
- Numida meleagris specie e sottospecie -
Illustrazionie: Numida ptylorhyncha a sinistra e Numida m. mitrata a destra

Genere NUMIDAE ( Linnaeus.....1764 ) - Per allevamento, curiosità ecc, vedere in : GENERE NUMIDAE
Nota: Nel corso dell prima epoca riguardante la colonizzazione del Nord America il tacchino selvatico ( Meleagris gallopavo ) era confuso con la faraona. Infatti il termine greco meleagris attribuito a quest'ultima, è condiviso da entrambe le specie, sebbene per la faraona sia il nome della specie, mentre per il tacchino e riferito al genere e ( in forma flessa ) anche alla famiglia.
Da: www.summagallicana.it < La Faraona di Ghigi > sintesi :
Brano è tratto ancora una volta da Galline di Faraone e Tacchini.
<<Innanzi tutto dobbiamo chiederci in quale epoca e presso quali popoli sia avvenuto l’addomesticamento della gallina di Faraone. La faraona non figura sui monumenti dell’antico Egitto ove si trovano raffigurati polli, piccioni, oche, ecc., la qual cosa fa supporre che gli Egiziani non l'avessero addomesticata. Una specie di faraona fu invece allevata per tempo in Grecia e nota ad Aristotele col nome di meleagride. Secondo Henn, si trova menzionata anche nelle opere di Sofocle, le quali, com’è noto, erano datate dal V secolo avanti Cristo>>
Da quanto esposto, anche in seguito, risulta:
1 - che le galline faraone erano conosciute dai Greci fino dai tempi antichi;
2 - che venivano tenute, specialmente in vicinanza dei templi, piuttosto come uccelli sacri o destinati ai sacrifici che non come animali da cortile.
3 - che mostravano le caruncole rosse e quindi, di conseguenza, non potevano appartenere al tipo della Numida ptilorhyncha che le presenta azzurre ( la ptilorhyncha di Ghigi, oggi denominata meleagris meleagris, assomiglia alla somaliensis ), ma al tipo della Numida meleagris che le ha rosse.
Probabilmente la Grecia importava questi uccelli da Cirene o da Cartagine, città che avevano relazioni commerciali estesissime e che traevano prodotti dall’Africa tropicale, sia per via di terra, sia per mezzo di navi che oltrepassando le colonne d’Ercole si recavano fino alle Isole Fortunate ( Canarie ) ed al Senegal.
<<In Grecia peraltro le faraone non divennero mai popolari come in Italia. Ai tempi di Varrone erano ancora rare e considerate come cibo prelibato, riservato alla tavola dei ricchi: “Non Afra avis descendet in ventrem meum”, scrisse Orazio>>
Mappa distribuzione sottospecie Numidia meleagris

<<Columella descrisse due specie di faraone: una a caruncole azzurre che chiama Meleagris, l’altra a caruncole rosse che definisce gallina africana o numidica. É dunque evidente che i Romani conobbero due specie e cioè la ptilorhyncha e la meleagride: rimane dubbio se quest’ultima, proveniente, come ho già detto, dai territori di Cartagine e della Numidia, fosse quivi importata dalla costa nord-ovest o se vi si trovasse selvatica, nel qual caso la primitiva distribuzione della meleagride sarebbe stata estesissima procedendo dalla Guinea, alla Senegambia, al Marocco fino alla Numidia>>
In ogni modo, sia che le Faraone allevate in Italia abbiano appartenuto ad una sola o a due specie distinte, esse non hanno sopravvissuto alla caduta dell’impero romano. Peraltro sono indubbiamente Faraone due uccelli rappresentati in un bassorilievo di una pala d’altare a Sant’Agata di Ravenna, chiesa costruita nel VI secolo. Egualmente disparvero quelle allevate in Grecia e per quasi tutto il Medio Evo non si hanno documenti storici che provino la presenza di galline di Faraone in Europa.
«Esse riapparvero come conseguenza delle spedizioni lontane dei portoghesi e degli spagnoli, condotte da Enrico il Navigatore, Bartolomeo Diaz, Vasco de Gama, ecc. Tuttavia non bisogna credere, come suppone l’Oustalet, che ad esemplari di meleagride importati dai Portoghesi si riferisse l’Aldrovandi nel descrivere la sua Gallina africana.
<<Fra i dipinti dell’Aldrovandi, conservati nel ricostruito Museo Aldrovandiano di Bologna, si trovano due tavole rappresentanti l’una il maschio, e l’altra la femmina della Gallina africana, le quali corrispondono perfettamente alla Numida ptilorhyncha; anzi non v’è dettaglio che sia stato trascurato>>
<<Non ignorò l’Aldrovandi che nelle coste occidentali d’Europa i Portoghesi importavano la gallina d’Africa, chiamandola pollo di Guinea, ma egli certamente non vide alcuno di questi esemplari, diversamente avrebbe notato la differenza di colori nelle caruncole delle due specie, né avrebbe cercato di dimostrare come, geograficamente, la Guinea e la Numidia potevano in fondo considerarsi come la medesima cosa, in rapporto alla gallina di Faraone, né avrebbe sciupato tanto inchiostro per dimostrare che la meleagride degli antichi, a caruncole rosse, era nientemeno il tacchino! L’Aldrovandi ha con ciò mostrato di non sapere che il tacchino è di origine americana e questo suo errore, comune al Gesner e ad altri scrittori del Medio Evo naturalistico, i quali hanno dato al tacchino il nome di Meleagris, significa che alcuni di essi, ma non il Gesner, non conobbero la meleagride africana dalle caruncole rosse, ma solo la ptilorhyncha>>
«È certo intanto che nel 1600 l’attuale gallina di Faraone domestica non era ancora stata introdotta in Italia, e che la ptilorhyncha non era sconosciuta.
<<Giacché, se come ho detto sopra, le Faraone non sono ricordate nei monumenti dell’antichissimo Egitto, sarebbe azzardato escludere che gli Egiziani non abbiano conosciuta ed importata la ptilorhyncha all’epoca della loro conquista dell’Etiopia, avvenuta circa 1700 anni avanti Cristo durante la XVIII dinastia, o, nella peggiore delle ipotesi, non l’abbiano introdotta nell’Egitto medesimo i dominatori etiopi otto o nove secoli avanti l’era cristiana>>
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Illustrazione da: C. G. Finch-Davies (1875–1920) Horsbrugh, Boyd (1912) The game-birds and water-fowl of South Africa. Witherby & Co. London
Nel 1907 Alessandro Ghigi pubblicava Intorno ad alcune razze di uccelli domestici descritte e figurate da Ulisse Aldrovandi, e così riferisce:
«E' nota la lunga controversia sull’origine della forma domestica attuale, che da molti, in base ad una erronea affermazione del Darwin, si ritiene derivata dalla Numida ptilorhyncha, specie oggi limitata all’altipiano etiopico e Yemen; mentre per un complesso di ragioni morfologiche non v’ha alcun dubbio che essa discenda dalla Numida meleagris dell’Affrica occidentale portoghese Ed è curioso osservare come la maggior parte degli scrittori di avicoltura non abbiano una idea esatta della faraona d’Abissinia, e ne diano spesso una figura la quale corrisponde piuttosto alla Numida meleagris.
«Fra i dipinti dell’Aldrovandi vi sono due tavole rappresentanti il maschio e la femmina della Gallina africana, perfettamente corrispondente alla Numida ptilorhyncha; anzi, non c’è dettaglio di colore che sia stato trascurato. Questa circostanza permette di spiegare alcuni fatti: i Romani parlano di una gallina di Numidia addomesticata, ed è nota la leggenda che le sorelle di Meleagro inconsolabili per la morte di lui, fossero trasformate in questi uccelli che simboleggiano nel loro piumaggio lacrime eterne.

Dalle descrizioni degli antichi risulta che queste Numide avevano le caruncole azzurre; dal che si può dedurre che fossero ptilorhynche o comunque forme orientali: la figura dell’Aldrovandi e le sue spiegazioni date nell’Ornitologia attestano non solamente che questa era la specie che ancora viveva selvatica sulle coste africane del Mediterraneo, ma era altresì quella che si poteva trovare con una certa frequenza in Italia.
«Tornando alla Faraona introdotta in Europa dai Portoghesi, giova notare che questi la denominarono Pintado ( uccello dipinto ) e gli Spagnoli Polla pintada, nomi che i Francesi hanno tradotto in Pintade; gli Inglesi la chiamano Guinea-fowl o pollo di Guinea. Tutta questa terminologia indica un’origine occidentale, applicabile alla meleagride e non alla ptilorhyncha. Soltanto il nome italiano di gallina di Faraone presupporrebbe un’origine egiziana, applicabile più alla ptilorhyncha che alla meleagride.
«Se i dati storici che ho esposto lasciassero adito a qualche dubbio in proposito, la questione è completamente risoluta dai dati morfologici.
Acquerelli di Ulisse Aldovrandi raffiguranti quella che all'epoca veniva definita Gallina africana. A sinistra il maschio e destra la femmina. Da cosa l'autore abbia dedotto che si trattasse di una coppia, non è dato conoscere, probabilmente nel testo ci sarà anche la spiegazione. Tuttavia, perlomeno da quello che mostrano le raffigurazioni, parrebbero, indipendentemente dal sesso, due forme diverse


I caratteri di forma della faraona domestica sono quelli della meleagride e non della ptilorhyncha ; le due specie possono incrociarsi tra loro, ma i prodotti offrono caratteri intermedi, diversi da quelli della meleagride, in maniera da escludere nella nostra forma domestica qualsiasi ibridazione. Inoltre, dalle mie ripetute esperienze personali risulta, come ho già esposto, che la ptilorhyncha è forma erratica, di addomesticazione difficile, al contrario della meleagris, che è sedentaria.»
La faraona:
Roy Crawford in Poultry Breeding and Genetics
Elsevier, Amsterdam, 1990
Tutti gli autori concordano sul fatto che la faraona domestica derivi dalla faraona con l'elmo - Numida meleagris - dell'Africa. Ci furono almeno diverse domesticazioni indipendenti che coinvolsero più di una sottospecie. Gli stock commerciali odierni derivarono probabilmente tutti dalla sottospecie dell'Africa occidentale Numida meleagris galeata.
Specie selvatiche
Classificazione: Belshaw (1985) ha classificato la faraona nell'ordine Galliformes, famiglia Numididae, ma Howard e Moore (1984) la collocarono nella famiglia Phasianidae e nella sottofamiglia Numidinae. Sono elencati quattro generi (Agelastes, Guttera, Numida, Acryllium) che comprendono sette specie. Il genere Numida è costituito da una singola specie politipica meleagris e 22 sottospecie. Crowe (1985), utilizzando una classificazione più semplice di Numida meleagris, comprende nove sottospecie ben distinte che rientrano in tre raggruppamenti:
Africa occidentale.....................- Numida m. galeata e sabyi
Africa orientale.........................- Numida m. meleagris e somaliensis
Africa centro-meridionale.........- Numida m. reichenowi, mitrata, marungensis, papillosa, coronata.
Descrizione: Crowe (1985) descrisse la faraona con l'elmo come onnivoro opportunista che vive sia nella savana aperta che mista cespugliosa, gregari per gran parte dell’anno e monogami nella stagione riproduttiva. Le femmine, in particolare durante questo periodo, emettono un caratteristico richiamo a due nota; i maschi rispondono con una nota singola; entrambi i sessi hanno un richiamo di allarme sferragliante. Il dimorfismo sessuale è pressoché inesistente, tuttavia i maschi solitamente sono leggermente più grandi delle femmine. Le dimensioni del corpo degli adulti variano da 0,7 a 2,0 kg (Long, 1981). La sommità della testa è contraddistinta da un elmo osseo con una guaina cornea con un paio di bargigli pendono alla base del becco. Le narici sono esposte, ma nelle sottospecie che vivono in aree calde e secche sono circondate da verruche o setole cartilaginee. L'afflusso di sangue all'elmo, ai bargigli e alla cera può avere importanza nella termoregolazione. Le zampe sono lunghe e potenti, prive di sperone. Il piumaggio monotipico mostra un colore di fondo nero con macchie bianche intervallate da vermicolazione bianca; le macchie sui margini esterni delle secondarie sono ingrandite a formare barre. Il tempo di incubazione è di 27-28 giorni e le dimensioni della covata variano da 6 a 10 uova.
Crowe (1985) descrive la sottospecie di galeata dell'Africa occidentale come di piccole o medie dimensioni con cera nuda e bargigli rossi arrotondati. Numida m. sabyi è isolato in Marocco e differisce molto poco da Numida m. galeata. Le sottospecie meleagris e somaliensis dell'Africa orientale sono di medie dimensioni, mostrano lunghe setole sulle cere e bargigli blu arrotondati. Il gruppo dell'Africa centro-meridionale è composto da uccelli relativamente grandi con cere nude (tranne per Numida m. papillosa che presenta verruche attorno al bordo) e bargigli blu di forma triangolare con apici rossi.
Distribuzione.- La faraona con l'elmo si trova naturalmente nella maggior parte dell'Africa subsahariana. Esiste una popolazione settentrionale isolata, Numida m. sabyi, in Marocco (Crowe, 1985).
Sono state fatte molte introduzioni, alcune riguardanti uccelli selvatici e altre attraverso scorte domestiche, nonché reintroduzioni in aree dell'Africa dove erano state sterminate (Long, 1981). La popolazione nello Yemen è stata probabilmente introdotta molto tempo fa; è simile alla sottospecie dell'Africa orientale, per la quale alcuni autori usano la designazione ptilorhyncha. La popolazione in Madagascar è probabilmente introdotta e classificata come Numida m. mitrata. Molte isole oceaniche sono state ripopolate, non tutte con successo. Le ripetute introduzioni in Nuova Zelanda, Australia e Stati Uniti hanno incontrato un fallimento generale. Introduzioni sono avvenute anche nella maggior parte delle isole caraibiche, a volte con esemplari selvatici, altre con soggetti domestici che si sono rinselvatichiti. Alcuni di questi rilasci sono avvenuti nel XVI secolo, mentre altri individui sono arrivati vivi, come scorta di cibo, sulle navi negriere. Inizialmente le popolazioni prosperarono, tuttavia, molte in seguito si estinsero a causa della pressione della caccia e predazione da parte della mangusta introdotta. Popolazioni selvatiche o selvatiche vitali persistono ad Haiti, nella Repubblica Dominicana e Cuba.
Domesticazione e storia antica.- È probabile che nel corso del tempo si siano verificate numerose domesticazioni separate in luoghi diversi. Secondo Crowe (1985), le popolazioni selvatiche di Numida meleagris diventano facilmente commensali dell'uomo, aumentando di numero e distribuzione a causa delle risorse idriche, di appollaiamenti e mangime derivanti dall'attività umana. Tuttavia, a differenza di quanto avviene per altre specie di pollame, ci sono poche indicazioni nella documentazione storica che le faraone fossero utilizzate per scopi diversi da quelli di una risorsa alimentare umana. Belshaw (1985) fa solo un breve accenno al loro uso nella religione e nel folclore e alle piume come decorazione. Le uova erano probabilmente di primaria importanza e la carne commestibile era secondaria.
Le informazioni sulla storia della domesticazione in Africa sono scarse e, fatta eccezione per l'Egitto, dipendono dalla storia orale. Belshaw (1985) ha affermato che la domesticazione precoce si è verificata in due aree, nel Sudan meridionale e nell'Africa occidentale, ma le date non sono certe. Il processo di domesticazione probabilmente continua anche ora. Le faraone sono state raffigurate in un murale della quinta dinastia egizia intorno al 2400 a.C., ma non ci sono prove che gli uccelli fossero addomesticati allora. Appaiono anche nei resti archeologici di Farnak datati intorno al 1900 a.C. e a Tebe (1570-1300 a.C.). Si suppone che siano state schiuse artificialmente e allevate in gran numero contemporaneamente ai polli durante quel periodo (Belshaw, 1985), ma mancano prove; si sa che i polli erano presenti in Egitto a quel tempo, ma erano assenti dai registri archeologici nei secoli successivi, non riapparendo fino al 600 a.C. circa sotto l'influenza greca e persiana.
Le faraone erano ben note a Greci e Romani in epoca classica. Sono state menzionate da Ovidio, Aristotele, Plinio, Varrone e Columella. Secondo Zeuner (1963), i Greci la chiamavano melanargis (nero-argento) che venne “convertito” in meleagris e associato alla mitologia greca. Moubray (1854) raccontò quella storia: "... le Meleagridi, sorelle di Meleagro ... che fu crudelmente messo a morte dalla madre, mentre piangevano lo sfortunato fratello furono trasformate in faraone, la pioggia di lacrime versate ricoprì il loro piumaggio, altrimenti nero, di macchie bianche ...". Wood-Gush (1985) indicò che la sottospecie marocchina Numida m. sabyi era tenuta come animale sacro su un'isola dell'Egeo nel IV secolo a.C. I Romani in seguito conobbero questa specie come il gallina di numida. Possedevano anche esemplari della sottospecie dell'Africa orientale definiti Meleagris che preferivano alle precedenti. Entrambi i termini furono infine utilizzati da Linneo nella denominazione formale del genere e specie. La faraona era molto considerata come alimento dai Romani che devono averla distribuita in tutto l'Impero. Zeuner (1963) ha menzionato ossa di faraona scoperte in un accampamento romano nei Monti Taunus nella Germania Occidentale, e Belshaw (1985) fa riferimento a un osso della zampa con un anello di metallo trovato nelle rovine della città romana di Silchester in Inghilterra.
Con il declino dell'Impero Romano, la faraona sembra essere scomparsa dall'Europa senza lasciare quasi traccia nei registri storici. Mongin e Plouzeau (1984) fanno riferimento a possibili eccezioni. Potrebbero essere persistite in Grecia e in Italia, poiché Wood-Gush (1985) ha notato un riferimento all'allevamento di faraona ad Atene durante il decimo secolo.
Ai portoghesi della fine del XVI secolo viene generalmente attribuito il merito di aver riscoperto la faraona sulla costa occidentale dell'Africa, da dove l'uccello ha acquisito il suo nome comune. Il termine poule de Guinée potrebbe essere stato utilizzato per la prima volta nel 1555 da Belon (Mongin e Plouzeau, 1984). I portoghesi portarono queste faraone in Europa, nelle Americhe e altrove. La diffusione in Europa fu probabilmente contemporanea o forse leggermente anticipata rispetto all'introduzione dei tacchini, con conseguente sfortunata confusione di nomi e identità delle due specie che persiste nella loro nomenclatura scientifica.
È probabile che quasi tutte le faraone moderne derivino dall'introduzione portoghese della sottospecie dell'Africa occidentale Numida meleagris galeata. Ci sono indicazioni che i nuovi ibridi commerciali possano comportare miscele di diverse sottospecie (Belshaw, 1985), ma la documentazione nella letteratura tecnica è carente. Gli esemplari domestici in Madagascar e quelli che, da qui, vennero introdotti in altre località potrebbero appartenere alla specie Numida meleagris mitrata addomesticata. È probabile che i soggetti addomesticati dell'Africa orientale appartenessero alle sottospecie meleagris e somaliensis, mentre quelli dell'area mediterranea potrebbero ancora contenere tracce delle sottospecie sia dell'Africa orientale che occidentale.
La specie in base alla nuova classificazione è suddivisa in 9 sottospecie. La distribuzione riportata a lato è relativa alla nuova classificazione:
* Numida m. meleagris...........................Linnaeus...............1758 - Faraona comune............. -Distribuita nel Ciad orientale, Etiopia, Eritrea, nord Zaire, Repubblica Democratica del Congo, Uganda e Kenya settentrionale.
* Numida m. mitratus...........................Pallas...................1764 -Faraona dall'elmo...........- Distribuita in Tanzania, Mozambico, Zambia, Zimbabwe, Botswana , Sud Afrca settentrionale, settentrionale,Swaziland orientale. Isole di Zanzibar, Tumbatu e Madagascar dove non è chiaro se migrata o introdotta.
* Numida m. galeatus...........................Pallas....................1767 -Faraona occidentale.......- Distribuita dall'Africa occidentale ( Mauritania, Senegal ecc ) al Ciad meridionale, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo e nord Angola e Capo Verde.
* Numida m. coronatus...........................Gurney..................1868 - Faraona di Gurney...........- Distribuita in Sudafrica centrale e orientale e nello Swaziland occidentale.
* Numida m. marungensis......................Schalow................1884 - Faraona di Marungu.... ..- Distribuita nel bacino del Congo meridionale verso l'Angola occidentale e lo Zambia.
* Numida m. reichenowi..........................Ogilvie-Grant.......1894 - Faraona di Reichenow....- Distribuita in Kenya e Tanzania centrale.
* Numida m. papillosus...........................Reichenow...........1894 - Faraona papillata............- Distibuita nel sud Angola, Botswana e Namibia.
* Numida m. somaliensis........................Neumann.............1899 - Faraona Somala..............- Distribuita nell'Etiopia nord-orientale e Somalia.
* Numida m. sabyi....................................Hartert.................1919 - Faraona Saby..................- Distribuita nel Marocco nord-occidentale
Luoghi di origine, in ordine alfabetico, delle varie sottospecie:
Nativo : esistente e residente :
Angola; Benin; Botswana; Burkina Faso; Burundi; Camerun; Repubblica Centrafricana; Chad; Congo; Repubblica Democratica del Congo; Costa d'Avorio; Guinea Equatoriale; Eritrea; Eswatini; Etiopia; Gabon; Gambia; Ghana; Guinea; Guinea-Bissau; Kenya; Lesotho; Liberia; Mali; Mauritania; Marocco; Mozambico; Namibia; Niger; Nigeria; Ruanda; Senegal; Sierra Leone; Somalia; Sud Africa; Sudan del Sud; Tanzania; Uganda; Yemen; Zambia; Zimbabwe. < Sudan – esistente >
Esistente e introdotto ( Allevamento ) :
Antigua e Barbuda; Cuba; Nuova Zelanda; Portogallol; Puerto Rico; Saint Kitts e Nevis.
Esistente e introdotto ( residente ) : Bahrain; Isole di Capo Verde; Isole di Comoro; Repubblica Dominicana; Madagascar; Mauritius; Sao Tome e Principe; Spagna; USA; Isole Vergini Americane.
Introdotto e Estinto :
Saint Helena, Ascension e Tristan da Cunha; Siria.
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Sintesi, tradotta dal testo originale in inglese, da: www.howlingpixel.com
E' una grande uccello di circa 53-58 centimetri dal corpo tozzo e testa piccola, con un peso di circa 1,3 kg. La livrea si presenta pressoché solo grigio-nero punteggiato di bianco. Le varie sottospecie, come si evince dalla stampa posta a fianco, anche se alcune figure mancano di alcuni dettagli o non sono corretti, si differenziano soprattutto per la variazione di forma, dimensione e colore di elmi, carrucole e bargigli.
Specie gregaria, al di fuori della stagione riproduttiva forma stormi comprendenti circa 25 esemplari, che al sopraggiungere della sera, si appollaiano tutti assieme sui rami più alti. Risultano particolarmente adatti al consumo di zecche, che altrimenti potrebbero diffondere varie malattie, tra cui quella di Lyme. Prediligono vivere a terra, ed inclini a correre piuttosto che a volare quando allarmati. Come la maggior parte dei Galliformi, hanno un volo esplosivo, ma di breve durata, quindi per coprire lunghe lunghe distanze tendono a veleggiare. Questi uccelli durante la ricerca del cibo, possono camminare, e nel frattempo razzolare, anche per più di 10 km al giorno. Le loro chiamate, se disturbate, sono forti, aspre ed udibili a grande distanza. La loro dieta, fondamentalmente onnivora, consiste in una grande varietà di vegetali e proteine; erbe. germogli, foglie, semi, frutti, lumache, ragni, vermi e insetti, rane, lucertole, piccoli serpenti e piccoli mammiferi. Sono dotate di forti artigli che utilizzano per razzolare il terreno, anche se raramente sradicano germogli di piante in crescita. Come tutti i Numididae, sono prive di speroni ai tarsi. In natura possono vivere fino a circa12.
I maschi mostrano spesso aggressività reciproca e partecipano a violenti combattimenti che possono lasciare sul campo di battaglia esemplari feriti anche gravemente. Il nido, ben nascosto, consiste in una semplice buca nel terreno, grossolanamente rivestito con alcuni materiali morbidi trovati nelle immediate vicinanze. Normalmente la deposizione consiste in 6-12 uova incubate dalla sola femmina per 26-28 giorni. Si ritiene che i nidi contenenti un numero maggiore di uova siano il risultato di più deposizioni, cioè utilizzati da più femmine nello stesso periodo. Le uova sono piuttosto grandi e una femmina in cova non potrebbe realisticamente coprire un numero di uova più grande rispetto a quello di una normale deposizione.
Perlomeno gli esemplari in cattività, sono noti per la produzione di uova con guscio molto spesso che si riducono in frammenti nel corso della schiusa ( noti come chetoni tra gli allevatori di uccelli ), piuttosto che lasciare due grandi sezioni e piccole scaglie. È stato notato che le faraone domestiche non sono tra le madri migliori, e spesso abbandonano i loro nidi. I piccoli presentano una colorazione criptica, e la rapida crescita delle piume delle ali consente loro di svolazzare sui rami bassi appena una settimana dopo la schiusa.
Le faraone in natura si riproducono stagionalmente ( l'estate è la stagione pù produttiva ) in habitat caldi, abbastanza asciutti e aperti con arbusti sparsi e alberi, tipo savane o terreni agricoli. Negli ultimi anni stormi di faraone sono arrivati alla periferia nord e sud di Città del Capo ( Sudafrica ), adattandosi perfettamente, vagando lentamente lungo le strade suburbane più tranquille o invadendo campetti erbosi o giardini con recinzioni abbastanza da permettere ad alcuni esemplari di entrare senza sentirsi separati dal gruppo, mentre di notte si posano spesso sui tetti dei bungalow. Di norma i residenti apprezzano le "interferenze" della fauna locale, ma nello specifico le faraone possono causare dei disagi, ostacolare il traffico e fare molto rumore al mattino presto durante la stagione degli amori. Il loro successo può essere attribuito alla loro innata diffidenza: possono difendersi dai gatti, ma non entreranno mai in giardini o cortili custoditi da cani, inoltre, essendo abbastanza visibili, difficilmente vengono investite. Nonostante molte giovani faraone muoiano cadendo nelle fognature ( nella totale indifferenza del gruppo ), tali perdite non ne diminuiscono il numero.
Numida meleagris ( ex ptilorhyncha )............. Linnaeus......1758
Monotipica secondo la nuova classificazione:
In base alla vecchia classificazione non più da considerare, era suddivisa in 11 sottospecie:
Numida meleagris
* Numida meleagris meleagris...................................................Linnaeus................1758 - Etiopia, Eritrea, estremo sud ovestArabia Saudita e nord-ovest Yemen.
* Numida meleagris uhehensis………..........................................Reichenow…….......1898 - Prende il nome dal popolo Hehe ( o Wahete ) del centro-sud Tanzania. * Numida meleagris intermedius ( ex marungensis )............Neumann………......1898 - Contea di Ankole nel sud-ovest Uganda, nord-ovest Tanzania ( Regione di Kagera ) * Numida meleagris toruensis………….........................................Neumann…….........1904 - Distretto di Toro nel bacino del fiume Moika in Uganda.
* Numida meleagris macroceras…………....................................Erlanger…………......1904 - Indicativamente: dal sud del Kenya, ad eccezione delle regioni che si trovano più ad est, fino alle Province di Isolo e Samburu ( Kenya )
* Numida meleagris macroceras omoensis..............................Newman................1904 - Nelle aree che si estendono nel nord del fiume Omo ( sud Etiopia )
* Numida meleagris macroceras rendillis.................................Lonnberg...............1912 - Aree a nord-est del Monte Kenya. * Numida meleagris major major…………………............................Sclater W. L. ….......1924 - Uganda e sud Sudan del Sud.
* Numida meleagris major neumanni........................................Erlanger................ 1904 - Nord ovest Lago Vittoria - Uganda
* Numida meleagris major inermis............................................Dubois....................1905 - Province orientali della Repubblica Democratica del Congo.
* Numida meleagris major baringoensis..................................Bowen....................1926 - Contea di Baringo ( Kenia )
Nota: Come esempio, comunque già di per se indicativo, viene considerata fotograficamente la forma nominale per ogni sottospecie.
Numida meleagris meleagris
Luoghi di origine della sottospecie N. meleagris meleagris secondo la nuova classificazione: Distribuita nel Ciad orientale Eritrea, Etiopia, nord Kenya, Uganda nord-occdentale, sud Sudan del Sud,Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centro Africana, est Ciad. Introdotta nel sud-ovest Arabia Saudita e ovest Yemen.
Descrizione : Adulti (entrambi i sessi): testa e parte superiore del collo caratterizzati da pelle di base grigio-bluastra sormontata da una prominente cassa ossea color corno con corona rosso-marrone. Bargigli carnosi blu e arrotondati ai lati della bocca. Nella parte bassa e posteriore, i collo presenta filopiume corte, fitte ed a mazzetti, che si trasformano in un ampio colletto nerastro. La livrea in generale va dal grigio bluastro al nero ardesia, intensamente disseminati da macchie bianche, che diventano progressivamente più grandi sulle parti posteriori inferiori. Le parti superiori presentano anche una fine vermicolatura biancastra, intervallata da macchie, virtuali o quasi assenti sulle parti inferiori. Barrature della coda con macchie ravvicinate e vermiclata di bianco. Remiganti primarie e secondarie caratterizzate da barrature scure intervallate da lìaltre costituite da macchie ( spots ) bianchi; penne esterne delle secondarie barrate di bianco, mentre quelle interne sono finemente maculate e fittamente vermicolate di bianco.
Sottospecie N. m. tourensis : bargigli che si presentano con una colorazione uniforme ( senza macchie rosse ) azzurra molto pallida; due macchie blu-biancastre sulla parte superiore della palpebra; tutti le parti blu sono invece bianco-blu o bianchi. Gola grigiastra, collo senza nessuna macchia rossa. La carrucola che si trova tra le narici è di colore bruno-rossastra.
Foto da : 1-2 www.birdofsaudiarabia.com - 3 www.birdingforalark.blogspot.com ( località indicata: 1-2-3 Malaki Dam Lake area di Wadi Juwwah - Jizan - Arabia Saudita )
1 - Numida meleagris meleagris 2 - Numida meleagris meleagris 3 - Numida meleagris meleagris



Numida meleagris macroceras macroceras
Foto da : 1-3 www.inaturalis.org Autore Mike Loomis - 2 www.hbw.com Autore: Mauri Ravasini ( località indicata dai fotografi: 1-3 Contea di Isiolo, Kenya - 2 Contea di Meru - Meru National Park - Kenya )
1 - Numida meleagris macroceras 2 - Numida meleagris macroceras 3 - Numida meleagris macroceras



Numida meleagris meleagris major
Foto da : 1 Zim Zelen < NaturObs Diaries > - 2 - 3 www.joniecnaturalnie.com
1 - Numida meleagris major 2 - Numida meleagris major 3 - Numida meleagris major



Numida meleagris mitratus.............. Pallas......... P. S. ........1764
Monotipica, anche secondo la vecchia classificazione:
Luoghi di origine: Distribuita in Tanzania, Mozambico, Malawi, Zambia, Zimbabwe, Botswana , Sud Afrca settentrionale, ovest Transvaal, Swaziland orientale. Isole di Zanzibar, Tumbatu Madagascar dove non è chiaro se migrata oppure vi è stata introdotta. Il nome deriva dalla presenza, sul vertice, di un grande e solido casco corneo che ricorda, per la forma, una mitra episcopale.
Descrizione: Il nome deriva dalla presenza, sul vertice, di un grande e solido casco corneo che ricorda, per la forma, una mitra episcopale. Maschio adulto: Testa e collo nudi, con la parte più bassa del collo nascosta da filopiume corte e dense che alla fine si allargano a formare un ampio colletto grigiastro finemente barrato di bianco. Corona con cassa ossea ( corno ) ricoperta di cheratina marrone-rosso. Resto delle parti superiori, compresa l'ala superiore e copri coda, da grigio scuro a nero con macchie bianche intervallate da un motivo superficiale di linee dense ma irregolari ( vermicolature ) bianche. Coda che si presenta nero opaco, molto meno vernicolata con macchie bianche più grandi rispetto a quelle che si trovano sulle parti superiori, che posteriormente ancora di dimensione. Barrature di remiganti primaires e secondarie con macchie bianche; penne esterne delle remiganti secondarie con barrature regolari perpendicolari all'albero delle penne stesse, intervallate da una densa vernicolatura bianca. Base della mandibola superiore di colore corno brunastro, mentre punta del becco e mandibola inferiore sono grigio chiaro. Zona delle guance attorno all'occhio, cosi come la maggior parte posteriore del collo, sono blu-grigio. Bargigli affusolati blu/azzurro con punte rosse: iris marrone scuro; zampe grigio scuro uniforme. Femmina simile, ma solitamente più piccola.
Giovani: testa e collo ricoperti di piumino sin quasi all'eta adulta. Piumaggio subadulto assunto a circa 5-6 settimane. :
Foto da : 1 - 2 www.inaturalis.org Autore: Phil Boyle - 3 www.worldbirdphoto.com Autore: Peter W. Hills
1 - Numida meleagris mitratus 2 - Numida meleagris mitratus 3 - Numida meleagris mitratus



Numida meleagris galeatus............. Pallas P. S. ........1767
Monotipica secondo la nuova classificazione:
In base alla vecchia classificazione non più da considerare, era suddivisa in 6 sottospecie:
Numida meleagris galeatus
* Nuida meleagris galeatus galeatus............................................Pallas………............1767 - Africa occidentale e verso est sino al sud del Ciad, Repubblica Democratica del Congo e nord Angola.
* Numida meleagris ( ex reichenowi ) galeatus strasseni.........Reichenow……......1911 - Bacino del fiume Ubanghi in Congo
* Numida meleagris galeatus blancoui……………............................Grote………….........1936 - Ciad meridionale ( Goré, Logone Orientale ) e Camerun nord-orientale
* Numida meleagris galeatus marchei……………….......................Grote……………..…...1936 - Savane del Gabon e forse arriva a raggiunge la provincia del Basso Congo ( R.D.C ), mentre a est si espande fino alla confluenza dei fiumi Ubanghi e Congo.
* Numida meleagris galeatus callewaerti………............................Grote………….….....1932 - Forma Intermedio tra N. m. marchei e N. m. murungensis distribuita nella gran parte del Distretto di Kasai ( Repubblica Democratica del Congo ), e probabilmente la sua gamma si estende anche dal corso superiore del fiume Lubilash ( R.D.C. ) e nel nord-ovest Angola. Da tenere presente che nel precedente ordinamento amministrativo del Congo questo distretto non esisteva nei termini attuali, in quanto facente parte della più ampia provincia del Kasai Occidentale.
* Numida meleagris galeatus bannermani……….........…...............Frade………….......…1976 - Guinea-Bissau. Introdotta a Capo Verde
Numida meleagris galeatus galeatus
Descrizione sommaria : Assomiglia a N. m. sabyi , ma è più piccola e grigia, con il casco relativamente più corto e filopiume sul collo meno lunghe ed erette.
Foto da : 1 www.arthurgrosset.com Autore: Arthur Grosset - 2 Autori: Corrie van Wyk and Hilda van Wyk - 3 www.99burning.com Autore: Gilles Forget
1 - Numida meleagris galeatus galeatus 2 - Numida meleagris galeatus galeatus 3 - Numida meleagris galeatus galeatus



Numida meleagris galeatus bannermani
Foto da : 1-2-3 www.pbase.com Autore: Daniele Occhiato ( località indicata dal fotografo: 1-2-3 Rabil - Boavista - Capo Verde )
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Numida meleagris coronatus............. Gurney, J.H. Sr. .......1868
Monotipica secondo la nuova classificazione:
In base alla vecchia classificazione non più da considerare, era suddivisa in 2 sottospecie:
Nota: Nella vecchia classificazione era elencato anche N. m. transvalensis anzichè N. m. limpopoensis, tuttavia la Provincia del Transvaal ( estemo nord-est Sudafrica ) non esiste più dal 1902, sostituita dalla Provincia di Limpopo. Quindi N. m. transvaalensis nella vecchia classificazione post 19o2, da considerarsi solo come N. m. limpopoensis.
Numida meleagris coronatus :
* Numida meleagris coronatus……………………..........................…Gurney J. H. ……...…1868 - Sudafrica orientale e Swaziland occidentale. Introdotta nel sud-ovest del Sudafrica
* Numida meleagris coronatus limpopoensis…….....................Roberts………..........1924 - Provoncia di Lompopo nell'estremo nord ovest del Sudafrica
Numidia meleagris coronatus coronatus
Foto da : 1-2 www.inaturalist.org Autori: 1 Riky Taylor - 2 Kate Braunsd - 3 www.igoterra.com Autore: Hakan Sandin
1 - Numida meleagris coronatus 2 - Numida meleagris coronatus 3 - Numida meleagris coronatus



Numida meleagris coronatus limpopoensis
Foto da : 1 Knud Hald www.flickr.com Autore Knud Hald - 2 www.ebird.org Autore: Hendrik Swanepoel www.ebird.org - 3 www.flickr.com Autore: Renè ( località indicata dai fotografi: 1 Entabeni, Limpopo - 2 Mapungubwe N.P. Limpopo - 3 Hannah Lodge, Limpopo )
1 - Numida meleagris coronatus limpopoensis 2 - Numida meleagris coronatus limpopoensis 3 - Numida meleagris coronatus limpopoensis



Numida meleagris marungensis........... Schalow H. ...... 1884
Monotipica secondo la nuova classificazione:
In base alla vecchia classificazione non più da considerare, era suddivisa in 5 sottospecie:
* Numida meleagris marungensis marungensis….....Schalow……….…..…1884- Congo meridionale, Angola e Zambia, da nord a Luangwa Valley ( est bacino dello Zambesi ) .
* Numida meleagris marungensis maximus…………....Neumann O. ........1898 - Altipiani meridionali e costa orientale dell'Angola ( Provincia di Benguela )
* Numida meleagris marungensis rikwae……………......Reichenow….……..1900 - Arre costiere del Sud del lago Rukwa - Tanzania sud-occidentale.
* Numida meleagris marungensis frommi...................Kothe K. ...............1911 -Territori a sud del Lago Rukwa - Tanzania sudoccidentale.
* Numida meleagris marungensis bodalyae…………....Boulton……….…..…1934 - Provincia di Biè - Angola centrale
Descrizione: Numida meleagris maximus o maxima. L'elmo si presenta con una colorazione giallo rossastro; la maggiore estensione delle strie bianche e nere del collo raggiunge il petto, il cimiero è spesso rivolto fortemente in dietro ed in basso. Le parti nude sono azzuro-rosate, con le punte dei bargigli e la fronte carnei. E' la più grossa Numida conosciuta raggiungendo 68 cm di lunghezza. Abita gli altipiani dell'Angola meridionale, l'esemplare tipo fu catturato a Coconda (Ghigi A., 1968).
Numida meleagris marungensis murungensis
Foto da : 1-2-3 Autore Mary Rooken-Smith - Caprivi River Lodge Manager/Owner · Katima Mulilo - Namibia - ( località indicata dal fotografo: 1-2-3 West Lunga National Park nord-ovest Zambia )
1 - Numida meleagris m. murungensis 2 - Numida meleagris m. murungensis 3 - Numida meleagris m. murungensis



Numida meleagris marungensis marungensis
Foto da : 1-3 Autore: Mary Rooken-Smith < Caprivi River Lodge Manager/Owner · Katima Mulilo - Namibia > - 2 www.inaturalist.org Autore: kovr ( località indicata dal fotografo: 1-3 West Lunga National Park nord-ovest Zambia - 2 solo Zambia )
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Numida meleagris reichenowi...........Ogilvie-Grant, W. R. ........ 1894
Monotipica secondo la nuova classificazione:
In base alla vecchia classificazione non più da considerare, era suddivisa in 2 sottospecie:
Numida meleagris reichnowi
* Numida meleagris reichenowi reichenowi....................Ogilvie-Grant.........1894 - Kenya e Tanzania centrale
* Numida meleagris reichenowi ansorgei........................Hartert...................1899 - Nakuru lake National Park ( Contea di Nakuru ) - Rift Valley - Kenya centro-occidentale )
Numida meleagris reichenowi reichenowi
Descrizione: Assomiglia ad alcune forme comprese nella sottospecie nominale, ma il piumaggio in generale è meno vermicololato; elmo solitamente molto più alto; pelle facciale bianco-bluastra e filoplumi sulla parte posteriore del collo che rimangono confinate alla linea mediana. Bargigli completamente rossi .
Foto da : 1-2 www.inaturalist.org Autori: Nik Borrow - Roxanna Samii - 3 www.hbw.com Autore: Pete Morris
1 - Numida meleagris reichenowi reichenowi 2 - Numida meleagris reichenowi reichenowi 3 - Numida meleagris reichenowi reichenowi



Numida meleagris reichenowi ansorgei
Foto da : 1-2-3 www.ebird.org Autori: 1 Rob Wilkens - 2 Ely What - 3 Ken Havard ( località indicata dai fotografi : 1-2-3 Nakuru Lake National Park, Rift Valley, Kenya 22-04-2024 - 20-06-2024 - 13-02-2006 Africa )
Descrizione sommaria: La parte posteriore del collo è piumato come in N. m. reichenowi, ma i bargigli e l'elmo ricordano quelli di Numida m. coronatus.
1 - Numida meleagris reichenowi ansorgei 2 - Numida m. reichenowi ansorgei 3 - Numida meleagris reichenowi ansorgei



Numida meleagris papillosus......... Reichenow A. ....... 1894
Monotipica secondo la nuova classificazione:
In base alla vecchia classificazione non più da considerare, era suddivisa in 3 sottospecie:
Numida meleagris papillosus
* Numida meleagris papillosus papillosus………………….............Reichenow…......…..1894 - Sud Angola, nord e centro Namibia, ovest nord e cetro Botswana.
* Numida meleagris papillosus damarensis…………...................Roberts…….............1917 - Mamibia centrale * Numida meleagris papillosus mulondensis…….........……........Monard……......……..1934 - Centro ovest Angola ( Es: Provincia di Huambo )
Luoghi di origine: Distribuita nel sud Angola, Botswana e Namibia.
Foto da : 1-2-3 Autore: Mary Rooken-Smith ( località indicata: 1-2-3 Caprivi River Lodge Manager/Owner · Katima Mulilo - Namibia )
1 - Numida meleagris papillosus papillosus 2 - Numida meleagris papillosus papillosus 3 - Numida meleagris papillosus papillosus



Numida meleagris somalensis............ Neumann.......1899
Monotipica, anche in base alla vecchia classificazione :
Descrizione : Si differenzia dalla forma nominale ( N. m. meleagris ), per avere le setole sulle cere della narici molto lunghe e le filopiume che caratterizzano la parte posteriore del collo sono, confinate allla sola parte centrale di quest'ultimo; bargigli blu-azzurri che rispetto a N. m. meleagris appaiono di forma più affusolata ( appuntiti ) e leggermente rigirati.
Foto da : 1 @ Awash National Park ( Etiopia ) - 2-3 www.hbw.com Autore: David Beadle - Guy Poisson
1 - Numida meleagris somalensis 2 - Numida meleagris somalensis 3 - Numida meleagris somalensis
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Numida meleagris sabyi....... Hartert, E. J. O. .... 1919 ( Si ritiene che questa sottospecie, perlomeno in natura, sia estinta )
Monotipica, anche in base alla vecchia classificazione: Distribuzione < in verde>: Numida melagris sabyi ( Nord.ovest Marocco )
Luoghi di origine: distribuita nella regione di Rabat-Salé-Zemmour-Zaër, una delle 16 Regioni del Marocco, istituita nel 1997 e soppressa nel 2015, e più precisamente nel distretto di Zemmour, in un territorio circoscritto tra i fiumi Oun Er-Rbia e Sebou nel nord ovest Marocco. Un esemplare non sessato fu catturato da Paul Saby nel 1919 nella regione di Oulmès - valle di Azemur nel Marocco occidentale, e donato al museo Rothscild
Descrizione: si differenzia da N. m. meleagris per essere più grande e completamente priva dell'ampio colletto vinoso grigio-bluastro, le piume che si trovano sul petto, sino alla metà del collo formano una sorta di blocco nerastro o marrone macchiato e barrato di bianco; tutte le piume delle ali si presenatno nere cosparse di punti e barre ben definite; il colore di fondo delle penne della coda e delle coperture di quest'ultima è nero quasi puro, tranne le penne più esterne che sono chiazzate di grigio con macchie bianche su copritrici più piccole; barrature molto più scure; parti inferiori più scure; i punti bianchi si presentano con una tonalità più smeraldata ed anche in numero inferiore su molte piume; testa priva di piume e collo ( pressoché nascosti ) sono diversamente piumati rispetto a qualsiasi altra Numida conosciuta; il piumaggio arriva a metà del collo mentre alcune piume ispide raggiungono il mento; sull'occipite un "ciuffetto" di piume, apparentemente dirette in avanti e rivolte verso l'alto, coprono il corno ( elmo ); pomello osseo e chiazze si presentano come nei vecchi maschi di N. m. meleagris.
La faraona marocchina ( Numida m. sabyi ) è, o "era", una sottospecie distinta che ha sofferto per la grave distruzione dell'habitat e la caccia eccessiva. Come già citato in precedenza, l'ultima registrazione certa risale al 1950, mentre quelle di esemplari avvistati nel 1970 erano probabilmente riferite a soggetti domestici. Le voci secondo cui una popolazione in cattività a sopravvisse fino alla fine del Il 1980 non sono state provate (Martinez 1994), ed è probabile che questa sottospecie sia estinta. Herbert (1919) notò da prove illustrative che la Numida m. sabyi era nota ai romani 2000 anni fa e trasportate in italia dove erano conosciute come "galline numidiane". Sembra che in passato la sottospecie si trovasse, oltre che in Marocco, anche in Tunisia.

Foto pelli montate da : 1-2 www.collections.museum-grenoble.fr - Referenza MHNGr.OR.324, maschio - Referenza MHNGr.OR.199 sesso indeterminato. Ulteriori informazioni ai link: https://collections.museum-grenoble.fr/fr/notice/mhngr-or-324-numida-meleagris-sabyi-hartert-1919-pintade-de-numidie-ce3e4843-eda9-4535-999b-a3e47d654bf4
ttps://collections.museum-grenoble.fr/en/notice/mhngr-or-199-numida-meleagris-sabyi-hartert-1919-pintade-de-numidie-55494ebe-23fd-4688-8106-f72
Nota: Come ben si evince dalle due immagini sottoposte gli esemplari, foto 1 maschio - foto 2 sesso indeterminato, parrebbero non presentare alcune delle caratteristiche fenotipiche come area biancastra sulla parte alta del petto; coda e groppone privi della colorazione nera quasi puro menzionata nella letteratura e visibili anche nell'illustrazione sottoposta relativa a questa specie, ma sembrare un mix tra Numida m. galeatus, in particolare la sottospecie bannermani, e Numida m. meleagris ). La lontananza dalle gamme dei congenere parrebbe escludere una qualsiasi variazione morfo-fenotipica di una popolazione conspecifica, con particolare riferimento a Numida m. galeatus, ma più verosimilmente correlarsi alle forme sia originali che ibride introdotte in tempi antichi.
1 - Numida meleagris sabyi ( referenza MHNGr.OR.324 ) 2 - Numida meleagris sabyi ( referenza MHNGr.OR.199 )


Illustrazione e foto da : 1 George Shaw - 2-3 www.slideshare.net - nella foto 2 ( 3 - ingrandimento ) scattata in Marocco, data la poca chiarezza dell'immagine non è possibile stabilire con certezza se si tratti di Numida m. sabyi ( colore della testa non sembra essere quello corretto, cosi come su coda e groppone non si evince la colorazione nera quasi puro delle piume, ed i piedi forse presentano macchie giallastre. In ogni modo è un ottimo esempio di come è, o era, Numida m. sabyi )
1 - Numida meleagris sabyi 2 - Numida m. sabyi o esemplari domestici molto simili 3 - Numida m. sabyi o esemplare domestico molto simile



