grigiastre con tarsi privi di speroni, o solo minimamente accennati.                                                                                                                                                                       

Alcuni eloquenti dati: 

Stato in natura: informazioni insufficienti

CITES: Non elencato

Stato tassonomico: nessuna località tipo; descrizione basata su uccelli esaminati in cattività.

Distribuzione: non nota, si presume viva in Bangladesh, sud-ovest Assam e Bhutan.

Popolazione selvatica: L. l. moffiti è motivo di grande preoccupazione in quanto non ci sono adeguate  informazioni sulla gamma originale.

Studi sul campo: nessuno noto.

Minacce: non note.

Commenti: C'è disaccordo nella letteratura sull'areale nativo di questa sottospecie. Conosciuto solo da uccelli in cattività acquistati nel mercato degli uccelli di Calcutta.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     

Quindi, a seguito di quanto esposto, sia precedentemente, che a seguito, risulta molto difficile considerare questa forma ( moffitti ) come sottospecificatamente distinta. Con tutta probabilità si tratta di un’aberrazione melanica del fenotipo che si manifesta occasionalmente in Lophura l. lathami o Lophura l melonata come parrebbero suggerire le foto sottoposte.  Del resto esistono ben poche testimonianze museali, e le uniche trovate riguardano  4 pelli attribuite, quindi con qualche dubbio, a questa forma

 

1 ) Esemplare maschio deceduto nel Captive bird in aviary of Claude Hooke Circle H Ranch Napa California – USA – il 05-09-1947. Ora come pelle montata nella collezione della California Academy of Sciences.

2 )  Pelle, di un maschio, collezionato nel Birds Collection of NHMO University of Oslo ( UiO ),  ). L’appartenenza a questa forma è stata dedotta dallo studio della pelle ( ? ). Sulla targhetta identificativa è riportato solo Asia – India, senza località precisa e data.  

3 )  Pelle, di un maschio, collezionato nel Centro per la biodiversità naturale ( NL ). L’appartenenza a questa forma è stata dedotta dallo studio della pelle ( ? ). Sulla targhetta identificativa è riportato solo Bhutan - senza località precisa e data.  

4 )   Pelle,  appartenete ad un maschio, collezionato nel Centro per la biodiversità naturale ( NL ). L’appartenenza a questa forma è stata dedotta dallo studio della pelle ( ? ). Sulla targhetta identificativa non è riportato nessun dato.

Riassumendo: questa forma non è mai stata registrata in natura ( ammesso che non si voglia considerare come Lophura l. moffitti, il maschio della foto 5, in pratica l'unica immagine riferibile a quest'ultima forma, trovata ad oggi, scattata in natura ). Conosciuto solo attraverso esemplari in cattività acquistati nel mercato degli uccelli di Calcutta. Parrebbe che, sia la descrizione di Hachisuka del 1938, quanto le successive, si basavano su un presunto riconoscimento di pelli museali senza indicazioni o dati precisi . Per cui è più che lecito chiedersi come, a fronte di simili, quanto scarse e alquanto dubbiose informazioni, sia stato possibile elevare questa forma al rango di specie. Quindi, a fronte di tutto quanto sopra argomentato è evidente, perlomeno a me, che si tratta di un aberrazione che può occorrere in una delle qualsiasi sottospecie Kalij, elevata al rango di specie per errore o leggerezza. Il grave è che si continui a reiterare nell'errore.

Foto da :   1  Autore sconosciuto   -   2  Tragopan Pheasantry  ( Belgio )   -   3    www.pinterest.com 

1 -  Lophura l. moffitti                                                                          2 -  Lophura l. moffitti                                                                       3 -  Lophura l. moffitti  

500 + Moffiti.jpg
httpwww.exoticgamebirds_edited.jpg
Kalij moffiti o nero - Copia (1).jpg

A conferma di quanto già sopra esposto in "Riassumendo", e come ben si evince, nelle immagini 4 e 5 sono raffigurati esemplari che fenotipicamente potrebbero essere considerati come Lophura l. moffitti, ma non sono altro che mutazioni di:                                                                                                                                                                                                        Foto N° 4 - Autore: Kyle Klotz, scatta nella Mokuleia Forest Reserve Access Rd, Honolulu, Hawaii 05-11-2023 USA, quindi, in base alla posizione indicata, dovrebbe trattarsi di Lophura l. hamiltoni o leucomelanos mutato essendo state rilasciate sulle isole entrambe le sottospecie.                                                                                                                                          Foto N° 5 - Autore:  Roumi Ghosh nel Singalila National Park West Bengal 23-04-2023, India quindi dovrebbe trattarsi di  Lophura l. melanota mutato.     

 

Per cui, seguendo  la logica che ha indotto a riconoscere questa forma come sottospecificatamente valida, i due maschi delle foto sottoposte potrebbero, anzi, dovrebbero, essere considerati dei Lophura l. moffiti.

4 -  Lophura leucomelanos mutato - da considerare come Lophura l. moffitti ?                         5 -  Lophura leucomelanos mutato - da considerare come Lophura l. moffitti ?   

Mofitti pare - Hawaii Mokuleia Forest Reserve Access Rd, Honolulu, Hawaii, United States 0
Moffitti pare -  Singalila National Park - 23-04-23 - Roumi Ghosh (1).jpg

Il lungo elenco ( 26 nomi ) di probabili ibridi tra Lophura nycthemera e leucomelanos pubblicato da William Beebe nella sua Monografia:   affinis – andersoni - annamensis - assimilis – atlayi - batemani – beli -  cliffordi -  cuvieri -  davisoni -  elegans - granti -  haringtoni -  Jonesi/ripponi -  macdonaldi – mearsi -  nisbetti – oatesi - obscurus - ommansyi - prendergasti – ripponi - rufipes – sharpei – wickhami – williamsi.

Le forme più comunemente considerate;  dove sono collezionati gli esemplari tipo e località riferite alle catture degli stessi:

Affinis..............- Oates, Ann. Magg. Naz. Storia. (7), XI. 1903, pag. 231; unico maschio ucciso dal maggiore Nisbett, fiume Namli a est di Myitkyina.

Andersoni...... - Elliot, Proc. Zool. Soc. Londra, 1871, pag. 137; digitare nel Museo Indiano, Calcutta; diversi esemplari; Anderson nello Yunnan; Rippon a Warar Burn, 1820 metri, e monti Kachin, 30 miglia a est di Bhamo.

Annamensis.. - Grant, Boll. Brit. Orn. Circolo, XIX. 1907, pag. 13; tipo nel British Museum; tre esemplari; Vassal, regione di Bali, interno dell'Annam.

Assimilis........- Oates, Ann. Magg. Naz. Storia. (7), XIV. 1904, pag. 286; tipi nella Collezione Oates, British Museum; sei esemplari, Ruby Mines Distretto.

atlayi - Oates, Ann. Magg. Naz. Storia. (8), V. 1910, pag. 162; tipi nella Collezione Oates, British Museum; sette esemplari, Atlay, Ruby Mines Distretto.

Batemani.......- Oates, Jour. Bombay Nat. Hist. Soc.; tipi nella Collezione Oates, British Museum; otto esemplari, Distretti di Katha, Myitkyina e Bhamo.

Beli................. - Oustalet, Bull. Mus. Naz. Storia. Parigi, 1898, pag. 258; tipi nel Museo di Parigi; diversi esemplari, Bel Annam orientale tra Hue e montagne.

Cliffordi..........- Oates, Ann. Magg. Naz. Storia. (7), XIV. 1904, pag. 286; tipi nella Collezione Oates, British Museum; sei esemplari, distretto di Myitkyina, a est dell'Irrawaddy.

Cuvieri............- Temm., Planches Coloriees, V. pl. 10, 1820; circa una dozzina di esemplari;  colline dell'Arakan settentrionale e irregolarmente a nord-est.

Davisoni........- Grant, Cat. Museo Britannico degli Uccelli, XXII. 1893, pag. 304; maschio tipo nel British Museum; femmina tipo nella Collezione Oates, British Museum; una decina di esemplari, nelle vicinanze di Bhamo e nello Yunnan.

Elegans.........- elencato nella collezione Oates.

Granti............- Oates, Ann. Magg. Naz. Storia. (8), V. 1910, pag. 163; tipo nel British Museum; singolo maschio; Nisbett, Puntum, a est di Sadon.

Nota: con jonesi/ripponi, probabilmente, Beebe intendeva sottolineare che essendo le due forme pressoché indistinguibili l'una dall'altra soprattutto a causa della variabilità, servivano ulteriori ed approfondito studi per accertarne lo status sottospecifico, dare la precedenza a una delle due.  Nonostante oatesi e williamsi ( Leucomelanos ), vengano ancora considerati sottospecificatamente distinti, per quanto non all'unanimità degli autori, è evidente, a mio parere, che si tratta solo di ibridi com'anche esaustivamente argomentato da Beebe.  Stessa situazione per ripponi e rufipes  ( Nycthemera ), mantenuti nello status sottospecifico, seppur non da tutti gli autori, quando, con tutta probabilità non ne avrebbero diritto, mentre nel caso di L. n. annamensis e beli credo che, come pure menzionato da Beebe, non essendo stato di persona nel Vietnam, quindi non ha potuto studiare in loco le specie autoctone,  potrebbe essere stato fuorviato nel giudizio dall'osservazione degli ibridi birmani e cinesi. In ogni caso anche l'ipotesi ibrida non è del tutto peregrina.

Lophura l. williamsi     ( Kalij di Williams ).............Oates ........1898

Luoghi di origine:  Vive nel nord ovest del Myanmar ( Ad est del fiume Irrawaddy )

Descrizione: Nel maschio il mantello e la groppa si presentano neri grossolanamente vermicolati di cuoio; piume della groppa caratterizzate da un ampia frangia bianca preceduta da una fascia nera; ali contraddistinte da cinque o sei linee di color cuoio su ciascun vessillo, parallele al margine; tutte le penne della coda sono barrate di color cuoio.

La femmina presenta le due timoniere centrali color castagno, screziate di nero, mentre le rimanenti sono nere barrate obliquamente di bianco. Queste barre bianche diminuiscono progressivamente  di numero e si estendono, con le piume più esterne  che assumono una colorazione pressoché nera.

Note descrittive da Frank Finn:  Gennaeus horsfieldii williamsi ( attuale Lophura l. williamsi ), Fauna BI, Uccelli, 2a ed. vol. vp 320                                                                                            È molto difficile definire l'esatto areale di questa forma, in quanto a Nord, su una vasta area, si trovano soggetti in una fase di transizione tra lathami e williamsi ed a sud tra williamsi e oatesi. Vive ad altezze moderate sulle colline comprese tra i fiumi Manipur, Oyu e Irrawaddy. Si trova negli Arakan Yomas nel sud e nell'est a Minbu e Thayetmyo. Mentre a Nord sono stati catturati esemplai a Homalin e Tammu.Per quanto ne sappiamo attualmente, si riproduce tra i 600 e 1200 metri di altitudine. Tuttavia, ma sulle Chin Hills, sono note osservazioni di nidi a 1800 metri.Hopwood e Mackenzie trovarono nidi e uova nel Lower Chindwin. Wickham una covata piuttosto dubbia di tre uova a Tiddim e Livesey un'altra di cinque, identificate con certezza, a Lotow, circa 90 miglia a sud di Haka, tra 1400 e 1.500 metri di altitudine.La nidificazione non differisce in alcun modo da quella del Lophura l. lathami, né le uova sono distinguibili da quelle di quest’ultimo.Tutte le uova menzionate sono state deposte tra aprile e maggio anche se, probabilmente, la stagione riproduttiva si protrae più a lungo. 

Foto da :   1-2  Linn Thin L.M.R.  ( località indicata dal fotografo: 1-2 nessuna indicazione, solo Myanmar ma probabilmente si tratta, come per successiva foto, del  Chin State  - Mount Victoria , Myanmar ) 

1 -  Lophura l. williamsi                                                                                                                                  2  -  Lophura l. williamsi  

wilsoni ibrido pare LYnn Thin - Copia.jpg
Williamsi  pare Linn RMN (Njal) - Copia (1).jpg

Lophura l. williamsi   

Foto da :  1 www.inaturalist.org Autore:  Win Paing  - 2 Autore: Chlidonias  (  località indicata dai fotografi: 1  National Kandawgyi Botanical Gardens, Mandalay, 28-06-2022  Myanmar  -  2  Naypyidaw Zoological Gardens, Yangon-Mandalay  04-01-2014  Myanmar )

1 -  Lophura l. williamsi                                                                                                                                   2 -  Lophura l. williamsi    

Williamsi + Myanmar, National Kandawgyi Botanical Gardens, Mandalay,28-06-22  -  Win Paing

Foto da : 1 by  Nay Myo  < myanandanaymyo - Myanmar >  (  località indicata : 1   femmina allevata nel Myanmar senza altre indicazioni )

1 -  Lophura l. williamsi  

1 Nay Myo   myanandanaymyo - Myanmar - Copia.jpg
Willliamsi  - Naypyidaw Zoological Gardens,  Yangon-Mandalay Burma 14-01-14 -Chlidonias zo

Lophura l. oatesi     ( Kalij di Oates )...........Ogilvie-Grant ........1893

Luoghi di origine:  Vive nelle aree a sud ovest del Myanmar ( Monti Arakan Yoma negli stati di Chin e Rakhine  ).           

Descrizione: Maschio, cresta e parti inferiori nere; piume lanceolate sui fianchi con striature bianche sul rachide; parti superiori nero opaco finemente vermicolate di bianco che visivamente danno all'insieme una colorazione grigiastra; piume nere di confine ( parti inferiori da superiori ) strettamente frastagliate di bianco; piume di groppa e groppone caratterizzate da una sottile frangia bianca ( a forma di mezzaluna ) non preceduta da alcuna fascia nera, con la vermicolazione della livrea quasi a contatto con le frange stesse. Timoniere centrali  bianco lucido più o meno vermicolate di nero sul vessillo interno. Iris giallastro marrone; becco bianco verdastro con punta e base scuri; zampe verdastre o dal grigiastro al marrone: Ala 235-295 mm. - Coda 275-300 mm.

Femmina: intermedia tra le conspecifico L. l. lathami e L. l. lineata, con livrea che si presenta marrone rossastro con bordi chiari delle piume sulle parti superiori, dello stesso motivo quelle sulle parti inferiori con striature sottili giallognolo scamoscio sul rachide di quelle che si trovano su petto e fianchi; colore di fondo che varia dalle varie gradazioni di baio al marrone chiaro; timoniere castagno o marrone rossiccio barrate in modo irregolare e più o meno grossolanamente con scuro o tonalità contrastante. Parti morbide come nel maschio. Ala 205-225 mm. - Coda 201-234 mm.

Distribuzione: Monti Arrakan Yomas (nord circa Lat. 20 ° N.). Nelle aree settentrionali della sua gamma si incontra ad ovest con L. l. lathami ed ad est con L. l. williamsi, tuttavia mancano ancora informazioni precise che possano confermarlo. Nel resto della distribuzione, e anche nelle aree del centro del confine  settentrionale, sembra separato dalle altre sottospecie da un abitat aperto o terreni agricoli, quindi non adatto ai fagiani.

Come le altre forme, i L. l. oatesi vivono ad altezze intermedie dando la preferenza a pendii ripidi e rocciosi ricoperti di bambù, cespugli e erbe lunghe. Ticehurst ( Jurn. Bombay Nat. Hills Soc., 36, 1933, p 936 ) riferisce che sono numerosi lungo la strada Sandway-Prome tra 500 e 900 metri di altitudine e sulla riserva di Mindon Yoma (850 metri di altitudine) vicino a Thayetmyo, mentre nei pressi dell'Irrawaddy di Prome si trova L. l. lineata.

Non è accertato che la sottospecie sia mai stata in cattività, anche perché è probabilmente stata scambiata per la conspecifico L. l. lineata. 

Descrizione e note tratte dalla Monografia di William Beebe: questa forma, che alcuni considerano come specie distinta (Lophura l. oatesi), mostra grandi variazioni nella dozzina di pelli esaminate. Quindi, se volessimo essere coerenti, dovremmo dare loro una mezza dozzina di nuovi nomi, oppure considerarli ibridi. Il Kalij di Oates ( Lophura l. oatesi ) rappresenta il Lophura l. lathami ( Kalij dal petto nero ).

Le ali si mostrano piuttosto conservatrici, cioè senza particolari marcature, solitamente sfumate di marrone.  Talvolta si evince un leggero avanzamento sotto forma di una fascia subterminale ben marcata che si estende interamente attorno al margine visibile, con una fascia terminale color cuoio. Ciò conferisce all'ala un aspetto molto elegante, la monocromia del bruno rossiccio vermicolato spezzata dal distinto delineamento di ciascuna piuma. In un modello d'ala di questo tipo la crescita avventizia di una secondaria presenta una sorprendente intrusione di bianco e nero sviluppata, abbastanza curiosamente, solo sulla porzione visibile, essendo il resto della penna del tutto sfumata di marrone.

La coda è forse il fattore più variabile di tutti, e difficilmente esistono due esemplari che la presentino uguale. Le timoniere centrali in particolare variano dal color cuoio caldo, ovunque fittamente vermicolato con linee ondulate di colore marrone scuro, all'altro estremo, che si presenta bianco puro, con linee nere spesse, ondulate, oblique sul vessillo esterno, mentre quella interna è bianca ad eccezione di alcune screziature lineari in prossimità del fusto.

Qualunque sia la condizione delle timoniere interne, quelle esterne sono invariabilmente più giovanili, maggiormente sfumate di marrone, con la coppia esterna che è talvolta piuttosto rossastra e marrone, riflettendo così vividamente la muta graduale dall'esterno verso l'interno.

Due o tre maschi immaturi con coda adulta mostrano la stessa variazione esistente negli individui completamente adulti; da un’esorbitanza di bande nere su tutte le penne all'eccesso di bianco puro sui vessilli interni delle coppie di timoniere centrali. Quindi questa è una variazione del tutto individuale.

Negli esemplari che completano la muta da adulti, il numero di linee nere concentriche sul piumaggio dorsale, in numero e variabilità, corrisponde esattamente a quelle deli soggetti adulti.

I giovani mostrano tutte le sfumature delle zampe e piedi, dal marrone chiaro al color carne fino allo scarlatto ricco e intenso.

Femmina adulta: parti superiori color brunastro, ovunque leggermente screziate con tonalità più scura. Piume della corona posteriore e dell'occipite più allungate e screziate a formare la cresta. Ali dal modello uniforme, diventano leggermente più rossicce sulle secondarie. Primarie in tinta unita marrone scuro sui vessilli interni. Le timoniere presentano notevoli variazioni, alcune con penne laterali che mostrano segni molto più contrastanti di altre. Nel tipo più comune le timoniere centrali mostrano un colore di fondo  camoscio chiaro, finemente vermicolato di marrone scuro, mentre man mano che si procede verso l'esterno, le penne aumentano d'intensità rossiccia, mentre le macchie diventano meno simili su due vessilli che sulla loro porzione esterna risultano screziati, mentre quella interna si presenta fasciata obliquamente di color cuoio chiaro, questi segni sono delineati indistintamente in nero.

Mento e gola bianchi, le penne posteriori con macchia centrale in rapido aumento e margine bruno, finché sul petto il bianco si riduce a uno o due anelli concentrici. Questo disegno, ma con notevoli variazioni, copre l'intera superficie addominale. Da due a quattro anelli concentrici bianco ocra e marrone scuro o barre trasversali oblique mostrano tutte le variazioni, da un modello più raro di segni concentrici molto regolari all'aspetto più consueto di bande trasversali rotte, maculate e irregolari. Questo è del tutto individuale.

Nelle pelli ben autenticate non si evince nessuno dei caratteri femminili tipici radicalmente omogenei che sono stati accreditati a queste ed alle cosiddette specie correlate del gruppo. Le femmine del tipico sharpei vicino al distretto di Ruby Mines lo sono sicuramente non come lineata, e di quelli dell'estremo sud non se ne sono mai visti due abbastanza simili. Becco dalla narice, 20 mm.; ala, 250; coda, 268; tarso, 85; dito medio e artiglio, 63 mm. Speroni acuti, ma noduli molto bassi.

Lophura l. oatesi     ( Kalij di Oates )...........Ogilvie-Grant ........1893

Foto 1-2  Autore e proprietario: Tun Aung Hlaing  ( località indicata per esemplari in cattività: 1-2  Stato Rakhine (precedentemente Arakan) Myanmar ) 

1-2 -  Lophura l. oatesi  ( esemplari giovani di mesi di vita in cattività  )   

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Lophura l. oatesi     ( Kalij di Oates )...........Ogilvie-Grant ........1893

Foto 1-3 pelli da :  James Pfarr  -  Illustrazione 2  George Edward Lodge  < Monograph of the Pheasants by: William Beebe >

1 -  Lophura l. oatesi  ( Coppia )                                                       2 -  Lophura l. oatesi   ( Coppia )                                                      3  -  Lophura l. oatesi   ( Coppia )

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Oates's Hybrid Kaleege - by George Edwar
Oatesi Kalij 2 James Pfarr - Copia1 - Co

Euplocamus andersoni    ( Fagiano argentato di Anderson ) ........... Elliot   - < Riconosciuto come ibrido >

Luoghi di origine dalle note del descrittore:   Tenasserim ( Myanmar ), estremità nord orientale delle aree collinari. Il dottor Anderson procurò, anche, esemplari provenienti dai confini settentrionali della Birmania ( attuale Myanmar ) e nord-occidentali dello Yunnan ( Cina ). Questa precisazione conferma, per quanto non necessaria, che si tratta solo di ibridi naturali.

Tag illustrazione: Asia, cina, Yunan, Yunnan.                                                                                                                                                                                                                                            Anderson, John. 1878. Ricerche anatomiche e zoologiche: comprendenti un resoconto dei risultati zoologici delle due spedizioni nello Yunnan occidentale nel 1868 e 1875 e una monografia dei due generi di cetacei, Platanista e Orcella. v.1 [testo] (1878), Londra: B. Quaritch. 

Euplocamus andersoni ( Italiano ) - Copi

Descrizione:  PZS 1871, p. 137; Anderson, Yunnan Exped., P. 670, tav. liii .; Elliot ,, lun. Fasi, ii. pl. 22; Oates, B. Br. Birmania, ii. p. 319; Murray, Avif. Brit. Ind. Ii. p. 543, n. 1204. Euplocamus Crawfurdi, Hume e Dav., Str. F. vi. pagg. 437, 521; Hume, Str, F. viii. p. 110; Hume and Marsh., Game Birds ip 203, pl. –

 

Fagiano argentato di Anderson:

Parti superiori nere, ciascuna delle quali mostra tre o quattro linee irregolari bianche parallele che si incontrano verso i bordi; secondarie nere, con linee nere irregolari spezzate, che si propagano longitudinalmente lungo la piuma; groppa come il dorso, ma con piume orlate di bianco, che si sovrappongono a quelle sottostanti e conferiscono a questa parte un aspetto argenteo; parte superiore della testa, cresta allungata e parti inferiori  blu intenso e profondo; coda moderatamente lunga, con timoniere mediane bianche, fittamente ricoperte da linee nere irregolari piuttosto larghe, queste più numerose sul vessillo esterno e verso la base, diminuiscono sul vessillo interno e scompaiono interamente agli apici e sul bordo di quest’ultimo; resto delle timoniere nere, con sottili linee spezzate di bianco, che scompaiono verso le punte; primarie marrone scuro, contrassegnato da linee bianche. (Elliott. " ). Hume sostiene che i punti caratteristici in cui il tipico E. Crawfurdi-E. Andersoni differisce da E. lineata sono, in primo luogo, il carattere molto più grossolano e pesante delle marcature sulle parti superiori che si presentano tutti longitudinali e, più o meno, paralleli ai margini delle piume che sono del tutto prive, o comunque solo appena evidenti, delle citate marcature trasversali o screziature caratteristiche di E. lineata; secondo, tutte le penne centrali della coda, eccetto solo all'estremità e ai margini dei vessilli interni, sono fortemente variegati in bianco e nero, mentre in E. lineata pressoché tutte i vessilli interni e comunque, la metà terminale, dei rachidi esterni che sono bianchi o macchiati e privi di segni.  Becco, corno bluastro pallido; pelle del viso cremisi scuro; zampe e piedi rosato scuro; Iride marrone . ( Davison ) Lunghezza totale circa 75-80 cmi; coda circa 30-35 cm; ala circa 30 cm; tarso circa 10 cm.

Note descrittive da: Frank Finn in "The Game Birds of India and Asia - 1911"  considera crawfurdi sinonimo di Gennaeus andersoni  ( Gennaeus ( poi Euplocamus ) andersoni, Faun. Brit. Ind.,Birds, vol. IV, pag. 94. ). 

Questa specie, piuttosto dubbia e descritta sotto diversi nomi, appare come intermedia tra altre. La coda del maschio, sebbene non lunga come quella del fagiano argentato cinese, è tuttavia considerevolmente più lunga dell'ala e curva; cresta piena e cadente, parti inferiori e fianchi, neri soffusi da lucentezza blu. Le parti superiori visivamente appaiono grigie ad una certa distanza, tuttavia osservate da vicino si mostrano nettamente contrassegnate da linee concentriche bianche e nere, di uguale larghezza e somiglianti nella forma a una V curva o arco gotico. La precisione del disegno è notevole e produce un effetto particolarmente attraente. Sui calami di ala e coda la marcatura diventa nerastra piuttosto irregolare, mentre sui vessilli interni e apici delle timoniere centrali della coda il disegno nero scompare completamente.

La femmine presenta una colorazione marrone chiaro quasi ovunque, comprese le penne laterali della coda, mentre il petto è contraddistinto da striature bianche a forma di V.

Il maschio è lungo da 75 a 90 cm., dei quali più della metà riguarda la coda. L’ala misura circa 25-26 cm.

Sono stati ottenuti solo pochi esemplari che, tra l’altro, sembrano differire notevolmente tra loro. Il tipo della specie, tuttavia, ottenuto dal dottor Anderson sulle colline Kachin, concorda strettamente con i rufipes delle Ruby Mine in Birmania e con altri ottenuti dai naturalisti francesi dell'Annam. Alcuni anni prima, Finn, poté osservare a Parigi l'ultima pelle collezionata di G. andersoni maschio, e sempre a Parigi vide anche la femmina. L’esemplare del dottor Anderson che si trovava nel Museo indiano, aveva le zampe color carniccio, mentre gli atri osservati le presentavano rosse come nel fagiano argentato cinese. Diverse pelli raccolte dal capitano W. G. Nisbett sulle colline Kachin, a nord di Bhamo e ad est di Myitkyina, mostrano le gradazioni più rimarchevoli tra questa specie e il Kalij viola o dal petto nero (Genneus horsfieldi = Lophura l. lathami) e probabilmente le due specie si incrociano in quest’area. Il ceppo Kalij predomina a quote inferiori, mentre gli argento a quelle più elevate.

​ Uno di questi ibridi, col disegno a “matita bianca” sulla parti superiori meno marcato che nel vero Gennaeus andersoni e la groppa bianca, è stato chiamato Gennaeus davisoni. Il signor Oates considera questa forma il vero Gennaeus andersoni, e denomina gli uccelli di Ruby Mines Gennaeus rufipes. Tutto quello che si può dire a tale proposito è che il soggetto sopra descritto come Gennaeus andersoni corrisponde al tipico esemplare di Calcutta e alle cifre che sono state pubblicate per accompagnare i resoconti di quella specie, in modo che non vi siano dubbi al riguardo.

Illustrazione di Euplocamus (Gennaeus) Andersoni 1872 -  Autore: Joseph Smit

Euplocamus Andersoni - - Joseph Smit (1).jpg

 

Blanford, in Fauna of British India, suggerisce che Gennaeus andersoni dopo tutto potrebbe essere solo un incrocio tra il Lineated Kalij ed il fagiano argentato cinese quindi l’esemplare impagliato che si trova nel Museo di Parigi e denominato Gennaeus andresoni, conoscendone l’origine, non si può far altro che consideralo un ibrido. D'altra parte, l'uniformità del tipo mostrata da diversi esemplari potrebbe essere usata come argomento a favore della sua distinzione. Molti ibridi, tuttavia, sono noti per essere di tipo piuttosto omogeneo. Inoltre, sembrano verificarsi forme intermedie tra il fagiano di Anderson e Gennaeus linetatus ( Lophura l. lineata ), così come tra il primo ed il fagiano argentato cinese, tanto che nelle aree confinanti tra Myanmar e Cina sembra esserci una grande confusione non ancora chiarita. L'allevamento sperimentale in cattività dovrebbe, o potrebbe, risolvere la questione in pochi anni. In particolare con soggetti facili da allevare e studiare come sono i kalij.

Il  fagiano argentato di Anderson ( Gennaeus andersoni ) a suo modo, è contraddistinto da una certa bellezza e caratteri che lo differenziano da tutti gli altri, quindi, se trattasi di ibrido, è un prodotto davvero notevole.

Nota da gbp: questi ibridi si riscontrano perlopiù nello Yunnan nord occidentale ( Cina ) tuttavia non siamo ancora in grado di stabilire con sicurezza quali specie/sottospecie vi sono coinvolte però è molto probabile, se non certo, perlomeno per le forme settentrionali, che l'incrocio "primario" dovrebbe essere avvenuto, e avvenire, tra Lophura leucomelanos lathami e Lophura nycthemera occidentalis. Più a sud è probabile che gli ibridi siano il risultato dell'incrocio tra Lophura leucomelanos lathami e Lophura n. jonesi con incroci e re-incroci sia tra ibridi stessi che tra questi e le forme originarie in tempi e sequenze del  tutto occasionali. Infatti questi ibridi possono riprodursi in piene autonomia dalle forme primarie. Nonostante vi siano degli esemplari che visivamente ricordano i Lophura nycthemera, come si può anche vedere dalle immagini, nella maggior parte dei casi tendono ad assomigliare maggiormente al Lophura leucomelanos, presentandosi in varie tonalità di colore, con zampe grigio lavagna, rossicce o grigio giallastro verdastro. In buona sostanza costituiscono la maggior parte delle forme prima elencate, menzionate da William Beebe, e già sia da lui come da altri autori, ritenuti degli ibridi naturali. 

In ogni caso le due forme, cioè kalij e argento, per incrociarsi, devono  incontrarsi a quote intermedie dato che i Lophura nycthmera vivono di norma a quote più elevate rispetto ai Lophura leucomelanos. 

Euplocamus andersoni    ( Fagiano argentato di Anderson ) ........... Elliot   <  forma non riconosciuta come sottospecificatamente valida >

Nota: in base alle descrizioni sopra esposte, eccetto forse la femmina della foto N° 3 che mostra qualche penna delle timoniere estere dalla colorazione scura, ma essendo un ibrido è comunque nella norma, gli esemplari delle successive 6 foto potrebbero essere riferiti alla forma descritta ma non più ritenuta sottospecificatamente distinta, denominata Gannaeus ( Euplocamus ) andersoni.

Foto da :  by www.birdnet.cn  -  2  www.birdnet.cn Autore:  Sifang Munan  (  località indicata dai fotografi: 1  non specificato, ma è più che presumibile che  si tratti deoolo Yunnan in Cina  -  2   Hong Bung He forest, Dehong, Yunnan 09-04-2018  Cina )   

1 - Euplocamus andersoni  ( non riconosciuto )                                                                                    2 -  Euplocamus andersoni  ( non riconosiuto )

2 Ibrido ++ (1).jpg
Ibrido Yunnan (1).jpg

Euplocamus andersoni    ( Fagiano argentato di Anderson ) ........... Elliot   forma non riconosciuta come sottospecificatamente valida >

Foto da :  3  www.birdnet.cn  Autore:  Little Li   -  4  www.birdnet.cn  (  località indicata dai fotografi: 3  Hongbenghe, Yunnan 27-03-23 Cina   -  4 solo Yunnan senza ulteriori indicazioni  )   

3 - Euplocamus andersoni  ( non riconosciuto )                                                                                    4 -  Euplocamus andersoni  ( non riconosiuto )

1 Kalij ibrido - Yunnan 27-03-23 - Piccola li - Copia (1).jpg
Kalij ibrido +  (Hongbenghe), Yunnan, China 22-01-19 - Wenjia Chen search.jpg

Euplocamus andersoni    ( Fagiano argentato di Anderson ) ........... Elliot    < forma non riconosciuta come sottospecificatamente valida >  

Foto da :  5  www.birdnet.cn  Autore:  Little Li   -  6  www.birdnet.cn  (  località indicata dai fotografi: 3  Hongbenghe, Yunnan 27-03-23 Cina   -  4 solo Yunnan senza ulteriori indicazioni  )   

5 - Euplocamus andersoni  ( non riconosciuto )                                                                                     6 -  Euplocamus andersoni  ( non riconosiuto )

Kalij ibrido - Yunnan·Dehong 09-02-18 - www.szbird_edited.jpg
kalij ovest Yunnan2 - Copia (2) (1).jpg

Kalij ibridi   ( nelle foto sottoesposte alcune delle colorazioni più frequenti. Tuttavia  le varianti cromatiche, dal chiaro allo scuro, sono pressochè infinite.  Qualche fenotipo definibile chiaro o argento ancestrale  è stato considerato come esempio per Euplocamus andersoni e visibile nelle foto sopra esposte. 

Nota:  le successive foto sono state tutte scattate nella provincia dello Yunnan,  Cina, e per la maggior parte dalla Prefettura Autonoma di Dehong.

Foto da :  1-3  www.birdnet.cn  Autore:  Bùxíng Yes   -  2  Autore: Ayuwat Jearwattanakanok    

1 -  Lophura l. ibrido                                                                             2 -  Lophura l. ibrido                                                                           3 -  Lophura l. ibrido

4 - Copia.jpg
Kalij ibrido -  (Hongbenghe Village), Yunnan, China 16-01-19 - Ayuwat Jearwattanakanok sea
5 Kalij ibrido -  Passeggiata Si - 1 - Copia.jpg

Lophura ibrido  

Foto da :  1  Autore:  Steve Bale   -  2  Autore:  Ayuwat Jearwattanakanok   -  3   www.birdnet.cn Autore: Heavenly Sword 

1 -  Lophura l. ibrido                                                                             2 -  Lophura l. ibrido                                                                           3 -  Lophura l. ibrido

kalij ibrido con frangia bianca sul nero - Hongbenghe, Yunnan, China 04-01-19 -  Steve Bal
Kalij ibrido -  (Hongbenghe Village), Yunnan, China 16-01-19 - Ayuwat Jearwattanakanok sea
Kalij ibrido - Heavenly Sword - Copia.jpg

Lophura ibrido 

Foto da :   1-3  www.birdnet.cn  Autori:  Chengdu Laowu  e  zyn4   -  2  www.sohu.com 

1 -  Lophura l. ibrido                                                                             2 -  Lophura l. ibrido                                                                            3 -  Lophura l. ibrido

Kalij ibrido - 19-01-23 - Chengdu Laowu - Copia.jpg
Kalij ibrido +  Tongbiguan, Yunnan 11-02-23 - sohu com  2 - Copia_edited.jpg
Kalij ibrido - Yunnan  08-04-19 - zyn4 - Copia.jpg

Lophura ibrido 

Foto da :   1-2  www.birdnet.cn  Autori:  Xu Kunyao e  Hunter   -  3  Autore:   Zongzhuang Liu 

1 -  Lophura l. ibrido                                                                             2 -  Lophura l. ibrido                                                                            3 -  Lophura l. ibrido

Xu Kunyao 2 - Copia.jpg
Città di Taiping, contea di Yingjiang, Dehong Dai e prefettura autonoma di Jingpo,  Yunnan
Kalij ibrido -  (Hongbenghe), Yunnan, China 22-01-19 - Zongzhuang Liu search - Copia.PNG

Lophura ibrido 

Nota: come già prima menzionato, e ben visibile nelle foto sottoposte, queste forme ibride si riproducono liberamente ed in piena autonomia. Inoltre, considerato che il maschio si prodiga con la compagna nella gestione della prole, è presumibile che possano adottare la monogamia perlomeno durante il periodo riproduttivo.

Foto da :   1  www.flickr.com  Autore:  Khalid Sharif   -   2-3   www.birdnet.cn  Autore: Anima della montagna 

1 -  Lophura l. ibrido                                                                             2 -  Lophura l. ibrido                                                                            3 -  Lophura l. ibrido

Kalij ibridi - Yingjiang Yunnan 22-05-18 - Khalid Sharif flickr_edited.jpg
Kalij ibrido - marcature che sembrano com in crawfurdi - Copia_edited.jpg
Kali ibrido modificato - anima delle montagne.jpg

Lophura leucomelanos mutazioni di colore e altro ( Kalij mutati di colore, varianti o ibridi ) 

Foto da :   1  Autore:  Hashul Thareja  -  2  www.intaralist.org  Autore:  Karan Joshi  -  3 Autore:  Bing niao( località indicate dai fotografi:  nessuna   -   2   Distretto di Bageshwar, Uttarakhand 26-05-2021 India   -  3  Gaoligongshan, Shiti Village, Yunnan19-02-2024 Cina )

1 -  Lophura l. bianco                                                                            2 - Lophura l. hamiltoni  mutato                                                   3 - Kalij ibrido con corona bianca e cresta zebrata  ( ? )

Aashul Thareja (1).jpg
Kalij mutato Aashul Thareja.jpg
Hamiltoni mutato – Distretto di Bageshwar, Uttarakhand 26-05-21 India -  Karan Joshi inatu
Kalij ibrido cresta zebrata -  (Shiti Village), Yunnan, China 19-02-24 -冰 鸟 ( Bing niao )
Catt.PNG
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