- tragopan : le 5 specie -
Tragopani : le 5 specie - In alto, da sinistra verso destra: Tragopan temminckii - T. satyra - T. b. blythii - In basso da sinistra verso destra: Tragopan melanocephalus - T. c. caboti
Genere Tragopan
Il nome generico Tragopan venne attribuito, soprattutto, per le due escrescenze carnose a forma di corna blu ed una fantasiosa somiglianza con quelle del dio mitologico greco Pan (in greco antico: Πάν, Pán) che nelle religioni dell'antica Grecia rappresentava una divinità non olimpica dall'aspetto di un satiro, legata alle selve, alla pastorizia e alla natura. Da qui il nome tragopan: tragos = capra + Pan.
Il Genere comprende 5 specie: ( per la distribuzione vedere alle pagine con relative specie )
Tragopan satyra.................................Linnaeus.....................1758 ( Tragopano satyro )
Tragopan melanocephalus..............Gray J.E. ......................1829 ( Tragopano occidentale )
Tragopan temminckii........................Gray J.E. ......................1831 ( Tragopano di Temminck )
Tragopan caboti.................................Gould...........................1857 ( Tragopano di Cabot )
Tragopan blythii.................................Jerdon.........................1870 ( Tragopano di Blyth )
Attualmente 2 sottospecie riconoscute:
Tragopan blythii molesworthi.........E.C.S. Baker.................1914 ( Tragopano blythii di Molesworth )
Tragopan caboti guangxiensis........Cheng T. & Wu M.,.....1979 ( Tragopano di Cabot del Guangxi )
I Tragopani formano un genere compatto composto da cinque specie distinte. Sono uccelli grandi, tozzi e robusti con dimorfismo sessuale molto evidente nella colorazione del piumaggio e dimensioni. Le femmine presentano varie gradazioni di marrone caratterizzato da armoniosi segni neri e camoscio, mentre nei maschi le tonalità predominanti sono il rosso, marrone e nero, ampiamente macchiati di bianco o grigio; creste corte, due corna carnose e grande bargiglio o gorgiera a forma di bavaglino, dai colori brillanti. Questi ornamenti dermici raggiungono il loro massimo sviluppo nella stagione riproduttiva. Guance e gola dei maschi sono nude o ricoperte solo di sottilmente piume.
Becco corto e robusto. Nell'ala arrotondata, la prima primaria è più corta della decima, e molto più corta della seconda; la quarta e/o la quinta sono leggermente più lunghe. La coda è composta da diciotto penne, a forma di cuneo, e piuttosto allungata, con la coppia esterna di timoniere che si estende per circa due terzi rispetto a quelle centrali. In generale la coda è lunga poco più di sei settimi dell'ala. La muta avviene dal centro verso l'esterno. Il tarso è circa uguale al dito medio e all'artiglio, e nel maschio è armato di uno sperone corto e robusto.
La gamma si estende dall’est del Pakistan, attraverso il Kashmir, lungo la catena himalayana, fino alla Cina orientale.
Alla singola specie di Tragopan che era nota a Linneo nel 1766 applicò il termine generico di Meleagris. M. Lesson, oltre sessant'anni dopo, non fu più "fortunato" nella scelta di Satyra. Infatti, pur essendo eminentemente appropriato etimologicamente, il termine era stato a lungo utilizzato dagli entomologi, rendendolo quindi indisponibile come nome generico. Cuvier, un anno dopo, nel 1829, nel primo volume del suo classico “Régne Animale”, fece uso del termine Tragopan, e chiunque abbia visto questi Galliformi durante il corteggiamento, o ascoltato i loro strani richiami nei loro eremi montani, ne apprezzerà l'insolita pertinenza; sono infatti delle vere e proprie "capre del buon dio Pan", con corna, pifferi ecc.! Greci e Romani diedero questo nome a un uccello fiabesco, di cui Plinio scrive (10. 136): ‘‘Equidem et tragopana fabulosum reor, de qua plures adfirmant, maiorem aquila, cornua in temporibus curvata habentem, ferruginei coloris, tantum capite phoeniceo.” = ( <"Certamente anche la tragopana, in riguardo alla quale molti confermano sia più grande di un aquila, con corna ricurve sulle tempie, dai colori ferrigni e col solo capo rosso">)
Il genere Tragopan fu introdotto dal naturalista francese Georges Cuvier nel 1829 per il Tragopan satyra. Nel 1837 Swainson sostituì Certornis, utilizzato ancora da molti autori e sebbene Swainson ritenesse che il termine Tragopan “fosse in ogni modo discutibile,” avendo il profondo merito della priorità e, sperando che potesse contribuire all'obiettivo a lungo desiderato di stabilità nella nomenclatura, scelse di adottarlo.
I. Caratteri distintivi principali:
* Testa carminio e nero (maschi).
** Superficie inferiore maculata.
1 Macchie bianche su carminio............................................................................................satyra.
2 Macchie bianche su nero...................................................................................................melanocephalus.
3 Grandi macchie grigio perla...............................................................................................temminckii
* Superficie inferiore non maculata.
** Petto cremisi.
4 Cremisi che si estende ben oltre il petto... blythd blythi.
5 Cremisi limitato a una stretta gorgiera sul collo e sulla parte superiore del petto....blythii molesworthi
6 Petto color cuoio.................................................................................................................caboti
II. Testa non carminio e femmine nere
* Piumaggio superiore striato di bianco.
7 Colore ventrale dominante grigio.....................................................................................melanocephalus.
8 Colore ventrale dominante bianco o camoscio...............................................................caboti.
* Piumaggio superiore non striato di bianco.
** Curvatura delle ali arancio-carminio intenso.
9 Tono generale oliva; ocelli neri dominanti sul piumaggio superiore............................blythii blythii. 10 Tono generale camoscio; ocelli neri non dominanti sul piumaggio superiore.........satyra. 11 Curvatura delle ali non arancio-carminio.......................................................................temmincki,
L'illustrazione a fianco, con raffigurate le parti anatomiche considerabili più rilevanti per i Tragopani, pur potendo sembrare corretta, ad una più attenta analisi mostra diverse imprecisioni riguardanti la colorazione ed estroflessione della giogaia a bavaglino che caratterizza i maschi appartenenti a questo genere. Inspiegabile come un autore ed esploratore attento e meticoloso come William Beebe nella sua Monografia (Volume 1, del 1918) abbia ne abbia accettato la pubblicazione in quanto nella realtà queste aree, sia come colorazione che ampiezza dell’estroflessione, ed in particolare in riguardo ad alcune figure, sono molto diverse. Potrebbe anche essere che l'artista abbia non ben compreso, o travisato, le indicazioni fornitegli, ma alla fine il lavoro venne sicuramente controllato e di conseguenza avvallato dallo stesso Beebe.
1) Nel Tragopan melanocephalus, oltre ad essere più voluminosa, si presenta con colori molto più intensi e brillanti. Carminio, al posto del rosa, a delimitare il disegno azzurro cielo con al centro un larga banda blu cobalto punteggiato di biancastro ( vedere foto ).
2) Sesso situazione anche per il Tragopan caboti ( vedere foto ).
3) Tragopan temminckii, conforme alla realtà, anche se notevolmente meno ampia e dai colori non così definiti e brillanti ( vedere foto ).
4) Impossibile fare confronti dato che sino ad oggi non è stato possibile trovare immagini con maschi che presentavano la giogaia completamente, o anche solo parzialmente, estroflessa, e ciò è piuttosto starno ( nessuna foto ).
5) Tragopan satyra, conforme alla realtà, anche se notevolmente meno ampia e dai colori non così definiti e brillanti ( vedere foto ).
Tragopan melanocephalus - foto da: 1 www.nationalgeographic.com Autore: Munmun Dhalaria. Data - 2 www.greathimalayannationalpark.org - 3 www.earth.com Autore: Brij Kishor Gupta. Considerata la rarità della specie le poche immagini, con gorgiera estroflessa, sono state scattate in cattività. Putroppo, tranne una, sono tutte di scarsissima qualità, ma già sufficienti per valutare forma, colori e misure.
Tragopani - Illustrazione da "A Monograph of the Pheasant" Vol. 1 - 1918 di William Beebe: 1 Ttragopan melanocephalus - 2 T. caboti - 3 T. temminckii - 4 T. blythii - 5 T. satyra.
Foto scattate in ambiente naturale da: 1-2 www.birdnet.cn Autori: 1 老毛369 - 2 Li Liangjie - 3 www.pinno.app ( località indicate dai fotografi: 1 nessuna indicazione - 2 Nanchuan Chongqing 16-03-2023 Cina - 3 Mishmi Hills, Arunachal Pradesh <no data> India )
1- Tragopan c. caboti: come si evince dalla foto la gorgiera si presenta molto diversa dall'immagine illustrata | 2 Tragopan temminckii: gorgiera simile all'illustrazione, ma con colori più brillanti e misure nettamente maggiori | Tragopan blythii: Per ora non è stato possibile trovare immagini di maschi con gorgiere estroflesse,
2- Tragopan c. caboti 3 - Tragopan temminkii 4 - Tragopan blytii ( molesworthi )
Foto scattate in cattività e senza indicazioni specifiche da: 1 www.flickr.com Autore: Safi Kok - 2 www.naturerules1.fandom.com - 3 www.pheasant.org.uk WPA - 4 www.pofoto.club
Anche in questo caso, nonostante la specie non sia rara come alcuni dei congenere, non è stato possibile, perlomeno sino ad oggi, soprattutto in ambiente naturale, trovare buone foto di maschi con gorgiere estroflesse. In ogni caso dalle immagini sottoposte, con maschi in cattività, si può capire che la gorgiera per quanto sia simile a quella mostrata nell'illustrazione, seppur in questa il modello appare molto stilizzato, i colori siano molto più brillanti e le misure nettamente maggiori. Non che sia rilevante come la colorazione, ma la precisazione, sia per questa forma, che per i congenere, è d'obbligo in quanto Bebee nella didascalia dell'immagine precisa (indicazione generale) che le gorgiere raggiungono il massimo sviluppo durante la stagione riproduttiva ecc. Quindi, analizzando le loro basi mostrate nell'illustrazione parrebbe che l'autore, sicuramente seguendo le indicazioni di Beebe, abbia stilizzato le gorgiere "specularmente" a come si presentano nel corso del periodo sopra menzionato. Ciò che, come abbiamo visto dalle immagini, non corrisponde alla realtà.
1 - Tragopan satyra 2 - Tragopan satyra 3 - Tragopan satyra
4 - Tragopan satyra
Brevi cenni storici e sinonimi relativi alle specie monotipiche per le quali non è stata prevista una pagina supplementare, ad eccezione del Tragopan melanocephalus ( vedere in Tragopan caboti/blythii sottospecie e Tragopan melanocephalus - plus )
Tragopan satyra ( Tragopano satyro ).........Linnaeus.......1758
Nomi.- Specifico: satyra; nelle religioni dell'antica Grecia, una divinità non olimpica dall'aspetto di un satiro, cioè metà uomo e metà capra con corna ecc., legata alle selve, alla pastorizia e alla natura. Italiano: Tragopan satyra - Inglese: Satyr o Crimson Tragopan; Sikhim Horned Pheasant; Indian Tragopan - Francese: Tragopan de Nepaul - Tedesco: Satyrhuhn. Vernacolare: Lungi (Garhwalese); Monal (Nepal); Omo, Boop (Bhutiano); Tar-rhyak (Lepcha); See-a-géa (cinese tibetano).
Tipo.- Meleagris satyra Linnaeus, "Habitat in Benghala", Sys. Nat., I. 1766, p. 269.
Gamma.- I pendii più alti e boscosi dell'Himalaya centrale e orientale.
Brevi cenni storici: molto prima dell'anno 1758, dal quale risalgono i primi nomi scientifici binominali, il Tragopan satiro era conosciuto e (de-) scritto. Nel 1750 George Edwards ci fornisce un resoconto molto pittoresco, e forse il primo, del fagiano indiano cornuto, come da lui definito, che conosceva solo da una testa conservata nell'alcool ed una "bozza colorata inviata dal Bengala" che gli sembrò rappresentasse così fedelmente l’aspetto da copiarlo e pubblicarlo nella sua “Storia naturale degli uccelli”. Un'ottima idea del suo coscienzioso metodo di lavoro si ricava da alcune righe relative al sopra menzionato schizzo indiano: “La coda appariva, nella versione originale, un po' folta all'estremità, come se fosse stata spezzata perché tenuta in gabbia o voliera; lunga quanto le proporzioni qui fornite. Tuttavia, immagino che questo rarissimo e curioso uccello, nella sua perfezione, abbia la coda più definita, se non molto più lunga; tanto da lasciarla in dubbio celata dietro ad un albero. Credo che questa forma non sia stato descritto da nessun autore..." . Il disegno originale è sottoscritto dal Napaul Pheasant.
Edwards non gli attribuì alcun nome scientifico, ma Brisson gliene diede ben tre, e nel suo elaborato parallelo francese e latino lo chiama Phasianus bengalensis cornutus. Nel 1766, nella dodicesima edizione del “Systema Naturae”, Linneo la definisce Weleagris satyra, quest'ultimo nome è quello con cui è conosciuta oggi.
Sinonimi
Horned Indian Pheasant Edwards, Nat. Hist. Birds, III. 1750, pl. 116.
Phastanus bengalensis cornutus Brisson, Orn., VI. 1760, App. p. 14.
Meleagris satyra Linnaeus, S. N., 1. 1766, p. 269; Latham, Ind. Orn., II. 1790, p. 619; Griffith, ed. Cuv., III. 1829, pl.
Le Napaul ou Faisan cornu Buffon, Hist. Nat. Ois., II. 1771, p. 362.
Phasianus cornutus Miller, Suppl. Linn. S. N., 1776, p. 125 ; Stephen, in Shaw’s Gen. Zool., XI. 18109, p- 239.
Horned Turkey Latham, Gen. Syn., II. Pt. II. 1783, p. 680; id. Suppl., I. 1787, p. 203.
Penelope satyra Gmelin, S. N., I. Pt. I]. 1788, p. 733; Bonnat, Tabl. Encycl. Méth., I. 1791, p. 170, pl. 84.
Phastanus satyrus Temminck, Pig. et. Gall., II. 1813, p. 349; III. 1815, p. 672; Vieillot, N. Dict. d’Hist, Nat., XI. 1817, p. 39; id. Gal. Ois., I]. 1825, p. 23, pl. 206.
Horned Pheasant Latham, Gen. Hist., VIII. 1823, p. 208.
Tragopan satyrus Cuvier, Rég. Anim., I. 1829, p. 479; Gray in Griff. ed. Cuv., III. 1829, p. 31 ; Gould, Cent. B. Himal., 1832, pl. 62; Jardine, Nat. Lib. Orn., ITI. 1834, p. 222, pl. XXIV.; Temminck, Pl]. Col., V. 1834, pls. 13, 14 [Nos. 543, 544]; Guérin, Icon. Reg. Anim., Ois., 1829-38, p. 26, pl. 43, fig. 4; Hodgson, in Gray’s Zool. Misc. 1844, p. 85.
Satyra satyra Lesson, Dict. Sci. Nat., LIX. 1829, p. 196; id. Traitée d’Orn., 1831, p. 493.
? Phasianus nepaulensts Gray, in Griff. ed. Cuv., III. 1829, p. 29
Satyra pennanti Gray, Ill. Ind. Zool., I. 1830-32, pl. 49.
Satyra lathami Gray, Ill. Ind. Zool., I. 1830-32, pl. 51; Gray, List of Birds, Pt. II1. Gall., 1844, p. 28.
Phasianus melanocephalus Gray, Il). Ind. Zool., I. 1830-32, pl. 47.
Satyrus cornutus Schinz, Nat. Abbild. Vog., 1833, p. 252, pl. 98.
Satyra nepaulensis Gray, Il. Ind. Zool., IT. 1834, pl. 4o.
Tragopan melanocephalus Jardine, Nat. Lib. Orn., IV., 1834, p. 226, pl. XXVII.
Ceriornis macrolophus Swainson, Class. Birds, II. 1837, p. 341.
Satyra cornuta Gray, List of Gen. Birds, 1841, p. 78.
Ceriornis lathami Gray, Gen. Birds, III. 1845, p. 499.
Ceriornis satyra Gray, Cat. Hodgs., ed. I. 1846, p. 125; Blyth, Cat. Mus. As. Soc., 1849, p. 240; Sclater& Wolf, Zool. Sket., 2, 1861, pl. 39 ; Jerdon, Birds Ind., III. 1863, p. 516; Sclater, List of Phas., Proc. Zool. Soc. 1863, p. 122; Gray, List Gallinae brit. Mus., 1867, p. 40; Irby, Ibis, 1868, p. 234; Beavan, Ibis, 1868, p. 379 ; Gould, Birds As., VII. 1868, pl. 49; Bulger, Ibis, 1869, p. 169; Gray, Hand-List Birds, II. 1870, p. 262 ; Sclater, Proc. Zool., Soc., 1870, p. 164; Elliot, Mon. Phas., I. 1872, pl. 22 ; Murie, Proc. Zool. Soc., 1872, p. 730, pls. LX., LXI.; Hume, N. & E. Ind. Birds, 1873, p. 521; Marshall, B. Nest. Ind., 1877, p. §9 ; Hume & Marshall, Game B. Ind., I. 1878, p. 137 ; Scully, Stray Feathers, VIII. 1879, p. 343; Sclater, Proc. Zool. Soc., 1879, p. 117, pl. VIII. fig. 4; Oates, ed. Hume's Nests and Eggs, III. 1890, p. 409 ; Smith, Avic. Mag., (3), III. 1912, p. 153 ; Jamrach, Avic. Mag., (3), VI. IQ15, pp. 126, 159.
Tragopan satyra Ogilvie-Grant, Cat. Birds Brit. Mus., XXII. 1893, p. 271; Ogilvie-Grant, Hand-book Game-birds, I. 1895, p. 220; Blanford, Fauna Brit. India, Birds, IV. 1898, p. 99; Oates, Game-birds, I. 1898, p. 241; Nehrkorn, Katalog der Eiersammlung, 1899, p. 192; Sharpe, Hand-list Birds, I. 1899, p. 33; Oates, Cat. Eggs Brit. Mus., I. 1901, p. 50; Ghigi, Mem. R.. Acc. Sci. Inst. Bologna, (5), X. 1903, pp. 394, 404, 406; Walton, Ibis, 1906, p. 247 ; Smith, Avic. Mag., (3), I. 1910, p. 225; Finn, Game-birds India and Asia, 1911, p. 28; Beebe, Zoologica, I. No. 15, 1914 p. 269.
Tragopan Temminckii ( Tragopano di Temminck ).........Gray J.E. .......1831
Nome.—Specifico: temmincki, commemora Coenraad Jacob Temminck, ornitologo olandese. Italiano: Tragopano di temminck - Inglese: Temminck's Horned Pheasant, Chinese Crimson Tragopan - Francese: Tragopan de Temminck - Tedesco: Hornhuhn. Vernacolari: Oua-oua-ky (Waa-fowl); Ko-ky, Kiao-ky (Horned Fowl); Sin-tsiou-ky (Starred Fowl); T’so-che (cinese per longevità, in riferimento al motivo a falda, che ricorda questo personaggio).
Tipo.- "Cina" J. E. Gray, Illustrazioni di zoologia indiana, I. 1830-32, tavola L. Ora nella collezione del British Museum.
Gamma.- Cina centrale e Myanmar
Brevi cenni storici e sinonimia: molto prima che un occidentale potesse ammirare questo galliforme, esso era già diventato familiare ai cinesi attraverso rappresentazioni colorate su carta di riso. Per molti anni si pensò che fossero bizzarri frutti della loro fertile fantasia, simili a draghi. Tuttavia, quando il primo esemplare venne scoperto, si ebbe l'opportunità di verificare quanto i sopracitati disegni fossero fedeli alla realtà sia nei colori che nel motivo.
La prima apparizione nella letteratura scientifica sembra essere la descrizione piuttosto infelice in "Illustrations of Indian Zoology", a cui il signor J. E. Gray diede il nome di Fagiano cornuto cinese, o Satyra temminckii. Considerato per i suoi meriti artistici, in realtà è di molto inferiore ad alcuni dipinti cinesi antichi, mentre la faccia nera e le faldine gialle sono del tutto immaginarie.
Il tipo maschile si trova al British Museum. Un esemplare piuttosto deturpato con la coda per metà tagliata.
Sinonimi:
Satyra temminckii J. E. Gray, Ill. Indian Zool., I. 1830-32, pl. 50; G. R. Gray, List of Birds, Pt. III. 1844 Gall., p. 28.
Tragopan temminckii Bennr., Proc. Zool. Soc., 1834, p. 33.
Ceriomis temmincki Gray, Genera of Birds, III. 1845, p. 499; Blyth, Cat. Mus. Asiatic Soc., 1849, iP. 2405 Swinhoe, Proc. Zool. Soc., 1863, p. 307; Sclater, List of Phas., 1863, p. 11, pl. rr [China]; Gray, List of Gallinae, Brit. Mus., 1867, p. 41; Gould, Birds of Asia, VII. 1869, pl. 46; Gray, Hand-List of Birds, II. 1870, p. 262; Sclater, Proc. Zool. Soc., 1870, p. 164 [N. & E. Szechuen to C. China]; Jerdon, Ibis, 1870, p. 147 [Upper, Assam]; David, N. Arch. Mus. Bull., VII. 1871, p. 11 [Szechuen] ; Swinhoe, Proc. Zool. Soc., 1871, p. 399; Elliot, Mon. Phas., I. 1872, pl. 24; David and Oustalet, Ois. Chine, 1877, p. 118, pl. 112 [S. W. China to S. Shensi] ; Hume, Stray Feathers, VIII. 1879, p. 201 [Mishmi Hills]; Sclater, Proc. Zool. Soc., 1879; p. 117, pl. VIII. fig. 3; Seebohm, Ibis, 1891, p. 379 [W. Szechuen]; Mitchell, Proc. Zool. Soc., 1911, p. 522 [longevity].
Tragopan temmincki Ogilvie-Grant, Cat. Birds, Brit. Mus, XXII. 1893, p. 275; Ogilvie-Grant, Handbook of Game-birds, I. 1895, p. 227; Oates, Game-birds of India, I. 1898, p. 251; Nehrkorn, Katalog der Eiersammlung, 1899, p. 192 [des. of eggs]; Sharp, Hand-list of Birds, I. 1899, p. 33; Oates, Cat. Eggs, Brit. Mus., I. rgo1, p. 51 [egg]; Ghigi, Mem. R. Acc. Sci. Ist. Bologna, (5), X. 1903, pp. 394, 404, 406, tav. I, II. [physiology of horns and lappets]; Baker, Jour. Bombay Nat. His. Soc., XVIII. 1908, p. 753 [Burmese record, Panseng Pass]; Oates, Jour. Bombay Nat. His. Soc., XIX. 1909, p. 260 [first Burmese record, Sadon]; Finn. Game-birds of India & Asia, 1911, p. 31; Wilson, A Naturalist in Western China, II. 1914, p. 120 [general account]; Beebe, Zoologica, I. No. 15, 1914, p. 270.
Temminck’s Tragopan St. Quintin, Avic. Mag., (1), 1903, p. 96 [breeding in captivity].
Sintesi di un interessante studio pubblicato nel 2020 sul genere Tragopan che, come spesso, se non sempre, accade per questo tipo di ricerche, contraddice in gran parte o del tutto, altri importanti lavori riportati nell'attuale letteratura.
Consultabile per esteso al link: https://academic.oup.com/auk/article/117/4/1003/5561717
FILOGENIA E SPECIAZIONE DEL DNA MITOCONDRIALE NEI TRAGOPANI
ETTORE RANDI, 1,5 VITTORIO LUCCHINI, 1 TARA ARMIJO-PREWITT, 2 REBECCA T. KIMBALL, 2,3 EDWARD L. BRAUN, 2,4 AND J. DAVID LIGON2 1 Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, Via Ca` Fornacetta 9 , 40064 Ozzano dell'Emilia (BO), Italia; 2 Dipartimento di Biologia, Università del New Mexico, Albuquerque, New Mexico 87131, USA; 3 Dipartimento di Evoluzione, Ecologia e Biologia Organistica, Ohio State University, Columbus, Ohio 43210, USA; e 4 Dipartimento di Biologia Vegetale, Ohio State University, Columbus, Ohio 43210, USA.
Ricevuto il 18 giugno 1999, accettato il 30 maggio 2000.
Astratto
E' stato sequenziato il DNA mitocondriale (mtDNA) dal citocromo b (cyt b) e dalla regione di controllo (CR) per le cinque specie esistenti del genere Tragopan e incorporato informazioni su modelli comparativi e tassi di evoluzione molecolare nelle analisi filogenetiche, utilizzando sia un approccio a singolo gene che combinato. La variabilità della sequenza era distribuita in modo eterogeneo tra i tre domini di CR e le tre posizioni del codone di cit b, ma i due geni si sono evoluti a velocità comparabili, in media, e hanno prodotto topologie concordanti indipendentemente dal metodo utilizzato per le ricostruzioni filogenetiche. Gli alberi filogenetici suggeriscono che Tragopan includa due principali lignaggi evolutivi che raggruppano T. caboti-temminckii (clade A) e T. blythii-satyra (clade B). Una sequenza CR più breve da un campione museale non è stata in grado di risolvere in modo coerente la posizione di T. melanocephalus. La filogenesi del mtDNA è meglio supportata rispetto alle topolie alternative dedotte da tratti morfologici e comportamentali ed è compatibile con un meccanismo di speciazione allopatrica di Tragopan in due diversi episodi circa 4 e 2 milioni di anni fa. In quei periodi, gli eventi vicarianti che potrebbero aver favorito la speciazione allopatrica del Tragopan sono rappresentati dai cambiamenti paesaggistici che interessarono la regione indohimalaiana dopo l'innalzamento dell'Himalaya meno di 8 milioni di anni fa, e dalle fluttuazioni climatiche durante il Pleistocene inferiori a 2 milioni di anni fa. anni fa.
"......Le 5 specie esistenti che costituiscono il genere Tragopan (Phasianidae) sono distribuite quasi linearmente lungo un arco che comprende la catena dell'Himalaya, dal Pakistan settentrionale alla Birmania, le montagne boscose della Cina centrale e sudorientale dallo Yunnan allo Zhejiang, il Myanmar (ex Birmania) nordorientale e Vietnam settentrionale (Fig. 1).
Figura 1.- Distribuzioni geografiche (Johnsgard 1986) e riepilogo delle relazioni filogenetiche dalle analisi della sequenza del citocromob (cyt b) e della regione di controllo (CR) delle cinque specie esistenti di Tragopan (disegni da McGowan [1994]). L'albero filogenetico riassume le topologie concordanti ottenute utilizzando i metodi di massima parsimonia, unione dei vicini e massima verosimiglianza. Valori di supporto internodale per i cladi A e B sono nella Tabella 4 (link). La posizione filogenetica di T. melanocephalus non è stata completamente risolta utilizzando la breve sequenza CR ottenuta dal campione museale disponibile. L'albero è stato radicato utilizzando sequenze cyt-b e CR da Pucrasia macrolopha, Ithaginis cruentus e Lophophorus impejanus (non mostrato).
Le distribuzioni sono allopatriche ad eccezione delle zone di contatto limitate tra Tragopan satyra e Tragopan blythii molesworthi nell'Himalaya orientale (Bhutan), e tra Tragopan temminckii e Tragopan caboti guangxiensis nella Cina centro-meridionale a Guangxi (Cheng 1980)
I tragopani maschi adulti presentano schemi di colori evidenti e altamente diagnostici che consentono una semplice identificazione della specie (Johnsgard 1986, McGowan 1994). In particolare, i maschi con guance nude e luminose, gola e lembi gulari brillanti oltre a due corna erettili che possono essere gonfiate ed espanse durante le parate di corteggiamento (Johnsgard 1986, McGowan 1994:469).
I sessi sono altamente dimorfici (McGowan 1994), con femmine e giovani che mostrano piumaggi poco appariscenti e simili. Il dimorfismo sessuale e le parate di corteggiamento alquanto ritualizzate e complesse sono segnali importanti nel riconoscimento del partner da parte dei tragopano e questi tratti potrebbero aver avuto un ruolo nella speciazione tramite selezione sessuale (Islam e Crawford 1996, 1998). Le distribuzioni allopatriche suggeriscono che i tragopani si siano speciati per frammentazione vicaria di popolazioni ancestrali diffuse, favorita da barriere geografiche, flusso genico e l'adattamento divergente delle popolazioni isolate (Mayr 1970). Tuttavia, a causa del dimorfismo sessuale estremo, e complessi comportamenti di corteggiamento, anche la selezione sessuale (Møller e Cuervo 1998) potrebbe aver avuto un ruolo nella segregazione delle popolazioni in contatto, producendo così un set sequenziale di specie parapatriche in assenza di isolamento geografico. Ad oggi, non è stata disponibile una filogenesi esplicita dei tragopani, fatta eccezione per ipotesi basate sulla valutazione qualitativa del colore del piumaggio (Johnsgard 1986) e sul comportamento comparativo (Islam e Crawford 1996, 1998)...."
"....Relazioni filogenetiche nei tragopani.- I dati molecolari, morfologici e comportamentali suggeriscono che Pucrasia, Ithaginis e Lophophorus siano i gruppi esterni più probabili di Tragopan (Kimball et al. 1999). Utilizzando questi tre fasianidi come gruppi esterni, il genere Tragopan era chiaramente monofiletico (Fig. 5 - link) nonostante la regione genica e il metodo filogenetico utilizzati nelle analisi filogenetiche.
Gli alberi filogenetici calcolati da NJ, ML e MP utilizzando nove sequenze CR individuali di tragopan erano identici alla topologia nella Figura 5 nel mostrare una divisione basale di Tragopan in due cladi che uniscono le specie sorelle caboti-temminckii (clade A) e blythii-satyra
(clade B). I valori bootstrap (Tabella 4 - link) hanno suggerito che il clade A (caboti-temminckii) era fortemente supportato indipendentemente dal metodo utilizzato nella ricostruzione filogenetica, mentre il clade B (blythii-satyra) ha ricevuto un supporto bootstrap inferiore, in particolare dalle analisi MP equamente ponderate del CR (BP, 50%)....."
Figura 5.- Albero filogenetico di nove sequenze CR individuali da quattro specie di Tragopan e tre outgroup di fasianidi. Albero calcolato da PAUP* utilizzando la procedura euristica di massima verosimiglianza con il modello GTR (log L 5 23.771,99). I valori di ti/tv (2,15) e il parametro di forma a (0,22) di una distribuzione g discreta con quattro categorie sono stati stimati dai dati e topologie identiche ottenute con metodi NJ e MP utilizzando le sequenze CR, cyt-b o cyt-b 1 CR combinate. I valori del supporto bootstrap calcolati utilizzando NJ (con distanze genetiche TN93; altri modelli di distanza hanno prodotto risultati identici), MP ponderato (con tv 5 7ti) e ML (con modello GTR 1 g) sono riportati sopra gli internodi dell'albero. Altri valori bootstrap per i cladi A e B sono riportati nella Tabella 4.
"....Il campione museale di Tragopan melanocephalus ha prodotto DNA degradato e abbiamo ottenuto solo sequenze brevi (375 nucleotidi) di CR-I. Le analisi filogenetiche eseguite utilizzando questo set di dati parziale hanno associato melanocephalus al clade blythii-satyra (Fig. 6A), sebbene con un basso supporto bootstrap; erano possibili anche relazioni alternative di melanocephalus al clade caboti-temminckii o a una politomia basale irrisolta (Fig. 6B,C - link). La topologia mostrata nella Figura 6A era la migliore in termini di verosimiglianza (2log L 5 1.440,57, con GTR 1 g), ma non differiva significativamente dagli alberi alternativi (Fig. 6B,C - link) utilizzando il test di verosimiglianza KH (Tabella 5). Questa topologia era più corta (L 5 223 vs. 237 e 232) e significativamente diversa (P , 0,05) dalle alternative che utilizzavano i test di parsimonia KH e Templeton (Tabella 5 - link). Tuttavia, questa topologia aveva la stessa probabilità e lunghezza di alberi che rappresentavano relazioni filogenetiche alternative tra Tragopan (Johnsgard 1986; Islam e Crawford 1996, 1998; Fig. 6G,H - link). Pertanto, una migliore risoluzione delle relazioni di T. melanocephalus sarà possibile quando saranno disponibili nuovi campioni per un ulteriore sequenziamento del DNA.
Test di ipotesi filogenetiche alternative.- Johnsgard (1986) ha suggerito che i tragopani erano costituiti dalle superspecie blythii-caboti e melanocephalus-satyra-temminckii in base alle dimensioni del corpo e alla colorazione del piumaggio. Al contrario, sulla base di analisi quantitative delle vocalizzazioni e confronti qualitativi delle esibizioni di corteggiamento, Islam e Crawford (1996, 1998) hanno suggerito che "le specie di tragopani distribuite centralmente (Satyr, Blyth e Temmink) hanno mantenuto le caratteristiche della popolazione ancestrale. . . ." ed erano strettamente correlate tra loro, mentre "le specie periferiche (Western e Cabot) hanno subito modifiche vocali. . . ." ed erano separate in due gruppi distinti. Le diverse filogenesi alla base dei dati morfologici, comportamentali e del mtDNA sono illustrate nella Figura 6 (link) e la significatività statistica delle topologie è stata analizzata utilizzando i test KH e Templeton (Tabella 5 - link). La filogenesi mtDNA (Fig. 6D - lnk) rappresenta la migliore spiegazione dei dati utilizzando l'allineamento totale cit-b 1 CR senza T. melanocephalus. Le topologie alternative proposte da Islam e Crawford (Fig. 6E - link) e Johnsgard (Fig. 6F - link) sono diverse dalla filogenesi mtDNA a P , 0,0001 (Tabella 5 - link). Utilizzando solo l'allineamento breve di 375 nucleotidi incluso T. melanocephalus, le filogenesi alternative (Fig. 6 G,H - link) non erano significativamente diverse dalla migliore topologia mtDNA (Fig. 6A - link)...."
Discussione Evoluzione dei geni CR e cyt-b e inferenza filogenetica.- L'evoluzione dei geni mitocondriali è condizionata da peculiari vincoli funzionali che definiscono il numero di siti che sono liberi di variare e il tipo di mutazioni che possono essere fissate, determinando così i loro tassi di divergenza totali (Zardoya e Meyer 1996). In media, CR e cyt b si sono evoluti a tassi simili tra i tragopani e i loro outgroup (fuori dal gruppo) su distanze genetiche che vanno dal 4 al 16% (vedi Fig. 2A, Tabella 2 - link). Questi risultati sono in apparente contrasto con l'evoluzione prevista di CR, che dovrebbe essere più rapida nei primi livelli di divergenza e più lenta a livelli più elevati a causa di un tasso di evoluzione intrinsecamente rapido e di una saturazione dilagante di siti e domini ipervariabili (Zhu et al. 1994, Lyrholm et al. 1996). Tuttavia, nei tragopani e negli outgroup (fuori gruppo) dei fasianidi in questo studio, cyt b ha accumulato più ti ma meno differenze tv rispetto al CR (Fig. 2B - link). È ben noto che la maggior parte dei ti, in particolare nelle posizioni del terzo codone, sono sinonimi e possono evolversi e saturarsi rapidamente (Irwin et al. 1991). Pertanto, i siti cyt-b che sono liberi di variare tendono ad accumulare ti, che contribuisce alla maggior parte della divergenza nei primi passaggi evolutivi intraspecifici ma potrebbe saturarsi rapidamente (Fig. 3C - link). Il CR evolve in modo piuttosto conservativo, in media, e i siti ipervariabili sono confinati in due brevi regioni in CR-IB e nella parte finale dei domini CR-III (Fig. 4 - link). Le posizioni CR che sono libere di mutare possono accettare più tv rispetto al cyt b, continuando così ad accumulare mutazioni a distanze evolutive maggiori (Fig. 3F- link). Ecco perché, piuttosto sorprendentemente, i CR aviari esprimono un segnale filogenetico sostanziale e possono essere utilizzati per l'inferenza filogenetica in una finestra relativamente ampia di divergenza evolutiva (Kimball et al. 1997, 1999; Kidd e Friesen 1998; Randi e Lucchini 1998).
I tassi variabili di sostituzione in siti e domini diversi richiedono che vengano utilizzati modelli complessi di evoluzione del DNA per l'inferenza filogenetica delle sequenze di mtDNA (Tamura e Nei 1993, Yang 1996).
In questo caso, il modello di massima verosimiglianza più adatto aveva il maggior numero di parametri, il GTR. I modelli evolutivi complessi
aumentano la varianza dei parametri stimati e quindi richiedono sequenze più lunghe per aumentare la probabilità di ottenere filogenesi ben supportate (anche se non necessariamente corrette). Le relazioni filogenetiche tra i tragopani possono essere ricostruite in modo affidabile con sequenze più corte, ma l'allineamento combinato cyt-b 1 CR ha prodotto costantemente i valori di supporto internodale più forti (Tabella 4). Nonostante il sospetto aumento di omoplasia in siti e domini ipervariabili, il segnale espresso da CR-IB e ti in terza posizione di cyt b ha contribuito a migliorare la risoluzione della filogenesi del tragopano (vedere anche Kimball et al. 1999).
Sebbene i grafici di saturazione siano spesso utilizzati per determinare siti in rapida evoluzione che hanno maggiori probabilità di essere saturi, la saturazione di per sé non esclude le informazioni filogenetiche.
Relazioni filogenetiche dei tragopani e implicazioni tassonomiche.- Le sequenze CR cyt-b 1 hanno identificato due cladi univoci in Tragopan, il primo che unisce temminckii e caboti (clade A) e il secondo che unisce satyra e blythii (clade B). Tuttavia, la sequenza parziale CR-I melanocephalus ottenuta da un campione di piume non ha risolto definitivamente le relazioni di questa specie. La filogenesi del mtDNA non era concordante con le due superspecie di Johnsgard (1986), ovvero melanocephalus-satyra-temminckii e blythii-caboti, né con i gruppi di specie centrali rispetto a quelli periferici, ovvero satyra-blythii-temminckii rispetto a melanocephalus e caboti come indicato dalle analisi delle vocalizzazioni e del comportamento (Islam e Crawford 1996, 1998).
Biogeografia e speciazione nei tragopani.- La topologia dell'albero molecolare si sovrappone all'attuale distribuzione geografica dei tragopani (Fig. 1). Il modello filogenetico osservato è compatibile con un meccanismo di speciazione allopatrica e potrebbe essere stato generato dalla frammentazione di una popolazione ancestrale diffusa o dalla dispersione e divergenza lungo le catene montuose dell'Himalaya e della Cina centrale. Johnsgard (1986) ha postulato l'esistenza di un importante centro di origine della diversità dei fagiani nell'Himalaya orientale e attraverso la Birmania settentrionale e lo Yunnan. Le ipotetiche popolazioni ancestrali potrebbero essere state localizzate in quest'area e poi progressivamente frammentate o disperse, producendo i lignaggi del tragopano occidentale e orientale che si sono diffusi rispettivamente verso l'Himalaya e la Cina centrale e sud-orientale.
I due principali cladi di tragopani divergevano a circa l'8% di distanza genetica cit-b, che avrebbe potuto essere generata in un arco di tempo di circa 4 milioni di anni, assumendo il tasso standard di evoluzione del mtDNA dei vertebrati del 2% per milione di anni (Avise e Walker 1998). Pertanto, la prima divisione evolutiva potrebbe essere stata favorita dalle drammatiche conseguenze del sollevamento improvviso dell'Himalaya meno di 8 milioni di anni fa (Harrison et al. 1992, Abdrakhmatov et al. 1996), che creò una serie di catene montuose parallele che correvano da est a ovest (e da nord a sud in Pakistan e Birmania), inducendo così la prima divisione basale tra gli antenati himalayani e cinesi dei tragopani attuali. L'Himalaya continuò a sollevarsi durante il Pliocene e il Pleistocene e costrinse i principali bacini idrografici fluviali preesistenti a scavare profondi canyon attraverso le valli montane. Le attuali distribuzioni dei tragopani himalayani sono delimitate da alcuni dei principali bacini idrografici fluviali dell'area (Johnsgard 1986); ad esempio, la distribuzione di T. melanocephalus corrisponde al bacino del fiume Indo, T. satyra abita l'intero bacino idrografico del fiume Gange e T. blythii si trova sui lati occidentale (T. b. blythii) e orientale (T. b. molesworthi; noto solo da tre esemplari <?>) del fiume Brahamaputra (Fig. 1).
L'innalzamento dell'Himalaya ha avuto anche importanti conseguenze climatiche (Cracraft 1973). Ad esempio, il caldo clima tropicale dell'altopiano tibetano è cambiato rapidamente e le foreste tropicali un tempo uniformi si sono spostate verso i pendii umidi meridionali e sono scomparse dai pendii aridi settentrionali e dalle valli interne. La diversificazione dell'habitat ha seguito un evidente gradiente verticale e un gradiente est-ovest, con le piogge monsoniche più intense sul versante orientale dell'Himalaya e l'arido ovest (Shaller 1977). Ulteriori importanti cambiamenti dell'habitat nell'Himalaya sono stati prodotti dai cicli glaciali/interglaciali del Pleistocene. Le calotte glaciali si sono espanse nell'Himalaya durante i periodi glaciali con conseguente spostamento altitudinale di steppe e foreste e fluttuazioni cicliche nella distribuzione degli animali. La divergenza della sequenza cyt-b tra le specie sorelle di Tragopan è del 3,6% (clade A) e del 5,9% (clade B), corrispondente a circa 1,8-2,9 milioni di anni di divergenza evolutiva. Pertanto, la speciazione in Tragopan potrebbe essere stata favorita da eventi nel Pliocene e nel Pleistocene, che hanno diviso le popolazioni himalayane in melanocephalus occidentale, satyra centrale e blythii orientale e hanno diviso le popolazioni cinesi in temminckii occidentale e caboti orientale.
Selezione sessuale e speciazione nei tragopani.- Un albero filogenetico simile a quello previsto dalla speciazione geografica tramite vicarianza potrebbe anche essere prodotto dalla speciazione parapatrica guidata dalla selezione sessuale. In questo caso, i tratti fenotipici selezionati durante la speciazione parapatrica a causa della selezione sessuale dovrebbero essere filogeneticamente informativi (Brooks e McLennan 1991).
Tuttavia, questo non è il caso dei tragopani. La mancanza di concordanza tra i modelli filogenetici e la distribuzione dei tratti fenotipici che probabilmente sono soggetti a selezione sessuale è illustrata dalla morfologia della giogaia. Tutti e cinque i tragopani possiedono corna blu gonfiabili e grandi giogaie o bavaglini frontali. In tre specie (satyra, temminckii e melanocephalus) appartenenti a entrambi i rami principali della filogenesi molecolare (Fig. 1), i colori primari che adornano la giogaia sono il blu e rosso (Johnsgard 1986, McGowan 1994:469). In altre due specie (blythii e caboti), che occupano anche rami filogenetici diversi, le giogaie presentano in gran parte gialle o arancioni (sebbene piccole quantità di colorazione blu si verifichino in ciascuna di queste specie). Data la distribuzione dei modelli di colore, è probabile che inizialmente si siano evoluti il blu e il rosso e che la colorazione arancione/gialla si sia evoluta indipendentemente in ogni lignaggio. Questo modello evolutivo presuppone che una struttura simile a una falda si sia verificata nell'antenato comune delle cinque specie e che, man mano che ogni popolazione si è isolata, le preferenze femminili abbiano selezionato modelli di colore unici che fornissero informazioni sulla qualità di un dato maschio rispetto ad altri maschi. Le falde dei tragopani maschi possiedono caratteristiche che possono segnalare la salute o la qualità del maschio. Ad esempio, se il giallo e il rosso sulle falde di tutte e cinque le specie di tragopani sono basati su pigmenti carotenoidi, allora le falde hanno il potenziale per segnalare la condizione, come si è visto in alcune altre specie aviarie (e. g. Ligon 1999). Inoltre, i modelli di quattro delle cinque specie (tutte tranne blythii) mostrano simmetria bilaterale nel modello di colore. Si presume che quest'ultima, come i carotenoidi, fornisca un segnaletico meccanismo di qualità (Ligon 1999). I lembi di tutti i tragopani, eccetto i blythii, sembrano essere splendidamente progettati per enfatizzare lo sviluppo simmetrico dei motivi cromatici.
Le distribuzioni allopatriche e il modello di relazioni filogenetiche tra i tragopani, insieme alla distribuzione idiosincratica dei tratti fenotipici probabilmente sottoposti a selezione sessuale, forniscono prove contro la speciazione simpatrica. Presi insieme, la filogenesi molecolare, la distribuzione geografica e il comportamento suggeriscono che i tragopani si sono evoluti in allopatria per vicarianza a causa della frammentazione storica e delle barriere estrinseche al flusso genico. Altre specie che si sono evolute negli stessi periodi e che condividono habitat simili dovrebbero essere state influenzate dagli stessi fattori biogeografici che promuovono l'isolamento e la speciazione. Vale la pena notare che Lophophorus impejanus e L. sclateri, strettamente correlati, e Lophura leucomelanos e L. nycthemera, hanno distribuzioni simili ai cladi A e B di Tragopan (Johnsgard 1986, McGowan 1994), indicando che una divisione principale tra le popolazioni di fagiani himalayani e cinesi potrebbe essere stata generata da fattori biogeografici comuni.