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    -  Lophura RUFA - specie non riconosciute  e loro storia letteraria  -

Lophura rufa  illustarzione

Lophura rufa x sito  2.jpg

* La pagina comprende, oltre alle note descrittive da: "A Monograph of the Pheasant by William Beebe ( Volume II ) 1921", anche testi e foto concernenti Lophura rufa, immagini di soggetti apparentemente aberranti, alcune "illustrazioni" pubblicate in passato raffiguranti i fenotipi che vennero descritti e riconosciuti con vari nomi specifici. Nonché  due studi/revisione-discussione del genere Lophura che, seppur datati, trovo siano una piacevole quanto interessante lettura.   

Da: "A Monograph of the Pheasant by William Beebe ( Volume II ) 1921"

Nomi. — Specifici: rufa, dal latino rufus, rosso, con riferimento al colore apparentemente infuocato sul dorso. Inglese: Malayan Crested Fireback ; Vieillot’s Fireback Francese: Faisan de Vieillot. Tedesco: Rothriickenfasan. Nativo: Pégar, o Ayam Pégar (malese e Sakai); Ayam siul [uccello che fischia] (malese).

Gamma: dalla Thailandia meridionale e Tenasserim verso sud lungo la Penisola Malese a raggiungere Sumatra.

Descrizione dettagliata: nel maschio le piume corte che circondano la testa, mento e gola sono nere; collo, mantello, scapolari, copritrici della coda più corte, petto e fianchi, neri con un'ampia frangia terminale blu violacea. Copritrici simili, ma con frangia iridescente blu acciaio. Sulle copritrici alari maggiori, secondarie interne e copritrici superiori più lunghe l’iridescenza si estende più o meno a tutta la superficie, e sulle penne marcate più pesantemente si mostra leggermente verdastra. Sulle piume vecchie e/o usurate dal tempo, l’iridescenza risulta la prima a risentirne, e ciò che rifletteva, ora si presenta nerastra opaca. Dorso e groppa rosso-bronzo fuoco, la parte anteriore con decisi riflessi dorati. Questa iridescenza è limitata alla parte visibile delle penne, cioè una molto ampia, terminale, piuttosto disintegrata, che è seguita successivamente da una fascia altrettanto larga in castano, e da una stretta zona blu acciaio; il resto è nero opaco. Primarie e secondarie bruno-nere senza segni. Due paia interne di timoniere, il loro vessillo interno e gli apici della terza, in bianco puro; le restanti penne della coda sono di colore nero corvino opaco. Piume del petto, lati del corpo e dei fianchi con una vistosa striscia sul terzo terminale visibile occasionalmente espansa distalmente, in alcuni casi bianco puro, o castano, o un misto dei due. L'addome, le cosce, le copritrici sotto le ali e la coda sono di colore nero fuligginoso, senza lucentezza metallica, o presente in piccola quantità sulle copritrici inferiori della coda.

Becco, speroni e artigli corno giallastro, i primi più scuri alla base; iride rossa; zona del viso azzurro smaltato brillante; zampe e piedi rossi, particolarmente intenso sulla parte anteriore dei tarsi e delle dita, mentre le superfici posteriori al di fuori della stagione riproduttiva si mostrano bianco-rossastre. Peso 2,200 kg. circa. Lunghezza, 720; estensione, 940; becco dalla narice, 23; ala, 286; coda, 266; tarso, 109; dito medio e artiglio, 65. Speroni dritti e robusti, lunghezza media, 38.

Variazioni del piumaggio maschile . – Sebbene questa specie non presenti variazioni superiori al normale rispetto a molti altri fagiani, gli individui atipici hanno causato grande confusione. Dopo un attento confronto di tutti gli esemplari osservati nei musei dell'Estremo Oriente, Europa e America, insieme a quelli raccolti, non è possibile identificare elementi sufficienti per separare gli esemplari di Sumatra dagli uccelli malesi, né di riconoscere l'unico esemplare aberrante in cattività proveniente da una località sconosciuta, ora al Museo di Leida, distinto dal Lophura pyronata (Bornean crestless fireback).

Se invece si riconoscessero validi i caratteri che sono stati utilizzati nella separazione di queste due forme, allora dovemmo come logica distinguere tre o quattro altre “specie” in base a caratteri ugualmente variabili e che sembrano insufficienti. Come nel caso di un maschio con metà del mantello castano chiaro, ed un altro con le timoniere centrali metà castane anziché bianche candide. È del tutto impossibile separare gli uccelli di Sumatra sulla base del fatto che le strisce sulle piume dei fianchi sono prevalentemente color cuoio o castano piuttosto che bianche. Oltre il cinquanta per cento. degli uccelli malesi mostrano notevoli color castagna su queste piume, ed un maschio adulto inviato da Johore al Museo Raffles di Singapore, per essere montato, mostrò una quantità di macchie rosso castagna sui fianchi maggiore di quanto io abbia mai visto su qualsiasi uccello di Sumatra. Stando così le cose, non vedo alcuna possibilità logica di distinguere più di una specie di questa forma settentrionale. Quanto al sumatrana come definito da Buttikofer, la variazione inter se (latino = fra – tra ecc.) dei cinque esemplari maschili da lui elencati è tale da dare scarso valore allo status di questa forma. Beebe afferma di aver visto almeno una mezza dozzina di esemplari adulti nei musei orientali e non solo, che mostrano altrettante variazioni sia nel castano quanto sul bianco delle timoniere così come nella quantità di rosso sui fianchi come nei cinque soggetti sopra menzionati. Poiché questi esemplari erano divisi tra Sumatra e Pahang, non vedo altra soluzione se non quella di considerarli come variazioni aberranti di Lophura rufa in direzione di Lophura ignita

 

Femmina.- Testa, collo, mantello e copritrici alari minori, castano uniforme. Parti rimanenti del piumaggio superiore e delle ali finemente vermiculate di nero, colore che diventa più abbondante posteriormente e conferisce alle piume un tono generale più scuro. Penne delle ali nero-brunastre; primarie debolmente mentre le secondarie fortemente screziate e striate di castano sui vessilli esterni. Copritrici alari superiori lunghe come le secondarie. Penne della coda marrone castano, le due paia centrali screziate di nero. In molti esemplari questi segni appaiono come bande trasversali strette ma distinte, ampiamente separate. Mento e gola bianco crema. Parte inferiore di collo e petto castani, bordati di bianco sui lati. Parte inferiore del petto, addome, fianchi e cosce nero-brunastri, spesso screziati di castano, con un ampio margine bianco tutt'intorno. Parte inferiore dell'addome con il marrone ridotto ad una screziatura centrale, la restante porzione delle piume lanuginose è bianca. Copritrici sottocaudali bruno-nere, con margini rossicci opachi. Iride rossa; pelle del viso blu, non brillante come nel maschio; becco e cera scuri, bordi della mandibola inferiore color corno con punta di quella superiore più chiara; zampe e piedi carne pallida, più rossa sulle squame frontali. Peso, 1,600 kg circa; speroni affilati, però molto piccoli, il più lungo solo 4 mm. Lunghezza, 602; estensione, 806; becco dalla narice, 18; ala, 255; coda, 207; tarso, 95; dito medio e artiglio, 55.

Variazioni del piumaggio femminile. – Le femmine mostrano notevoli variazioni, la principale delle quali è quella in cui, da un lato, tutta la superficie dorsale è riccamente castana, screziata di nero su ali, dorso e groppa; oppure, in altri casi, con il dorso, ali e groppa color camoscio pallido, fortemente vermicolati di nero, ed il mantello punteggiato di nero piuttosto uniformemente. Quelli citati, sembrano essere gli estremi, oltre ai quali si devono considerare tutte le intergradazioni. Inoltre, in una piccola percentuale di esemplari, il bordo bianco del piumaggio ventrale si trova sulle penne della parte superiore del collo e del mantello. Queste variazioni non sono da ritenere dovute all'età e neppure alla località.

 

Pulcino - viso bianco-camoscio pallido; fronte pallido cuoio, che si scalda fino a diventare rossiccio su corona, nuca e parte posteriore del collo. Una stretta linea nera inizia sul bordo posteriore inferiore dell'orbita (con un pezzettino di nero sul margine posteriore superiore) e si estende all'indietro verso il basso attraverso l'area facciale e le copritrici auricolari, fondendosi con il ricco rosso arancione della parte posteriore collo. Dorso marrone cioccolato fondente; copritrici alari più castane, con un'ampia barra color cuoio al centro dell'ala. Due linee bianche-camoscio ben marcate iniziano sulle scapolari e si estendono all'indietro parallelamente all'ampia zona dorsale color cioccolato, fino alla groppa. All'esterno di queste, a loro volta, due fasce color cioccolato, larghe quanto le precedenti, si estendono all'indietro da sotto il bordo dorsale posteriore delle ali, girando infine piuttosto bruscamente verso il basso  a raggiungere i fianchi. Il bordo inferiore della zona facciale, petto e fianchi, fortemente sfumati di color cuoio, mentre la restante superficie ventrale è bianco crema. Iris nocciola scuro; becco dalla narice 4 mm.; ala, 25; tarso, 24; dito medio e artiglio, 18.

Piumaggio giovanile del maschio. - Uno stadio interessante è mostrato da un esemplare con abbondante piumaggio giovanile, ma che mostra tracce attive della muta del primo anno o post-giovanile. Questa muta, come vedremo nella descrizione dell'uccello successivo, raramente dà luogo a tonalità e disegni perfetti come negli adulti; e sebbene possa riprodursi nella successiva stagione, le sue penne della coda sono raramente di colore puro, e l’iridescenza non è così accentuata come lo sarà dopo la seconda muta annuale.

Un maschio in questa fase mostra pochi o nessun segno di muta s testa e collo, le piume giovanili sono bruno-nerastre opache, con punte rossastre molto deboli. La parte inferiore del collo posteriore è marrone più chiaro, con sparso un leggerissimo riflesso metallico. Mantello, dorso e copritrici rossicci con cupe screziature marrone scuro. Su queste aree c'è una sottile dispersione di nuove piume nero corvino con bordo verde-blu brillante. Copritrici alari giovanili più lunghe di colore bruno-rossiccio scuro, con chiazze rossicce confinate al bordo terminale. Remiganti uniformemente marrone opaco, senza segni.

Timoniere giovanili strette e ricurve, rosso cupo con screziature quasi obsolete più scure. L'esemplare descritto ne presenta quattordici, mutate dall'esterno verso l'interno. Le quattro esterne sono penne nuove, in crescita, scure, che diventano successivamente più corte man mano che procedono verso l'interno, finché la quarta dall'esterno risulta molto corta. La successiva coppia interna è del tutto assente, apparentemente appena caduta, mentre le due paia centrali sono penne giovanili marroni e strette, che sporgono ben oltre le altre. In questo stadio, sono proprio queste tre coppie interne che mostreranno il bianco nel piumaggio adulto, quindi ora (e in tutti gli altri individui in muta esaminati) abbiamo un ritardo molto marcato nella comparsa delle coppie centrali.

L'area del viso è ricoperta molto scarsamente da minuscole piume a forma di pennello. Mento e gola bianchi; copritrici auricolari, fianchi e parte inferiore del collo come quella superiore. L’area ventrale non presenta ancora segni di muta. Le piume sono bruno scure, con una stretta frangia laterale bianca sul petto, che aumenta sui lati del corpo, e soprattutto sul ventre, dove superficialmente eclissa la porzione centrale più scura. La muta delle primarie procede regolarmente verso l'esterno, essendo state eliminate tutte le cinque paia esterne. Gli speroni sono affilati, ma molto minuti. Becco dalla narice, 18; ala, 215; coda (giovanile), 122; tarso, 74; dito medio e artiglio, 38.

Maschio immaturo durante il completamento della prima muta annuale.- Un soggetto in questa fase mostra più piume piccole e spazzolate sulla zona facciale rispetto agli adulti ed in un individuo tipico la cresta inizia a crescere, essendo al momento circa il 50% di quello che sarà quando completa. Il piumaggio dorsale mostra solo circa la metà dell'intera quantità di iridescenza terminale, mentre il rosso-bronzo fuoco del dorso risulta frammezzato da screziature nere infuse di castano opaco sul bordo basale. Le copritrici caudali più lunghe sono ancora giovani essendo marrone scuro con apici rossastro screziato anziché verde violaceo brillante.

Le penne della coda sono state rinnovate e completamente cresciute. Le due centrali presentano una vistosa striscia nera per i tre quarti basali della penna, mentre il quarto basale è interamente bruno. La coppia successiva è simile, tranne la screziatura nera che copre il terzo basale del vessillo esterno. Il terzo paio mostra il vessillo interno bianco sfumato di scuro e una macchia castagna sull’apice del vessillo esterno. Il successivo è caratterizzato da una macchia bianca e castana all’apice del vessillo interno, mentre il quinto solo da sfumatura castana nello stesso punto. Le due paia esterne sono di colore nero normale.

Le parti inferiori sono quasi interamente nere. Sui fianchi sono presenti alcune piume con apici blu violacei ed una stretta striscia castano brillante che termina con una serie di chiazze dello stesso colore. Le due primarie esterne sono in crescita; tutte le altre sono state rinnovate. L’esemplare esaminato  misura: becco dalla narice, 23; ala, 253; coda, 195; tarso, 106; dito medio e artiglio, 61. Gli affilati speroni, corti, ma robusti, misurano 10 mm., in lunghezza.

Per quanto riguarda il cambiamento di colore senza muta a quest’età del Lophura rufa descritto da alcuni autori, non posso trovare la minima conferma dall'esame delle pelli museali, e nel caso del Lophura ignita del Borneo, allevato ed attentamente monitorato in tutti i suoi stadi della crescita, Beebe afferma di non aver scoperto molto, se non la prova che il cambiamento nella pigmentazione, nell'iridescenza o nel disegno avviene solo mediante muta e rinnovamento, eccetto come già affermato,    dove l'usura eccessiva compromette iridescenza metallica.

Femmina immatura. – Due femmine immature mostrano la nuca fortemente orlata di nero, ed il mantello bordato e chiazzato di pigmento nero più o meno solido. La fascia è particolarmente evidente sulle copritrici alari centrali, e le secondarie sono molto screziate dallo stesso colore: Sulle parti inferiori, il nero quasi oscura il rossiccio del petto.

Sinonimi

Phastanus ignitus Raffles (nec Shaw and Nodder), Trans. Linn. Soc., XIII. 1822, p. 320 (Sumatra) ; Daniell, F.Z.S., 1882, p. 24; Elliot, Ibis, 1878, p. 412.

Phasianus rufus Raffles, Trans. Linn. Soc., XIII, 1822, p. 321 (Sumatra); Gray, in Griffiths ed. Cuv., III. 1820, p. 28.

Phasianus castaneus Gray, in Griffiths ed. Cuv., III. 1829, p. 28 (Penang).

Gallus macartneys Schinz (nec Temm.). Nat. abild. Vog., 1833, p. 28, pl. 93 (Sumatra).

Euplocamus ignitus Gray, Ul. Ind. Zool., I. 1834, pl. 39; Blyth, Cat. Mus. As. Soc., 1849, p. 243 (Sumatra) ; Blyth and Wald., Cat. Mamm. and Birds, Burma, 1875, p. 149 (Tenasserim River); Elliot, Ibis, 1878, p. 124.

Euplocamus vieilloti Gray, List Gen. E. 2nd ed., 1841, p. 77; Gould, Birds Asia, VII. 1852, pl. 15 (Malacca); Hume, Stray Feathers, II. 1874, p. 481 (Tennasserim) ; Hume, Stray Feathers, III. 1875, p. 324 (Tennasserim) ; Hume and Marsh, Game-birds India, I. 1878, p. 213; Hume and Dav., Stray Feathers, p. 438 (Pakjan) ; Elliot, Ibis, 1878, p. 413; Kelham, Ibis, 1881, p. 532 (Perak) ; Oates, Birds of Burma, II. 1883, p. 320 (L. Tennasserim).

Euplocamus rufus Hume, Stray Feathers, V. 1877, p. 121.

Euplocamus sumatranus Dubois, Bull. Acad. Belg. (2), XLVII. 1879, p. 825 (Sumatra).

Lophura rufa Ogilvie-Grant, Cat. Birds Brit. Mus., XXII. 1893, p. 268 ; Ogilvie-Grant, Man. Game-birds, I. 1895, p. 244; Blanf., Fauna Brit. India, IV. 1898, p. 87; Oates, Man. Game-birds, I. 1898, p. 379 ; Sharpe, Handlist Birds, I. 1899, p. 34; Oates, Cat. Eggs Brit. Mus., I. 1901, p. 52; Robinson, Jour. Fed. Malay St. Mus., I. 1906, p. 129; Robinson, Jour. Fed. Malay St. Mus., ILI. 1906, p. 56 (Pahang) ; Robinson, Jour, Fed. Malay St. Mus., V. 1913, p. 16; Stuart-Baker, Jour. Bombay Nat. Hist. Soc., XXVI. No. I. 1918, p. 10

Lophura rufa  ( fagiano crestato malese )........Raffles........1822 -  più sottospecie non riconosciute e sunto della loro storia letteraria

 Monotipica - più un certo numero di forme descritte e non più riconosciute:   

* Lophura rufa....................Shaw..................1798 -  Sud della Thailandia, penisola malese e Sumatra .  

Foto da :  Autori:   1-2  Zhongying Koay  -  3   Sakkarin Sansuk  ( località indicate dai fotografi:  1-2 Taman Negara National Park, Mutiara Resort, Pahang 08-06-2017 Malesia  -  3  Kromluang Chumphon Wildlife Sanctuary--Tab Intanin, Chumphon14-04-2021 Thailandia )

1 -  Maschio                                                                                              2 -  Maschio                                                                                         3 -  Maschio

13 Lophura rufa ( Malayan Crested Fireback ) + Taman Negara National Park, Mutiara Resort,
11 Lophura rufa ( Malayan Crested Fireback ) + Taman Negara National Park, Mutiara Resort,
4 Lophura rufa  zampe grigie  - Kromluang Chumphon Wildlife Sanctuary--Tab Intanin, Chumph

Lophura rufa 

Foto da :  Autori:  1-2  Zhongying Koay  - 3   Jon Lowes ( località indicate dai fotografi:  1-2 Taman Negara National Park, Mutiara Resort, Pahang 23-05-2020 e 07-05-2016 Malesia  -  3  Taman Negara National Park, Mutiara Resort, Pahang 03-03-2013  Malesia )

1 - Femmina                                                                                             2 -  Femmina                                                                                       3 -  Femmina

14 Lophura rufa ( Malayan Crested Fireback ) + Taman Negara National Park, Mutiara Resort,
15 Lophura rufa ( Malayan Crested Fireback ) + Taman Negara National Park, Mutiara Resort,
16 Lophura rufa ( Malayan Crested Fireback ) + Taman Negara National Park, Mutiara Resort,

Lophura rufa 

Foto da :  1-2  Autore :  Yap Sue Chew - ‎MNS Bird Group Selangor Branch 

1 - Lophura rufa coppie                                                                                                                                  2 - Lophura rufa coppia

Yap_Sue_Chew_-_‎MNS_Bird_Group__Selangor
Yap_Sue_Chew_-_‎MNS_Bird_Group__Selangor

Lophura rufa  con zampe grigie )

Nota:  nelle 5 foto sottoposte, alcune delle molte trovate, con maschi e femmina che apparentemente non sembrano palesare difformità. Tuttavia, ad una più attenta osservazione si nota che il fenotipo è conforme allo standard della specie, mentre le zampe presentano una colorazione grigio ardesia, in questo caso, ma possono anche essere grigio sfumato di rossiccio, grigio giallastro ecc. Quindi, mutazione recente, oppure la specie da sempre mostra queste caratteristiche, passate inosservate ad autori ed ornitologi ? Stesse difformità e domande, per quel che riguarda il Lophura ignita nobilis, con esemplari dalle zampe grigio ardesia, anziché rossicce o carminio, che però possono anche essere grigie sfumate di rossiccio, grigie giallastre ecc. 

Foto da :  Autore:  1 Marcel Prous ( www.pinerest.com )  -  2-3 James Eaton  ( località indicate dai fotografi:  1  nessuna indicazione  -  2-3  Taman Negara National Park, general area, Pahang 26-02-2010 Malesia  )

1 -  Maschio con zampe grigio ardesia                                             2 -  Maschio  con zampe grioio ardesia                                       3 -  Maschio con zampe grigio ardesia

Lophura ignita rufa www.flickr.com - Copia (1).jpg
4 Lophura rufa zampe grigie - Taman Negara NP--general area (please be more specific), Pah
3 Lophura rufa ( Malayan Crested Fireback ) zampe grigie - Taman Negara NP--general area (

Lophura rufa  con zampe grigie )

Nota:  oltre a quanto già sopra argomentato, da rilevare che esemplari, sia maschi che femmine, con zampe rosse o carminio e grigiastre nelle varie tonalità, si possono osservare riuniti negli stessi gruppetti. Nella foto N° 1 i tre maschi ( da quello che si vede, uno con zampe grigie e l'altro che le sfoggia rosse ) sono stati portati in primo piano per meglio osservare la colorazione delle zampe. In realtà, nell'immagine originale, il gruppetto è composto da almeno 5-6 individui.

Foto da :  Autore:  1 Marcel Prous ( www.pinerest.com )  -  2-3 James Eaton  ( località indicate dai fotografi:  1  nessuna indicazione  -  2-3  Taman Negara National Park, general area, Pahang 26-02-2010 Malesia  )

1 -  Maschio  ( soggetti con zampe grigie e rosse nello stesso gruppetto )                                  2 - Femmina con zampe grigio giallastro

Lophura rufa zampe grigie -  Taman Negara National Park, Mutiara Resort, Pahang, Malaysia
Lophura rufa zampe grigie - Jerantut,  Pahang, Malaysia 09-09-22 - Mike Hooper  inaturalis

Di seguito, come ad inizio pagina menzionato, il sunto di 2 studi riguardanti Lophura rufa e sinonimi svoltisi in passato il 1931 e 1896 che per contesti e conclusioni, trovo siano estremamente interessanti ed istruttivi. 

L'esposizione dei quali segue un ordine decrescente in relazione all'anno di pubblicazione, partendo dal più "recente" e probabilmente anche più attendibile, perlomeno in base alle conoscenze attuali, per quanto sia solo un sunto, di BODEN  KLOSS del 1931 (Director of Museums, S.S. and F.M.S.). Il secondo, più datato, del Dr. J. BÜTTIKOFER pubblicato nel 1896 dal quale si evincono tutte le difficoltà riscontrate, e alcune leggerezze commesse dagli autori dell'epoca, nel cercare di attribuire un "volto" alle forme analizzate. Quest'ultimo, per questioni di impaginazione, è visibile dopo la parte dedicata alle immagini.        

 

1° ) Studio di:: AN ACCOUNT OF THE SUMATRAN BIRDS IN THE ZOOLOGICAL MUSEUM, BUITENZORG, WITH DESCRIPTIONS OF NINE NEW RACES.  

By C. BODEN KLOSS, (Director of Museums, S.S. and F.M.S.) 1931 

Euplocamus sumatranus Dubois, Bull. AC. Belg. (2) XLVII, 1879, p. 825 (Palembang, Sumatra meridionale); VORDERMAN, at. Tempo. Ned. Ind. XLIX, 1890, pp. 97-101.

Lophura sumatrana Buttikofer. Note Museo di Leida, XVII, 1896, pp. 177-181. 1 femmina, Komering ilir, Palembang. Ala 246 mm.

Un soggetto di color ruggine molto brillante solo debolmente vermicolato, leggermente rappezzato di bruno-rossastro sulla parte anteriore del collo e petto. Coda castana.

Ghigi si è occupato dei Fagiani Crestati ( Fireback ) di Sumatra in uno scritto in cui riconosce nell'isola quattro forme, due delle quali da lui stesso nominate (Rev. d'Hist. Nat. App., L'Oiseaux, VII, 1926 , pp. 48-52 ed illustrazione).

Tuttavia, le sue opinioni sono indebolite da due premesse errate:- (I) che Buttikofer fu il primo a nominare L. sumatrana su un esemplare conservato al Museo di Leida: - (II) che la cosiddetta rufa di Sumatra non è la tipica rufa, perché Sumatra non è abitata dai veri rufa. Sumatrana fu descritta da Dubois ed il tipo, un maschio, si trova nel Museo reale di storia naturale di Bruxelles: Buttikofer, che discusse il genere Lophura, affermò che a Leida esistevano maschi in tutto simili al tipo di Bruxelles che aveva esaminato. Rufa è basato su una femmina di Sumatra descritta da Raffles (Phasianus rufus Trans. Linn. Soc., XIII, 1822, p. 321. Senza dubbio dalla costa occidentale di Sumatra: o Benkoelen o Padang) e questo autore descrisse anche il maschio attribuendogli il nome di Phasianus ignitus Latham (la femmina descritta da Raffles con questo nome non è una Lophura, ma probabilmente la femmina di Acomus inornatus Salvadori).

A giudicare dal materiale il trattamento di Ghigi non è convincente.

Dopo aver visto, e ottenuto informazioni dai commercianti di animali vivi, sono ancora fortemente propenso a credere che solo due fagiani crestati abitano l'isola, la maggior parte della quale è occupata da L. rufa ( Raffles), syn. Euplocamus vieilloti G. R. Gray, Penisola Malese: mentre nel sud (forse confinato a Palembang e Lampong) è presente L. ignita sumatrana (Dubois). La presenza di penne centrali bianche nei maschi di questi ultimi è probabilmente un'aberrazione locale in quanto mi è stato riferito che le code dei maschi viventi importati a Singapore da Palembang non differiscono in alcun modo da quelle del noto uccello del Borneo L. ignita ignita (S. & N.), syn. Euplocamus nobilis Sclater.

Comprese altre differenze, la forma di Sumatra meridionale si distingue per la sua femmina molto brillante con parti superiori  tra il marrone di Sanford (Ridgway) ed il terra di Siena bruciata; coda tra il castano e l'alloro, così come dalla debolezza delle vermicolazioni scure, assenti su testa, collo, mantello e coda (quelli presi in esame, sono le femmine sopra elencate).

In entrambe le specie di Sumatra esiste senza dubbio una variazione individuale dovuta all'età, come per quelle che si trovano rispettivamente sulla penisola malese ( Lophura. rufa )  ed il Borneo ( Lophura ignita ) dove non può avvenire alcuna ibridazione. Se a Sumatra ci fossero due vere specie - una dal ventre nero con macchie bianche sui fianchi e penne della coda bianche (rufa), e l’altra dal ventre rosso con penne della coda fulve (ignita) - gli incroci nell'area comune ad entrambe sarebbero possibili combinati con le variazioni, producono degli individui che suggerirebbero l'esistenza di più forme.

Lophura sumatrana albipennis, la forma più settentrionale proposta da Ghigi, sembra essere la rufa settentrionale, o un ibrido che eredita caratteri marcati simili a L. rufa: L. sumatrana delacouri, la forma meridionale di Ghigi, è la Lophura ignita sumatrana meridionale, o un ibrido in cui le caratteristiche di quella sottospecie sono dominanti.

Le località tipo di Ghigi sono purtroppo congetturali: lui suggerisce che L. s. albipennis si trovi a Sumatra di fronte alla penisola malese, e L. s. delacouri nel sud dell'isola - vale a dire che L. s. albipennis si trova nell'habitat di Lophura rufa, al quale somiglia: e L. s. delacouri nella regione di Lophura sumatrana al quale sembra molto somigliante.

Nel Borneo è presente una sola specie: la penisola malese è occupata da solo un'altra specie, diversa: in nessuna delle due aree queste specie solitarie si sono sviluppate in due forme. A Sumatra sono presenti entrambe le specie: e non c'è motivo di credere che siano meno stabili naturalmente che altrove. Credo che le cosiddette forme aggiunte osservabili a Sumatra, siano semplicemente il risultato dell'ibridazione nelle aree del sud che si sovrappongono, quindi dove le due specie possono interagire ed incrociarsi

2° )  Studio, datato, tuttavia molto interessante, dal quale si evincono ragionamenti, dubbi, teorie, considerazioni e molte domande che contraddistinguono un epoca durante la quale ornitologi e autori cercavano di dare un "volto" alle specie prese in esame, molte delle quali appena scoperte, quindi ancora avvolte da una sorta di "mistero",  allo scopo di ottenere, o perlomeno cercare di farlo, conclusioni che potessero essere il più possibile realistiche, o quantomeno che dessero una certa affidabilità. Quindi da considerare come metro di paragone oltre che un intrigante lettura sulla storia letteraria di queste forme.

Published in Notes From The Leyden Museum (Holland) Vol. XVII. 11**, pages 169-196

Date published: 1896

ON PHASIANUS IGNITUS AND ITS NEAREST  ALLIES 169 - NOTE XXVII. ON PHASIANUS IGNITUS AND ITS NEAREST ALLIES BT Dr. J. BÜTTIKOFER.

Mentre elaboravo i risultati ornitologici della spedizione olandese nel Borneo centrale, dovevo decidere quale nome dare al Fagiano crestato del Borneo, generalmente noto come Euplocamus nobilis ( Sclater…1863 ), ma successivamente unito a Euplocamus ignitus lathami, da Elliot ( Ibis 1878, pag. 414), ed anche da Ogilvie Grant nel suo Catalogue of the Game Birds in the British Museum.

Un confronto degli esemplari provenienti dal Borneo conservati al Museo di Leida con altri nostri interessantissimi rappresentanti del Genere 1*) convinsero l’autore a riconoscerne non solo due, come proponeva Elliot, ma quattro specie ben definite, come ampiamente argomentato di seguito nella chiave della specie.

1*) Mr. Grant, per ragioni di priorità, sostituì il nome generico Euplocamus, col quale il gruppo è generalmente conosciuto, con il nome più antico Lophura - Fleming, nel genere Lophura Mr. Grant comprende i fagiani “Fire-back” con una cresta nera, incluso Lophura Diardi del Siam ( attuale Thailandia ) e Cocincina ( sud Vietmam ). Tuttavia, per comodità propongo di restringere il nome generico Lophura ai “Fire-back” crestati con faccia blu e penne centrali della coda bianche o fulve. Lophura Diardi differisce così nettamente da tutti gli altri, che non è mai stata confusa con i sinonimi dei “Fire-back”. ultima. Presenta le parti nude della testa rosse anziché blu, e la coda del maschio è interamente nera. Inoltre, la colorazione del piumaggio sia maschile quanto femminile è talmente diverso, che vi sono ragioni più che sufficienti per separarlo genericamente col nome di Diardigallus Bp.

 

                                                                                                                                                                                                                                        

Phasianus Ignitus - Shaw e Nodder, Nat. Varie IX, pi. 321 (ca 1800); Lath. Ind. Orn. Supplemento P. LXI (1801).

Gallus macartneyi - Temm. (part.) Pig. et Gall. II, pag. 273 (1813) e III, p. 663 (1815); Steph. nel Gen. Zool di Shaw. XI, pag. 218 (1819); Schinz (descr., nee tav. 93), Naturg. e Abb. D. Vogel, pag. 248 (1833); id. (tipografia, nee tav. 70), Naturgesch. D. Vog. P. 147 (1853).

Lophura ignita - Flem. Philos, di Zool. II, pag. 230 (1822).

Macartneya macartiieyi - Less. Traite d'Orn. P. 493 (1831).

Gallus ignitus - Vieill. (part.) Gal. Ois. II, pag. 29, nee pi. 207 (1834).

Gallophasis ignitus – G. R. Gray, Gen. B. Ill, p, 498 (1845).

Macartneya ignitus (part.) - Reichenv. Sinossi Avium, pi. CCXXXIX, Fig. 2029 (1848).

? Euplocamus sumatranus 2*) - Dubois, Bull. Acad. Belg. (2) XLVII, p. 825 (1879) 2*).

2*)  La femmina dalla coda nera qui descritta e che si dice sia stata ottenuta a Sumatra, potrebbe forse appartenere alla specie attuale.

CHIAVE DELLA SPECIE (MASCHI).

A.   Quattro penne centrali della coda fulve.

A1. Petto nero, solo i fianchi castani, variati con nero in ignita.

B1. Petto e fianchi castani, uniformi in nobilis.

                ===================================

B.    Quattro penne centrali della coda sono bianche.

A1.  Fianchi e più o meno anche il petto castano, variato con nero in sumatrana.

B1.  Fianchi blu acciaio o neri, con striature bianche in vieilloti.

 

RIFERIMENTI DUBBI.

Lophura ignita Lath. Gen. Sin. Supplemento II, pag. 274 (1801), Giava? 1*).

Phasianus rufus (F) Raffles, trad. Linn. Soc. XIII, pag. 321 (1822), Sumatra 2*).

Sumatran Pheasant Gen. Hist. VIII, pag. 204 (1823), Sumatra 3*).

Phasianus ignitus Gray in Griffith' ed. Guv. Ill, pag. 30 (1829), Sunda Isl.4*).

Phasianus rufus » » »»»»»28» Loc. ? 5*).

Houppifer ignitus Guérin Méneville, Icona. Reg. Anima. Ois. pi. 48, f. 3 (1829-38) 6*).

Euplocamus ignitus Gray, Elenco Spec. Uccelli, fratello. Mus. Ill, Gallinae, P. 26, ad eccezione dell'esemplare a, che appartiene a L. Sumatrana (1844).

Lophura ignita  

Lophura ignita - Staunton, nell'ambasciata Macartney A*), Cina, Io, pag. 79, tav. XIII (1797).

A*) Nel 1792 il Conte e Lord Geoge Macartney fu posto da re Giorgio III a capo della prima missione commerciale britannica in Cina, chiamata in seguito Ambasciata Macartney.

1) In questa descrizione si parla dei fianchi rossi, ma non vengono menzionate le penne centrali della coda. Probabilmente si basa su quanto fornito da Shaw e Nodder in Nat. Misc , e in questo caso sarebbe Lophura ignitus.

2) Sinonimo dubbio, basato sulla femmina di L. vieilloti o L. sumatrana.

3) Vedi la nota precedente.

4) Fianchi maculati, colore delle penne caudali centrali non precisato.

5) Descrizione basata su una femmina.

6) Fig. 3 in pl. 43 ( immagine non allegata ) rappresenta solo la testa di un  

Houppifer ignitus - Guérin Méneville, ( autore non trovato. Tuttavia è più che probabile che sia stata, come la successiva illustrazione pubblicat da: La Galerie de Oiseaux -1820, Francia )

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Maschio adulto. - Colore generale nero, penne corte su testa e mento senza alcuna lucentezza; cresta, tutto il collo, mantello, scapolari, copritrici superiori della coda, gola, petto e parte superiore di quest’ultimo violaceo lucido, questo colore copre il terminale esposto delle penne, mentre la parte basale nascosta è di colore nero opaco. Area  inferiore del dorso e groppa color bronzo fuoco lucido; parte bassa del petto nera, con penne bordate e ampi apici verde acciaio; addome, zona anale, cosce, copritrici sotto alari e sotto caudali, nero fuligginoso con scarsa lucentezza metallica; penne dei fianchi nere, le parti esposte verde acciaio o blu acciaio, colore che è, in maggiore o minore misura, sostituito da uno spazio in pallido giallo ruggine. In alcune penne quest'ultimo colore ricopre tutta la parte terminale, su altre forma solo una macchia romboidale più o meno ampia, che è affiancata o addirittura circondata interamente da verde acciaio o blu acciaio. Su tutte queste penne lo spazio color ruggine si delinea lungo il rachide verso la base a forma di cuneo. Gli spazi giallo ruggine non possono essere identificati con le striature color ruggine riscontrate sui fianchi negli esemplari giovani di L. vieilloti ( rufa ), poiché in realtà, visivamente, si mostrano come colore predominante, cosa che non avviene mai con le strette striature del rachide in quest'ultima specie.

Ali nere fuligginose; vessilli esterni delle primarie marrone terroso; copritrici alari superiori che presentano larghi apici blu acciaio con lucentezza verdastra in certe condizioni di luce.

Coda fortemente graduata, la coppia più esterna è la più corta, mentre la seconda dal centro la più lunga. Le sei paia più esterne sono interamente nere fuligginose e diritte, le due più interne fortemente piegate verso l'esterno, rispettivamente verso il basso, quando la coda è compressa lateralmente come nel genere Gallus, di colore fulvo uniforme o avana. Iridi rosse; becco bianco corneo; bargigli e pelle nuda che ricopre tutti i lati della testa azzurro-malva; zampe rosse. Ala 28 cm., timoniere esterne 11, interne 23, tarso 10,5, culmen 3,5. 

Femmina adulta. - Non sappiamo come sia un’autentica femmina di questa specie (?), ma si può presumere che quelle di entrambe le forme in cui le penne centrali della coda dei maschi sono fulve invece che bianche ( Lophura ignita e Lophura nobilis), siano caratterizzate da penne “nere” della coda. Poiché Lophura nobilis è sconosciuto a Sumatra, possiamo supporre che a questa specie appartengano femmine di sumatrana con le penne della coda “nere”.

Gallus ignitus - Vieillot. Pubblicata in: La Galerie de Oiseaux -1820, Francia )

Gallus ignitus + La Galerie de Oiseaux 1820 Francia.jpg

Buttikofer, afferma di aver osservato, perlomeno sino a quel momento, solo tre femmine dalla coda “nera” che risultano essere state catturate a Sumatra, cioè il soggetto descritto da Dubois ed al quale attribuì il nome di Euplocamus sumatranus, nel Museo di Bruxelles, e due esemplari facenti parte delle collezioni del Giardino Zoologico di Amsterdam, gentilmente prestatimi, insieme a tutti gli altri Euplocamus in suo possesso, dal Direttore, Dottor Kerbert. Purtroppo per nessuno di questi tre soggetti si può fare incontestabilmente affidamento nei riguardi  dell'habitat menzionato, essendo il primo probabilmente stato ottenuto, come suggerisce il dottor Dubois, dal maggiore Henrici che effettuò catture anche nel Borneo, mentre i due ultimi sono deceduti nel Giardino Zoologico di Amsterdam dove, si suppone, vi siano stati portati da Sumatra.   

                                                      

La femmina dalla coda “nera” di Bruxelles è descritta da Dubois come segue: rosso vivace, più scuro sulla superficie superiore rispetto a quella inferiore, copritrici superiori alari, secondarie e copritrici superiori della coda vermicolate di bruno; gola biancastra; penne sul collo e parte superiore del petto più o meno bordate lateralmente di bianco, le piume rosse sul resto della superficie inferiore interamente bordate di bianco; copritrici sottocaudali nere, con apici marrone; penne della coda nere.

Secondo il dottor Dubois, questo esemplare (la femmina tipo, del suo Euplocamus sumatranus) differisce dalla femmina della specie affine borneana, L. nobilis, per avere il centro delle piume su petto, addome e fianchi rosso vivo anziché marrone fuligginoso, e nell'avere le vermicolazioni brune sulla parte inferiore del dorso e ali meno pronunciate che in quest'ultima specie. Infatti uno dei due uccelli della collezione di Amsterdam, che si dice provenga da Sumatra, concorda pienamente con quello di Bruxelles, mentre l'altro mostra le piume sulla superficie inferiore nere anziché rosse. Quest'ultimo esemplare differisce inoltre da tutte le “nostre” femmine dalla coda “nera” per avere le due paia di timoniere più interne rossicce come nella femmina di L. vieilloti e la coppia successiva rossastre all'interno, nere su quella esterna, mentre tutte le penne della coda nere sono caratterizzate dall’avere apici molto evidenti in rossiccio. Piume su gola e petto nere con bordi laterali bianchi e barra terminale non molto apia di colore castano dando l'impressione di essere neri, barrati di castano, mentre in tutti gli esemplari del Borneo menzionati, il rosso è il colore principale che si evince sul petto, essendo il nero ridotto alla parte basale delle piume.

In riguardo ai centri rossi sulle penne del petto e dei fianchi, che secondo Dubois costituiscono il carattere distintivo per il quale la specie è invariabilmente distinta dal L. nobilis dal petto nero, non si può considerarlo affidabile, poiché la collezione Leida contiene una femmina dalla coda nera del Borneo nella quale le piume nere fuligginose su petto e fianchi si presentano ampiamente sbarrate e ricoperte di rossiccio sulla loro metà terminale. Tra le femmine dalla coda rossa si trova anche una forma dal petto rossiccio rappresentata da un esemplare della collezione di Amsterdam. Non so dire se questo colore rosso sul petto e sui fianchi significhi semplicemente una variazione individuale o un certo stadio di sviluppo nel piumaggio di questi uccelli. E se davvero fosse così, quale dei due, quello rosso o quello nero, rappresenterà il piumaggio completamente sviluppato della femmina adulta?

In realtà, le numerose femmine, quand’anche provenienti dalla stessa località, sono tutte diverse l’una dall'altra, e occorre raccogliere altro materiale e più autentico, prima di poter risolvere definitivamente questa difficile questione. Habitat, sconosciuto.

L'unico esemplare di questa specie, attualmente conosciuto in qualche Museo, è il maschio adulto sopra descritto, che faceva già parte dell'antica collezione privata di Temminck prima della fondazione del Museo di Leida. Sotto il supporto reca la scritta autografa di Temminck il nome "Lophophorus macartneyi - Cina". Non c'è dubbio che questo sia esemplare tipo descritto da Temminck relativo ad un maschio adulto da lui denominato Houppifer (Gallus) macartneyi in Pig. et Gall. II, pp. 275-277. Considerando la forma anomala dei suoi speroni straordinariamente grandi e smussati, deve essere stato tenuto in cattività, ed essendo stato questo anche il caso dell'esemplare di Lord Macartney, che, come suggerito da Staunton, è stato portato da Batavia in Inghilterra ed esaminato da Shaw, per un attimo Buttikofer pensò che il suo soggetto potesse essere il tipo di Staunton, Shaw, e anche Latham (Suppl. Ind. Orn.). L'esemplare di Macartney, però, aveva la coda mutilata, al contrario del nostro, di conseguenza quest'ultimo deve avere un'altra origine.

Un altro esemplare appartenente molto probabilmente a questa specie, è un maschio che si trova in una voliera del Giardino Zoologico di Amsterdam. Presenta il petto nero ed i fianchi castano-bruno come in L. sumatrana, quindi un po' più scuro che nella nostra L. ignita sopra descritta. Le penne centrali della coda sono di colore fulvo un po' più pallido che nel nostro uccello. Sconosciuta la provenienza.  

 

Lophura nobilis.

Euplocamus ignitus - S. Mull., Verb, Land- en Volkenk. p, 376 (1839 —44); Low, Sarawak, p. 411 (1848)-, Elliot, Ibis 1878, p. 414 (conclusion); Sharpe, Ibis 1879, p. 270; Pelz. (part.) Verb. Z. B. Ges. Wien, XXIV, p. 531 (1880); Sharpe, P. Z. S. 1881, p. 800; Nicholson, Ibis 1883, p. 90; Elliot, Auk, VIII, p. 15 (1891); Hose, Ibis 1893, p. 422.

Euplocamus nobilis - Sclat., P. Z. S. 1863, p. 119, pi. XVI; id. List of Phas. p. 7 (1863); Gray, List of Gallinae Br. Mus. p. 35(1867); Sclat. P. Z. S. 1868, p. 261; Gray, Hand-List B. II, p. 259 (1870); Elliot, P. Z. S. 1871, p. 138; Elliot, Phas. pL XXVII (1872); Wald. Ibis 1872, p. 382; Salvad. ücc. Born. p. 306 (1874); Sclat. P. Z. S. 1875, p. 380; Sharpe, Ibis 1879, p. 234; Sclat. Ibis 1880, p. 371; Guillemard, P. Z. S. 1885, p. 416; Everett, List of Birds Born. p. 199 (1889); Sclat. Ibis 1894, p. 310; Remy Saint-Loup, Ois. des Pares, p. 313, f. 41 (1896).

Lophura ignita - Grant, Cat. B. Br. Mus. XXII, p. 288 (1893); Sharpe, Ibis 1894, p. 544.  

Maschio adulto. - Simile per dimensioni e colorazione del piumaggio al precedente specie, con le seguenti eccezioni: il cromatismo sulla parte inferiore di dorso e groppa è costantemente e sorprendentemente più bronzo ramato scuro; banda molto larga, che copre la parte inferiore di petto, parte superiore dell'addome e interamente i fianchi, uniformemente rosso-bronzo fuoco, la metà terminale di ciascuna piuma, con poche eccezioni, essendo interamente di quel colore, senza macchie nere. Nella maggior parte degli esemplari l'ampia banda trasversale è interrotta posteriormente dall’area centrale nera costituita dal ventre, ma tale barre non è mai interamente divisa da quest'ultimo colore. Il rosso della banda trasversale sul petto è molto più scuro e lucido rispetto a quello visibile sui fianchi di L. ignita, molto simile alla tonalità osservabile sulla parte inferiore di schiena e groppa di quest'ultima specie. Il colore delle timoniere centrali non differisce da quello presentato da L. ignita ma è generalmente più distribuito, poiché in alcuni esemplari non solo le più interne e le seconde, ma anche il terzo paio di penne centrali della coda sono più o meno, o anche interamente, fulvo-ruggine. In uno dei nostri esemplari di Banka il terzo paio è interamente di quest’ultimo colore, così come il vessillo interno del quarto paio. Stento a credere che questa maggiore estensione del colore fulvo sia dovuta all'età più avanzata, esemplare esaminato presenta il mento bianco come nella femmina, anziché nero, quindi non è un soggetto in età avanzata. Iridi rosse; pelle nuda blu ai lati della testa; becco bianco corneo; zampe rossastre. Ala 26 cm; coda 21 — 23; tarso 10 — 11; culmen 3-3,5.

Euplocamus nobilis + Litografia di Joseph Wolf successivamente colorata a mano da  J. Smit

Lophura nobilis - Litografia di Joseph Wolf successivamente colorata a mano da  J. Smit, per  Daniel Giraud Elliot 1870 - notare le zampe rosse del maschio.

Lophura nobilis - di Joseph Wolf - Proceedings of the Zoological Society of London 1863 - notare, come in questo caso, l'autore vede le zampe giallastre appena sfumate di rosso.

Euplocamus  Nobilis - Joseph Wolf - Proceedings of the Zoological Society of London 1863.j

Femmina adulta. - Tutta la superficie superiore, gola e petto castani; parte anteriore del collo, in alcuni esemplari anche quella posteriore, con piume bordate lateralmente di bianco. Bordi bianchi che si evincono anche sul petto, sul quale sono altresì visibili alcune macchie nere, prodotte dalla grande zona basale delle piume, talvolta non del tutto nascosta, che risulta nera. Dorso, groppa, copritrici superiori di ali e coda come la parte posteriore di collo e mantello, o anche più scure, con strette vermicolazioni nere, piuttosto deboli su dorso, scapolari e copritrici minori, ma molto più forti su groppa e parte superiore delle copritrici caudali. Calami nero fuligginoso, i vessilli esterni delle primarie in bruno terroso uniforme, delle secondarie vermiculati di bruno ruggine; grigio ardesia sotto all’ala e inferiormente alle copritrici alari, le due paia più interne fortemente vermiculate di marrone ruggine. L'intero petto, fianchi, addome e cosce di colore nero fuligginoso, con ampi margini e apici bianchi. In alcune penne, soprattutto su fianchi e cosce, i centri neri sono più o meno vermicolati di marrone vicino alla punta. In uno dei nostri esemplari provenienti dal Borneo queste vermicolazioni brune sono molto larghe e non si trovano solo sulle piume dei fianchi, ma anche sul petto. Nel soggetto in questione i margini bianchi sono quasi interamente limitati al bordo laterale delle penne. Il basso ventre, in tutte le “nostre” femmine, è quasi bianco puro, le piume dei fianchi posteriori e copritrici inferiori della coda sono costantemente nere con bordo terminale bruno-castano piuttosto largo. Le piume su mento e parte superiore della gola si mostrano bianche con apici castani più o meno grandi.  Habitat. Borneo (distribuito su tutta l'isola) e isola di Bangka. Iridi, e parti nude, non differiscono da quelle del maschio, ad eccezione delle zampe giallo cera; ala 23-25 cm;  coda 17; tarso 8,5; culmen 3-3,5.                                      

In possesso del Museo di Leida sono i seguenti esemplari.

Dal Borneo: maschio adulto, Doeson, fiume Barito (S, Muller); maschio adulto, Pleyharie, Borneo meridionale (Semmelink 1867); maschio adulto, Borneo (Coll.? 1875); maschio adulto e femmina, Borneo occidentale (Teysmann 1878); femmina adulta, Monte Kenepai (  Gunong Kenepai ),, Borneo occidentale (Büttikofer 1898).

Da Banka: maschio adulto (Teysmann 1872); maschio adulto e femminile (Vosmaer 1872). Gli esemplari Banka non sono distinti sotto ogni aspetto da quelli del Borneo.   

Lophura sumatrana

Fire-backed Pheasant Lath. Gen. Hist. VIII, p. 184 (1823) » costa Malese» .

Gallus ignitus (part.) Vieillot, Gal. Ois. II, p. 29, nec pi. 207 (1834) Sumatra».

Euplocamus ignitus Jard. Nat. Libr. , Orn. Ill, p. 214,? pis. XIX and XX (1836); G. R. Gray, List of Spec, of Birds, III, p. 26 (1844) (per quanto riguarda l'esemplare a ); Sclater (nec Latham), P. Z. S. 1863, p. 119; id. Ibis 1894, p. 310.

Euplocamus vieilloti x nobilis Elliot, Ibis 1878, p. 411.

Euplocamus sumatranus Dubois , Bull. Ac. Belg. (2) XLVII , p. 825 (1879) 1*); von Pelz. Verh. zool. bot. Ges. Wien, XXIX, p. 531 (1880); id. Vorderman, Nat. Tijdschr. Ned. Ind. XLIX, p. 98 (1890).

Lophura sp. Grant, Cat. B, Br. Mus. XXII, p. 289, nota (1893).  

1*)  Dubois ha descritto un maschio e una femmina adulti come appartenenti a questa specie, ma la femmina con coda nera, non essendoci dubbi che sia stata realmente portata da Sumatra, la ritengo, per tale caratteristica, come appartenente a Lophura ignita o nobilis (vedere sinonimia di L. ignita )  a pag. 171, e testo pag. 173 )  

Mschio adulto. - Si differenzia dalla specie precedente per avere i fianchi di colore azzurro lucido con striature bianco puro, in forte contrasto con la superficie inferiore azzurro lucido. Le due paia più interne delle timoniere sono in bianco puro, ad eccezione della base estrema nera; nel paio successivo solo il vessillo interno è bianco, o bianco con segni neri. Iridi rosse; pelle nuda della faccia blu; zampe rosse, soprattutto la parte anteriore dei tarsi. Ala 27-28 cm., penne della coda più corte (esterne) 13, più lunghe 26; tarso 10 - 11; culmen 4.

Maschio immaturo. - Uno stadio di piumaggio molto interessante è rappresentato da un esemplare facente parte della collezione del Giardino Zoologico di Amsterdam. Il colore generale di questo uccello è nero, ma le piume sulla cresta, sul collo, sul mantello, sulla parte superiore della schiena, sugli scapolari, sulle copritrici alari minori, sulla gola, il petto e in parte anche i fianchi hanno già assunto la lucentezza blu acciaio dello stadio adulto. Sulla parte inferiore del dorso e sulla groppa molte penne mostrano il colore pieno dell'adulto, essendo nere alla base e con la punta larga bruno-bronzo, mentre altri sono neri alla base e rossicci con bruno vermicolato nella metà terminale, su cui inizia a comparire la lucentezza bronzea. Lo stesso cambiamento di colore senza muta si può osservare sulle copritrici superiori della coda, che dapprima divengono interamente nere e poi blu acciaio lucido alle punte. La maggior parte degli aculei ha già assunto il colore nero del stadio adulto, mentre altri sono bruni con vermicolato nero come nella femmina, pochi altri sono in uno stadio transitorio, avendo assunto parzialmente il colore nero dell'adulto. Il paio più interno di penne della coda è bianco puro con aste nere, il paio successivo è come il più interno, ma strettamente frangiato su entrambe le tele con nero sulla metà basale; del terzo paio solo la tela interna è bianca con bordo nero, mentre la tela esterna è nera come il resto delle penne della coda e ha la punta rossiccia.  

 Euplocamus vieilloti - ( di Henry Constantine Richter per John Gould 1850 )

Euplocamus vieilloti  = Lophura ignita rufa 1850 -  by Henry Constantine Richter x John Go
Euplocamus vieilloti  = Lophura ignita rufa 1850 -  by Henry Constantine Richter x John Go

 

Femmina adulta. - Non è possibile trovare alcuna differenza essenziale tra le femmine di questa specie e quelle della precedente. Entrambe mostrano le penne della coda bruno-ruggine uniforme con nero fuligginoso vermicolato sulle due paia centrali, e parte posteriore della superficie superiore più chiara del mantello fortemente vermicolata di bruno fuligginoso. La collezione del nostro museo contiene tre femmine dalla coda rossa  che appartengono a questa oppure alla specie precedente.

Uno di loro, che si dice provenga dall'India britannica, ha il mento e la parte superiore della gola fulvi arrugginiti e le piume sulla parte anteriore e posteriore del collo e sul mantello bordate su entrambi i lati di bianco. Le piume sulla superficie inferiore hanno margini estremamente ampi di bianco, conferendo a questa parte un aspetto visivamente bianco. In realtà i punti centrali sono molto piccoli, quasi ridotti a larghe striature sul petto e sui fianchi, in cui il colore bianco è predominante. In un esemplare proveniente da Sumatra, anch'esso facente parte del Museo di Leida, il mento e la parte superiore della gola sono rossiccio chiaro, mentre petto e fianchi bruno fuliggine con ampi bordi bianchi; sul mantello si vedono solo poche strisce bianche.

Un altro esemplare con coda rossa, è caratterizzato dall’avere il mento e la parte superiore della gola bianco ruggine con la parte centrale delle piume su petto e fianchi nera; mantello sul quale si evincono pochissime strisce bianche. Questo soggetto è etichettato » S. Muller, Borneo", ma sebbene il British Museum sia anche in possesso di una femmina dalla coda rossa che si dice provenga dal Borneo, l'indicazione di questa località potrebbe essere errata ed il soggetto in questione apparterrà a Lophura sumatrana o vieilloti.

Inoltre, posso studiare due femmine dalla coda rossa precedentemente tenute Giardino Zoologico di Amsterdam delle quali non si conosce il luogo di origine. Entrambe presentano il mento e l’area superiore della gola di colore bianco puro con la parte posteriore di collo e mantello di colore castano uniforme. In uno di questi due esemplari le piume su tutta la superficie inferiore, ad eccezione dell'addome e zona anale, di colore bianco puro, sono castano-marrone senza macchie nerastre e ampiamente bordati, come al solito, di bianco, ad eccezione delle copritrici inferiori della coda che sono uniformemente castano-marrone. L'altro esemplare è come il primo ma ha il centro delle piume su petto e fianchi posteriori tinti di marrone fuliggine.

Tra le cinque femmine dalla coda rossa osservate, non ce n'è una uguale all'altra, ma non so se affermare che queste differenze siano individuali o geografiche, o dovute all'età degli uccelli.  

La superficie inferiore è nera. I bordi bianchi delle penne, molto larghi nella femmina e nel maschio giovane, sono nel nostro esemplare ridotti a frange molto strette o sono del tutto scomparsi e sono sostituiti dalla lucentezza blu acciaio del maschio adulto.

Alcune delle penne sui fianchi hanno già la punta più o meno larga di blu acciaio e mostrano strette strisce bianche che sono variate di rossiccio. Le copritrici caudali inferiori sono di colore nero opaco uniforme, senza punte blu lucide, che sono molto evidenti nell'adulto. Lo sperone è debolmente sviluppato.

Un altro maschio immaturo, in uno stadio di piumaggio simile ma un po' più avanzato, appartiene alle collezioni del Museo di Leida. Ha le striature bianche sui fianchi più sviluppate, ma ancora leggermente sfumate di rossiccio.

 

I seguenti esemplari di questa specie fanno parte della collezione del Museo di Leida: Un maschio adulto di Tenasserim, di data molto antica; un maschio adulto tenuto in cattività e dopo la sua morte donato al Museo dal signor J. N. Blaauw a Ryswyk (Olanda) nel 1885; un maschio più giovane, che non aveva ancora assunto del tutto il piumaggio dell'adulto, Sumatra, 1858; una femmina del continente; un'altra femmina, probabilmente anch'essa appartenente alla specie attuale, Sumatra, 1858. Inoltre ho avuto la fortuna di confrontare due maschi adulti, un maschio immaturo, sopra descritto, e due femmine, tutte dette provenienti da Tenasserim, di cui cinque esemplari sono parte della collezione di uccelli del Giardino Zoologico di Amsterdam.

Euplocamus rufa - stampa by Joseph Smit 1872 per Daniel Giraud Elliot.jpg

 Euplocamus ignitus - ( di  Joseph Smit <1872 > per Daniel Giraud Elliot )

 

Habitat. - Questa specie sembra essere l'unico rappresentante del genere nel continente, dove si trova nel Siam, nel Tenasserim e in tutta la penisola malese inclusi Salauga e Penang. Inoltre si trova nella Sumatra occidentale e settentrionale (Carl Bock, Highlands of Padang e Dr. Hagen, Deli).

 

I seguenti esemplari di questa specie fanno parte della collezione del Museo di Leida: Un maschio adulto di Tenasserim, di data molto antica; un maschio adulto tenuto in cattività e dopo la sua morte donato al Museo dal signor J. N. Blaauw a Ryswyk (Olanda) nel 1885; un maschio più giovane, che non aveva ancora assunto del tutto il piumaggio dell'adulto, Sumatra, 1858; una femmina del continente; un'altra femmina, probabilmente anch'essa appartenente alla specie attuale, Sumatra, 1858. Inoltre ho avuto la fortuna di confrontare due maschi adulti, un maschio immaturo, sopra descritto, e due femmine, tutte dette provenienti da Tenasserim, di cui cinque esemplari sono parte della collezione di uccelli del Giardino Zoologico di Amsterdam.

Lophura vieilloti.  

Gallus macartneyi (part.) Temm. Pig. et Gall. 11, p. 277 (1813) 1*); Schinz, Nat. n. Abb. d. Vög. (nec letterpress on p. 248), pi. 93 (1833); id. Naturg. d. Vög. (nec letterpress on p. 147), pi. 70 (1853).                                                                                                                                                                                                                                                    Phasianus Ignitus Raffl. Trans. Linn. Soc. XIII, p. 320 (1822); Vieill. Tabl. Encyclop. Méth. , Ois. pi. 237, f. 2 (1823).                                                                                                  Phasianus castaneus Gray in Griffith' ed. Cuv. Ill, p. 28 (1829) 2*).   

Gallus ignitus (nee descr.) Vieill. Gal. Ois. pi. 207 (1834).                                                                                                                                                                                                        Euplocamus ignitus J. E. Gray, Illustr. Ind. Zool. II, pi. 39 (1834); Blyth, Cat. Mus. As. Soe. p. 243 (1849); G. R. Gray (part.), Hand-List, II, p. 259 (1870); Elliot (part, synon.) Mon. Phas. II, pL 26 (1872); Blyth and Wald. Cat. Mamm. a. Birds Burma, p. 149 (1875).    

Euplocamus vieilloti G. R. Gray, List Speeim. Birds, III, p. 26 (1844); Gould, B. As. VIII, pi. 15 (1852); Sclat. P. Z. S. 1863, p. 118; Sclat. and Wolf, Zool. Sketches, 2, pi. 36 (1867); Gray, List Gallinae, p. 35 (1867); Schleg. Jaarb. K. Zool. Gen. Nat. Art. Mag. Amsterd. 1869, p. 133 (with plate); G. R. Gray, Hand-List, II, p. 259 (1870); Hume, Str. F. II, p. 481 (1874), id. id. Ill, p. 324 (1875); Sclat. P. Z. S. 1875, p. 380; Hume, Str. F. V, p. 119 (1877); Hume and Marsh., Game B. Ind. I, p. 213, pi. (1878); Elliot, Ibis 1878, pp. 124 and 414; Hume and Davison, Str. F. VI, p. 438 (1878); Wardlaw Ramsay, P. Z. S. 1880, p. 15; von Pelz. Verb. zool. bot. Ges. Wien , XXIX, p. 532 (1880); Kelbain, Ibis 1881, p. 532; Oates, B. Burmah, II, p. 320 (1883); Muller, J. f. 0. 1885, p. 160; Vorderman , Nat.  Tijdschr. Ned. Ind. XLIX, p. 101 (1890); Hagen, Tijdschr. Aardrijksk. Genootsch. Amst. 1890, p. 163; Sclat. Ibis 1894, p. 311; Remy St.-Loup, Oiseaux des Pares, p. 310 (1896). Gallophasis vieilloti G. R. Gray, Gen. B. Ill, p. 498 (1845). Macartneya vieilloti Reicbenb. Syn. Av. Gallinacea , pi. 239 , figs. 2031—33 (1848).                                                                                            Euplocamus rufus Hume, Str. F. V, p. 121 (1877).                                                                                                                                                                                                                            Lophura rufa 3*) (part.) Grant, Cat. B. Br. Mas. XXII, p. 286 (1893).

​1*) Solo l'esemplare descritto come una varietà con fianchi striati di bianco e timoniere centrali bianche.

2*) Basato su una femmina, evidentemente per L. vieilloti, Penang viene indicato come il suo habitat.

3*) Buttikofer non è d'accordo con Grant nell'adottare, a causa della sua priorità, questo nome per la specie attuale. Il nome Phasianus rufus è attribuito da Raffles ad una femmina, ottenuta dai suoi collezionisti "nell'isola di Sumatra e dintorni". Gli stessi collezionisti ottennero anche un maschio incontestabile di L. Vieilloti che viene descritto da Raffles sotto il nome di Phasianus ignitus, e da ciò potremmo concludere che entrambi gli uccelli devono appartenere alla stessa specie. Tuttavia, non vi è alcuna certezza assoluta che entrambi gli esemplari siano stati trovati insieme nella stessa località, e le descrizioni degli habitat di Raffles.  

Anche L. sumatrana femmina di Vorderman è stata inclusa tra i riferimenti dubbi.

Maschio adulto. - Si differenzia dalla specie precedente per avere i fianchi di colore azzurro lucido con striature bianco puro, in forte contrasto con la superficie inferiore azzurro lucido. Le due paia più interne delle timoniere sono in bianco puro, ad eccezione della base estrema nera; nel paio successivo solo il vessillo interno è bianco, o bianco con segni neri. Iridi rosse; pelle nuda della faccia blu; zampe rosse, soprattutto la parte anteriore dei tarsi. Ala 27-28 cm., penne della coda più corte (esterne) 13, più lunghe 26; tarso 10 - 11; culmen 4.

Maschio immaturo. - Uno stadio di piumaggio molto interessante è rappresentato da un esemplare facente parte della collezione del Giardino Zoologico di Amsterdam. Il colore generale di questo uccello è nero, ma le piume sulla cresta, sul collo, sul mantello, sulla parte superiore della schiena, sugli scapolari, sulle copritrici alari minori, sulla gola, il petto e in parte anche i fianchi hanno già assunto la lucentezza blu acciaio dello stadio adulto. Sulla parte inferiore del dorso e sulla groppa molte penne mostrano il colore pieno dell'adulto, essendo nere alla base e con la punta larga bruno-bronzo, mentre altri sono neri alla base e rossicci con bruno vermicolato nella metà terminale, su cui inizia a comparire la lucentezza bronzea. Lo stesso cambiamento di colore senza muta si può osservare sulle copritrici superiori della coda, che dapprima divengono interamente nere e poi blu acciaio lucido alle punte. La maggior parte degli aculei ha già assunto il colore nero del stadio adulto, mentre altri sono bruni con vermicolato nero come nella femmina, pochi altri sono in uno stadio transitorio, avendo assunto parzialmente il colore nero dell'adulto. Il paio più interno di penne della coda è bianco puro con aste nere, il paio successivo è come il più interno, ma strettamente frangiato su entrambe le tele con nero sulla metà basale; del terzo paio solo la tela interna è bianca con bordo nero, mentre la tela esterna è nera come il resto delle penne della coda e ha la punta rossiccia. La superficie inferiore è nera. I bordi bianchi delle penne, molto larghi nella femmina e nel maschio giovane, sono nel nostro esemplare ridotti a frange molto strette o sono del tutto scomparsi e sono sostituiti dalla lucentezza blu acciaio del maschio adulto.

Alcune delle penne sui fianchi hanno già la punta più o meno larga di blu acciaio e mostrano strette strisce bianche che sono variate di rossiccio. Le copritrici caudali inferiori sono di colore nero opaco uniforme, senza punte blu lucide, che sono molto evidenti nell'adulto. Lo sperone è debolmente sviluppato.

Un altro maschio immaturo, in uno stadio di piumaggio simile ma un po' più avanzato, appartiene alle collezioni del Museo di Leida. Ha le striature bianche sui fianchi più sviluppate, ma ancora leggermente sfumate di rossiccio.

Femmina adulta. - Non è possibile trovare alcuna differenza essenziale tra le femmine di questa specie e quelle della precedente. Entrambe mostrano le penne della coda bruno-ruggine uniforme con nero fuligginoso vermicolato sulle due paia centrali, e parte posteriore della superficie superiore più chiara del mantello fortemente vermicolata di bruno fuligginoso. La collezione del nostro museo contiene tre femmine dalla coda rossa  che appartengono a questa oppure alla specie precedente.

Uno di loro, che si dice provenga dall'India britannica, ha il mento e la parte superiore della gola fulvi arrugginiti e le piume sulla parte anteriore e posteriore del collo e sul mantello bordate su entrambi i lati di bianco. Le piume sulla superficie inferiore hanno margini estremamente ampi di bianco, conferendo a questa parte un aspetto visivamente bianco. In realtà i punti centrali sono molto piccoli, quasi ridotti a larghe striature sul petto e sui fianchi, in cui il colore bianco è predominante. In un esemplare proveniente da Sumatra, anch'esso facente parte del Museo di Leida, il mento e la parte superiore della gola sono rossiccio chiaro, mentre petto e fianchi bruno fuliggine con ampi bordi bianchi; sul mantello si vedono solo poche strisce bianche.

Un altro esemplare con coda rossa, è caratterizzato dall’avere il mento e la parte superiore della gola bianco ruggine con la parte centrale delle piume su petto e fianchi nera; mantello sul quale si evincono pochissime strisce bianche. Questo soggetto è etichettato » S. Muller, Borneo", ma sebbene il British Museum sia anche in possesso di una femmina dalla coda rossa che si dice provenga dal Borneo, l'indicazione di questa località potrebbe essere errata ed il soggetto in questione apparterrà a Lophura sumatrana o vieilloti.

Inoltre, posso studiare due femmine dalla coda rossa precedentemente tenute Giardino Zoologico di Amsterdam delle quali non si conosce il luogo di origine. Entrambe presentano il mento e l’area superiore della gola di colore bianco puro con la parte posteriore di collo e mantello di colore castano uniforme. In uno di questi due esemplari le piume su tutta la superficie inferiore, ad eccezione dell'addome e zona anale, di colore bianco puro, sono castano-marrone senza macchie nerastre e ampiamente bordati, come al solito, di bianco, ad eccezione delle copritrici inferiori della coda che sono uniformemente castano-marrone. L'altro esemplare è come il primo ma ha il centro delle piume su petto e fianchi posteriori tinti di marrone fuliggine.

Tra le cinque femmine dalla coda rossa osservate, non ce n'è una uguale all'altra, ma non so se affermare che queste differenze siano individuali o geografiche, o dovute all'età degli uccelli.  

Habitat. - Questa specie sembra essere l'unico rappresentante del genere nel continente, dove si trova nel Siam, nel Tenasserim e in tutta la penisola malese inclusi Salauga e Penang. Inoltre si trova nella Sumatra occidentale e settentrionale (Carl Bock, Highlands of Padang e Dr. Hagen, Deli).

 

I seguenti esemplari di questa specie fanno parte della collezione del Museo di Leida: Un maschio adulto di Tenasserim, di data molto antica; un maschio adulto tenuto in cattività e dopo la sua morte donato al Museo dal signor J. N. Blaauw a Ryswyk (Olanda) nel 1885; un maschio più giovane, che non aveva ancora assunto del tutto il piumaggio dell'adulto, Sumatra, 1858; una femmina del continente; un'altra femmina, probabilmente anch'essa appartenente alla specie attuale, Sumatra, 1858. Inoltre ho avuto la fortuna di confrontare due maschi adulti, un maschio immaturo, sopra descritto, e due femmine, tutte dette provenienti da Tenasserim, di cui cinque esemplari sono parte della collezione di uccelli del Giardino Zoologico di Amsterdam.

Rif. 2146 [1582]... Lophura rufa ( Malayan Crested Fireback ) Raffles......1822

Elencato due volte da Raffles ( 1822 ), il maschio come Phasianus ignitus Latham, il nome che Stanley utilizzò  per un esemplare maschio nel 1825, e la femmina (descritta come maschio) con un nuovo nome, Phasianus rufus. Il taxon è stato elencato esclusivamente come Gallus ignitus (presumibilmente sensu lato 1*) da Vigors ( Raffles 1830 ). La popolazione di Sumatra è riconosciuta come specie da alcune tassonomie ( del Hoyo & Collar 2014 ) sotto il nome di Raffles ' rufa ', distinto da Lophura ignita ( sensu stricto 2*). Ci sono due raffigurazioni del maschio tra i disegni post- Fame (NHD 47.43 e NHD 47.44; Noltie 2009 ; Fig. 5 – 6 ), uno, o entrambi (se altamente stilizzati), dei quali potrebbero rappresentare l'esemplare di Stanley. L'esistenza di un numero nei registri di Moore suggerisce che l'esemplare faceva parte del lascito ma è andato perduto dopo il 1851.

1*) In senso largo», locuzione latina = col significato più ampio, comprensivo ecc. In Tassonomia, con "sensu lato", soprattutto di un taxon, comprendente tutti i suoi taxa subordinati e/o altri taxa in altre occasioni considerati distinti).

2*) In stricto sensu (o sensu stricto), locuzione latina (in sigla, "s.s.") = traducibile con 'in senso stretto'. L'opposto della precedente lato sensu (o sensu lato). 

Sotto, illustrazione da: Uccelli di Sumatra donati da Sir Stamford Raffles a Lord Stanley:  raffigurazioni del maschio tra i disegni post- Fame (NHD 47.43 e NHD 47.44; Noltie 2009 ; Fig. 5 – 6 >> sopra citati" ), uno, o entrambi (se altamente stilizzati), potrebbero rappresentare l'esemplare di Stanley. L'esistenza di un numero nei registri di Moore suggerisce che l'esemplare faceva parte del lascito andato perduto dopo il 1851.

Rufa storico x sito ( ignita sottospecie ) 3.jpg

OSSERVAZIONI CRITICHE SULLA LETTERATURA FINORA PUBBLICATA SU QUESTO ARGOMENTO del Dr. J. BÜTTIKOFER.

Come apprendiamo dalla sinonimia molto intricata delle diverse specie, la letteratura di questo genere ha una discreta storia, e non è senza interesse ripercorrerla con una breve rassegna delle pubblicazioni più importanti su questo argomento 1*), il tanto più che questa recensione spiegherà come sono arrivato al punto di riconoscere quattro specie diverse invece delle due suggerite da (Elliot e Grant) o tre (Sclater).                                                                                                                                        La prima specie di questo genere fu pubblicata da Sir George Staunton in “Embassy to China" di Macartney, sotto il nome di Fire-Backed Pheasant. Il soggetto in questione, un esemplare dalla coda mutilata, mostrato a Lord Macartney, ambasciatore britannico in Cina, durante la sua visita a Batavia, purtroppo non ne conosciamo la provenienza, era stato tenuto in una voliera a Batavia,  ma è improbabile che Giava possa essere l'habitat di questa specie.

1*) Sfortunatamente la letteratura in merito all’argomento trattato è rappresentata in modo piuttosto incompleto nelle nostre biblioteche olandesi e sono quindi molto debitore al Dr. P. L. Sclater, al Dr. R. Bowdler Sharpe e al Prof. Th. Studer per avermi gentilmente fornito estratti di pubblicazioni che non ho potuto consultare personalmente.

Poiché non è stato possibile consultare l'opera di Staunton, il dottor Sharpe gentilmente me ne fornì una copia relativa della descrizione originale, che inizia come segue: ... »L'ospite dell'ambasciatore aveva una collezione molto curiosa distribuita nei diversi dipartimenti di Storia Naturale. Ha regalato ai suoi ospiti diversi esemplari. Tra loro c'era un bellissimo fagiano, che fu inviato in Inghilterra e mostrato a un gentiluomo di riconosciuta eminenza in tutti i rami della zoologia. Il dottor Shaw del British Museum. Questo, era dell'opinione che questo superbo fagiano non fosse ancora stato descritto.

Dopo una lunga e un po' confusa descrizione, apprendiamo che l'esemplare aveva la coda molto mutilata, i suoi caratteri essenziali vengono così riassunti: » »Si potrebbe chiamare fagiano dal dorso di fuoco, ed i suoi caratteri essenziali possono essere delineati nei seguenti termini: fagiano nero con una lucentezza blu acciaio: i lati del corpo rossicci: la parte inferiore della schiena focosa ferruginosa, la coda arrotondata; le due penne centrali: marrone giallo pallido."

Da ciò si può concludere che l'esemplare in questione con le penne centrali fulve aveva solo i fianchi rossi e quindi non è identificabile con il L. nobilis dal petto rosso.

Pochi anni dopo, intorno al 1800, Shaw e Nodder, in Nat. Varie pi. 321, descrissero senza dubbio lo stesso esemplare attribuendogli il nome di Phasianus ignitus: “lati del corpo rossicci, le due penne centrali della coda bruno-giallastre". Nell’illustrazione le penne centrali della coda sono rappresentate come cannella o castagna pallida. Lo stesso esemplare, ancora indicato come Fireback Pheasant, è oggetto di una descrizione nella “General Synopsis of Birds” ( Sinossi generale degli uccelli. Sinossi = sintesi ) di Latham, Suppl. II, pag. 274 (1802), ma qui vengono indicati rossi solo i fianchi, e nulla viene detto circa il colore della coda, che fu, come dice Latham: "mutilata al punto da rendere impossibile l'accertamento di che lunghezza fosse stata originariamente."

Qualche tempo dopo, nel suo Supplementum Indicis Ornithologici, p, LXI 2*), lo stesso autore descrisse l'uccello sotto il nome di Phasianus ignitus come segue: » Phasainus niger, chalybeo nitens , lateribus corporis rufis, dorso imoigneo-ferrugineo, rectricibus intermediis subfulvis. Hab. a Giava?"

2*) Questo supplemento è datato 1801, ma siccome l'autore nello stesso cita l'articolo dell'App. II della sua General Synopsis (Sinossi = Sintesi Generale), che porta la data del 1802, il «Supplementum» deve essere stato pubblicato successivamente.

Nella sua Histoire Naturelle des Pigeons et des Gallinacés, vol. II, pag. 273 (1813), Temminck descrisse questa specie sotto il nome di Gallus macartneyi. La parte essenziale della descrizione del maschio adulto è contenuta nelle seguenti parole:.... » il petto e il ventre sono neri con riflessi violacei, le penne dei fianchi presentano punte di colore rosso molto vivo. . . . le quattro penne situate al centro della coda che formano un generoso arco, sono di colore rosso chiaro."

Più tardi, pag. 277, Temminck descrive come una varietà della sopracitata specie un soggetto con "tutto il piumaggio è di una tinta più violacea, le penne dei fianchi punteggiate di bianco e le quattro pinne centrali della coda di un bianco puro". Questa » varietà" può essere relativa solo al Lophura vieilloti, e la "femmina", la cui descrizione segue immediatamente a p. 278 , non è la femmina di L. ignita ovvero macartneyi, ma molto probabilmente quella di L. vieilloti o L. sumatrana. L'esemplare, descritto a p.279 come il giovane maschio di Gallus macartneyi, con » tutte le penne della coda rosse", è Acomus erythrophthalmus , mentre quelli descritti a p. 280 come » dei giovani individui che assumono la livrea degli adulti", con le penne della coda » metà rosse e metà nere", appartengono a Acomus pyronatus.

Questa mescolanza di Gallus macartneyi, ovvero Lophura ignita, con altre specie del genere e anche l’affine Acomus è la ragione per cui successivamente Temminck può affermare di aver ricevuto più di venti esemplari di questa specie, mentre un solo esemplare si trova attualmente al Museo di Leida.

L'articolo su Gallus macartneyi in Shaw, Gen. Zool. XI, pag. 218 (1819), è una mera ripresa della suddetta descrizione di Temminck con l'inclusione di tutti i suoi errori. 

Nel 1822, Fleming, Philos. di Zool. II, pag. 230, descriveva lo stesso uccello come Lophura ignita, e poiché il genere Lophura deve essere tenuto separato sia da Gallus che da Phasianus, questo nome deve essere accettato come il più antico.

Latham, nel suo Gen. Hist. VIII, pag. 184 (1823), descrive il suo Fire-back Pheasant come avente la parte superiore del ventre ferruginosa, che varia in arancione intenso e »le quattro penne centrali della coda bianche aggiunge: " ce ne sono due a forma di falce, lunghe 35,56 cm; queste sono bianche, con le estremità nere." Sebbene questa diagnosi non sia del tutto corretta, non ci possono essere dubbi sul fatto che questo uccello sia un Lophura sumatrana, che viene menzionato per la prima volta in letteratura. L'habitat citato » Costa Malese" è evidentemente errato.

Nella stessa opera, pag. 204, troviamo un esemplare descritto con il nome di Fagiano di Sumatra avente le penne del petto ferruginose con bande nere, e quelle sull'addome bianche e scure, coda come il dorso, » Sumatra". Questo soggetto è una femmina e appartiene, avendo la coda marrone castagna, a L. sumatrana o vieilloti. Non sono in grado di decidere sotto quale specie collocare Phasianus rufus e ignitus Gray in Griffith' ed. Cuv. III, pp. 28-30 (1829). La prima è una femmina, il secondo un maschio; entrambi descritti in modo molto inadeguato. Phasainus castaneus menzionato nella stessa opera, è basato su una femmina di Penang e appartiene quindi a Lophura vieilloti.

Lesson, nel suo Traite d'Ornithologie, p. 493 (1831), diede al Gallus macartneyi di Temminck (la nostra L. ignita) un nuovo nome generico, chiamandolo Macartneya macartneyi. La descrizione del Gallus macartneyi in Schinz, Nat. Abb. Vog. P. 248 (1833), è una mera traduzione dalla descrizione di Temminck del maschio adulto del suo Gallus macartneyi in Pig. et Gall. II, pag. 276, e deve quindi essere riferita a L. ignita, mentre nell’illustrazione 93, appartenente alla tipografia, è rappresentato Lophura vieilloti al posto di Lphura ignita.

Vieillot, Gal. Ois. 11, pag. 29 (1834), ci ha fornito, col nome di Gallus ignitus, una raccolta composta da due diverse descrizioni, in cui descriveva l'uccello come avente le penne dei fianchi «definiti con una tinta arancione molto brillante ", e le timoniere centrali della coda » rosso chiaro o bianche." Inutile dire che solo i soggetti che presentano le timoniere centrali rosse, come anche la sua diagnosi latina, sono riferibili a L. ignita e quelli che le presentano bianche appartengono a L. sumatrana, mentre la tavola 207 raffigura Lophura vieilloti. La diagnosi latina menzionata del maschio è copiata dal Supplemento all'Indice di Latham.

Ornitologico; quello della femmina, che descrive la coda come rossa, deve essere riferito a Lophura vieilloti o  sumatrana.

In Guérin Meneville, Icona. Fusto. Anima. Ois. pi. 43, f. 3 (1829 -38), viene utilizzato il nome Houppifer ignitus, ma senza alcuna descrizione (vide an tea under [probabilmente intende con parti inferiori color te] » riferimenti dubbi", p. 170).

Nel suo “Genera of Birds”, vol. Ill, pag. 498 (1845), G. R. Gray distingue due specie: Gallophasis ignitus del quale considera Phasianus rufus Raffles la femmina, e G. vieilloti, che basa sulla tavola 207 della Galerie des Oiseaux di Vieillot.

Anche Reichenbach, nella sua Synopsis Avium, , elenco delle Gallinaceae (1848), distingue due specie: ignitus macartneyi e vieilloti. Il primo si basò sull'esemplare di Macartney e aggiunse come sinonimi Gallus macartneyi Temm. ,

Phasianus rufus Raffl., e Houppifer Diardi. Vengono aggiunte due figure, N° 2029 e 2030 della tavola 239, ma nessuna di esse è una rappresentazione fedele di alcuna specie conosciuta.

La N°. 2030 rappresenterebbe una femmina di Lophura dalla coda rossa se non fosse per il colore del viso nudo che è rosso sulla figura anziché blu. La seconda specie, M. vieilloti, appartiene proprio alla specie con timoniere interne e striature sui fianchi bianche, è correttamente rappresentata dalle figure N°. 2031-32-33.

Da quel momento, e perlomeno sino alla pubblicazione di questo studio, non si è più fatta menzione della vera Lophura ignita, sebbene il suo nome sia usato erroneamente per le altre tre specie più volte e dagli autori più diversi.

Nella sua »Elenco degli esemplari di Phasianidae» (P. Z. S. 1863, pp. 118 e 119) Sclater riconobbe tre specie come appartenenti alla suo gruppo Euplocamus: E. vieilloti, E. ignitus ed E. nobilis. La prima di queste tre specie, contraddistinto dai fianchi striati di bianco e con timoniere centrali bianco puro, è stata menzionata per la prima volta da Temminck in Pig. et Gall. II, pag. 277 (1813) come una varietà del suo G. macartneyi (vedi antea, p. 187). Sotto quest'ultimo nome Schinz ha figurato la stessa specie nella tavola 93 del suo Nat. tu. Abb. der Vog. (1833), e ancora nell'illustrazione tavola 70 del suo Naturgesch. der Vog. (1853), ma le descrizioni a pag. 248 della prima, e p. 147 della seconda opera sono mere traduzioni della descrizione di Temminck del maschio adulto di G. macartneyi e, di conseguenza, devono essere riferite a L. ignita. 

A L. vieilloti va riferito anche l'uccello maschio descritto da Raffles in Trans. Linn. Soc. XIII, pag. 320 (1822) come Phasianus ignitus, mentre la femmina, non avendo cresta, non appartiene affatto al genere. Successivamente il suo Ph. ignitus, Raffles, nella stessa opera p. 32 i, descrisse Phasianus rufus come una nuova specie. Si tratta evidentemente della femmina di L. Vieilloti o di L. sumatrana, ma non potendo decidere a quale delle due specie appartenga, sono stato obbligato per collocare questo nome tra i riferimenti dubbi.

Nella sua Tav. Enciclope. Meth. Ois. pi. 237 (1823) Vieillot immaginò L. Vieilloti col nome di Phasainus ignitus, ed in Gal. Ois. pi. 207 (1834) come Gallus ignitus mentre la descrizione relativa all'ultima illustrazione, come già spiegato (antea p. 189), non è riferibile a L. Vieilloti.

J. E. Gray, 111. lud. Orn. II, pi. 39 (1844), menziona L. Vieilloti con il nome di Euplocamus ignitus.

Suo fratello, G. R. Gray (List Specimens Birds, III, p. 26, 1844) fu il primo a separare questa specie da L. ignita, dandogli il nome Euplocamus Vieilloti.

Da allora L. Vieilloti, salvo poche eccezioni, è stata generalmente considerata una specie distinta. Nel suo Genera of Birds, III, p. 498 (1845) G. R. Gray la menziona utilizzando il nome generico Gallophasis , Reichenbach (1. c.) come Macartneya vieilloti.

La seconda specie del saggio di Sclater è E. ignitus. Sfortunatamente questo nome non è stato dato all'esemplare di Macartney, ma ad un esemplare del British Museum, ricevuto da un certo signor Reeves, che si dice sia stato inviato dalla Cina.

Questo soggetto, evidentemente tenuto in cattività, non concorda con il vero Phasianus ignitus descritto da Staunton, Latham ed altri, ma differisce da esso per avere le penne centrali della coda bianche anziché fulve e, per questo motivo, appartiene alla specie poi descritta da Dubois sotto il nome di Lophura sumatrana.

Il vero E. ignitus con fianchi castani e penne della coda centrali fulve non è affatto menzionato da Sclater nel suo saggio.

Alla specie dai fianchi rossi con le penne centrali bianche va probabilmente attribuito al Fagiano dal dorso di fuoco nella Gen. Hist di Latham. VIII, pag. 184 (1823), dove si dice che abbia ( informazione del Dr. Sclater ), "la parte superiore del ventre ferruginosa, che varia in arancio profondo, e le quattro penne centrali della coda bianche". Come già notato prima Vieillot, nella sua Galerie des Oiseaux, dice nella descrizione che le penne centrali della coda sono "rosso chiaro o bianche"; quest'ultimo colore concorderebbe con il nostro L. sumatrana. La stessa specie è descritta ancora da Jardine in Nat. Libr. Orn. Ill, pag. 214, sotto il nome di E. ignitus; sulla targa allegata, raffigurante nel maschio le penne centrali della coda sono bianche, ma sui fianchi non si vedono né penne rosse né striature bianche. La femmina è rappresentata sulla tavola con la coda rossa e appartiene quindi a L. vieilloti o L. sumatrana.

Come terza specie di Euplocamus nel suo saggio Sclater stabilì E. nobilis. La targa aggiunta alla descrizione rappresenta appieno i caratteri di questa nuova specie. E. nobilis, l'unica specie trovata nel Borneo , era precedentemente menzionata solo da S. Muller, Verb. Land-en Volkenk. P. 376, e da Low, Sarawak p. 411, con il nome di Euplocamus ignitus.

Il punto di vista del Dr. Sclater, sviluppato nel suo saggio, fu generalmente adottato per diversi anni, fino alla pubblicazione della monografia di Elliot sui Phasianidae (1871). In questa monografia Elliot riconosce solo due specie di questo genere: E. ignitus ed E. nobilis. Col nome di Euplocamus ignitus vennero inclusi sia E. ignitus che E. Vieilloti, il primo essendo considerato uno stadio immaturo del secondo, e non viene fatta menzione dell'uccello di Reeves nel British Museum. Dopo la pubblicazione di questa monografia alcuni autori hanno adottato il punto di vista di Elliot, mentre altri hanno continuato ad attenersi all'idea di Sclater.

Hume, in Wandering Feathers (Piume vaganti) 1877, p. 119, nel criticare il punto di vista di Elliot e difendere quello di Sclater, mostra chiaramente che E. ignitus non può essere identico a E. Vieilloti e chiede cosa fare dell'uccello del British Museum, descritto da Sclater come E. ignitus.

Nella sua risposta alle osservazioni di Hume, Ibis 1878, p. 124, Elliot dichiara di non conoscere nessun uccello che concorda con la descrizione di Sclater di E. Ignitus in P. Z. S. 1863; suggerisce inoltre che l'uccello, descritto da Latham come Phaisanus ignitus, potrebbe essere identico a E. nobilis del Borneo.

Più avanti, nello stesso volume, p. 411, Elliot, che nel frattempo aveva avuto modo di esaminare l'uccello di Reeves al British Museum, ne sottolinea la differenza dal Phasainus ignitus di Latham e lo considera un ibrido tra E. nobilis ed E. vieilloti, avendo il colore castano sulla parte superiore

i fianchi della prima e le timoniere mediane bianche della seconda. Questa ipotesi è supportata dalle prove che l'uccello era stato tenuto in cattività e dalla nota che era stato ricevuto dalla Cina. Alla fine del suo intervento, Elliot riprende la sua opinione modificata sull'argomento specie diverse nei seguenti termini: "Come ho precedentemente suggerito che potrebbe essere il caso, ora considero P. ignitus di Latham uguale a P. nobilis di Sclater, quest'ultimo nome diventando un sinonimo; e la seconda specie, chiamata da me P. ignitus, dovrebbe essere conosciuto come P. Vieilloti; poiché, a giudicare dall'esemplare conservato al British Museum, non riesco a percepire alcuna indicazione che possa dimostrare l'esistenza di una terza specie di questa sezione del genere Euplocamus."

Quest'ultima visione di Elliot è stata adottata da Grant nel Catalogo XXII degli Uccelli del British Museum (1893), solo che il nome L. vieilloti è stato alterato in L. rufa, quest'ultimo nome era già proposto da Hume (Str . Feath. 1877, p. 121) sulla base della sua priorità 4*).

Per quanto riguarda l'uccello di Reeves, il signor Grant sembra dubitare della sua ibridità, poiché lo descrive separatamente in una nota a piè di pagina a p. 289 , suggerendo che potrebbe appartenere ad una specie diversa.

Infatti l'esemplare di Reeves è ascrivibile alla L. sumatrana di Dubois in Boll. AC. Belg. (2) vol. 47, pag. 825 (1879), il quale descrisse un maschio adulto di Sumatra, che concorda pienamente con il soggetto di Reeves conservato al British Museum. Un altro maschio di questa specie, ottenuto dai Museuni di Leida, è detto da von Pelzeln, Verb. zool. bot. Ges. Vienna, XXIX, p. 531 (1880), per far parte dell'Imp. Mus. a Vienna. In questo articolo von Pelzeln, accettando l'opinione di Elliot, aggiunge come terza specie E. sumatranus Dubois; L'esemplare di Reeves descritto come un ibrido da Elliot (Ibis 1878, pag. 413), non viene riconosciuto come E. sumatranus ma aggiunto alla sinonimia di E. ignitus (in senso lato con inclusione di E. nobilis), mentre Gallus macartneyi Temm. è erroneamente considerato sinonimo di E. sumatranus.

Prima di chiudere questo saggio mi dispiace dire che la nostra conoscenza di questo genere è lungi dall'essere sufficiente e che molte questioni spinose rimangono ancora irrisolte.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica troviamo che l'unica specie conosciuta del continente, con l'inclusione delle isole di Salanga e Penang, è L. vieilloti, diffusa anche nel nord-est e nell'ovest di Sumatra (vedi antea p. 185 ). Di fronte agli altopiani di Padang, nella residenza di Palembang sulla costa orientale dell'isola, è sostituito da L. sumatrana, finora l'unica specie ottenuta in quel distretto. Dalla parte più meridionale dell'isola, i Lampong, non è stata ancora menzionata alcuna Lophura.

Di fronte alla costa di Palembang, e separata da essa solo da un canale piuttosto stretto, si trova l'isola di Banka che, come abbiamo visto prima, è abitata da L. nobilis. Poiché quest'ultima specie è l'unica presente nel Borneo, dove è diffusa su tutta l'isola, e finora non è stato trovato a Billiton, risulta alquanto strano trovarlo a Banka, in quanto,  ornitologicamente è più strettamente correlata a Sumatra piuttosto che al Borneo.    

Prendendo in considerazione gli scambi tra Banka e Palembang non è esclusa la possibilità che in quest'ultima località vi siano stati introdotti esemplari di L. nobilis catturati a Banka da una parte, e di L. vieilloti degli Highlands di Padang dall'altra , con successiva ibridazione tra le due specie come suggerito da Elliot, anche se appare come piuttosto improbabile.

Quest'ultima questione venne sperimentata artificialmente nel Giardino Zoologico di Amsterdam, dove un maschio di L. vieilloti venne associato ad una femmina dalla coda "nera" (quindi molto probabilmente L. nobilis). Il risultato dell'incrocio fu una coppia di pulcini, che purtroppo morirono ben presto di freddo. E' auspicabile che in auspicabili ulteriori tentativi il risultato sia più favorevole e getterà luce su questa complicata questione. Se L. sumatrana risultasse  un ibrido tra L. vieilloti e L. nobilis, la stessa possibilità potrebbe essere adottata anche per L. ignita, del quale sono sconosciuti habitat, femmine, immaturi è relative fasi del piumaggio.

Appurare come avviene il cambiamento riguardante la colorazione del piumaggio per maschi e femmine. Dalle descrizioni, prima argomentate, vi sono sia tra le femmine dalla coda rossa che tra quelle dalla coda nera, esemplari con gradazioni diverse tra il centro rosso e quello nero delle penne sulla superficie inferiore, ma non siamo assolutamente in grado di spiegarne il motivo per questa incostanza.  Basata sulla differenza di età?

E se sì, quali sono i soggetti più giovani, quelli con il centro rosso o nero?

Non sono mai stati scambiati giovani maschi per femmine adulte? La differenza di colore delle femmine descritta nella nostra letteratura non può essere in parte causata da tali errori? Vale certamente la pena richiamare l'attenzione dei direttori di Giardini Zoologici e allevatori privati su queste questioni, che in gran parte possono essere risolte in modo soddisfacente solo allevando e incrociando le diverse specie, facendo attente osservazioni sulla prole durante le diverse fasi della crescita sino all'età adulta.       

È fuor di dubbio che le nostre collezioni attuali sono del tutto insufficienti per risolvere questi problemi. Non potendoli studiare attraverso esemplari che sull'etichetta riportano solo » India", » Sumatra", "Giava" oppure " Cina".

Serve un gran numero di soggetti maschi e femmine ben sessuati, di diversi stadi di età e provenienti da diverse località affidabili. Nonché l'allevamento e l'esecuzione di attente osservazioni sugli ibridi tra le diverse specie, ed in particolare tra Lophura vieilloti e L. nobilis, L. Vieilloti e L. sumatrana, e tra L. sumatrana e L. nobilis.

Museo di Leida, dicembre 1895.

​1*) Sfortunatamente la letteratura su questo argomento è rappresentata in modo piuttosto incompleto nelle nostre biblioteche olandesi e sono quindi molto debitore al Dr. P. L. Sclater, al Dr. R. Bowdler Sharpe e al Prof. Th. Studer per avermi gentilmente fornito estratti di pubblicazioni che non ho potuto consultare personalmente.

​2*) Questo supplemento porta la data del 1801, ma come l'autore qui cita l'articolo dell'App. II della sua Sinossi Generale, che porta la data del 1802, il «Supplementum» deve essere stato pubblicato successivamente.

3*) Su entrambe queste piastre le penne centrali della coda sono di colore bianco puro all'interno e color salmone all'esterno; questo non è corretto poiché Hume affermò in un gran numero di esemplari che le penne centrali della coda sono sempre, anche nei maschi più giovani, di colore bianco puro su entrambe le tele.

​4*) Non credo sia giusto accettare questo nome, che è stato dato da Raffles (Trans. Linn. See. XIII, p. 321) ad una femmina di Sumatra dalla coda rossa, che può appartenere sia a L. Vieilloti che L. sumatrana e quindi deve essere considerato un dubbio sinonimo.

Lophura r. macartneyi   ( fagiano nobile di Delacour 

Lophura ignita ( ora inclusa in rufa ) macartneyi .......Temminck, C. J. ....1813

Questa tabella contiene la sinonimia estesa (esclusi i nomi comuni) per il concetto tassonomico Lophura ignita macartneyi . Ciò include tutte le variazioni del nome (ad esempio emendazioni, ricombinazioni, errori di ortografia pubblicati), nonché qualsiasi sinonimo nomenclaturale noto trovato in Avibase (ad esempio tutte le specie, sottospecie, sottospecie sussunte, sinonimi junior e altri nomi di taxon ora inseriti in sinonimia).  

Original description

Scientifico:.........Lophura ignita macartneyi
Citazione:...........Temminck, CJ 1813.
Protonym:......... Gallus macartneyi
Riferimento:......Hist. Nat. Pig. Gallin. 2 p.273

Publication: .....  https://biodiversitylibrary.org/page/41905247

Nome                                         Sinonimo                                           Sinonimo tipo                                      Protonome                                               Citazione      

Lophura i. macartneyi..........Gallus macartneyi.........................protonym (original spelling)...........Gallus macartneyi................................Temminck, CJ 1813 

Lophura i. macartneyi..........Lophura i. macartneyi..................currently in use.................................Gallus macartneyi................................Temminck, CJ 1813 

Lophura i. macartneyi..........Euplocamus sumatranus.............junior synonym.................................Euplocamus sumatranus...................Dubois, AJC 1879 

Lophura i. macartneyi..........Ewplocamus sumatranus............junior synonym.................................Euplocamus sumatranus...................Dubois, AJC 1879 

Lophura i. macartneyi..........Lophura ignita sumatrana...........junior synonym.................................Euplocamus sumatranus...................Dubois, AJC 1879 

Lophura i. macartneyi..........Lophura sumatrana albipennis...junior synonym.................................Lophura sumatrana albipennis..........Ghigi, A 1926 

Lophura i. macartneyi..........Lophura sumatrana delacouri.....junior synonym.................................Lophura sumatrana delacouri............Ghigi, A 1926 

 

Sottospecie ufficialmente non più riconosciuta ed inclusa in Lophura rufa  

In base alla letteratura, si trova, o dovrebbe trovarsi, in alcune aree del sud-est di Sumatra, da Palembang Sul a Lampung. Dalla provenienza tassonomica incerta, precedentemente conosciuto come Lophura ignita macartneyi. Il maschio presenta la coda bianca,, zampe grigio-biancastro ed una quantità variabile di fulvo-rossiccio sulla parte inferiore. Poiché questa forma è caratterizzata da grande variabilità, dall'Handbook of Birds of the WorldgliManuale degli uccelli del mondo ) viene considerato un ibrido tra Lophura rufa e una possibile popolazione relitta o introdotta di Lophura ignita. Nel 2023 l'International Ornithological Congress ( Congresso ornitologico internazionale ) ha ufficialmente riconosciuto la specie come rappresentante d uno sciame ibrido tra Lophura ignita e Lophura rufa includendolo all'interno di quest'ultimo.

Essendo ritenuto un ibrido, le successive note descrittive hanno valore puramente aneddotico:                                                                                                                          Il maschio presenta caratteristiche che possono essere definite come una via di mezzo tra Lophura i. ignita e Lophura rufa comunque contraddistinte da notevole variabilità. Nel modello più simile a quella che dovrebbe essere la colorazione tipica, il petto è blu scuro, con i fianchi attraversati da striature fulve; timoniere centrali della coda castano camosciato; in cattività non pochi esemplari mostrano petto e fianchi fulvi più o meno scuro, distinguendosi da Lophura i. ignita per le forme più pesanti, nonché colorazione generalmente più chiara, con parti fulve non castano ramato brillante. Nella varietà “delacouri” le penne centrali della coda sono per lo più bianche mentre quelle laterali fulve. Per contro, nel tipo “sumatrana”, che risulta anche la più frequente dai fianchi neri contraddistinti da picchettature marrone fulvo, la maggior parte delle piume nere alla base con apici fulvi e linee di demarcazione fra i due blu-nero lucido; marcature fulve che variano notevolmente per dimensione e tonalità restringendosi nelle vicinanze della zona ventrale. Sul petto, a volte, la barratura nera è carente facendolo apparire blu scuro, fulvo o misto; timoniere centrali solitamente bianche o fulvo barrato molto chiaro la maggior parte delle volte in prossimità della base, più o meno marcate di nero sul vessillo esterno. Tutte queste linee o varietà di colore sembrano coesistere nelle stesse aree, in alcuni casi le picchettature fulve sui fianchi sono sostituite parzialmente, oppure totalmente, da bianche come nella varietà “albinipennis” che parrebbe trovarsi più frequentemente nei pressi delle zone in cui solitamente alberga Lophura rufa e “intermedia”. I bargigli sono simili a quelli presentati da Lophura i. ignita, cioè con solo due grandi lobi, non quattro come nel Lophura rufa, senza la presenza di macchie rosse, zampe grigio brunastre, non rosse come nel Lophura rufa.

 

La femmina, molto simile alla conspecifica Lophura rufa, se ne distingue, comunque non facilmente, per la tonalità del piumaggio castana più brillante; coda castano scuro molto vivo; variegature scure sulle ali deboli o assenti su testa, collo, mantellina e coda.

Euplocomus ignitus (The Macartney cock ) - Autore:   Lizars, William Home 1835 circa )

Euplocomus Ignitus macartney -  Autore Lizars, William Home 1835 circa  ok x sito.jpg

Lophura ignita nobilis < con coda bianca a Sabah - Borneo >  ( le stesse foto sono visibili alla pagina: "Lophura ignita sottospecie" )  

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           Si tratta, o dovrebbe essere, Lophura i. nobilis, tuttavia, in entrambe le immagini, oltre a mostrare zampe ardesia, colorazione dei tarsi  comunque non rara anche nella Malesia peninsulare, un maschio della foto 1, ed entrambi nella foto 2, presentano un certo numero di timoniere bianche o biancastre come in Lophura rufa o altre forme non riconosciute, quindi un fenotipo simile, se non identico, a quello mostrato da Lophura  macartneyi che, però, dovrebbe trovarsi nel sud di Sumatra. Ciò costituisce sicuramente una novità in quanto nel nord del Borneo ( Sabah, Malesia ) sia nella letteratura, quanto nel pensiero comune, non si fa menzione o presuppone, che vi siano esemplari con tali aberrazioni. Quindi, mutazione o ibridazione ?

Foto da :   Autori: 1  Pete Read   -  2  Theresa Bucher( località indicate dai fotografi 1-2  Danum Valley--Borneo Rainforest Lodge, Sabah 25-10-2011  e  07-07-2019 Borneo ) 

1 - Lophura i. ignita  trio con un amschio che presenta alcune timoniere bianche                    2 -  Lophura i. nobilis  due maschi con alcune timoniere bianche

Ignita e rufa o macartney pare + Danum Valley--Borneo Rainforest Lodge, Sabah, Malaysia 25
Lophura i. nobilis ma coda bianca come in macartneyi - Borneo Rainforest Lodge, Danum Vall

Per contro, la serie successiva di foto ( solo alcune incluse ) è stata scattata a Sumatra, e come ben si evince dalle località indicate dai fotografi, nelle aree assegnate, seppur in parte congetturalmente, alla forma che venne descritta attribuendole diversi nomi specifici: Lophura ignita macartneyi, sumatrana e delacouri. Quasi a conferma di quanto appena citato, le immagini mostrano, indiscutibilmente, soggetti indifferentemente riferibili all'una o altra forma, oppure a Lophura ignita albinipennis, seppur quest'ultima dovrebbe, secondo Alessandro Ghigi, trovarsi nel nord di Sumatra con esemplari del tutto simili a Lophura rufa, tranne che per le zampe color ardesia, o ardesia sfumata di giallastro e si trovano nel sud dell'Isola. Colorazione degli arti che, come esibito nelle precedenti immagini, è piuttosto comune anche nella Malesia peninsulare, area tipica per la specie.

Foto da :   Autori: 1  Gil Ewing  -  2   Simon Reynolds  ( località indicate dai fotografi: 1-2  Jalan akses Way Kanan, Lampung, Sumatera <Sumatra> 05-09-2019  Indonesia  -  2  Taman Nasional Way Kambas, Lampung, Sumatera  <Sumatra> 09-11-2019  Indonesia )

Nota: nella foto 1 un maschio di Lophura "rufa" che, volendo, per colorazione e località, potrebbe essere riferito a Lophura ignita sumatrana o delacouri. Per contro, i due maschi ritratti nella foto 2, per quanto sia di scarsa qualità, sarebbero senz'altro attribuibili a Lophura ignita macartneyi. 

1 - Lophura ignita  sumatrana o delacouri                                                                                 2 -  Lophura ignita macartneyi    

Lophura rufa ( località per delacouri e sumatrana ) +  Way Kambas National Park, Sumatra,
Lophura rufa ( località per delacouri e sumatrana ) - Taman Nasional Way Kambas, Lampung,

Foto da :   1 Autore:  Mészáros József   -  2   www.inaturalist.org Autore: abcdefgewing    ( località indicate dai fotografi: Taman Nasional Way Kambas, Lampung, Sumatera  <Sumatra>  12-08-2019  Indonesia  -  2  Lampung Timur, Sumatra 09-09-2019  Indonesia )

Nota: nelle foto 1-2 maschi di Lophura "rufa" che, volendo, per colorazione e località, potrebbe essere riferiti a Lophura ignita sumatrana o delacouri.

1 - Lophura ignita  sumatrana o delacouri                                                                                 2 -   Lophura ignita  sumatrana o delacouri     

Lophura rufa ( località per delacouri e sumatrana ) - Taman Nasional Way Kambas, Lampung,
Lophura rufa ( località per delacouri e sumatrana ) - Lampung Timur, Sumatra, Indomesia 09

Foto da :   1-2 Autore:  Andreas Richardson ( località indicata dal fotografo: Taman Nasional Way Kambas, Lampung, Sumatera  <Sumatra>  12-08-2019  Indonesia  -  2  Lampung Timur, Sumatra 09-09-2019  Indonesia )

Nota: nelle foto 1-2 femmine di Lophura "rufa" che, volendo, per la località indicata, potrebbe essere riferite a Lophura ignita sumatrana o delacouri.

1 - Lophura ignita  sumatrana o delacouri                                                                                 2 -   Lophura ignita  sumatrana o delacouri     

Lophura rufa ( località per delacouri e sumatrana ) - Way Kambas, Hutan, Lampung, Sumatera
Lophura rufa ( località per delacouri e sumatrana ) - Way Kambas, Hutan, Lampung, Sumatera

Foto da :  Autori:  1  Jasen Liu   -  2  John Richardson  ( località indicate dai fotografi:  Way Kambas, Between Road Leading To Rhino Center And River, Lampung, Sumatera <Sumatra> 24-07-2019  Indonesia  -  2   Way Kanan, Lampung, Sumatera <Sumatra>  07-05-2019 Indonesia )

Nota: nelle foto 1-2  tre maschi che, ad eccezione delle zampe grigiastre, e per il fatto che si trovano in area Lophura ignita sumatrana o delacouri, in linea di massima corrispondono allo standard fenotipico di Lophura rufa. Considerato che ad oggi non ho trovato foto di Lophura ignita nobilis a Sumatra, quanto affermato sia da William Beebe che da  C. Booden  Kloss (Director of Museums, S.S. and F.M.S.), cioè che in realtà a Sumatra esiste una sola specie <Lophura rufa> e varinti della stessa, parrebbe corrispondere alla realtà. 

1 - Lophura rfa zampe grigie                                                                                                          2 -  Lophura  rufa zampe grigie

Lophura rufa ( località per delacouri e sumatrana ) - Way Kambas, Between Road Leading To
Lophura rufa ( località per delacouri e sumatrana ) - Jalan akses Way Kanan, Lampung, Suma
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