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Lophura swinhoei

Lophura swinhoei.....da - www.flickr.com

LUOGO DI ORIGINE

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA

ESTINTO |    |    |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |   |    NON A RISCHIO

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       GENERE LOPHURA  ( FLEMING,   1822 )                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 LOPHURA SWINHOEI    ( GOULD,   1863 )

FAGIANO di SWINHOE

 

ORDINE..................GALLIFORMES.

FAMIGLIA...............PHASIANIDAE.

GENERE.................LOPHURA.

SPECIE...................SWINHOEI.

 

Il nome commemora il diplomatico e  naturalista Robert Swinhoe ( 1836-1877 ) che nel 1862                                                                                                                                        scoprì la specie, classificata da Gould nel 1863.

 

ITALIANO = Fagiano di Swinhoe | INGLESE =  Swinhoe's pheasant  |  FRANCESE =  Faisan                                                                                                                                    de  Swinhoe  |  SPAGNOLO = Faisan Swinhoe | TEDESCO = Swinhoefasan.

 

SPECIE: Monotipo < LOPHURA  SWINHOEI > ( NO-CITES )

 

SOTTOSPECIE: Nessuna sottospecie sino ad oggi classificata.

 

LUOGHI DI ORIGINE: Endemico nell'isola di Taiwan, ex Formosa.

 

HABITAT NATURALE e COMPORTAMENTO:  Prediligono fitti boschi di latifoglie con sottobosco rado, boschetti di bambù ed occasionalmente foreste secondarie mature ad altezze non  superiori  i 2.500  metri della  catena montuosa centrale di Taiwan. Tuttavia possono  anche  essere visti  mentre razzolano  silenziosamente in  radure o  spazi aperti che delimitano sentieri, dileguandosi  nel folto  della vegetazione al minimo  accenno  di  pericolo, ed è  a causa  di questo  comportamento timido ed  elusivo che ad oggi si sa ancora  poco sul  loro stato ecologico/naturale. La maggior   parte delle foreste di latifoglie taiwanesi che si trovano ad altezze  medio basse sono  state   tagliate, ed  attualmente gli  SWINHOE vivono principalmente in boschi  che si  trovano  sopra  i  1000  metri,  ma  anche  la  deforestazione  attuata  a quote  superiori  quand'anche   regolamentata può costituire una seria minaccia per la specie. Sono  abitudinari e giorno dopo giorno percorrono gli stessi sentieri della foresta,  ed  è  proprio  lungo  quest'ultimi   che  spesso  si possono   notare  i camminamenti utilizzati dai fagiani, costituiti  da percorsi  non permanenti somiglianti a gallerie più o meno lunghe che portano nel  folto della  vegetazione. Alla ricerca del cibo dedicano solitamente sia le ore mattutine che quelle del tardo pomeriggio, o senza orari preferenziali quando la presenza di nebbia fitta rende la visibilità molto scarsa. Il cibo consiste per lo più in vegetali vari, integrati da abbondante aggiunta proteica derivante da insetti di ogni tipo e piccoli vertebrati, al sopraggiungere della sera volano sui rami di grossi alberi appollaiandovisi per passare la notte nel tentativo di difendersi dai numerosi nemici naturali. Dove le fonti di cibo risultano abbondanti possono riunirsi in gruppi anche numerosi nutrendosi però individualmente, mantenendo una sorta di distanza di sicurezza, beccando con forza chi tenta più o meno  involontariamente di avvicinarsi troppo. A causa delle difficoltà di osservazione non si è ancora ben certi sul tipo di pratica riproduttiva adottata dalla specie che comunque sembrerebbe essere la poligamia, o comunque una sorta di poligamia sequenziale, tuttavia alcuni studi condotti sui luoghi di origine riportano che da aprile a settembre vengono spesso avvistate delle coppie, così come femmine sole con pulcini e gruppi di immaturi, per contro quando non sono impegnati nelle riproduzione conducono vita sociale con gruppi composti indifferentemente da maschi e femmine. Il nido solitamente è rappresentato da una depressione del terreno poco profonda,  e grossolanamente rifinita con foglie, rametti, muschio, penne e piume, approntato preferibilmente sotto ripari di grandi dimensioni, come tronchi caduti, rocce o cavità naturali, al sicuro per quanto possibile da piogge torrenziali e/o predatori, e talmente ben nascosto da risultare quasi impossibile da scorgere. Occasionalmente può consistere in una rudimentale piattaforma realizzata su un grosso albero e ben celata tra le fronde, tuttavia non è ancora stato chiarito se si tratti del proprio nido oppure approfitti di quello di qualche altro uccello, appena iniziato e poi per qualche motivo abbandonato. Di norma la deposizione consiste in 4-10 uova incubate dalla sola femmina per 24-26 giorni, con il maschio che solitamente dimostra un completo disinteresse per le questioni famigliari, tuttavia non mancano casi documentati in cui entrambi i genitori si prendevano amorevolmente cura della  prole. Purtroppo devono condividere il territorio con numerosi nemici sia alati che terrestri, e mentre i rapaci predano i piccoli, i serpenti distruggono i nidi mangiando le uova, fortunatamente però gli adulti riescono il più delle volte sfuggire agli attacchi involandosi fra gli alberi, o buttandosi in picchiata lungo pendii scoscesi. Quando una femmina con i pulcini è allarmata, lancia un particolare grido di avvertimento per i piccoli, che immediatamente corrono a nascondersi dove e come meglio possono, mentre la madre cerca con mosse abili ed elusive di distogliere da essi il potenziale pericolo, ma appena cessato l'allarme torna a riunire la famigliola sotto alle sue ali.

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN NATURA: Negli anni 50 del secolo scorso la specie è stata considerata come prossima ad estinguersi allo stato selvatico. Oggi grazie ad un efficace  programma di protezione sostenuto da immissioni in natura di soggetti nati in cattività, la specie può considerarsi recuperata e stabile. Occorre tuttavia non abbassare la guardia in quanto la deforestazione di intere aree in cui solitamente vivono, la caccia, il bracconaggio e le catture illegali di soggetti vivi unite ai numerosi predatori naturali possono rappresentare una grave minaccia per il futuro di questi fagiani.

 

CARATTERISTICHE PRINCIPALI e DIMORFISMO SESSUALE: Il maschio è simile al L. EDWARDI,  è tuttavia più grande di quest'ultimo, con una maggiore presenza di bianco del piumaggio, e fisiologicamente più affine al L. NYCTHEMERA, differenziandosene comunque per la livrea del tutto diversa. Il finissaggio dei colori è completato entro il primo anno di vita, ma solo nel corso del secondo che raggiunge il massimo splendore. Dopo circa due mesi dalla schiusa, ma anche prima per gli allevatori più esperti, possono essere sessati dato che i maschi assumono tonalità più scure del piumaggio. Nel complesso gli IMMATURI presentano una livrea simile a quella della madre, tuttavia prima che inizi la stagione fredda cominciano a sviluppare la colorazione finale, con i maschi che già nel corso del primo anno di vita assomigliano agli esemplari adulti, pur avendo colori più opachi, e la parte superiore del dorso che si presenta bianco-brunastra screziata, anziché bianca. Inoltre parrebbe, che COLCHICUS a parte, gli SWINHOE siano una delle poche specie di fagiani che in cattività a subito delle mutazioni, la prima apparsa ormai da parecchi anni è la “HAVANA“, mentre l'altra più recente è la “LAVANDA“.

In MASCHIO sulla sommità del capo presenta una cresta ispida bianca; testa, parte del collo e petto blu brillante, grandi porzioni di pelle nuda rosso-scarlatto vellutato ai lati della faccia, che si ingrossano notevolmente durante il corteggiamento o quando il maschio raggiunge un certo stato di eccitazione. Parte superiori del dorso con larga ed evidente zona bianca che assieme alle due timoniere centrali anch'esse bianche spiccano sul fondo scuro della colorazione generale. Scapolari rosso-viola iridescente con le copritrici alari verde-nero metallico;becco bianco-giallognolo, zampe color carniccio con tarsi dotati di lunghi ed acuminati speroni.

FEMMINA: ha portamento snello ed elegante con colorazione che si presenta per lo più bruno-marrone diluito in varie tonalità,  intercorsa da picchettature giallo-fulvo che formano marcature triangolari; zone di pelle nuda attorno agli anelli oculari più piccole e meno vellutate rispetto a quelle del maschio, becco bianco-giallastro,  zampe carniccio con tarsi privi di speroni o comunque solo minimamente accennati.

 

VALORI FISICI:

MASCHIO: Lunghezza totale 75 – 85 cm.......lunghezza della sola coda 40 – 50 cm.......peso 1, 0 – 1, 3 kg.

FEMMINA: Lunghezza totale 45 – 55 cm.......lunghezza della sola coda 20 – 25 cm.......peso 0, 8 – 1, 0 kg.

 

STATO DI CONSERVAZIONE IN CATTIVITA': Scoperta nel 1862, la prima coppia arrivò in Europa solo nel 1866 ad opera del Barone James de Rotschild che pagò per i due esemplari l'astronomica cifra, per quei tempi, di 250 sterline. In seguito ci furono altre importazioni di L. SWINHOEI con i quali si poterono concretizzare efficaci programmi di riproduzione, tanto che nel 1870 in Inghilterra se ne poteva acquistare una coppia con sole 10 sterline.

 

CARATTERE ed ADATTAMENTO ALLA  CATTIVITA': Sono fagiani rustici, particolarmente indicati ai principianti, non esigenti, resistenti al caldo e al freddo, poco ricettivi alle malattie ed un paio di sverminazioni all'anno sono solitamente più che sufficienti. Tuttavia, va detto che alcuni soggetti possono presentare un carattere particolarmente timido e selvatico, che li porta a spaventarsi per ogni nonnulla involandosi repentinamente con violenza andando il più delle volte a sbattere contro il soffitto del rifugio, o la rete di copertura della voliera,  ferendosi anche gravemente, se non addirittura morire. Ad individui di questo tipo è consigliabile avvicinarsi con cautela, e solo per lo stretto necessario, senza compiere movimenti inconsulti o bruschi, facendoci anticipatamente sentire e/o vedere in qualche modo. Il carattere riservato che contraddistingue questi soggetti, induce spesso i maschi a non esibirsi nei rituali di corteggiamento, a sbattere le ali, a pavoneggiarsi in presenza di esseri umani, o solo perché si sentono osservati. Per contro come accade spesso in questo genere di fagiani, i maschi soprattutto durante il periodo riproduttivo pur essendo solitamente tolleranti nei confronti di femmine e prole,  possono mostrarsi estremamente aggressivi verso chiunque altro, sia esso animale o essere umano, invada il loro territorio, e questo vale anche per l'allevatore. Ci si può pure imbattere in soggetti che pur essendo abbastanza ben disposti nei confronti di compagne, piccoli ed esseri umani, non sopportano la vista di altri fagiani soprattutto se maschi e appartenenti alla stessa specie e/o genere. Capita pure che alcune femmine prendano la deprecabile abitudine di beccare l'uovo appena deposto, per cui sarà necessario prendere le dovute precauzioni.    ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Tipi di nido ).

 

ETA' RIPRODUTTIVA: La piena maturità sessuale per entrambi i sessi è raggiunta al secondo anno di vita,  ma spesso sia maschi che femmine sono fecondi e atti a riprodursi già nel corso del primo.

 

TIPO DI ACCOPPIAMENTO: Viene solitamente mantenuto in coppia, ma anche i trii sono possibili, soprattutto se vengono costituiti per tempo e con soggetti molto giovani. Come per tutti i fagiani che vivono in coppie consolidate o gruppi ben affiatati, è categoricamente sconsigliato l'aggregamento di nuovi soggetti, specialmente durante il periodo riproduttivo, perché verrebbero sicuramente uccisi dalla femmina/e già presenti.

                                                                                                                                                                                                                                                                                PERIODO RIPRODUTTIVO: Può variare anche di molto in relazione alle condizioni climatiche, ma in genere i maschi già a febbraio entrano in vigore,  mentre verso la metà di marzo inizia la deposizione che di norma  si protrae sino a maggio-giugno inoltrato quando le uova vengono levate. Il rituale di corteggiamento è molto semplice con il maschio che inizialmente gonfia a dismisura le carrucole sino a ricoprire gran parte della testa,   procedendo impettito a piccoli passi verso la femmina alzando ed abbassando nel contempo la testa con movimenti ritmici del collo. Dopo tale esibizione può esserci, come non avvenire la copula. 

 

TIPO DI NIDO: Le femmine sono solitamente dotate di un buon istinto materno, ed essendo anche adattabili sono solite utilizzare qualsiasi tipo di nido artificiale venga loro messo a disposizione, posti sia a terra  che sollevati dal suolo, comunque non oltre i 100-120 cm in modo da facilitarne sia il controllo giornaliero che la raccolta delle uova, con posatoi o rami che ne facilitino l'accesso alla femmina. In mancanza di questi è molto probabile che depongano in buche poco profonde scavate in angoli tranquilli di voliera e/o rifugio. Può altresì succede-re che alcune femmine prima di utilizzare i nidi appositamente preparati o di approntarseli, oppure perché non predisposte alla cova, depongano le uova in giro per tutta la voliera.    ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Tipi di nido ) 

 

UOVA DEPOSTE STAGIONALMENTE: Mediamente la deposizione consta in 5-10 uova che possono aumentare a circa 20 ( mediamente 15-16 ) quando vengono regolarmente levate.

 

PERIODO DI INCUBAZIONE e SCHIUSA: Di norma l'incubazione si protrae per circa 24-26 giorni, in media 25, e solitamente le femmine dimostrano di essere sia buone covatrici che ottime madri, crescendo amorevolmente i loro piccoli. Nel frattempo il maschio solitamente tollerante nei confronti della femmina e prole, può rimanere nella stessa voliera, ma deve essere prontamente spostato, o perlomeno isolato in un grosso gabbione o serraglio che in caso di necessità, e sempre se la misure della voliera lo consentono, può essere realizzato all'interno della voliera stessa utilizzando dei telai in rete metallica, nel caso disturbasse la compagna intenta a covare o aggressivo verso i piccoli. Tuttavia sia con l'incubazione artificiale < Temperatura pari a 37,6 - 37,7 gradi,  con circa il 55-56% di umidità relativa >, che utilizzando gallinelle nane o fagiane di altre specie, si possono ottenere eccellenti risultati. I piccoli da subito sono vispi, non turbolenti né aggressivi nei confronti dei propri simili o di quelli di altre specie, e tutto sommato non difficili da allevare. Tuttavia all'età di circa due mesi, ed anche prima se dovessero sorgere problemi di pacifica convivenza, devono essere separati in base alla specie di appartenenza. Nel contempo si possono formare sia le coppie e/o i trii preferibilmente con soggetti provenienti da covate diverse, cercando di evitare il più possibile di associare individui consanguinei o che comunque non lo siano molto strettamente. Nel caso di cova naturale i piccoli dopo una decina di giorni dalla schiusa sono in grado di seguire la madre sui posatoi più bassi, ed a circa tre settimane sono quasi completamente impiumati. Pur essendo meglio dividerli prima, e/o separare i sessi appena si rendono riconoscibili, i giovani in caso di necessità possono rimanere con la madre, o entrambi i genitori, sin verso la fine dello stesso anno della nascita.

( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Incubazione e schiusa )

 

ALIMENTAZIONE PER PULCINI e FAGIANOTTI: Non presenta nessuna difficoltà potendosi attuare attraverso normali composti commerciali ( mangimi bilanciati ) da somministrare a seconda dei tipi, ed in relazione ai periodi di vita. Con aggiunta di proteine, cereali, verdure e frutta, oltre a integratori alimentari e vitamine quando e se ritenuti necessari. A 3-4 mesi di vita è altresì possibile cambiare il tipo di dieta in uso portandola inizialmente ad essere mista, cioè composta da mangime e granaglie spaccate e/o intere oppure un mix per piccioni, e successivamente, ammesso che ci si voglia orientare verso questo tipo di alimentazione, costituita esclusivamente da cereali spaccati e/o interi, o dal mix per piccioni, che in tutti i casi devono essere adeguatamente integrate da proteine di origine animale.    ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione )

 

ALIMENTAZIONE PER ADULTI e RIPRODUTTORI: A circa 5-6 mesi di vita, ma anche prima secondo alcuni allevatori, si inizia a fornire quello che sarà l'alimento base per la maggior parte dell'anno, che soprattutto per praticità è solitamente costituito da un buon mangime granulare o pellet da mantenimento o riposo per fagiani, integrato da una manciata di granaglie intere e/o spaccate, del solo grano oppure un buon mix per piccioni. Come precedentemente esposto è altresì possibile una dieta mista o costituita esclusivamente da cereali o mix per piccioni. Con l'approssimarsi, e durante il periodo riproduttivo è preferibile sostituire il mangime da mantenimento con un tipo specifico per ovaiole di fagiano. Ammesso che non si voglia mantenere in uso il mangime terzo periodo, o un tipo equivalente, tutti gli alimenti sopra citati è molto probabile che debbano essere integrati da prodotti di origine animale per sopperire al fabbisogno proteico di cui necessitano. In tutti gli stadi della vita, periodi dell'anno e/o tipi di alimentazione una buona integrazione con erbe, verdure e frutta a pezzetti,  è necessaria al loro benessere psico-fisico.   ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Alimenti e alimentazione - Progetti e attrezzature )

 

PULCINAIA e PARCHETTI PER SVEZZAMENTO: Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Pulcinaia e parchetti per svezzamento.

 

VOLIERE PER ADULTI: Quando si tratta di specie ben adattate alla cattività non esistono particolari regole riguardanti le misure della voliera, se non quelle dettate dal buon senso, e pur potendo vivere più o meno bene in strutture molto diverse, e nel contempo riprodursi apparentemente senza difficoltà, è preferibile che la voliera in cui viene alloggiata la coppia o piccola famigliola non sia inferiore a 15-20 mq, ed alta non meno di 2, 00-2, 50 metri, tenendo tuttavia ben presente che più spazio assegneremo ai nostri SWINHOE, migliore sarà la loro esistenza, ed il comportamento molto più naturale ed equilibrato, favorendo anche la riproduzione. Pur tollerando bene i rigori invernali, è necessario che alla voliera sia annesso un rifugio consistente anche in una semplice tettoia chiusa almeno su tre lati, che li possa comodamente ospitare e nel contempo difendere dalla luce troppo intensa, nonché proteggere da pioggia e vento, così come durante i lunghi periodi di maltempo particolarmente uggiosi e umidi, o più semplicemente quando sentono il bisogno di isolarsi in cerca di tranquillità, con al suo interno almeno un posatoio sopra il quale indugeranno a lungo durante le afose giornate estive.  ( Approfondimenti in: PARTE GENERALE - Voliere per adulti - Gestione della voliera - Tipi di rifugio )

Lophura swinhoei femmina...da - www.bbs.fengniao.com - Autore:  candy8899

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